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kirk

Volumi letti: 21/21 --- Voto 8,5
Quando si compra un manga in corso si rischia di non vederne la fine per tanti motivi… Planet non poteva saperlo quando a solo due anni dall’inizio in Giappone propose agli italiani questo titolo: d’altronde Ai Yazawa era il nome del momento e con "I cortili del cuore", "Ultimi raggi di Luna" e "Paradise Kiss" si era imposta come autrice shojo nel nostro mercato nazionale.
Ammetto che fino a qualche giorno fa pur conoscendo la fama di questa autrice non avevo letto niente. Avevo vaghi ricordi degli anime de "I cortile del cuore" e di "Nana" ma ammetto che erano sfumati e non molto positivi.
Eppure continuavo a leggere su internet giudizi positivi sulla Yazawa e alla fine mi sono detto buttiamoci e appena ho potuto ho preso d’assalto il suo titolo più quotato: "Nana".
Sapevo già che è un titolo monco: il finale non esiste perché la Yazawa, malata, l’ha interrotto all’episodio 84. Cert che se stava già male poteva concluderlo. perché al volume 20 i nodi stavano venendo al pettine e poteva darci un finale shockante ma pieno di speranza con la morte di un personaggio e con la riscossa del personaggio a lui collegato da rapporti d’amore.
In realtà niente è così semplice perché i personaggi principali hanno tutti due legami o più d’amore che emergono e si nascondono lungo questi volumi: vari tipi di amore che in qualche modo sono spesso malati, con tutti alla ricerca di qualcosa, che spesso si dimostra tossico.
Partiamo dalle protagoniste: dopo il primo volume che mostra la loro vita prima di partire per Tokyo, si incontrano in treno, si il solito treno che indica l’inizio di un viaggio interiore piuttosto del mero viaggio territoriale.
Le due si chiamano entrambe Nana (“sette” in giapponese): la prima, Nana Komatsu, è una ragazza leggera che si innamora facilmente, spensierata, coccolata dalla famiglia, sregolata nel senso che spende i soldi senza accorgersene e che non riesce a tenere un lavoro.
La seconda, Nana Osaki, invece sembra tutta di un pezzo: una cantante punk che ha rinunciato al suo amato Ren, per fargli fare carriera, ma che non ha rinunciato ad odiarlo/amarlo perché lui gli aveva offerto di seguirlo e lei non ha voluto rinunciare al suo sogno di successo.
Già da questo primo volume vediamo all’opera l’autrice per offrirci personaggi in chiaro scuro, forse più scuro che chiaro, anche se le azioni e i pensieri si possono leggere diversamente. E' così per tutta la durata del manga e per tutti i personaggi: da un lato dici questo è buono, questo si comporta bene e immancabilmente arrivi a dubitare di tutti Ren, Yasu, Nobu, Takumi… tutti anche quando si comportano in modo equo o sembrano virtuosi nascondono un tarlo, una debolezza di fondo che li fa apparire, ora deboli, ora falsi, ora altro rispetto a quello che dovrebbero essere.
Rimane il fatto che Yazawa sviluppa vari temi, perlopiù parlando dell’interiorità dei personaggi: determinazione e rimpianti, gioia e debolezza, bontà e invidia, forza e gelosia. Mai che due personaggi possano dirsi sinceri con se stessi e fra loro al massimo, anche se la storia diventa più dura man mano che si va avanti ma già all’inizio capisci che il fondamentale non è l’azione ma rappresentazione dell’azione e in ciò si aprono mille modi di interpretarla. A volte anche una carezza è più dura di un pugno.


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Keroppi

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Nella mia personale classifica di manga preferiti, Nana si colloca oltre, fuori classifica, in un posto a parte. Lo trovo un capolavoro, eccetto per quel piccolo particolare che non ne vedremo mai la fine, intendo. I disegni sono bellissimi, puliti, dettagliati, con abbigliamenti perfetti; io non ricordo un altro manga in cui un personaggio sia un esempio di tendenza fashion come Nana Osaki, più che un manga sembra, a volte, una rivista di moda. E più che un manga è un romanzo. Il racconto, la profondità con cui viene sviscerato l'animo dei personaggi, la bellezza dei testi, sono tutte caratteristiche quasi letterarie. Le protagoniste sono Nana Komatsu e Nana Osaki, ma ben presto ogni membro dei Trapnest e dei Blast diventa un personaggio altrettanto importante. Impariamo, sia nello svolgimento della storia, che mediante capitoli dedicati, a conoscere le vicende personali di ognuno di loro. E ad ognuno di loro ci affezioniamo, e riusciamo a capirlo, a capire cosa sente, il perchè di certe scelte, di certi comportamenti. Io odiavo Takumi, finchè non sono arrivata al capitolo dedicato a lui, e lì ho empatizzato con lui, perfino con l'odioso Takumi, molto più di quanto avrei voluto. Le frasi che aprono ogni capitolo, spesso di Hachi verso Nana, ma a volte anche il contrario, ci portano direttamente dentro il loro cuore, esprimono i loro sentimenti ed i pensieri più profondi. Con questo manga non leggiamo semplicemente una storia, ci entriamo dentro, la viviamo insieme con i personaggi. E fra tutti loro, non ne esiste uno totalmente positivo. Hachi forse è la peggiore, perchè se Takumi è quello che è, almeno lo mostra a carte scoperte, Hachi invece lo cela dietro un'apparenza amorevole, materna, ingenua, mentre è calcolatrice, è vuota, e lo sa (infatti per questo sceglie chi possa essere "complice" di quello che definisce il suo crimine). Non è un personaggio positivo Nobu, troppo ingenuo e decisamente con poco nerbo, si fa trascinare di volta in volta, prima da Hachi, poi per breve tempo da Miu e infine da Asami. Nana Osaki è egoista, e vuole controllare ciò che reputa suo, cioè Hachi. Nemmeno Shin, Reira, ma neppure Yasu, che è il personaggio più equilibrato, sono esenti da grossi scivoloni. Questi difetti, insieme con le loro fragilità, la debolezza di Ren, il bisogno di affetto di Shin e Reira, la voglia di sfondare di Takumi e Nana, la devozione di Yasu in tutto ciò che fa e il suo spendersi per il bene "superiore", dei suoi genitori, dei Blast... e anche l'arrivismo di Hachi, il suo essere calcolatrice, rendono ciascuno di essi estremamente umano, reale. Con quest'opera veramente si ride e si piange. Sebbene non sia concluso, e non lo sarà mai, a ogni rilettura scopro un dettaglio in più, una sfumatura in una frase, un significato diverso. Pur essendo incompleto (anzi, forse anche per questo) questo manga ha sempre tantissimo da dire, sull'amicizia, l'amore, la forza, la fragilità, il saper ricominciare, e tutte le mille sfaccettature dell'animo umano. Non leggerlo è veramente un peccato.


