logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 1
DarkSoulRead

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
“1967.
Il programma Gemimi era appena stato chiuso e l’Apollo si preparava per la luna.
Ma l’Apollo 1 causò il primo incidente spaziale mortale della storia, e la luna sembrava ancora molto lontana. Fu l’anno in cui gli stati uniti impiegarono 500.000 soldati in Vietnam… e in cui lo scrittore Heinlein vinse il suo quarto premio Hugo, all’età di sessant’anni. La Spectre aveva trasformato la caldera del monte Aso in una fortezza, mentre alieni e mostri combattevano senza sosta nelle tv a colori. Dovunque si ascoltava la canzone “Kaette kita yopparai”… e Paul stava scrivendo “Sgt. Pepper’s”. Io ero uno studente sfaccendato alle prese con la fantascienza e le delusioni d’amore. Fu allora che incontrai quella vagabonda”.

Un viaggio di ritorno, una nave cullata dalle onde, un incontro del destino, un cielo stellato che diventa teatro della fugacità dell’amore.
Due ragazzi. Lui, un tipo ordinario appassionato di fantascienza partito in mare per smaltire l’ennesima delusione d’amore. E lei, una ragazza con una memoria lunga 3 miliardi di anni nel corpo di una diciassettenne.
I due, simbolicamente agli antipodi, si toccano le corde dell’anima con la dolcezza e il candore di chi conosce l’effimerità dell’amore, in una dimensione in cui stare insieme anche solo per un istante significa condensare per sempre quell’attimo nelle pieghe del tempo.

“Passare insieme poche ore o qualche decennio per me è lo stesso, il ricordo di una persona che mi piace non cambia”

Incontrare una persona che resta profondamente impressa nella memoria e non poterla rivedere mai più, è partendo da questa idea che Shinji Kaijo ha realizzato il romanzo da cui è tratto questo manga. Il biglietto conciso e lapidario con cui Emanon si dilegua, all’indomani di una nottata suggellata da un bacio passata a fantasticare sul ponte di comando della nave, è tutto quello che rimane al ragazzo del suo amore.

Emanon, il cui nome altro non è che l’anagramma di No name (senza nome), è l’incarnazione fuggevole ed impalpabile di una coscienza tramandata dai primordi dell’esistenza, una creatura custode della vita tutta, la cui rappresentazione, con tanto di lentiggini e vezzi tipicamente umani, come il vizio di fumare le sigarette, serve a farla empatizzare con il lettore. Tale raffigurazione è nata dalla fascinazione che esercitavano gli hippies e i vagabondi degli anni ‘70 nella cultura pop.
I bellissimi disegni di Kenji Tsuruta, simbiotici con le vibes sognanti del racconto, ammantano Emanon di un fascino dolce e al contempo selvaggio, con il classico tratto onirico a linee aperte che ha reso celebre la sua inconfondibile arte pittorica.

I fan dei ritmi serrati non troveranno pane per i loro denti, e l’incedere narrativo placido non è aiutato dai due soli personaggi in scena presenti per tutto il vilume, i cui dialoghi, seppur interessanti, finiscono in parte per soffocare l’immenso potenziale narrativo dell’incipit sotto una staticità cronica a tratti inficiante.
Il ritmo è lo stesso a cui Tsuruta ci ha abituato con i suoi lavori precedenti, stavolta però, grazie anche ad una sceneggiatura preesistente tratta da un romanzo, la storia appare molto più consistente.

“Io ho memoria di tutto ciò che è successo sulla terra… da quando è iniziata la vita.
Come pensi ci si senta a dover ricordare qualunque atroce esperienza per miliardi di anni? E tu lo chiami superpotere? Gli esseri umani sono dotati della facoltà di dimenticare. Perché io non posso dimenticare nulla?”

“Le memorie di Emanon” è un unicum, un’ode all’amore imperituro, che tra onirismo e fantascienza alternativa riesce a trattare temi come la reincarnazione e la metempsicosi con originalità, pur mancando in quel filino di coraggio in più che gli avrebbe permesso di imporsi prepotentemente nel mercato giapponese.
Una storia che ci mostra come ogni vita, che sia anche la più insulsa, abbia un suo valore, e come un uomo comune, un piccolo frammento di un anello della catena evolutiva, riesca a farsi ricordare per sempre grazie proprio a quella sua spontanea semplicità che lo rende tanto ordinario quanto indispensabile nel grande disegno universale.


