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Aminako

Volumi letti: 9/9 --- Voto 7,5
In questa serie di 9 volumi Kaho Miyasaka propone come protagonisti Rin e Reno, i due co-protagonisti già conosciuti da chi ha letto la precedente opera "Il filo Rosso". In 1/100.000 viene infatti approfondita la relazione tra i Rin e Reno, entrambi liceali e già innamorati l'uno dell'altro. La storia in apertura è simile a quella di altre alle quali siamo stati abituati da altri autori: i due protagonisti si vogliono bene e superano il timore di non piacere all'altro. In questo caso, la parte "difficile" è ricoperta da Reno, che fatica a scoprire da subito le carte verso l'ammirato Rin.

Tutto nella norma, quindi. E invece no, perché la distanza tra i due si riduce già nel primo volume e i successivi lasceranno spazio ad altri eventi. La bella storia d'amore si complica quando Reno mostra segni di debolezza fisica evidenti: ciò che all'inizio sembra sia imputabile al suo essere maldestra si rivela essere una malattia degenerativa. La consuetudine tipica di alcuni riti quotidiani lascia il posto all'eccezionalità e alla capacità di Reno di farvi fronte. Mi piace questa autrice perché lascia spaziare i suoi protagonisti in luoghi differenti dal solito scolastico e - anche tra le aule e i cortili - ha la capacità di attribuire valore di insieme dei personaggi. Sono gli attori che che conferiscono un senso al festival scolastico e non il contrario.

La storia esplora i punti di vista di entrambi gli amanti: l'accettazione della malattia e il desiderio di essere solidi per l'altro. Se da un lato la protagonista appassisce, dall'altro il legame e tra lei e Rin diventa saldo come una roccia. E' interessante assistere al posto che prenderà questa malattia nelle loro vite e la cura nei dettagli ricercata dall'autrice. Le riflessioni dei personaggi raggiungono un livello di profondità e dolcezza da rendere impossibile non empatizzare con loro. Alcuni passaggi della storia sono crudi, meravigliosamente commoventi, e questo può spingere chi legge a fermarsi un attimo per distaccarsi dalla storia, fare un bel respiro e riprendere.

Se conoscete questa autrice e avete letto altre sue storie, aspettatevi un'opera dalle sfumature drammatiche. E' una lettura complicata perché il tratto grafico così morbido e dolce invita a proseguire la lettura, invece i contenuti sono crudi sebbene si cerchi di smorzare l'atmosfera con delle battute (nel mio caso non sono servite). E' da alternare a letture più leggere o da tralasciare se non amate storie angoscianti. Indipendentemente dal finale, condivisibile o meno, è una storia che racconta di un problema che colpisce 1 persona su 100.000. Il messaggio lanciato alla fine è di speranza, al lettore scegliere se raccoglierlo o meno.


 2
brera85

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Questa serie è uno shojo, diverso rispetto ad altri, nonostante sia ambientato nel periodo scolastico,affronta una tematica un po' più adulta e matura, nel corso dei volumi veniamo a scoprire che la nostra protagonista deve affrontare una terribile malattia, che purtroppo non lascia scampo,ma nonostante tutto non è da sola ad affrontare tutto ciò che le accade,accanto a se oltre al nonno paterno e alla nonna materna,ci sono gli amici,ma soprattutto il suo ragazzo.
Trovo la serie godibilissima, anche se in alcuni momenti la storia ha dei risvolti drammatici, devo ammettere che qualche lacrimuccia mi è scivolata sul viso, mi dispiace che non abbia avuto molto successo, ma per me non è stato per nulla banale, mi è piaciuta veramente tanto questa serie che mi sento di consigliarvela.


 2
Winry.R

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
1/100.000 è un manga di Kaho Miyasaka. Dai primi volumi sembra un leggero manga scolastico-sentimentale, con i classici dilemmi e dubbi amorosi. In realtà è un inno all'amore e alla vita nonostante tutto.

Rino Sakuragi è innamorata del suo amico Ren Kiritani ma, convinta di non poter essere ricambiata, non si accorge dell'evidente affetto che lui nutre nei suoi confronti. Ma i loro sentimenti sono forti e dopo un po' di smarrimento riescono a comprendersi. Fin qui niente di nuovo.

È a questo punto, quando tutto sembra perfetto, che a sconvolgere le loro vite entra in scena l'elemento che differenzia quest'opera dal classico shōjo.
Rino inizia ad accusare degli strani sintomi, debolezza e spesso cedimenti delle gambe. Scopre di avere una malattia degenerativa che colpisce 1 persona su 100.000 (da cui il titolo dell'opera).
Da qui l'opera diventa più profonda e anche i protagonisti sono costretti a crescere in fretta e non solo loro.
Questo tipo di malattie non sconvolge solo la vita del malato, ma di tutti coloro che gli sono accanto. Tutti i rapporti diventano più difficili, ma proprio per questo quelli che resistono sono veri e profondi.

Un'opera molto toccante, capace di trattare con delicatezza un tema scomodo come quello delle malattie degenerative e di dimostrare che, al di là della malattia, sono i rapporti veri e autentici a fare la differenza tra una vita che merita di essere vissuta e un profondo baratro di disperazione.