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Nanaa860

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Recensire Nana.. potrei parlare per ore di quest’opera, ironico pensare che non sia nemmeno finita e forse non finirà mai. Ma nonostante questo, ti entra dentro e non ti lascia più.
La storia ruota attorno a due ragazze accomunate solo dal nome, Nana, e dal fatto che di lì a poco dovranno condividere un appartamento insieme a Tokyo, meta in cui sono arrivate per due motivi molto diversi. Nonostante la diversità caratteriale tra le due, le storie delle Nana inizieranno ad intrecciarsi, in un susseguirsi di eventi che le legherà indissolubilmente.
Parto col dire che la storia non è così scontata come sembra. L’analisi approfondita di ogni personaggio non ti lascia respiro, da quanto è fatta bene. I lati positivi, così come quelli negativi, sono raccontati come uno specchio, brutale ma sincero: la forza, la determinazione, la gioia, la bontà, così come la debolezza, i rimpianti, la gelosia, l’invidia. Tutto è possibile, tutti sono incredibilmente reali e, in quanto tali, fragili e capaci di qualsiasi azione pur di raggiungere una momentanea e illusoria sensazione di felicità.

*Attenzione: spoiler!*

Il rosa tenue che colorava la storia perde la tinta tramutandosi in grigio quando Hachi resta incinta di Takumi. Da quel momento, tutto cambia completamente e inizia la discesa verso l’oblio e nessuno sembra avere più pace. Non sono d’accordo con chi dice che diventa quasi una telenovela, per come la vedo io le disgrazie (chiamiamole così) servono ai personaggi per crescere ed emergere, non per avere un pretesto per mandare avanti la storia. Nessuno ha una vita facile, come nessuno viene posto di fronte a scelte facili. Le difficoltà camminano di pari passo con le conquiste ed è quello con cui devono confrontarsi i personaggi del manga di Nana. La dura realtà che conferma che i sogni non basta volerli perché si realizzino (basti pensare a Nana Osaki che diventa famosa per luce riflessa di Ren e dei tanto odiati Trapnest), che le responsabilità delle proprie azioni prima o poi bisogna prendersele (Hachi rimane incinta e decide di tenere il bambino rimanendo con Takumi) e che molto spesso le idealizzazioni fanno bene fintanto che funzionano (Nobu che vede in Hachi la ragazza perfetta per lui o, per meglio dire, la ragazza da salvare).
Il secondo punto dei precedenti è fondamentale per la trama: quando viene commessa un’azione, bisogna prepararsi alle conseguenze. Nel momento in cui Hachi aveva deciso che Nobu era quello adatto a lei (perché le faceva anche comodo essere amata in modo tanto puro, come un bambino ama le caramelle), i suoi capricci e la sua immaturità avevano già messo in moto il giusto karma. Takumi, il cui amore non ha alcun significato e di cui lui stesso non conosce l’esistenza è proprio colui con cui finirà una ragazza il cui unico desiderio era essere amata. Nonostante egli possa offrirle la stabilità economica e la possibilità di essere una casalinga dalla vita agiata, non le potrà dare altro che un amore fittizio e di circostanza. Ironico, no? E questo è solo uno degli esempi.
Il grigio diventa nero proprio alla fine del fumetto, al punto in cui è arrivata la Yazawa: la morte di Ren, il debole pilastro che teneva in piedi mezzo cast. Con la sua caduta (veramente toccante devo dire) l’effetto domino termina e l’ultimo tassello cade, rimbombando con un suono sordo. Qualcosa si spezza, compresa la mangaka perché ha deciso di abbandonare (almeno, fino ad ora) l’opera, e nulla è più come prima.

*Fine Spoiler*

Apprezzabile è il fatto che i personaggi secondari tanto secondari non sono, visto che in ogni punto della storia uno di loro assume un ruolo centrale e la sua storia si intreccia a quella degli altri personaggi. Nulla è affidato al caso così come nessun personaggio diventa inutile.
I disegni sono a dir poco splendidi: la Yazawa abbandona quel tratto un po’ infantile che presentava in “I Cortili del Cuore” per preferire uno stile più maturo e ricercato. L’espressività aiuta tantissimo il lettore a immedesimarsi con i vari protagonisti e rende più realistico lo sviluppo degli eventi. La trasposizione anime poi rende giustizia al manga aggiungendo anche una parte sonora sicuramente d’impatto.
In generale penso sia la mia opera preferita (come si poteva intuire dal nome utente), quindi non me la sento di dare meno del massimo. Suggerisco a chiunque (amante o meno del genere) di dargli una letta.


