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kirk

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Nel 1970 Kazuo Koike diede vita a “Lone Wolf & Cub”, opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo, ma anche il 1972 fu un anno magico per lui che sceneggio il manga “Kubikiri Asa – Samurai Executioner” (sempre con Goseki Kojima), il film di “Lone Wolf” e infine l’opera di cui vi parlo oggi “Lady Snowblood” disegnata da Kazuo Kamimura che nello stesso anno pubblica “L’età della convivenza”.
Cosa dire di questo “Shurayuki-hime”?
Puro gekiga, sesso violenza e anche un po’ nascosta critica sociale: la protagonista Yuki, che io definirei un fiocco di neve demoniaco, incontrerà non solo, yakuza e criminali nella sua ricerca di vendetta ma anche politici e poliziotti corrotti o che chiudono un occhio sul crimine.
Comunque Yuki, che ha ispirato anche Kill Bill, è un’assassina a pagamento, lavoro che fa per guadagnare i soldi per la vendetta…
Userà il suo corpo non solo per impugnare armi ma anche come arma… erotismo, sesso, scene pornografiche, racconto delle perversioni dei giapponesi di due secoli fa e scene in cui la protagonista (e non solo lei) si accoppia con uomini e donne, anzi i due Kazuo calcano la mano con le scene di sesso saffico probabilmente perché piacciono ai loro lettori o a loro stessi.
Il tratto di Kamimura è piacevole e la storia procede abbastanza velocemente senza annoiare, se non in poche pagine come quelle dedicate a spiegare come funzionano gli apparecchi fotografici.
In futuro se ne avrò occasione leggero con piacere altre opere sia dello sceneggiatore Koike che del disegnatore Kamimura, perché da quello che ho capito approfondiscono certe tematiche anche se (e a me non dispiace) fanno molta fan service (protagoniste spogliate e che fanno sesso in abbondanza).


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Irene Tempesta

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Francamente mi sono avvicinata a questo manga perchè ho adorato e adoro Kill Bill, il famoso cult di Quentin Tarantino, che si è ispirato, tra le altre cose, anche a questo manga per la realizzazione del film. E di questo dettaglio la JPOP ne fa molta pubblicità.
In effetti ho notato qualche somiglianza.
Tuttavia, questo manga a me non è proprio piaciuto.
Come si può immaginare il tema portante di quest'opera è la vendetta, spietata e sanguinaria.
Condita da molte scene di violenza e sesso. Oltre a una dettagliata e accurata scena storica, approfondita da molte spiegazioni, anche a fine volume.
Siamo nell'era Meiji, nei primi anni novanta del XIX secolo; Shura Yuki Hime è una killer spietata, bellissima, desiderabile, sofisticata, stratega, astuta. I primi episodi sono autoconclusivi dove il tema principale sono le sue missioni commissionate dai suoi clienti, che si chiudono quasi sempre per cui viene profumatamente pagata. Per poi fare spazio al suo passato.
Purtroppo Yuki è stata concepita in carcere per perpetuare la vendetta della madre, che ha dovuto subire ingiustamente l'omicidio del marito e del figlio e innumerevoli stupri da parte di 4 loschi individui (che non citerò per non spoilerare). Sua madre riesce ad uccidere uno dei 4 e per questo finisce all'ergastolo, e qui, facendo sesso con qualsiasi uomo, riesce a dare alla luce una bimba, Yuki appunto, al solo scopo di trasmetterle tutto l'odio e il rancore che tiene nel suo cuore. Lo scopo di Yuki è di uccidere gli altri 3 membri restanti e dare finalmente pace all'anima della madre.
Questo è un piccolo assaggio, in verità l'ambientazione storica e le usanze del luogo, i conflitti in paese, la politica, vengono accuratamente approfonditi nel manga.
Viene dato anche molto spazio alle perversioni erotiche dell'epoca, la violenza sessuale, le scene di nudo. Yuki poi, ama fare sesso con le donne, ed è molto audace.
I disegni sono dettagliati e accurati, per l'epoca, se si pensa che è un manga creato nel 1972, quando ancora non c'era la computer grafica e tutto veniva fatto a mano. Tuttavia, ho notato, qualche vignetta con dettagli solo abbozzati e poco precisi, che stonano con il resto delle tavole, così ben rifinite e pulite.
La JPOP ha investito parecchio in questa serie, con tre volumi molto capienti di pagine, e sovracopertina a colori. Io ho comprato il box da collezione. Recentemente è stato pubblicato anche il sequel mi pare: Lady Snowblood la rinascita.
In quanto, all'epoca, questo manga ha ottenuto un buon successo.
E lo stesso è successo con questa edizione, tuttavia, a me non è piaciuto perchè non sono riuscita a immedesimarmi nella protagonista, Yuki. Per me troppo fredda, gelida come il ghiaccio. Specialmente all'inizio, dove uccide con la precisione e la freddezza di un chirurgo. Non lega con nessuno, non ha amici, agisce da sola senza collaborazione con nessuno. Le sue espressioni sono molto statiche, mai un sorriso, se non per sfottere. Nemmeno la storia legata a sua madre è riuscita a legarmi alla protagonista. Di conseguenza, ho letto i volumi 2 e 3 con noncuranza e scarsa partecipazione. Se i principali personaggi non mi convincono, il resto (ambientazione storica, personaggi secondari) può essere curato finchè vuoi, ma per me è irrilevante, perchè in primo piano devo legare con i protagonisti per apprezzare il resto.
Motivo del mio voto, che non raggiunge la sufficienza.
Resta comunque un manga valido che consiglio agli amanti delle storie di vendetta, sangue con un tocco di trasgressione.