 7
Vagabond90

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
"Le memorie di Emanon" è per parecchi motivi davvero un manga unico, che riesce nell'intento di coniugare grande espressività artistica ad un racconto fantascientifico del tutto originale, privo degli stereotipi del genere in questione.

Ci troviamo nel Giappone degli anni '60. All'epoca l'imperante moda hippie aveva contagiato anche il paese del sol levante, e iniziavano ad essere diffusi i viaggi sabbatici verso l'ignoto, romantici pellegrinaggi di culto per generazioni di scapigliati studenti universitari che cercano di vivere esperienze fuori dal comune, prima di dover tornare al realistico grigiore di una vita vissuta da comuni colletti bianchi.

Su una nave che viaggia verso il Kyushu avviene un incontro fugace, durato solo qualche ora tra un ragazzo nella media, ma onesto, di vedute aperte e grande appassionato di fantascienza, e una ragazza tanto bella quanto misteriosa e portatrice di peculiari talenti.

Tra i due scatta una sincera complicità, a cui segue una affascinante conversazione, in cui la ragazza con un atto di fiducia nei confronti del genuino ascoltatore rivela il gravoso peso che si porta sulla coscienza. Emanon, il nome con cui si è ironicamente presentata lei -che è l'anagramma di "no name"- soffre di quella che a suo dire è una malattia genetica: ha memoria della vita sulla terra fin dai primordi, attraverso i ricordi del suo più ancestrale antenato, fino a quelli della mamma che l'ha generata.

Emanon è la custode materna e silenziosa della storia degli esseri viventi, è la testimone dell'evoluzione della specie, è esistita da sempre e sempre esisterà fin tanto che ci sarà la vita. La sua stessa esistenza ed essenza, un mistero.
Il fatto che la portatrice di un tale dono sia donna appare fortemente emblematico.
Il giovane, di cui non è dato sapere il nome, ascolta educatamente il racconto e avanza speculazioni sul ruolo futuro di una creatura così importante. La conversazione poi si sposta su argomenti più leggeri, ma la complicità tra i due ragazzi non per questo si affievolisce ed evolve in una dolce quanto effimera passione.

La mattina all'indomani della conversazione Emanon inspiegabilmente sparisce, con la stessa facilità con cui era comparsa, e si congeda dal giovane protagonista con un conciso biglietto d'addio, che comunque non dimenticherà mai l'esperienza vissuta, e avrà in futuro qualche ulteriore indizio sulla bella sconosciuta.

La storia è carica della struggente malinconia dell'incontro effimero ma intenso -elemento puntuale ma decisivo nella vita tendenzialmente monotona di un individuo- ed è incentrata sulle domande di fondo che si fa l'uomo da quando ha fondato teoreticamente la filosofia: "Da dove veniamo? Che siamo? dove andiamo? (propedeutico nel merito è il celeberrimo quadro di Gaugin). Ed ecco ancora il simbolo del viaggio continuo, della nave in tal caso.

Il tutto è evocato magistralmente dai bellissimi disegni di Tsuruta, dal tratto pulito ma deciso, che si coniugano perfettamente al racconto originale del romanziere Shinji Kajo.

Ce ne fossero così di storie di fantascienza, che ci fanno viaggiare con la fantasia ma riescono anche a ricordarci degli onori e degli oneri e di tutte le responsabilità di cui si devono far carico gli uomini, senza mai dimenticarsene, in quanto parte -a prescindere dalle credenze di ognuno- di una coscienza e di un disegno universale.


 1
Kida_10

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
"Omoide Emanon", letteralmente tradotto "Le memorie di Emanon" è un manga ideato da Shinji Kajio e disegnato da Kenji Tsuruta nel 2008, ma portato in Italia da Planet Manga solamente nell'ottobre del 2015.

La storia è ambientata nel lontano 1967, e racconta di un comune adolescente appassionato di fantascienza, il quale, un giorno, durante un viaggio in traghetto, incontra e si innamora di una misteriosa ragazza dai lunghi capelli neri. La giovane, che si farà chiamare "Emanon", gli rivelerà di possedere tutte le memorie della vita del pianeta terra.
Sin dalla sua genesi.