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Aminako

Volumi letti: 42/21 --- Voto 10
Nana, 42 volumi sottilette variopinti che mi ricordano l'immensità del caso legato a quest'opera.

"Sai Nana, non c'è giorno che io non speri di vederti seduta dall'altro lato del tavolo. Nel mio cuore non faccio altro che bisbigliare il tuo nome...tante, tante volte..."

Come un copione disegnato dalle onde del caso, due donne con lo stesso nome (Nana, "sette") si ritrovano l'una accanto all'altra in un treno con destinazione Tokyo. Una porta con sé un pacchetto di sigarette e una chitarra; l'altra un primo bagaglio chiedendo ai genitori di spedirle gli scatoloni quando avrà trovato una location definitiva. Il motore del cambiamento è il desiderio di distacco da un luogo protetto verso un futuro denso di aspettative. La macchina del destino ormai è in moto e le fa incontrare in una seconda occasione nella grande città, nel momento in cui entrambe - separatamente- varcheranno la soglia di un potenziale luogo in cui vivere. Le due donne, riunite dal caso, scelgono di dividere le spese di permanenza in quello spazio. Inizia così nell'appartamento numero 707, di un settimo piano senza ascensore, la storia di amicizia, di sorellanza e di amore di queste due donne - tanto diverse nelle attitudini, quanto simili nel vivere l'intensità dei loro sentimenti verso i rispettivi partner.

Nel corso di questi anni la serie Nana è stata celebrata ed è tristemente nota per l'assenza di un degno epilogo. Eppure è una di quelle storie che difficilmente si lascia dimenticare, non tanto per la storia in sé quanto per i sentimenti molto forti che scatena (nel bene e nel male) nei suoi lettori. Non conosco una autrice più generosa di Ai Yazawa nell'utilizzare il linguaggio a parole: sia nella sua forma introspettiva, sia nei dialoghi. Il lettore in quest'opera affonda nelle situazioni con una fotografia limpida di come i suoi personaggi la interpretano: nelle stesse scene troverete il dialogo pubblico e il tormento interiore. Questa scelta espositiva va considerata come una medaglia dal doppio volto: entrare nell'intimo delle creature della Yazawa, coglierne le nude e discutibili incoerenze. Ad accompagnare questo avvicendarsi di scene chiare e nutrite di ampi dettagli, è stata accostata una, o più di una, voce narrante dal tono nostalgico. Questa voce fuori campo ha il pregio di suscitare curiosità e invoglia il lettore a conoscere cosa ne è stato di queste donne unite dal caso e divise probabilmente da un imprevisto.

Non appartengo alle groupie di Nana, a chi si auspica che l'autrice ci regalerà un finale, e non amo particolarmente lo stile grafico di questa autrice (sebbene mi abbia accompagnata in gioventù). In un'opera dove gli sfondi sono sfumati e le figure che riempiono la scena sono sin troppo esili, emerge soprattuto la cura dei volti e dei piccoli dettagli (il fermaglio per i capelli, l'orlo della gonna, le borchie). Tuttavia, Nana mette a fuoco come pochi i suoi personaggi, non risparmiando a nessuno di loro una fetta di spazio nella storia e una individualità in grado di orientare gli eventi. Potrebbe essere associato ad una fiction per questo, ma ben venga questo lavoro di armonizzazione se occorre fare comprendere al lettore "la dualità" dei mondi in cui (soprav)vivono le due protagoniste principali.

Nana ha il pregio di stuzzicare tutti i palati perché racchiude al suo interno un ventaglio di situazioni diverse grazie alla ricchezza dei suoi personaggi. Inoltre, questi personaggi nel tempo evolvono e ciascuno segue una traiettoria che consente di comparare gli stessi individui all'inizio e alla fine del racconto. Sebbene l'amore sia carburante e pilastro della storia, credo che Nana comprenda molto di più: amicizia, riscatto, desiderio, competizione, delusione, gelosia, possessione.
Chi non ama il realismo, si scontrerà con il macigno dell'incertezza. Il significato nascosto di questa serie, se come me avete bisogno di trovarvi un senso, risiede nel triste de-coincidere del vivere. Il paradosso di un caso che crea un'occasione di incontro, lo cristalizza in un legame e lo affida ad un futuro imprevedibile. Un epilogo che, nonostante non sia da manuale, è fedele all'unica certezza che ci è data conoscere come esseri umani.

Per questa serie di motivi che ho illustrato, suggerisco la lettura di Nana. E ne suggerisco la rilettura, con una lente nuova, a chi è rimasto deluso dall'assenza di un finale degno. Sostengo che di tutto il parco di opere che l'autrice ci ha regalato nel corso della sua carriera di mangaka, questa sia l'unica che - per puro caso - può permettersi il lusso di lasciarci proprio così com'è: " Un foglio sul quale non ho disegnato ancora niente".

"Takumi è l'unico che può scusare i miei troppi difetti. In un certo senso è come se fossimo complici dello stesso crimine".

Buona guarigione Ai Yazawa.


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chiara ^_^

Volumi letti: 21/21 --- Voto 1
Quasi vent'anni fa' cominciai a leggere Nana: avevo letto 'Cortili del Cuore', 'Paradise Kiss' e avevo amato 'Ultimi raggi di luna'.
Cominciai a leggere, quindi, anche Nana ma dopo qualche tempo, un anno, forse due, smettei di acquistarlo senza particolari rimpianti: non ricordo infatti lo amassi molto, lo leggevo più che altro per inerzia.
Sono trascorsi tanti anni e vedendo la serie tra le proposte di Netflix, ho deciso di leggere i volumetti che mi mancavano, consapevole che Ai Yazawa non avesse mai conluso la serie e che quindi fosse rimasta incompiuta.

