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AnthonySoma-sensei

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8,5
Essere soli e indecisi può risultare tremendamente angosciante agli occhi delle persone, eppure esistono individui che sono abituati a convivere con tali condizioni e ad accettare passivamente tutto quello che ne consegue. Non è facile perseguire degli obbiettivi i quali si distaccano dalla classica vita quotidiana e che in qualche maniera ti costringono ad allontanarti inesorabilmente dagli altri. Takao ha un sogno nel cassetto, quello di diventare un artigiano fabbricante di scarpe, infatti molto spesso si immerge così profondamente nei suoi fantasmagorici progetti da non riuscire a mantenere un'adeguata costanza a livello scolastico e di marinare la scuola ogni qualvolta gli sia possibile. È proprio attraverso la sua assenza dall'ambiente scolastico che Takao acquisisce la consapevolezza di potersi esprimere liberamente e soprattutto di non doversi arrendere dinanzi alle prime difficoltà economiche o sociali che siano. Tuttavia come è stato possibile un cambiamento così radicale? Il merito va attribuito alla persona che è riuscita a catturare l'attenzione del protagonista, la quale non si è soffermata superficialmente sulle sue difficoltà, ha tentanto di evitarle oppure l'ha giudicato senza prima ascoltare cosa volesse dire o quale fosse il suo punto di vista. In effetti Yukari rappresenta come dovrebbe essere un insegnante nella società moderna, caratterizzato non solo dalle basilari conoscenze pedagogiche ma anche di quelle psicologiche. L'obbiettivo di Yukari come insegnante è stato sempre quello di andare al di là del semplice rapporto verticale con i propri studenti, cercando di capire il loro punto di vista e ascoltare i loro problemi. Questo aspetto è fondamentale per comprendere la chiusura relazionale e sociale di Takao nei confronti dell'ambiente scolastico, in quanto i compagni di classe si sono limitati ad emarginarlo, giustificandosi con la famosa frase "lascia perdere, fa sempre così!" e senza mai provare a capire i motivi della sua chiusura. Magari tali atteggiamenti e comportamenti potrebbero essere comprensivi trattandosi ancora di semplici adolescenti, tuttavia il discorso cambia notevolmente se riguarda gli insegnanti. Un professore che dice al proprio studente che il suo "compito è solo quello di studiare" e "chi non riesce a svolgere decentemente neppure il suo dovere tanto meno riuscirà nel resto": che razza di insegnante è? Sì è mai chiesto quali fossero gli obbiettivi del suo studente? Si è mai chiesto come si sentisse? Sì è mai chiesto perché Takao si comportasse in quel modo? È facile dare giudizi e fare discorsi moralisti, poiché ci si trova in una posizione di potere e superiorità. Egli incarna perfettamente i valori del docente moderno presente in qualsiasi istituzione scolastica: istruzione, istruzione e solo istruzione, senza un briciolo di empatia per i propri studenti e senza neanche sapere dove sta di casa il rispetto. È pensare che vengono attribuite molte colpe alle generazioni della società contemporanea come ad esempio la mancanza di voglia di studio, di educazione e spirito di competizione, tuttavia se allo stesso tempo, gli studenti non vengono guidati e stimolati in maniera sufficientemente adeguata, è naturale un risultato simile. Dopotutto, gli errori sono presenti da entrambi le parti, basterebbe un maggiore senso di responsabilità per poter trovare un punto d'accordo e crescere insieme.
Yukari è riuscita a penetrare nel cuore di Takao sia come insegnante che come persona, nonostante la notevole differenza di età, ma a loro non gli importava come si chiamassero o cosa facessero in quel giardino tradizionale quando pioveva, ad ogni incontro i due si aprivano sempre più l'uno all'altra e i loro cuori erano sempre più vicini.
In questa occasione ho preferito prima leggere il manga e sapendo che fosse stata realizzata anche una trasposizione animata, sono rimasto perplesso sul fatto che la storia sia stata ridotta ad un unico volume. Sostanzialmente la vicenda mi è sembrata chiara e scorrevole, anche se in alcuni punti frettolosa e senza chiarire in tutto e per tutto alcuni specifici avvenimenti. I disegni li ho trovati molto semplici e leggeri, delle volte ai personaggi mancava interamente la parte superiore del volto e non ho ben capito se si tratti di una specifica tecnica utilizzata da Midori Motohashi.
In sostanza, "Kotonoha no Niwa" rappresenta il legame scaturito tra due individui che praticamente si sono incontrati per caso, ciò dimostra come l'essere umano non deve mai perdere la speranza di incontrare qualcuno che possa comprenderlo e supportarlo in tutte le sue problematiche. Bastano delle semplici "parole" per rafforzare la propria volontà e la propria determinazione e soprattutto essere felici. Magari avrebbero potuto approfondire maggiormente le vicende perché a livello emotivo non mi ha impattato come speravo e la qualità dei disegni poteva sicuramente essere superiore. Consiglio di leggere l'opera se siete alla ricerca di una storia non troppo complicata ma che nasconde un significato profondo e approfondisce differenti tematiche odierne. Non vedo l'ora di vedere la trasposizione animata!
Il mio voto finale è 8!


