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Ransie Carter

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Venus ni Arazu è un manga di Yuki Yoshihara, prodotto nel 2009.
Rispetto ad altri suoi vecchi lavori questo è senza dubbio più leggero. L'autrice è nota per i suoi manga di carattere smut, ma soprattutto demenziali. Con questo abbiamo avuto più spazio per il romanticismo e meno per le scene forti. Ma non per questo il manga è meno interessante.
Essendo una trama che si svolge in soli due volumi è chiaro che non ci troveremo davanti una storia alla " Darling wa Namamono ni Tsuki" o alla " Chou yo Hana yo". La protagonista di questo nuovo fumetto è la modella alle prime armi, Misyoshi Yoshiko. La incontriamo durante uno dei suoi primi lavoretti: nello specifico si trova in una scuola d'arte mentre presenzia a una lezione di scultura. Tutto sembra andare bene fino a che non arriva Chuujou Tarou, che porterà, del tutto involontariamente, al licenziamento della povera Yoshiko, che sarà non poco arrabbiata con il ragazzo. Per farsi perdonare quest'ultimo le offre di posare per lui, dato che è un noto e brillante scultore. Seguiranno vicende parecchio comiche, in pieno stile Yoshihara, ma anche momenti romantici che porteranno la coppia ad unirsi sempre più.
Il disegno di questa autrice l'ho sempre amato, fin dai primissimi lavori, che benché non eccellenti nei tratti hanno sempre avuto un non so che di originale. Ho sempre trovato anche piuttosto realistiche le proporzioni; l'autrice riesce a rendere affascinanti sia i personaggi maschili che quelli femminili.
In questo lavoro non possiamo parlare di scene spinte. Se siete in cerca di un manga smut dall'inizio alla fine vi consiglio altri titoli, perchè in "Venus ni Arazu", non troverete di questi elementi. Non in maniera preponderante.
La storia di suo è carina, non originalissima: parliamo soprattutto di scene di vita quotidiana, per quanto riguarda la sfera di due artisti. Contrariamente ad altri titoli dell'autrice, qui è l'uomo ad essere un po' più provolino, e anche un po' tonto, ma sempre dolce e amabile. La ragazza tiene moltissimo al suo sogno, al suo lavoro, e sarà conoscendo meglio Tarou che il suo carattere si scioglierà ancora di più.
Sono queste le storie d'amore che mi piacciono, non del tutto imprevedibili, ma narrate con una semplicità e priva dei soliti triti e ritriti cliché che ti portano ad amare qualunque personaggio prodotto da questa brillante autrice.
Non lo riterrei il suo massimo capolavoro, ma potrete notare un miglioramento anche solo dei tratti e della sceneggiatura, semplicemente paragonandolo ad "Haa Haa". E già con quello parliamo di manga ben studiati o caratterizzati.
Dedicategli un po' del vostro tempo, non ve ne pentirete.


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Amarantha

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Carino e piacevole, senza troppe pretese, ma d'altronde data la brevità del manga non ci si poteva aspettare grandissimi colpi di scena. Pregio: l'attenzione non scende mai. Difetto: la storia non ha il tempo di esibirsi in incredibili o particolarmente originali evoluzioni. Ma in fin dei conti i lettori di uno shojo costituito da due soli volumetti sanno bene a cosa vanno in contro: una storia scorrevole, che strappi qualche risata e che alla fine sia una certezza perché sappiamo come andrà a finire sin dall'inizio.

La trama non brilla per originalità ma non è priva di risvolti simpatici e i protagonisti sono abbastanza abili da tenere insieme le fila del discorso. Sappiamo comunque tutti che, quando la situazione precipita, la bella verrà comunque tratta in salvo dal suo cavaliere.

E di che cavaliere si tratta? Tarou non è il tipico bello e dannato, misterioso e schivo. Non c'è molto tempo per ficcanasare troppo nel suo passato, per cui, al di là del suo particolare rapporto con il fratello che compare in un capitolo, non ci è dato di sapere molto di più. Quello che sappiamo di lui è che è un personaggio che ci spiazza per il suo carattere ai limiti del maniaco ma allo stesso tempo inspiegabilmente ingenuo. Il fiorellino che fa spesso capolino dalla sua testa conferma la sua lentezza di comprendonio in certe situazioni e ci strappa qualche risata spesso e volentieri. E poi arrivano i suoi sorrisi smaglianti che ci affascinano e conquistano specie quando capiamo che il nostro protagonista non è così scemo come sembra, ed è sempre pronto a intervenire quando la sua bella Yoshiko si trova nei guai.
La giovane modella, da parte sua, è testarda, comica a suo modo, delicata come Akane Tendo nelle sue manifestazioni (sono epici i voli del povero Tarou in seguito a calci e pugni amabilmente sferrati dall'esile Yoshiko) ma allo stesso tempo non rientra perfettamente nello stereotipo della tsundere. A differenza delle consorelle del genere, infatti, sa anche essere dolce e sa ammettere i propri sentimenti. Niente male, insomma.
Ci sono anche altri personaggi, ma per lo più secondari, e sebbene funzionali allo svolgimento degli eventi, in due soli volumetti è difficile dare loro grande rilievo.

Il chara design è quasi ovunque ben curato. Solo in qualche tavola - a voler essere proprio puntigliosi - ho rilevato qualche piccolo errore nelle proporzioni. Il volto di lui curiosamente sembra più bello di quello di lei, ma forse ciò è dovuto semplicemente ai nasi delineati nella loro interezza che per me si addicono più ad un volto maschile che ad uno femminile. Ma sono solo opinioni personali. Complessivamente il tratto dell'artista non è niente male.

Commedia e ilarità pervadono il manga che si conclude abbastanza velocemente nel migliore dei modi, com'era prevedibile sin dall'inizio. Questi non saranno i volumetti che vi cambieranno la vita ma se siete in cerca di qualcosa di piacevole per trascorrere una o due orette in tranquillità, prego, questo è il titolo che fa per voi.