Ho compreso perchè lo avessi abbandonato.

Credo non esista manga più sopravvalutato di NANA: è una manga incosistente; i personaggi, poco più che ventenni, sono soffocati da una disperazione poco realistica per la loro età e le vicende che vivono; le tavole si susseguono in una ordalia di dialoghi eccessivamente lunghi e didascalici.
Se Ai Yazawa voleva perdersi in tutte quelle parole avrebbe fatto meglio a scrivere un romanzo poichè evidentemente la sintesi non è una sua dote.
Inoltre la struttura narrativa è costruita così male che certe volte non si capisce di chi sia la voce narrante: grave, gravissimo difetto che rende evidente lo stato confusionale della autrice e del manga.

La storia è poco più di una soap opera dove i protagonisti sono afflitti da problemi non meglio identificati: sì, certo, il successo, la solitudine, l'amore, ma non esageriamo.
Anche Ren non si capisce cos'abbia: ma perchè è così triste? E' la droga? E' il suo passato? Mah!
Veniamo al tasto dolente: le due protagoniste.
Nana Komatsu è una vera è propria inetta, senza alcuna ambizione, talento, attitudine. E' un personaggio da sceneggiato televisivo di quart'ordine, che vive esclusivamente dei propri turbamenti amorosi.
Alla fine riesce a sistemarsi con il bello, ricco e famoso: Nana Komatsu è la rapprensantazione più becera e sbagliata di una donna, la stereotipazione peggiore che possa esistere.
Il personaggio di Nana Osaki è invece il personaggio più fastidioso di tutti: infantile e tossico. E' di un egoismo inaudito e non si capisce perchè le persone che la circondano non la mandino al diavolo visto che è una persona capace, nonostante le parole vuote riguardo l'indipendenza con la quale si riempe la bocca, di vivere solo appoggiandosi agli altri.
Le due protagoniste rappresentano due forme di vita parassitarie diverse: materiale, la Komatsu, ed emotivo, la Osaki.
I comprimari sono, parimenti alle protagoniste, afflitti da problemi inestistenti che alimentano gli psicodrammi ai quali si assiste pagina dopo pagina.
Ad un certo punto della storia la stampa, i giornali e fitti intrighi per il vile denaro cominciano a muovere tutte le vicende: ma il tutto risulta paradossale e poco realistico. Ci tocca leggere pagine e pagine di fulgide intuizioni di Yasu, un ventiquatrenne senza alcuna esperienza se non un po' di praticantato da un avvocato, che riesce a comprendere e spiegare (oh perchè lo spiega per filo e per segno!) ogni strategia degli avversari.
Ogni cosa che leggevo mi appariva come scollata dalla realtà e non una buona rappresentazione d'essa: ad un certo punto ho pensato che dipendesse dal fatto che sono ormai una persona adulta. E lì ho avuto un'epifania.
E' questo il peccato originale di NANA: il problema non è che io ho trent'anni, perché se leggo Harry Potter non penso che sia per ragazzini, mentre se leggo Nana penso che tutto ciò che descrive sia così eccessivo e poco realistico che evidentemente solo un ragazzino molto molto giovane, inesperto di una vita alla quale si sta ancora affacciando, possa apprezzarlo.
Ma sbaglio perché, ad esempio, se leggo Harry Potter che racconta di magia, non penso sia un racconto per ragazzi: ha diversi piani di lettura. Uno comune a tutti e altre molteplici interpretazioni che dipendono dall'età del fruitore. Io ci leggo delle cose adesso, a quindici anni altre. Quindi quando leggo Harry Potter, ad esempio, penso che sia molto più realistico di Nana nella rappresentazione delle persone, dei sentimenti e di ciò che le muove.
Il problema di Nana quindi è che la storia è, purtroppo, portata avanti malissimo, in maniera confusa e raffazzonata.

Andiamo al comparto grafico: lo trovo eccessivamente barocco e sopravvalutato anche quello.
I personaggi femminili sono tutti uguali: se non fosse per i capelli sarebbero indistinguibili. Penso che la Yazawa sia peggiorata con il tempo, non migliorata: nel tentativo di fare tutti i personaggi bellissimi li ha appiattiti, e escluso qualcuno, sono tutti gli stessi.
Con "Cortili del Cuore" non era così: i personaggi erano davvero graficamente differenti l'uno dall'altro.
Abbigliamento: ma andiamo, ma come diavolo si vestono? Ma quella sarebbe moda? Ma la Yazawa ha mai visto una vera sfilata di moda? Il look di alcuni personaggi non solo è di cattivissimo gusto ma è ridicolo.
Conosco l'attitudine dei giapponesi per alcuni modi di vestire ma non parlatemi di moda: quella è una accozzaglia che accetto perché sono giapponesi ma la moda è una altra cosa.
Musica: i personaggi, e quindi l'autrice stessa, vivono di stereotipi. Parlano di punk ma citano solo i Sex Pistols che per uno che ascolta davvero musica, non togliendo nulla al contributo che questi hanno dato alla storia della musica, non sono certo un modello da imitare.
Sid Vicious ad esempio, che pare quasi un eroe nel manga, non sapeva suonare ed era così scarso che il suo amplificatore spesso era spento del tutto; i Sex Pistols furono una 'operazione' di marketing per quei tempi, e quasi involontariamente crearono un genere: ma coloro i quali hanno reso il punk grande sono stati altri gruppi in quegli anni. Ma evidentemente la Yazawa non conosce, oltre la moda, neppure un po' di storia della musica.
Perché altrimenti non tratterebbe il fenomeno punk che è stato un fenomeno di grande rilevanza sia musicale, influenzando tutta la musica successiva per sempre, sia sociale, con la superficialità con la quale lo tratta.
Perché se il tuo unico riferimento punk sono i Sex Pistols allora, tesoro, compra qualche CD perché di strada per conoscere la musica ne devi fare.