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riko akasaka

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Attenzione: possibili spoiler.

Lady Snowblood è la storia di una vendetta e di una donna nata per il solo scopo di compierla.
Sayo è una donna distrutta, la sua vita è finita il giorno in cui un gruppo di quattro persone le uccidono marito e figlio e la stuprano, colma di rancore riesce a uccidere uno dei colpevoli, ma viene subito arrestata e, conscia di non poter completare la sua vendetta perché condannata all'ergastolo, decide di trasmettere il suo odio e la sua missione a un erede e fa di tutto per rimanere incinta. Sayo muore poco dopo il parto, ma la piccola Yuki è diventata la sua nemesi e si farà carico del pesante fardello.

Lady Snowblood è Shurayuki Hime, un vero e proprio angelo della morte, di bellissimo aspetto e dal fascino ambiguo che varia dall'innocente al malizioso a seconda delle convenienze; è un abile e famoso sicario e, oltre alla vendetta, assistiamo ai vari casi accettati da Yuki. Questa protagonista non è solo una letale assassina: sotto l'aspetto freddo e spietato, si scopre presto un personaggio con un forte senso dell'onore e della giustizia, capace di commuoversi e provare pietà per gli afflitti e di instaurare profondi rapporti di fiducia con le persone che decidono di aiutarla nella sua vendetta perché colpiti dalla sua triste storia e destino.

Le vicende si collocano a fine '800 e vediamo un vero e proprio spaccato della società giapponese di quel tempo, in particolar modo la parte marcia e corrotta con politici disonesti, truffatori, polizia prezzolata, bordelli, yakuza e vari tipi di imbrogli. Yuki deve muoversi in mezzo a questo fango dimostrando un'acuta intelligenza, difendendosi con la grazia di una farfalla sia da attacchi fisici che verbali.

Una componente molto presente è sicuramente il sesso: rapporti sessuali etero e saffici, masturbazione, oggettistica erotica e strani spettacoli perversi, Lady Snowblood non risparmia nulla da questo punto di vista. Non sempre si ha l'impressione che queste scene abbiano significato all'interno della trama, ma bisogna dire che aiutano a mantenere i toni crudi nella storia e sono state disegnate in modo sobrio, senza indugiare troppo sul lato scabroso, quindi anche le scene di stupro o tortura non rendono invisa l'opera alle persone deboli di stomaco come la sottoscritta.