Una trama sicuramente originale e di forte, fortissimo impatto. Un solo volume, pochi dialoghi e molte spettacolari immagini sono più che sufficienti per spingere il lettore ad interrogarsi sul significato della storia, dalla quale si possono estrapolare le più svariate considerazioni.
Il principale ragionamento cui mi ha indotto l'opera ruota attorno alla seguente domanda: l'uomo, evolvendosi, raggiungerà mai la perfezione? Emanon possiede un dono incredibile, eppure secondo il suo punto di vista, esso non è altro che un pesante fardello da portare in spalla. Nonostante le sue conoscenze e le sue infinite esperienze, la giovane ragazza appare ai terzi come un normalissimo essere umano, e l'autore lo sottolinea ulteriormente attribuendogli dei vizi comuni, come quello del fumo, per esempio. Il fatto che essa incarni perfettamente i valori della società attuale, e che come una qualunque altra persona sia piena di dubbi, incertezze, e ancora alla ricerca di una motivazione per sopravvivere, è un chiaro messaggio da parte dell'autore: l'esistenza di ognuno di noi è estremamente soggettiva, così come lo è il suo valore. Nessuno ha la conoscenza necessaria per giudicare il vissuto di qualcun altro, ad eccezione di Dio che rappresenta la perfezione assoluta.

Innumerevoli sono le considerazioni che si potrebbero fare proseguendo su questo pensiero, ma "Omoide Emanon" ha molto altro da offrire, a partire da una dolce e drammatica storia d'amore. Anche questa ovviamente ha poco tempo per svilupparsi, ma nonostante la sua brevità riuscirà a catturare adeguatamente il lettore. E' strano pensare che un incontro casuale o una piccola coincidenza possano incidere in maniera profonda sul nostro destino, eppure delle volte capita, e non è neanche facile rendersene conto.
Per quanto riguarda il comparto tecnico non credo sia necessario spendere alcuna parola, dirò soltanto che esso raggiunge un livello altissimo in ogni sua tavola. Il grado di dettaglio è elevatissimo, il design dei personaggi curato ottimamente. I dialoghi pochi, semplici ed essenziali. L'edizione Italiana curata da Planet Manga è praticamente perfetta, se non fosse per il prezzo spropositato. In conclusione un'opera degna di nota e da leggere assolutamente se si è alla ricerca di qualcosa di originale e profondo. Consigliata la lettura.


 6
AkiraSakura

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Emanon. Se lo rovesciamo si legge Noname, senza nome. Ed è proprio questo il nome, che allo stesso tempo non lo è, della misteriosa ragazza incontrata nel lontano 1967 da un adolescente qualunque, durante un ordinario viaggio in traghetto. Emanon. Una ragazza dall'aspetto trasandato, con la sigaretta e i capelli lunghi, i jeans, lo sguardo dolce. Emanon, che dallo spazio infinito e pieno di segreti contempla la storia della vita sulla terra. Emanon. All'inizio della storia, sia quella del manga che della vita, se ne sta chiusa nel suo bozzolo, nelle profondità delle acque primordiali. Nel posto ove tutti i ricordi degli esseri viventi devono ancora formarsi.

E' un manga che allo stesso tempo non lo è, questo "Memories of Emanon". Si tratta di uno di quei lavori misconosciuti ai più e volutamente retrò, dai toni filosofici e dai molteplici livelli di lettura, in cui già solo i disegni trasmettono un senso di poesia e di nostalgia atavici. Forse Emanon è l'eterno femminino, che vive fin dall'inizio dei tempi e che rimembra tutta la storia della vita; forse è la grande madre di Jung, il simbolo del cerchio, il mandala. E se veramente così fosse, un normalissimo ragazzo appassionato di fantascienza incontrerebbe per caso, durante un viaggio, l'eterno femminino, con il quale rifletterebbe sulla vita, e sul legame che c'è tra di essa e la ciclicità della storia. Forse l'uomo riuscirà ad evolversi, prendendo coscienza dei propri errori. O forse no. Chi potrà mai saperlo? Certamente il triste bacio di Emanon, sotto il cielo stellato, mentre il vento le accarezza i lunghi capelli, ha valenza simbolica, così come il finale, così come i dialoghi. "Memories of Emanon" non è un prodotto di intrattanimento: è pura arte, una storia di nicchia dalla semplicità elevatissima, che sfocia in molteplici simbologie e livelli di lettura.