Per tutte le ragioni di cui sopra ho trovato NANA un manga pessimo e addirittura irritante: tratta la depressione, la musica, l'arte, la moda in maniera ridicola ma soprattutto fornisce un modello e un riferimento di donna che è vergognoso.


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Wolfwood88

Volumi letti: 21/21 --- Voto 9
Nana racconta la storia di due ragazze con stessa età e stesso nome, che si incontrano sul treno che porta a Tokyo. In questo caso Ai Yazawa usa il treno come simbolo dell'inizio un precorso, il passaggio all'età adulta (probabilmente è stata ispirata dal maestro Matsumoto). Le due nana sono opposte tra loro: Hachi si lascia trasportare dalle emozioni e si dirige verso Tokyo per seguire il suo fidanzato, mentre Osaki, ormai disillusa, ci va per diventare una cantante professionista. Le due ragazze sono complementari e tra loro si instaura un forte legame di amicizia. Nana Komatsu trova nell'altra quel carattere forte e risoluto che le da sicurezza, mentre Osaki trova in Hachi quella tenerezza e spensieratezza adolescenziale che lei non ha mai avuto a causa di un'infanzia difficile. L'amicizia è il vero motore del manga e ci viene mostrata addirittura più forte dell'amore. Amicizia che lega le persone nei sentimenti e nei ricordi, nonostante i periodi difficili, rimanendo indelebile anche dopo che le strade si sono divise.

Lo sviluppo della trama è reso possibile grazie a due personaggi come Yasu e Takumi, che sono i veri pilastri delle rispettive band. Senza l'apporto di Yasu i Blast probabilmente non sarebbero mai riusciti a ottenere un contratto discografico. Il batterista è un personaggio preparato e serio, a cui non piace stare al centro dell'attenzione, ma quando c'è bisogno di aiuto è sempre disponibile. Allo stesso modo Takumi, che ha un carattere completamente opposto, cerca di aiutare la band come può. Ad esempio si trattiene per ore dopo le registrazioni, curando personalmente il missaggio e cerca di dissuadere Ren dall'uso della droga. Va ricordato che Ren si era allontanato da Osaki per unirsi ai Trapnest (vero motivo dell'odio di Nana Osaki nei confronti di Takumi), gruppo che egli stesso considera come la sua vera famiglia.

Questo manga è graficamente eccezionale: traspare tutta la passione della Yazawa per la moda con uno stile raffinato e pieno di dettagli. Non posso non evidenziare i due grandi omaggi alla cultura punk: Vivienne Westwood, che fu la prima a introdurre l'abbigliamento punk all'interno della moda e Sid Vicious, componente della più famosa punk band (Sex Pistols) e soprattutto uomo immagine.

In realtà in questo manga non c'è la conclusione, ma è realmente necessaria? Come fan speriamo sempre che i nostri personaggi preferiti si ritrovino, allo stesso modo in cui attendiamo la reunion della nostra band preferita. La vita però è imprevedibile e a volte le strade si separano definitivamente. Alla fine di questo percorso possiamo dire che è Hachi quella che trova una maturazione e una stabilità che non aveva mai avuto, non attraverso un fantomatico principe azzurro, ma grazie a sua figlia. Invece Osaki, che soffre maledettamente, al posto di trovare sostegno in Hachi e Yasu, decide iniziare una nuova vita altrove, lasciandosi tutto alle spalle, proprio come aveva fatto all'inizio della storia.

Non mi sento di assegnare un dieci perché c'è un eccessivo uso di dialoghi, che rallentano e appesantiscono questa serie, limitandone la godibilità e la scorrevolezza.


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mory.s

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
"Non riesco a definire le sensazioni che ho provato dentro di me quella notte. Amore? Eccitazione? Nessuna parola risulta appropriata [...]"
Penso che questa frase (che troverete nel primo volume di quello che io considero un vero e proprio capolavoro) descriva perfettamente ciò che ho provato quando ho scoperto "Nana".
Di "Nana" io mi sono letteralmente innamorata. Pian piano; "come quando ci si addormenta".
Ai Yazawa, già famosa per aver composto opere altrettanto celebri, come: "Gokinjo monogatari" (Cortili del cuore) oppure "Paradise Kiss", ha confermato il suo talento e penso che con "Nana" abbia raggiunto l'apice.
In molti potrebbero essere frenati dall'incompletezza dell'opera (anche se, proprio nell'ultimo periodo, l'autrice ha confermato che riprenderà la lavorazione del manga), ma penso che ciò che "Nana" trasmette compensi largamente il vuoto che la mancanza di un degno finale provoca inizialmente.
Il vero punto di forza (che poi è una peculiarità della stessa autrice) non è tanto rappresentato dai disegni o dalla storia in sé (entrambi eccezionali), quanto dalla caratterizzazione dei personaggi.
Non ci sono ragazzine prive di difetti o uomini disposti a tutto pur di salvare la propria donna. Dimenticate i classici personaggi di shojo manga, perchè ogni soggetto inserito in quest'opera è assolutamente reale. In 21 volumi, riuscirete a conoscerli e ad amarli per i loro pregi e, ancor di più, per i loro difetti.
Ai Yazawa disegna non solo l'amore, che in "Nana" è sì importante, ma non al punto di monopolizzare la storia, ma anche e soprattutto ciò che caratterizza la vita: I sogni, a cui non si vuole rinunciare, i grandi dolori, le insicurezze, le semplici amicizie. Ai Yazawa antepone la vita al classico idillio dei shojo manga e in "Nana" è riuscita a rappresentare situazioni così disparate, che è impossibile non riuscire ad identificarsi, anche solo per un istante, in uno dei tanti personaggi di questo capolavoro.
"Nana" vi entrerà nel cuore e ci rimarrà, perchè l'impronta che lascia è indelebile e il suo messaggio è talmente profondo che, ad ogni rilettura, riuscirete a cogliere nuove sfumature che non potranno che farvi amare ancora di più questo capolavoro.