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alex di gemini

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Dopo il poetico film, spettacolare per quanto riesca a dire in appena quaranta minuti, non potevo avere molta fiducia in una versione manga, della durata di un solo tankoboon. Invece la lettura si è rivelata intensa e coinvolgente. Anche se la storia è sempre quella di un amore tra studente e professoressa, con le atmosfere piovose e delicate, qui la storia viene resa uguale e, allo stesso tempo, riscritta. Molti punti non vengono toccati bene come nel film, ma altri vengono approfonditi molto bene, rendendo così la storia simile e diversa allo stesso tempo. Abbiamo il tema della crudeltà con cui la professoressa è stata demolita dai suioi studenti, la cattiveria tipica delle adolescenti ben denunciata dai romanzi di Natsuo Kirino. Proprio quella giovane così gentile e preoccupata dei suoi studenti. Ma anche il tema del contrasto tra i sogni e la realtà, tra il senso di seguire i propri sogni e le proprie ambizioni e il buon senso che ci dice di cercare qualcosa di più semplice e meno originale. Per non parlare del difficile tema della malattia mentale o della particolare fase della vita, così difficile e così influenzante per la nostra maturazione mentale e intellettuale, chiamata adolescenza. Dopo aver letto questo manga, ho concluso che, se i latini dicevano che la vecchiaia è per sua natura una malatia, l’adolescenza è per sua natura un periodo di malattia mentale. Il finale è solo leggermente meno aperto ma, proprio la piccola differenza con la versione animata riesce a renderlo così diverso ed efficace. La regia delle tavole è ottima e, come voto finale, un otto ci può stare.


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KibiRain

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
"Il giardino delle parole" ("Kotonoha no Niwa") è l'adattamento manga dell'omonimo cortometraggio di Makoto Shinkai, i disegni sono di Midori Motohashi ed è edito da Star Comics in una bella edizione con sovraccoperta.

La trama come nella versione animata parla di Akizuki, un ragazzo che ha un sogno nel cassetto che insegue con tutte le sue forze, ovvero diventare uno stilista e artigiano di scarpe. Quando salta la scuola nelle giornate di pioggia nota una donna più grande di lui, Yukino, per la quale proverà un sentimento ancor prima di sapere di più su di lei.
Come al solito nelle storie di Shinkai ci sono dettagli "emotivi" che mi è impossibile tralasciare, le cose non dette che le persone si portano dentro nascondendo con un sorriso, il voler fuggire dalle responsabilità quando le cose si fanno troppo difficili per rifugiarsi magari sotto le coperte a leggere un libro, l'amore più puro per una persona spoglio da età, storia, pregiudizi e ruolo nella società... è questo che rende le opere di Shinkai "quel po' in più" e che rende piacevole anche la lettura.

I disegni sono curati, gli sfondi sono resi bene anche perché nella versione animata il bel giardino coi paesaggi grigi e piovosi sono molto importanti per l'atmosfera mentre i personaggi risultano più espressivi, specialmente Yukino.

Consiglio la lettura a chi ha apprezzato l'opera animata e ai fan dei corti di Shinkai, inoltre a un prezzo di 5,50 ci si porta a casa un buon volumetto autoconclusivo del quale vale la pena la lettura.


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Kida_10

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
"Kotonoa no niwa", tradotto in italiano come "Il giardino delle parole", è un manga composto da un unico volume disegnato da Midori Motohashi, e tratto dall'omonimo mediometraggio ideato e diretto da Makoto Shinkai.

Takao è uno studente liceale con un sogno nel cassetto: diventare un calzolaio e fabbricare scarpe. La fiducia riposta nel proprio sogno è grande, e visto che la scuola non gli offre nulla di interessante, il ragazzo salta spesso le lezioni per recarsi nel parco a studiare ciò che realmente gli interessa. Un giorno, durante la stagione delle piogge incontra Yukino, una giovane donna poco più grande di lui e della quale si innamora a prima vista. Incontrarsi durante i giorni di pioggia diventa presto un'abitudine da parte di entrambi, e questo segnerà l'inizio del loro difficile rapporto, ostacolato da dei problemi praticamente irrisolvibili.