Emanon è tutte le donne, ma allo stesso tempo non lo è - ed ecco che la vicenda si tinge di misticismo orientale, oltre alle numerosi riflessioni dei protagonisti sull'evoluzionismo e sul senso della vita; intanto là fuori, il mare, allo stesso modo dell'animo umano, si agita in preda alla tempesta. Emanon forse è il nulla assoluto, quello di Meister Eckahrt, dove non esistono né angeli né demoni, dove la volontà di vivere anela a spegnersi, facendo spazio all'infinito. In poche tavole, in un contesto normalissimo, senza astronavi, eroi o fantasie varie, l'autore ci comunica il suo senso del vivere, che potrebbe anche non avere una risposta. A meno che nella vostra vita non siate stati così fortunati da incontrare un giorno, per caso, la bellissima e misteriosa Emanon.


 6
Illidan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
«Non Dio ha creato l'uomo, quanto piuttosto l'uomo ha creato Dio.»

Un peccato che nel XIX secolo, periodo in cui visse Ludwig Feuerbach, le memorie di Emanon fossero in Giappone, negandogli così la possibilità di incontrarla e confermare quest'affermazione. Una ragazza, anzi, più che una ragazza: l'incarnazione della storia della vita, la portatrice di un fardello tanto pesante quanti sono gli anni che è stata costretta a reggerlo sulle spalle. Bella e misteriosa, incarna il sogno di una notte dell'autore, che l'ha immaginata con tanta forza, con tanto impegno e così a lungo, che alla fine ha preso vita sotto la matita del Sensei Kenji Tsuruta. Non credo di volerne leggere lo spin-off, "Sasurai Emanon", perché ho paura che distrugga l'incanto causatomi dal suo predecessore. "Omoide Emanon" è veramente una di quelle storie stravaganti, misteriose e inconcluse, ma capaci di farti riflettere, e dotate di una forza così viva da farti quasi credere che sia tutto vero, che Emanon sia un personaggio reale, proprio come le sue memorie.

Il protagonista della storia è lo stesso autore, il quale ci spiega al termine del manga che Emanon non è altro che un prodotto delle sue fantasie, creato durante un viaggio sul traghetto fra Nagoya e Kagoshima, durante il quale si è immaginato di trascorrere tutto il tempo assieme a questa ragazza frutto delle sue visioni. Solo anni più tardi Emanon avrebbe assunto i caratteri che costituiscono oggi il suo personaggio, notabilmente i suoi ricordi: la ragazza è, infatti, detentrice di un dono ereditario, quello di tenere a mente la storia della vita sulla Terra. E' colmo di significato il fatto che, nonostante ciò dovrebbe renderla una creatura arcana e irragiungibile, Emanon sia esattamente come noi mortali: un'anima sperduta, incapace di figurarsi né lo scopo della sua esistenza, né il motivo del dono che ha ricevuto, e costretta ad abbassarsi a quel gioco delle distrazioni, del "divertissement", che Blaise Pascal riteneva permeasse l'intera permanenza dell'uomo sulla Terra. La nostra protagonista, "Senza-nome" ("Emanon" è il rovesciamento dell'inglese "No-name") ha tutti i piccoli vizi e le piccole passioni che potrebbero caratterizzare chiunque, fra di noi: beve, fuma una sigaretta dopo l'altra, ne sa un milione sull'arte del cinema... e sa innamorarsi, anzi, è stata innamorata tante volte quante le vite che le è toccato subire. Cosa ha visto con i suoi occhi, Emanon? Ogni cosa, ma questo non le ha tolto nulla di ciò che definisce un essere vivente: la lotta per la sopravvivenza, per cercare il motivo che la spinge a vivere... tutto questo è presente in lei, il che significa che non si è arresa, né è ancora giunta ad una risposta, come se l'autore volesse dimostrare che non importa quanto lunghe siano le nostre vite, né quanto profonde siano le nostre esperienze, siamo solo noi a decidere qual è il senso della nostra esistenza, anche se probabilmente non giungeremo mai alla verità assoluta. E il tenero rapporto che si instaura fra il protagonista sognatore e l'imperscrutabile compagna è quasi una celebrazione dell'attimo che può significare l'adempimento di tutta una vita. L'autore uscirà profondamente segnato dall'incontro con Emanon, e nonostante cerchi di procurarsi una vita normale, dopo tale incontro, si accorgerà che quell'attimo ha significato tutto, per lui: ha significato il suo passaggio, effimero ma indelebile, nella grande memoria della Storia.

