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micheles

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
"Mazinger Angels Z" è il seguito (al momento ancora inedito in Italia) di "Mazinger Angels". Realizzato sempre dell'ottimo Akihiko Niina, continua sulla stessa linea del suo predecessore, ovvero ragazze maggiorate e robottoni: squadra che vince non si cambia. Niina (si tratta di un maschio, non fatevi ingannare dal nome) è un disegnatore ineccepibile, che nonostante abbia avuto problemi di salute durante la realizzazione del manga, ci regala un ottimo prodotto, per lo meno per i fan delle bellezze nagaiane. Molto apprezzabile è l'entrata in scena di Kikunosuke Abashiri, già nel cast della famiglia Abashiri, un manga degli anni sessanta inedito in Italia ma molto famoso in Giappone e da cui sono usciti vari personaggi che Nagai ha riproposto in manga e anime successivi: su tutti il capo della famiglia Abashiri, che noi italiani della Goldrake Generation conosciamo come Rigel. Ed è proprio per i fan di Goldrake che Mazinger Angel Z è particolarmente appetibile: rivediamo qui le forze d'invasione di Vega, in primis Gandal e Hydargos, ma anche personaggi minori come il comandante Mineo (sempre bellissima). Fa un'apparizione anche il Gattaiger, il disco volante protagonista del film pilota di Goldrake, Uchuu Enban Daisensou. Questo a riprova del fatto che anche in Giappone c'è ancora chi rimpiange il Grendizer, anche finora non è stato realizzato nessun remake animato. I fan di Mazinger non hanno di che lamentari comunque, perché possono vedere all'opera l'Iron Z, ovvero la versione originale di Mazinga Z, mai andata in onda né andata in stampa prima; se non bastasse, possono anche vedere la versione originale di Afrodite A, quella con la testa enorme del primo manga di Nagai. Inoltre la visione di Kikunosuke nella tutina attillata di Koji Kabuto è impagabile. L'unica mancanza rispetto ai volumi precedenti è l'assenza delle pagine finali con i diagrammi costruttivi dei vari robot; un peccato, ma non si può aver tutto. Continua la formula vincente delle tante citazioni e delle tante curve, per la felicità dei nostalgici; questo è il maggior pregio del manga ma anche il suo limite, perché dubito che chi non conosce le opere originali lo possa trovare di grande interesse. Rimane comunque un buon esempio di onesto fan service.