La trama è la medesima della controparte animata, seppur con qualche leggera variazione nella suddivisione temporale. Alcune parti vengono approfondite maggiormente, mentre ad altre viene lasciato meno spazio ed una funzione più marginale. I personaggi vengono a mio parare analizzati ottimamente, e riescono a catturare le attenzioni dello spettatore, portandolo ad emozionarsi per la loro situazione più di quanto avessero fatto nel film. Quello che si era rivelato essere il peggior difetto di quest'ultimo, ovvero una trama fin troppo semplice, prevedibile, e poco coinvolgente, viene in qualche modo aggiustato attraverso una narrazione più rapida ed essenziale, e meno dispersiva.
Operando un ulteriore confronto fra le due versioni, probabilmente ciò che rende migliore quella cartacea sono anche le aspettative in essa riposte, decisamente inferiori a quelle generatesi prima della visione del film, ed alimentate dal nome del regista.

Tecnicamente il design dei personaggi viene rielaborato e abbellito, arricchito notevolmente di espressività. I fondali accuratamente dettagliati ricreano perfettamente le atmosfere desiderate, le tavole sono pulite e prive di imperfezioni. L'edizione Italiana curata da Star comics si presenta perfettamente con un'ottima sovracoperta, e con un prezzo più che onesto.

In conclusione un ottimo volume unico in grado di emozionare e di raccontare una bella storia dai toni dolci e delicati. Consigliata la lettura se avete visto e apprezzato la controparte animata, e anche se quest'ultima non vi ha convinto particolarmente, potrebbe farvi ricredere, almeno in parte.


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Lady Mei-Chan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Guardai il film de ''Il giardino delle parole'' molto tempo fa, sotto consiglio di un amico. Lui lo dipingeva come un film splendido e, a tratti poetico, ma io dopo averlo visto ammetto di esserne rimasta un po' delusa. Volevo comprendere meglio il suo punto di vista, così ho deciso di leggere il manga e devo dire che è stata un'ottima scelta.

Takao è un normale studente, ma con un sogno particolare: diventare un calzolaio. Lui capisce che il suo sogno sarà difficile da realizzare, comprende che probabilmente non diventerà nessuno di importante e che i costi per i materiali siano alti, ma nonostante tutto è deciso nella sua scelta. Così, oltre che dedicarsi giorno dopo giorno allo studio ed al lavoro part-time, inizia a fabbricare artigianalmente calzature. Inoltre, tutti i giorni di pioggia salta la prima ora di lezione, e sarà proprio durante uno di questi giorni che Takao incontrerà Yukino. Questa, durante il loro primo incontro recita un tanka, ovvero un componimento poetico, che dice:
"Rombi di tuono echeggiano lontani tra le nuvole. Chissà, forse pioverà. Tu resterai con me?". E così, durante le giornate di pioggia, i due continuano a vedersi nello stesso posto.

Due persone che non si erano mai viste prima, iniziano a conoscersi. Lei con le sue abitudini strane, lui determinato a realizzare il suo sogno. Senza conoscere neanche il nome dell'altra persona, il tempo speso insieme diventa prezioso. Entrambi aspettano ansiosi i giorni di pioggia, rimanendo delusi dalle giornate con il sole. Senza un vero e proprio appuntamento, continuano ad incontrarsi in quel giardino. Piano piano, i due si vanno conoscendo sempre meglio, e lui arriva persino a parlarle del suo sogno.
Da due estranei, diventano persone importanti l'un per l'altra.

"Il giardino delle parole" è un manga con una trama profonda, sviluppata bene e con un finale che conclude l'opera nel modo migliore. Ho trovato perfetto quest'ultimo, dato che se fosse finito in un altro modo avrebbe perso di significato. Forse, quello che mi ha colpito di più è stato il fatto che Takao fosse stato spronato dai suoi incoraggiamenti, ma allo stesso tempo la sua determinazione rappresentava per Yukino quasi un motivo per andare avanti.
Le emozioni e i sentimenti espressi sono forti, io li definirei quasi "reali". È un manga che mi ha lasciato molto, e che ho apprezzato dall'inizio alla fine.

La copertina e le pagine a colori mi sono piaciute molto. I disegni sono più che ottimi, ombreggiati bene e con giuste proporzioni. Le ambientazioni sono disegnate bene, ho apprezzato particolarmente il giardino, semplice, ma bello. Un'altra cosa a favore dei disegni, sono senza dubbio i particolari, curati con attenzione.

In conclusione, "Il giardino delle parole" è ottimo manga, che consiglierei a chiunque. Riesce ad esprimere bene i sentimenti e le emozioni dei protagonisti, anche questi, ben caratterizzati. Lo consiglio vivamente.
Probabilmente è stata una buona idea leggerlo in una serata di pioggia.