Considero Lady Snowblood un buon acquisto: ha una trama coinvolgente e appassionante e una protagonista così affascinante da ammaliare il lettore, che subito si schiererà dalla sua parte senza alcun ripensamento. La collocazione storica rende il manga un affresco impietoso della società d'allora; interessantissimi e indispensabili sono quindi le note e i ricchi approfondimenti a fine volume che J-Pop offre nella sua edizione davvero ben curata.

micheles

Volumi letti: 5/3 --- Voto 8
Sesso, violenza, vendetta: questi sono gli ingredienti di Shura Yuki Hime, noto in occidente come Lady Snowblood. Si tratta di un manga del 1972 scritto da Kazuo Koike (celebre per Lone Wolf and Cub) e disegnato da Kazuo Kamimura. Il manga all'epoca ebbe un notevole successo e venne portato anche sul grande schermo; il film omonimo, del 1973, ha come protagonista Meiko Kaji ed è conosciuto in occidente per aver dato ispirazione a Kill Bill (si dice addirittura che durante la lavorazione Tarantino abbia fatto vedere il film ai suoi attori). Io qui mi limiterò a recensire il manga, che ho letto nella versione americana pubblicata negli anni duemila dalla Dark Horse.

La storia è semplice: la famiglia di Yuki Kamina è stata distrutta da un quartetto di criminali, il padre e il fratello maggiore uccisi, la madre stuprata. Yuki viene fatta nascere in carcere con lo scopo unico e inevitabile di portare a termine la vendetta familiare. Dedica tutta la sua vita a questo, viene addestrata alle arti marziali, diventa una killer professionista e nel corso dei vari volumi dell'opera man mano elimina tutti i responsabili del suo dramma. Una storia lineare dunque, anche se ci viene narrata a intermittenza, con dei flashback sul passato di Yuki, in modo da tenere la narrazione interessante. Inoltre sull'ossatura della trama principale si innestano molti brevi episodi autoconclusivi, tipicamente storie noir ad alta carica erotica ed alto tasso di mortalità. Perché morti e tragedie non mancano in Lady Snowblood, come si confà al genere e all'anno di realizzazione. Non mancano le scene di nudo e le scene di violenza, sessuale o meno; inoltre Yuki preferisce le donne e non disdegna di seguire questa sua inclinazione varie volte nel corso del manga.

Personalmente non sono un fan del genere hard boiled; ciò che ho apprezzato di più è quindi l'ambientazione storica, visto che il manga si svolge nell'era Meiji, nei primi anni novanta del XIX secolo. È interessante il ritratto dell'epoca; per esempio, lo sapevate che in quel periodo in Giappone degli estremisti sostenevano la necessità di migliorare la razza giapponese tramite incroci con gli occidentali, o che volessero mettere in piedi scuole in cui ai bambini venisse insegnato soltanto l'inglese e non il giapponese? Dato il genere del manga viene dedicato un buono spazio anche a spiegare le perversioni sessuali dell'epoca e il tipo di spettacoli di successo nei bordelli. C'è una pagina didattica sulla masturbazione femminile e sul finale la protagonista si trova a vendere dei giocattoli erotici! L'impressione è che l'autore si sia documentato, anche se sarei curioso di sapere se tutto quanto è vero o meno. In particolare, nella finzione narrativa, la storia di Yuki viene narrata dal "famoso" romanziere Gaikotsu Miyahara, su cui però non trovo nessuna informazione e che quindi probabilmente non è mai esistito. Insomma, si tratta sì di una volgare storia di sesso e violenza, con scene pornografiche et similia, ma è comunque un manga con un certo stile. Stile che è riflesso anche sul lato grafico: i disegni di Kazuo Kamimura sono impeccabili, bianchi e perfetti nel raffigurare una protagonista il cui nome significa "neve". Vedo autori come Jiro Taniguchi e Ryoichi Ikegami prendere ispirazione da Lady Snowblood; ma l'originale è meglio.