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The Crovv 97

Volumi letti: 12/12 --- Voto 6,5
Edizione: "Butterfly Effect" (Mangasenpai, 12 volumi)

Una torre da scalare, il battito d’ali di una farfalla, una treccia color prugna.
Fin dalle prime tavole, il fumetto si presenta come un viaggio interiore, dove ogni dettaglio e silenzio narrativo contribuiscono a costruire un mondo complesso e stratificato.
L’idea di rifarsi alla teoria del caos non è solo un riferimento concettuale, ma diventa la chiave di lettura dell’intera opera: ogni scelta, ogni gesto, ogni esitazione dei personaggi genera conseguenze imprevedibili, come il celebre battito d’ali che può scatenare un uragano.

Giulia Della Ciana ci guida in una narrazione che si discosta dai canoni fiabeschi dell’amore idealizzato, per abbracciare invece una visione più autentica e sfaccettata del sentimento. L’amore che emerge tra le pagine è imperfetto, a tratti soffocante e contorto, ma anche rassicurante e avvolgente: un’alternanza che riflette la complessità delle relazioni umane, nonché la loro vulnerabilità.

Il gergo utilizzato prende a piene mani dalla parlata tipica romana, condita dalle caratteristiche flessioni dialettali dello slang giovanile. A far da cornice ai dialoghi dei personaggi ci pensa una onnipresente voce narrante, inserita in appositi balloon squadrati, e che non mancherà di arricchire la scena tramite aforismi ed espressioni retoriche di circostanza.

Il comparto tecnico è estremamente curato e proprio qui la formazione artistica dell’autrice mostra i propri frutti. Le anatomie e gli ambienti vantano un credibilità e un realismo che direi “accademico”, mentre il tratto abbraccia in pieno i canoni e gli stilemi del manga orientale.
Le linee sono morbide, aggraziate, sempre disposte secondo una lineart che trova il suo completamento per mezzo di retini e campiture di ogni sorta, lasciando un po' in disparte le ombreggiature che avrebbero contribuito ad aumentare la tridimensionalità di volti e personaggi.

Il supporto cartaceo è di tipo popolare, privo di qualsivoglia sovracopertina (il dodicesimo volume fa eccezione) o tavola a colori, restituisce tuttavia una sufficiente sensazione di qualità.
Il formato è più largo di quello di un classico tankōbon e include pagine morbide dalla grana ruvida su carta bianco panna (curiosamente, dall’uscita, è proprio il dodicesimo ed ultimo volume a risentire maggiormente di ingiallimento delle pagine), con stampa esclusivamente in bianco e nero.
La rilegatura è del tipo a colla e la “pinzatura” della copertina, per quanto risicata, si è dimostrata sufficientemente solida nonché in grado di mantenere i volumi integri anche al termine della lettura.
Tra un capitolo e l’altro la narrazione si interrompe per lasciare spazio alle schede dedicate ai personaggi, delle sorte di carte di identità fittizie utili per conoscere i retroscena dei protagonisti del racconto.
Degna di nota è l’immancabile “lettera” dell’autrice posta in coda a ogni volume, in cui non manca di aggiornare i lettori sullo stato dell’opera (quando ancora in corso), inserendo trivia e retroscena del proprio lavoro.

+Pro+
• Disegni molto belli, i personaggi in particolare risultano estremamente diversificati e curatissimi
• Belli i riferimenti alla cultura italiana e, in particolare, alla città di Roma
• Attualità dei temi trattati...

-Contro-
• ... anche se si sarebbe potuto spendere su questi qualche vignetta in più
• Fin dal primo volume veniamo abituati alla presenza di una voce narrante esterna che: se all’inizio è utile a delineare il contesto, dopo diventa eccessivamente presente
• Passaggi tra vignette poco contestualizzati, con bruschi cambi di scena
• I personaggi secondari devono la loro caratterizzazione principalmente alle schede di dettaglio, non a ciò che viene mostrato o raccontato di loro
• La ricerca di un realismo costante nell’opera la porta a risultare poco godibile, ergo: “la realtà è noiosa”, sarebbe valsa la pena rinunciare a un po' di questa in favore di un più fresco guizzo narrativo in grado di stuzzicare il lettore
• Il finale manca di coraggio ed è la stessa autrice, in questo caso, a tarparsi le ali

Concludendo, “Butterfly Effect” è un fumetto che emoziona e lascia il segno.
L’opera trasuda autenticità, non solo per la sincerità emotiva con cui è raccontata, ma anche per la scelta stilistica e narrativa che privilegia l’introspezione.
L’opera non cerca risposte semplici, ma invita il lettore a riflettere sulle invisibili conseguenze dietro ad ogni gesto, parola o scelta.