 3
violet girl

Volumi letti: 21/21 --- Voto 9
Il finale, di una qualsiasi storia, si può dire equivalga alle parole che il prete pronuncia alla fine della messa: "La messa è finita, andate in pace". Ebbene, "Nana" in pace non ti ci manda.
Per motivi di forza maggiore, "Nana" ti lascia ad arrovelarti con una serie di interrogativi che non sai se troveranno mai risposta. La sua serializzazione, infatti, è interrotta dal Giugno del 2009 per problemi di salute dell'autrice, e non si sa se e quando, questa tornerà a disegnare i capitoli conclusivi della sua storia. Quindi uomo avvisato, mezzo salvato.

"Nana" parla di due ragazze, Nana Komatsu (detta Hachi) e Nana Osaki, che, ad un certo punto della loro vita, decidono di partire per Tokyo alla ricerca di un nuovo futuro e di nuove opportunità. Le due si conoscono su quello stesso treno diretto verso la metropoli giapponese, e una volta giunte lì, si ritrovano a condividere lo stesso appartamento. Tra le due nasce una solida e profonda amicizia, e questa rappresenterà il filo conduttore dell'intera vicenda. Il loro incontro infatti, che uno creda o no nel destino, cambierà radicalmente l'intera esistenza di entrambe.
Le due Nana hanno caratteri completamente diversi, così come è diverso il motivo che le spinge ad andare a Tokyo.

Nana Komatsu è la classica ragazza che vive di sogni ed ideali, e che si trasferisce a Tokyo solo per poter raggiungere il suo ultimo fidanzato, ma senza alcun obiettivo preciso per il futuro. E' una ragazza innamorata dell'amore, e questo la porta ad innamorarsi frequentemente, forse con troppa facilità, e quasi sempre dell'uomo sbagliato. Affettuosa e fedele come un cagnolino, tende però ad essere troppo dipendente dagli altri e ad appoggiarsi a loro per qualsiasi cosa. Hachi non lotta per cambiare il corso del proprio destino, ma è una che si abbandona al flusso facendosi trascinare.
Nana Osaki invece, già a partire dal suo look più "aggressivo", si presenta in modo molto diverso. Abbandonata dalla madre all'età di 5 anni, Nana ha poi vissuto con sua nonna fino alla morte di quest'ultima. Ha sempre avuto molta difficoltà nell'instaurare dei rapporti di amicizia, ma grazie alla conoscenza di un ragazzo di nome Nobu, Nana entra a far parte di una band punk, I "Blust". Tra lei e il chitarrista della band, Ren Honjo, nasce molto presto l'amore, fino a quando questo decide di andare a Tokyo per intraprendere la carriera di chitarrista in una band già affermata, I "Trapnest". L'orgoglio che la ragazza usa come difesa, e che si rivelerà essere per lei un'arma a doppio taglio, non le permette di seguirlo né di perdonarlo, e un anno dopo la loro separazione, Nana partirà a sua volta per Tokyo alla ricerca del successo. A differenza di Hachi, Nana è invece una che lotta continuamente andando contro la corrente del fiume.

Il manga "Nana" è costellato da un numero considerevole di personaggi, ognuno dei quali presenta una complessa architettura psicologica. E' vero, i personaggi sono tanti, e forse pure troppi, ma il merito della Yazawa sta nel fatto che ha saputo curare ad arte la loro caratterizzazione, creando dei personaggi particolari e molto controversi. Quasi tutti infatti, hanno una personalità "scomoda", che a tratti può suscitare empatia nel lettore, e un attimo dopo rabbia e disappunto. Questo perché la Yazawa ha saputo rappresentare bene le varie sfaccettature dell'animo umano, creando così dei personaggi "vivi" e il più possibile reali. Questo realismo nudo e crudo lo si nota anche nelle varie situazioni relazionali create dell'autrice. Se si legge "Nana", bisogna assolutamente dimenticare tutti i vari cliché shoujo ai quali siamo abituate, perché qui non se ne troveranno. I vari legami, sentimentali e non, si discostano molto dagli stereotipi classici, e cercano di fare in modo di rappresentare tutte le varie sfaccettature dell'amore, anche i suoi lati più bui. Per quanto alcune situazioni si possano considerare particolari, rimane sempre quel realismo di fondo che contraddistingue l'intera opera.
Se devo citare un difetto del manga, posso dire che verso i volumi finali la mangaka si sbilancia mettendo troppa carne al fuoco, e la mole di personaggi da lei creati sembra sfuggirle di mano, ma c'è anche da dire che questa sensazione potrebbe derivare dal fatto che molto è rimasto campato per aria.

La narrazione è costituita da due linee temporali. Quella principale è la linea del passato, che in sostanza ci mostra quali sono gli eventi che hanno portato al presente attuale. Questo presente ci viene mostrato concretamente soltanto in alcuni capitoli, ma ogni capitolo viene aperto e chiuso da pensieri e riflessioni di una delle due Nana del presente che aiutano a capire dov'è che la vita le ha condotte.

