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Keehlm Fungiolo's baseball bat

Volumi letti: 8/20 --- Voto 9,5
Niente come l'individualismo è stato così menzionato per citare le mancanze del Giappone, niente altro così frainteso e citato a sproposito.
Ciò si deve in gran parte alla diffusa abitudine di parlare della storia giapponese partendo da tempi recenti, quelli a noi familiari, come la seconda guerra mondiale, senza prendere in considerazione gli anni precedenti e comunque senza capirli.
I giapponesi se li ricordano eccome, quegli anni, perché l'impatto sociale della modernizzazione si è svolto per loro relativamente più tardi rispetto a noi. Una comunità isolata dal resto del mondo è generalmente collettivista in modi e forme che ricordano il comunismo, mentre l'inizio del governo Meiji (1868/1912) portò al ripiegarsi sulle realtà locali e regionali, sulla difesa di riti anche discutibili improntati all'individualismo e al nazionalismo.
Il conflitto sociale e politico perdura fino a oggi e non poteva non trasparire nei manga, a dispetto di eventuali censure o di una certa "globalizzazione" che si sforza di classificare le storie secondo pochi, precisi modelli che non allarmino troppo i genitori.
"Kemono Jihen" contiene personaggi ed elementi del folklore nipponico a noi estranei, perturbanti e incomprensibili. E' stato così per i "Cavalieri dello Zodiaco", per "Nabari", "Dna Angel", "Wolf's Rain",a maggior ragione per "Kemono Jihen", il cui nome si traduce con IL DISASTRO DEI KEMONO e si può intendere come rivoluzione sociale o come cataclisma naturale.
Kabane è un ragazzino senza istruzione che vive in un villaggio in mezzo alle montagne, sfruttato da tutti e da tutti disprezzato: la sua situazione sembra non preoccuparlo ma persegue nei suoi compiti con una tenacia che li fa assomigliare a una missione.
Qualcosa, però, sta minacciando il villaggio, un'entita'soprannaturale che colpisce animali e uomini; la proverbiale mancanza di paura di Kabane, se non lo rende simpatico a tutti, può fargli da scudo nell'affrontare il maligno che mette in pericolo la comunità.
Inugami, detective dell'occulto, proverà a convincerlo a mettersi al suo servizio, constatando le straordinarie capacità del ragazzino e offrendogli l'opportunità di scoprire le proprie origini.

Tutto il mondo sarà tuo nemico, o principe dai mille nemici.
E quando ti prenderanno, ti uccideranno...ma prima dovranno prenderti.
Sii astuto, inventa stratagemmi e il tuo popolo non sarà mai distrutto


Questa stupenda citazione, in realtà tratta dalla "Collina dei Conigli" di Richard Adams,mi ritorna alla mente ogni volta che Kemono Jihen presenta una nuova creatura mutaforma: simili personaggi ci sono in ogni cultura (i Puka della mitologia celtica possono trasformarsi in cavalli, lepri, capre, cani e gatti) solo che noi occidentali abbiamo scelto di non rendere evidente la nostra appartenenza al mondo animale, narrando storie di bestie come lontane metafore dell'oggi.
I giapponesi ci presentano creature animalesche con graziose fattezze umane o uomini in piena regola ma senza un barlume di coscienza.
È probabilmente questa una delle cose a disturbare maggiormente nella visione di manga e anime.
La mitica"età dell'oro", quando non c'era nulla a distinguerci dagli altri animali, coincide allora con la Kemono Jihen del titolo,la rivoluzione dell'ordine naturale che causò la guerra tra uomini e animali,tra specie e specie.
Costringendo molti all'oblio o a una chiusura forzata dei propri confini.
Io trovo che tutti i personaggi principali abbiano le loro attrattive (il che non vuol dire che mi fiderei di ciascuno di loro!).
A causa di due o tre scene sarebbe impossibile trasmettere questa serie nell'attuale palinsesto televisivo, datato e puerile. Potete iniziare il manga se cercate un intreccio ben costruito e una trama che vi tenga incollati alla pagina.Tuttavia (non me ne vogliate!) ritengo che "Kemono Jihen" non sia molto adatto ai minori di dieci/dodici anni.


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Klaus_

Volumi letti: 2/20 --- Voto 6,5
TRAMA: Per risolvere un misterioso caso, viene assunto un bizzarro detective di nome Inugami che, durante le indagini, si imbatte in un misterioso ragazzo del posto, Dorotabo, abbandonato dai suoi genitori e non amato nè dalla zia nè dal cugino, con i quali convive: il suo particolare legame con il mondo dei demoni sarà un fondamentale aiuto per il detective, ma poi...

E’ indubbio che questo shōnen non si possa definire originale, tuttavia possiede una capacità di intrattenere davvero notevole. I toni horror e drammatici, che si alternano a quelli più comici e slice of life, rendono la lettura assai piacevole e, al tempo stesso, scorrevole. Sebbene i personaggi siano alquanto stereotipati (il ragazzo freddo e distaccato, il detective scaltro e misterioso, il personaggio dalla testa calda che gioca a fare il duro e l’androgino uomo che si comporta da donna), le relazioni che si instaurano fra loro costituiscono uno dei punti di forza e di rottura dell’opera stessa, permettendoci così di uscire un po’ dalla linearità della trama.

La vera chicca, per me anche molto interessante, è senza dubbio il forte richiamo al folklore giapponese, rivisitato e adattato a tale tipologia di narrazione. In questo primo volume ci vengono presentate alcune creature della tradizione: il “tanuki“ (creatura dall’aspetto di un cane-procione, burlone e maestro del travestimento), i “kemono” (esseri dalle fattezze ferine e dotati di capacità superiori a quelle umane), i “sanshichu” (tre vermi parassiti soprannaturali che abitano nelle viscere umane danneggiandole), e l’“Inari” (divinità della fertilità e delle volpi).

Le tavole, tipiche dello stile shōnen e rese ancora più accattivanti dalla bianchissima carta della J-POP, sono semplici, pulite ed immediate. Gli sfondi, spesso assenti, lasciano il posto ad un’intensa resa delle emozioni ed espressioni dei vari personaggi.

In conclusione, se siete amanti sfegatati di tale target, o se siete in cerca di una lettura più tranquilla che possa spezzarne altre più impegnative, potreste dare una possibilità a questa nuova opera!