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GianniGreed

Volumi letti: 1/2 --- Voto 5
"Così parlò Rohan Kishibe" è un manga di un solo volume, scritto e disegnato da Hirohiko Araki, il geniale creatore della lunga serie de "Le Bizzarre Avventure di Jojo".
Si tratta di una raccolta di storie che hanno per protagonista Rohan Kishibe, personaggio che i fan di Jojo conoscono molto bene. Infatti Rohan è uno dei protagonisti della quarta serie "Diamond is Unbreakable", dove insieme al protagonista Josuke affronta i nemici a suon di Stand.
Rohan è un mangaka dal carattere molto particolare, geniale nel creare le sue storie, molto abile con i disegni, ma soprattutto portatore anche lui di uno Stand, "Heaven's Door". che gli permette di leggere nei ricordi delle persone e di influenzarne il comportamento. In molti dicono che Rohan sia una sorta di alter ego di Araki.

Anche se ho scritto che Rohan è il protagonista, in realtà è più giusto dire che si limita a fare da narratore delle varie storie, raccontando gli strani fatti a cui ha assistito o di cui ha sentito parlare, senza avere dunque un ruolo attivo negli stessi, almeno nelle prime due storie del volume. Nella terza e la quarta il suo ruolo è più attivo, ma è sempre un accompagnatore di un altro personaggio.

Le cinque storie raccolte nel volume spaziano un po' per temi e situazioni, ma sono tutte accomunate dalla stranezza e dal mistero. La prima è ambientata a Venezia, la seconda e la terza in Giappone, la quarta a Morio-cho, la fittizia città in cui il mangaka vive insieme a tutti i protagonisti della quarta serie, che qui fanno una brevissima comparsata. L'ultima è ancora ambientata in Italia, più precisamente in Toscana.

La prima storia del volume comunque non è inedita, ma era già stata pubblicata anche qua in Italia nel volume "Under Execution, Under Jailbreak". Le altre storie sono invece inedite, e in origine sono state pubblicate su diversi numeri di "Shonen Jump", ad eccezione dell'ultima che è invece stata pubblicata sulla rivista "Spur". L'ultima storia del volume è infatti diversa dalle altre: più breve e strutturata diversamente vede Rohan in visita all'atelier Gucci in Toscana per lamentarsi di una borsa con un particolare difetto. In poche pagine Araki sfrutta l'occasione per raccontare brevemente la storia della casa di moda e spiegare il motivo del successo del marchio in quella che ha tutta l'aria di essere una marchetta o più probabilmente una storia su commissione. A mio parere è la storia peggiore del volume.

Una particolarità del volume è la numerazione delle storie. Il primo capitolo è infatti chiamato "Episodio 16", mentre il secondo è il numero 2, poi viene il 5 e infine il 6.
Non so se davvero Araki abbia realizzato sedici storie e per questo volume ne abbia selezionate solo alcune, tralasciando le restanti come la 3 e la 4 o se esistono solo queste a cui ha applicato questa numerazione casuale. Conoscendo la particolarità dell'autore e delle sue storie comunque, propendo per questa seconda ipotesi, anche perché l'episodio 16 è stato pubblicato nel 1997 mentre l'episodio 2 è del 2008.

Lo stile di disegno è quello "moderno" di Araki, per chi legge Jojo identificabile con il tratto che usa dalla quinta serie in poi. Le tavole sono tutte chiare da seguire, anche se non mancano alcune delle caratteristiche tipiche dell'autore quali una fantasiosa disposizione delle vignette e alcune pose plastiche di qualche personaggio, ma sono poche. Non c'è molta azione nelle storie e perciò la lettura può essere un tantino noiosa, a meno di non farsi prendere dalla narrazione, cosa che a me non è successo, tranne per la seconda storia perché decisamente inquietante.

Due parole sull'edizione italiana pubblicata da Star Comics: il volume ha qualche pagina in più rispetto ai soliti standard, circa 230 pagine, ed è stato dotato di una sovraccopertina molto fine, tuttavia mancano le pagine a colori. Il prezzo di 5,50 è tutto sommato onesto per un volume unico.

Dunque, questo "Così parlò Rohan Kishibe" è un volume unico interessante e piacevole da leggere solo per il fan più sfegatato di Araki, o più specificatamente del personaggio di Rohan Kishibe. I fan di Jojo potrebbero rimanerne delusi perché non ci sono battaglie a colpi di Stand o personaggi strambi come quelli iconici del manga più famoso dell'autore.
Le storie si lasciano leggere ma nessuna stupisce davvero o riesce a lasciare il segno nella mente del lettore, anzi, sono tutto sommato fin troppo semplici e trascurabili.
Si tratta di un volume indicato solo a chi vuole collezionare tutto ciò che è stato pubblicato dell'autore, ma assolutamente sconsigliato a tutti gli altri.