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GialluGamer97

Volumi letti: 12/12 --- Voto 8
Veramente un bel fumetto nel complesso. Una storia appassionante, emozionante e struggente. Il modo in cui si evolve, a piccoli passi, mi è piaciuto. Mi ha emozionato molto, anche con i vari colpi di scena.

Il vario cast dei personaggi l'ho trovato simpatico, chi più, chi meno. Tipo Alessio inizialmente l'ho un po' odiato per alcune cose, ma è finita la, è Massimiliano che ho proprio schifato, visto il suo tremendo carattere. Anche se faccio i complimenti per aver realizzato un personaggio così terribile, non è da tutti! Anche il chara design dei personaggi è ben fatto, secondari compresi, Ania è incantevole. Steph è quella che sento più vicino, soprattutto per la fobia agli insetti volanti. La relazione che c'è tra le due è veramente carina, non le si può non amare. Sono ben caratterizzate e hanno un bel background (anche se forse inizialmente i vari cambi di temperamento di Ania li ho trovati un po' fuori dal personaggio). Nel corso dell'opera però, hanno una bella crescita personale, come anche gli altri personaggi. Ho trovato buffo che sia ambientato a Roma. Essendo abituato a leggere manga, sentire i personaggi parlare in romano è stato particolare, ma anche divertente.
Ho apprezzato molto anche le varie citazioni a videogiochi e altro. I disegni di Giulia Della Ciana aka Myu sono veramente belli, soprattutto quelli delle ragazze, e le loro versioni chibi sono adorabili. Ovviamente ha i suoi alti e bassi come opera, ci sono delle scelte che fanno i personaggi che non ho proprio approvato o non hanno proprio senso. Con il volume 6 aveva veramente raggiunto l'apice della bellezza, soprattutto per un'opera yuri, ma con il volume 7 è piombato nel ridicolo, aveva poi cominciato a riprendersi dal volume 8, ma è cascato nuovamente, questa volta sul finale.
Riguardo il finale, non è stato male nel complesso, ha un buona morale, ma mi ha deluso moltissimo visto che l'opera mi piaceva molto e visto che è anche raro trovare un'opera yuri così bella praticamente in tutto, soprattutto italiana, che però ha deciso di tirarsi la zappa sui piedi proprio alla fine. Dopo tutta la storia che c'è stata tra le due protagoniste, tutti i drammi sul come stare insieme, i litigi con amici e parenti, i casini che hanno fatto... più ci penso e più è veramente una delusione. Una scelta che l'autrice non si capisce perché abbia fatto, visto che va contro tutti i concetti del genere.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Insomma, in sostanza la storia si incentra su queste due ragazze che si amano, ma che hanno vari problemi a frequentarsi, ne succedono di tutti i colori, ma alla fine, qualcosa si smuove, possono finalmente mettersi insieme, ma no, decidono per un amore platonico, rimanendo migliori amiche e mettendosi con dei ragazzi per una relazione stabile (almeno ho apprezzato i ragazzi scelti). Insomma, tutto quello che c'è stato per 11 volumi, è stato buttato alle ortiche nell'ultimo, come se l'autrice si fosse tirata indietro all'ultimo, per fare un finale agrodolce che non c'entrava nulla. L'ultimo volume ha cancellato e dimenticato totalmente il concetto di yuri. Infatti alla fine dell'opera non c'è una coppia queer. Tutte le ragazze che lo erano sono tornate etero, e l'unica coppia che in teoria sarebbe dovuta diventare omo è rimasta etero, cosa che, se la si guarda da un altro punto di vista, è un insulto piuttosto pesante alla community LGBT. Quindi, sì, ne consiglio tantissimo la lettura, ma aspettandosi di rimanere delusi terribilmente su diverse cose.


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Sweetjoey

Volumi letti: 8/12 --- Voto 9
Fumetto bellissimo, con disegni spettacolari e un messaggio molto profondo. L’autrice è riuscita -a mio parere- tramite le pagine del suo fumetto, a esporre un tema molto delicato, in maniera sincera e pura.
L’amore è il protagonista di questo manga, in cui la fumettista dimostra come l’amore riesca a vincere ogni impresa, ogni barriera, superando ogni ostacolo. I personaggi sono rappresentati a tutto tondo con un carattere che li distingue l’uno dall'altro, rendendo ognuno particolare e dettagliato.
I disegni sono puliti e incredibili, si nota quanta passione e impegno l’autrice abbia messo per far sì che il suo lavoro riuscisse al meglio.