Va detto che "Nana" non è una commedia, né tanto meno un'opera leggera. Alcuni dei personaggi hanno alle spalle una storia difficile, e si portano dietro un bagaglio di ansie, paure, conflitti, che vanno ad incidere nella loro vita spesso in modo devastante. La storia si prefigge l'obiettivo di narrare il loro percorso di cresciuta, in particolar modo la risalita dagli abissi di Nana Osaki, risalita che però non abbiamo ancora avuto modo di vedere per via del finale che non c'è.

La Yazawa a parer mio attraverso la sua opera, cerca di dirci che nella vita gli affetti vanno coltivati, sempre.
Se ci si lascia sopraffare dai fantasmi del passato, se si rimane intrappolati nella rete delle proprie paure, e se ci si cela dietro il proprio orgoglio, si finisce poi per non prendersi cura di ciò che ci è più caro, col risultato di perderlo per sempre. Le due Nana del presente sono infatti due donne che vivono nel rimpianto, e questi rimpianti sembrano quasi lasciare un senso di soffocamento nel lettore, che, insieme alle due protagoniste, non può fare altro che accettare che la consapevolezza di aver sbagliato non serve a cambiare il proprio passato.
La Yazawa quindi non perdona, e sottopone quasi tutti i personaggi a delle dure lezioni di vita. Credo sia per questo che "Nana" faccia così male, perché in un certo senso qui chi sbaglia paga, e anche a caro prezzo. Questo non significa però che nel manga non esista la speranza. Sono proprio alcuni legami, così belli e profondi, ad infondere speranza nel cuore di chi è rimasto intrappolato nelle tenebre.

"Nana" non è il manga adatto a chi cerca il "dokidoki" o le situazioni da batticuore, ma è quel manga che ti fa venire la pelle d'oca e i vuoti allo stomaco grazie alle riflessioni che lo accompagnano.
Alla domanda se vale la pena leggerlo lo stesso nonostante sia un'opera incompleta, posso rispondere che leggere Nana è un po' come intraprendere un viaggio senza meta. Non è la meta di arrivo che conta, ma il viaggio in sé, e le emozioni che si provano durante il tragitto. Arrivati all'ultima pagina disponibile di "Nana", ci si sente frustrati, impazienti, perché si vorrebbe mettere un punto all'intera vicenda, e perché si vorrebbero andare a chiudere tutte quelle finestre che sono state aperte prima che si venga a creare troppa corrente. Ma posso dire con assoluta certezza che ci si sente anche arricchiti, proprio come dopo un viaggio spirituale. Accanto a quel senso di vuoto che lasciano gli eventi finali, rimane anche quella sensazione che si prova quando si è letto qualcosa di veramente bello.

Nonostante l'amaro in bocca, è un manga che vale assolutamente la pena di leggere.


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traxer-kun

Volumi letti: 21/21 --- Voto 9
Nana si apre con due storie. Due storie diverse, fatte di persone diverse, vite diverse, aspirazioni diverse. Due storie separate che, quasi per caso, confluiranno in un unico punto, dando il via a un nuovo inizio. Proprio come accade nella realtà.

Le nostre vite sono semplicemente il frutto di incontri, scelte, speranze, intrecci, amori, relazioni, fortune e sfortune. Ogni singola azione che compiamo, volontariamente o involontariamente, potenzialmente potrebbe cambiare (in meglio o in peggio) la nostra esistenza. Nana sembra volerci dire questo, mentre da spettatori esterni assistiamo impotenti agli intrecci narrativi, a volte positivi e a volte negativi, intessuti dall'autrice.
Nana Komatsu e Nana Osaki sono due ragazze che condividono il nome e l'età, ma sono di carattere e aspirazioni completamente diversi. La prima è una ragazza dolce, ingenua e sognatrice, che desidera soltanto qualcuno di cui innamorarsi, e che lui si innamori allo stesso modo di lei. La seconda è una bellissima cantante punk rock che sogna di sfondare nel mondo dello spettacolo: trasgressiva nei modi, forte e decisa nel carattere. Entrambe, per motivi differenti, decidono di trasferirsi a Tokyo. Ed è proprio sul treno diretto alla capitale giapponese che le due si incontrano e si conoscono; grazie a questo normalissimo accadimento i loro destini si incroceranno, influenzandosi a vicenda.

Senz'altro il punto forte di questo manga sta nei personaggi, tratteggiati magnificamente. Ai Yazawa riesce a delineare per ognuno la sua psicologia, i suoi modi di fare e le sue debolezze. Arriviamo a conoscere i personaggi un po' per volta, man mano che la storia procede, scavando sempre più in profondità e apprezzando la costante maturazione (non necessariamente positiva) che li accompagna. Per esempio il personaggio di Nana Osaki nonostante apparentemente sembri forte, è invece fragile e indifesa, tormentata dalla sua incapacità di mettere in ordine le proprie emozioni: fragilità che arriverà a mettere tutti a dura prova. I rapporti interpersonali e le relazioni sono realistici, dettati non solo dai sentimenti, ma anche dalle scelte, dal carattere e dai desideri, che spesso creano un vero e proprio conflitto interiore e portano a risvolti non piacevoli. Il livello di immedesimazione è alto, proprio perché i personaggi sono realistici e sfaccettati, oserei dire quasi "umani". Non ci sono buoni, non ci sono cattivi. Tutti spesso si muovono pensando a ciò che ritengono giusto, anche se sono completamente fuori strada. Tutti sbagliano, soffrono, agiscono spinti dall'impulso e dalla gelosia, e anche coloro che a primo impatto risultano più odiosi, insensibili e menefreghisti hanno una caratterizzazione solida e intensa, per la quale non si può fare a meno di comprenderli.
La narrazione procede molto lentamente, e si concentra sui personaggi. Ho apprezzato molto il fatto che la storia fosse molto realistica, matura, quasi tragica per certi aspetti, come d'altronde può essere la vita di tutti i giorni. I personaggi si confrontano con la vita e con i suoi ostacoli, con l'amore, le amicizie e il lavoro, si trovano di fronte a scelte importanti, e tutto l'entusiasmo presente all'inizio piano piano scompare. Nana Osaki ad esempio ripete spesso che tutto ciò che desidera è cantare, ma capisce che la celebrità non porta solo a soddisfazioni, ma anzi comporta un sacco di pressioni, ostacoli, responsabilità, sacrifici. Piccole scelte, avvenimenti dettati dal caso o momentanee incertezze possono stravolgere le vite delle persone.