Una vera favola in stile realismo magico, densa di significati nascosti, e con un finale davvero sorprendente. Il viaggio... non si poteva trovare un contesto migliore, per ambientare una vicenda del genere, ed è molto espressivo il fatto che l'ultimo atto sia ambientato in una stazione ferroviaria. Il viaggio non è, in fondo, la metafora della vita, quel grande sentiero dal quale si deve ripartire ogni volta dal via? Come si concluderanno i vagabondaggi di Emanon? Cosa sta cercando, che ancora non ha trovato? O forse è tutto un muoversi a vuoto? E se Emanon fosse fine a sé stessa, se non avesse bisogno di trovare uno scopo nella vita, perché è la vita stessa ad avere uno scopo in lei? Solo il lettore potrà decidere che senso dare alla storia di Emanon, se sentirsene coinvolto, se ignorarla, o finirne cambiato un pochino. Dove ci conduce la via? Se Emanon non ha ancora trovato la risposta, che speranze abbiamo noi miseri mortali? Michelangelo Buonarroti credeva che fosse proprio questa consapevolezza, la certezza di non essere in grado di trovare una risposta, a denotare la natura eroica dell'umanità: per questo motivo, nei suoi dipinti, i personaggi sono tutti raffigurati come persone bellissime, radiose e muscolose. Emanon non ha rifiutato l'umanità, segno che, nonostante l'evidente disprezzo (memorabile una sua frase con cui descrive l'evoluzione della civiltà), ha ancora la volontà di venire a contatto con il lato "eroico" della vita. Con le creature che, nonostante la natura abbia dato loro la consapevolezza di sé stesse, si sforzano ancora di sopravvivere nei loro fragili gusci mortali. Con noi, insomma. Finché non raggiungeremo uno stato spirituale superiore, l'apice della vita, l'apice della Storia.

Non so se dovrei pronunciarmi sui disegni: dovrebbero necessariamente essere elaborati, dato che stiamo parlando di un manga da un unico volume, ma nonostante tale sottinteso che dovrebbe essere la regola, la grafica colpisce ancora per l'accuratezza e la moltitudine di dettagli di cui è composta. Gli sfondi bianchi servono solo ad evidenziare momenti di profonda intensità, e i personaggi sono resi splendidamente: perfino l'autore della trama, Shinji Kajio, ha elogiato l'artista Kenji Tsuruta per il merito di aver dato una vera forma e una vera consistenza alla sua ragazza immaginaria, ed ha aggiunto che l'immagine di Emanon per come compare nel fumetto è stata, dal momento in cui Tsuruta l'ha tracciata per la prima volta, la sola e unica a dominare i suoi pensieri riguardo lei. Memorabile, davvero memorabile: se c'è un personaggio che resta impresso per il suo impatto visivo, questa non può che essere Emanon.

Poche opere sono riuscite a strapparmi un voto così pieno, e non sono neanche sicuro che fumetto e riflessione spirituale/intellettuale costituiscano un connubio particolarmente felice, ma "Omoide Emanon" sembra smentire tutto quello in cui ho creduto finora. Se avete avuto la pazienza di leggere fino in fondo, forse avrete colto il mio entusiasmo nei confronti di quest'opera, e non posso che confermarvi che, se aprirete la mente e l'anima, anche voi vi innamorerete di Emanon, che siate uomini o donne, bambini o vecchi, nobili o miserabili. E tutto questo non può non lasciarci che una speranza: la speranza che anche noi, un giorno, non grazie ad imprese mirabolanti o atti eroici, ma semplicemente con il nostro essere noi stessi, incontreremo Emanon e lasceremo la nostra firma nel libro infinito della vita.