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alessiox1

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
La storia ci porta nel Giappone del 2105. In questo contesto futuristico, una tecnologia in particolare si è decisamente evoluta rispetto alle altre, e viene usata in ogni ambito della società, ovvero gli androidi, qui chiamati Hie. Tali robot sono nati inizialmente per aiutare nelle faccende domestiche ma, piano piano, il loro utilizzo si è esteso a moltissimi campi della società, essi hanno sempre sembianze femminili, o "neutre". Ci sono molte persone che odiano gli Hie, soprattutto nelle fasce più povere della popolazione, dato che per “colpa” degli Hie hanno perso il loro lavoro. Tali robot vengono odiati anche perché è diffuso il pensiero prima o poi sostituiranno totalmente gli esseri umani, quindi una specie di attacco ai “valori” degli esseri umani.

Il nostro protagonista è uno studente di 17 anni, il suo nome è Arato Endo, a lui piacciono molto gli Hie, li considera al pari degli esseri umani, e questo lo porta spesso a scontrarsi con i suoi amici, e compagni di classe, Ryo Kaidai e Kengo Suguri. Un giorno, a tarda ora - andando a comprare del gelato alla sua (insopportabile) sorella minore Yuka - Endo, si ritrova in pericolo: dopo la caduta sul terreno di strani “fiori” gli Hie vicini impazziscono, cercano di aggredirlo, e anche le auto a guida autonoma cercano di investirlo. Arato ha la sensazione che sia giunta la sua ora, ma quando tutto sembra ormai perduto, dal nulla, appare quello che sembra un Hie, “lei” è vestita in modo molto strano e porta uno strano “attrezzo” con sé, dice di chiamarsi Lacia e chiede ad Arato se vuole essere il suo padrone. Inizialmente lui è molto indeciso, ma accetta di diventare il suo padrone. Lacia gli dice che può fermare questo attacco, ma per farlo dovrà usare una specie di attacco EMP che potrebbe uccidere le persone nelle vicinanze che usano pacemaker e altri dispositivi simili, facendo capire al ragazzo che lei è un esecutore dei suoi ordini, ma che il responsabile legale per le sue azioni è comunque Arato. Lui la autorizza e l’attacco nemico viene definitivamente neutralizzato. Arato decide allora di tornare a casa con Lacia, e così inizia la loro convivenza (anche con Yuka, la marmocchia); per sapere come continua dovete leggervi il manga, essendo solo due volumi, non voglio andare troppo avanti con la storia.

Passiamo all'aspetto tecnico dell’opera: all'inizio il disegnatore, mette le mani avanti per così dire, si scusa per lo stile di disegno, il disegno non è eccezionale ovviamente, ma non posso neanche dire che sia brutto. Diciamo che per quanto riguarda i volti, ha usato uno stile molto classico, fin troppo, direi quasi banale mentre, i vestiti delle Hie principali e le armi sono molto ben fatti.
Passiamo alla caratterizzazione dei personaggi, premetto che essendo un manga in soli due volumi, con abbastanza personaggi, non si può chiedere un approfondimento veramente dettagliato, soprattutto per quanto riguarda i personaggi secondari. Comunque penso che sia stato fatto un lavoro discreto, quelli che mi sono piaciuti di più sono Lacia, e l’antagonista, sul protagonista Arato, direi sufficiente, mentre la sorella minore Yuka, bocciata senza appello, non tanto per il fatto di essere insopportabile, ma proprio perché ritengo che sia un personaggio scritto male, e abbastanza inutile sotto ogni punto di vista.
Vorrei approfondire un aspetto molto importante del manga, che tratta un argomento che spesso non è evidenziato in opere di questo tipo, ovvero umanizzare delle macchine solo perché hanno forma umana, come gli androidi qui chiamati Hie.

Come dicevo in precedenza il nostro protagonista Arato, tratta gli Hie come degli esseri umani, ma loro non lo sono, questo gli viene fatto notare sia dai suoi amici, sia da Lacia stessa. Lei essendo un androide, risponde ai comandi del suo padrone, non ha un’anima, e neppure dei desideri, o comunque non come un essere umano, sotto questo punto di vista Arato è un ingenuo su tutta la linea, onestamente in alcuni frangenti mi è sembrato abbastanza patetico. Potremmo esemplificare il discorso in questa maniera: per quanto uno possa essere affezionato alla propria auto, sa che non è un essere vivente, e che alla fine della sua vita operativa la rottamerà, alla fine per un androide è lo stesso, o no? Solo il fatto che abbia forma umana la rende diversa da un’auto? Certo poi entra in gioco il discorso relativo all'intelligenza.
In quest’opera, i computer hanno superato l’intelligenza umana da molti decenni, ovviamente non ci vuole un genio, per capire che Lacia non è un Hie comune, quindi anche la sua intelligenza è molto superiore a quella di un essere umano (certo se paragonata ad Arato e Yuka, non e che ci volesse chissà che cosa) e delle altre Hie, ma avere una forte capacità di calcolo, mista con l’intelligenza, non vuol dire avere dei sentimenti, e questa cosa Lacia la fa notare, mentre Arato continua a non capire, se non all'ultimo, e comunque solo in parte.
Gli esseri umani provano dei sentimenti, perché sono degli animali (e per di più sociali): possiamo anche essere cinici e pensare che le nostre emozioni, sono solo e solamente impulsi elettrici e sostanze chimiche, che il cervello secerne e produce, ma questo, a mio avviso, non le rende meno importanti. Certo molte delle emozioni derivano dai nostri bisogni base, il nostro “retaggio animale”, ma sono importanti, dalla fame e di conseguenza al gusto, all'amore e alla riproduzione, ma come la mettiamo con gli androidi?
Un robot non potrà mai provare la fame, o il gusto di un cibo saporito, i robot non hanno bisogno di mangiare, non possono provare cosa vuol dire amare (o, più semplicemente, il piacere di un rapporto sessuale). Certo ci possono essere dei sex-bot (nel manga, non si capisce se ci siano o no, o meglio si pensa di sì, ma non viene fatto capire se la cosa sia legale o no) Lacia, se Arato volesse sembrerebbe disponibile (su richiesta di Arato si sa che ucciderebbe, quindi penso che fare sesso, non sarebbe questo grande problema).
Un programma apposito può essere implementato, ma che significato avrebbe questo atto per lei? Per i robot non è un’esigenza primaria, visto che non si riproducono come gli animali ma vengono costruiti dagli umani. Quindi i robot andrebbero visti come degli “aiutanti”, più di semplice attrezzo (infatti in questo manga, gli Hie si definiscono così, senza troppi problemi), ma meno di un essere umano, qualcuno potrebbe pensare a loro come a degli animali domestici, ma per avere le stesse tutele, allora gli androidi sarebbero considerati molto di più di semplici oggetti.

Come dicevo nella parte dei disegni, le armi sono realizzate molto bene, ovviamente quelle più belle non sono quelle degli umani, ma quelle delle varie Hie principali.
Alla fine del primo volume, ci sarebbe quello che sarebbe il prologo dell’opera, infatti nell’anime mostrano questo per iniziare, anche se è un prologo, essendo alla fine del volume, non lo citerò.
In conclusione: consiglio questo manga, anche se per poterlo apprezzare tutto va visto l’anime, dato che la storia è tronca, e non copre tutta la Light Novel, a differenza dell’anime: questo può essere visto come un succoso antipasto, comunque se volete un opera abbastanza leggera, e con molta azione, questo manga fa per voi.
Voto finale 7