La Yazawa ha l'incredibile dono di trasmettere una malinconia indescrivibile in ogni sua singola tavola. I disegni sono nello stile classico "maturo" dell'autrice, ricchissimi di dettagli e superbi nella rappresentazione delle emozioni umane, attraverso pochi semplici tratti che vanno a definire le espressioni dei volti con grande maestria. Spesso infatti le parole non servono: sono sufficienti profondissimi momenti fatti di silenzi, di sguardi, che tuttavia da soli valgono più di mille parole. È palpabile il grande impegno profuso dall'autrice nella realizzazione delle tavole: dall'impostazione sobria ma esperta, alla cura maniacale per ogni singolo dettaglio (degni di nota i vestiti, lo stile e gli svariati accessori dei personaggi). Una passione che non può che arricchire l'opera nel suo complesso.

Come ormai sapranno anche i muri, Nana è un manga incompiuto. Il fumetto si interrompe bruscamente al capitolo 84, "ufficialmente" per via dei problemi di salute dell'autrice, lasciando in moltissimi fan un vuoto difficile da colmare. Sono ormai passati diversi anni dall'ultimo capitolo, per cui la speranza di poter leggere una conclusione si sta allontanando sempre di più; nonostante ciò, non si può non riconoscere che la Yazawa abbia creato qualcosa di grande, che nella sua semplicità riesce a trasmettere emozioni con una potenza incredibile.
In Italia il fumetto è stato proposto dalla Planet Manga in varie edizioni. La Collection, più volte ristampata, conta 21 volumetti come la versione originale ed è venduta a un prezzo variabile, che va da 4,90€ a 5,90€.


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Sol Saya

Volumi letti: 21/21 --- Voto 9
NANA è un manga della famosa mangaka Ai Yazawa.
Esso narra la storia di due ragazze accomunate dallo stesso nome e dalla stessa età e che, destino o meno, conosciutesi su un treno, si ritrovano ad abitare nello stesso appartamento. Nana Komatsu è una ragazza dolce e solare, viziata ed egoista, ma che riesce ad instaurare un rapporto molto profondo con Nana Osaki.
Quest'ultima invece è una cantante punk che si è trasferita a Tokyo per avere successo nel mondo della musica: eccentrica e poco socievole, anche lei diventa molto amica di Nana K. Entrambe si ritroveranno a vivere momenti felici e non, in una storia alquanto triste quanto realistica.

La cosa che subito salta all'occhio è il tratto dell'autrice. Esso è davvero inconfondibile, perché Ai Yazawa ha uno stile tutto suo. I disegni sono molto dettagliati, tra cui i vestiti e gli accessori ci appaiono quasi reali. Questo manga è un insieme di emozioni. L'ho letto così, tanto per buttarmi in una storia della Yazawa, soprattutto dopo aver letto tutte le recensioni positive esistenti in questo mondo. Non è sopravvalutato, perché secondo me merita tantissimo. I personaggi si legano tra loro in modo naturale, le storie d'amore si bilanciano sulla fiducia e i propri sentimenti, ma ciò che lega queste due ragazze dallo stesso nome è alquanto meraviglioso. Amore? Un mix di questo e di dolcezza, ma anche gelosia, rabbia e invidia, come una piccola storia d'amore, che però lega soltanto due ragazze sui venti anni. Un'altra cosa che apprezzo è la narrazione. La nostra mangaka ha deciso di creare un mondo tutto suo, come se Tokyo fosse una città sua. Infatti qui vediamo le due protagoniste vivere in questo paese come se ci abitassero per davvero, come se la loro casa fosse per davvero tra quelle parti.
I personaggi non sono originali, non sono né troppo particolari e non sono ricchi, né bizzarri o chissà quanto complicati. Secondo me, il peggiore dell'opera è Reira, ma è solo un mio pensiero. Il migliore? Ahhh, Ren, il mio carissimo Ren.

Tornando a noi, posso solo dire che è un capolavoro in sé, perché non è perfetto. NANA ha finito col diventare una storia drammatica, ma che in fin dei conti riesce a far emozionare ancora e a farci tenere il cuore in gola su ogni colpo di scena. Lo reputo tra i migliori degli ultimi anni, per disegno e per storia, perché Ai Yazawa sa rendere tutto magico prendendo semplici personaggi raccontandone la propria vita. È magica questa donna.
Un voto nove solo perché aspetto con ansia il prosieguo e perché, come già detto, poteva pur risparmiarsi quella parte drammatica.

Gwen91

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Gwen91

Volumi letti: 3/21 --- Voto 3
Ho iniziato a leggere questo fumetto grazie alle numerose recensioni positive viste sia qui, che nella versione animata ma, per quanto mi siano risultati piacevoli i due live action, non posso fare a meno di dare un votaccio alla versione cartacea e il motivo è molto semplice. Parlando della trama, devo dire che era molto prevedibile già del primo volume perché se due ragazze avente lo stesso nome, dirette nella stessa città chi se lo sarebbe immaginato che poi si sarebbero ritrovate nello stesso appartamento che entrambe vogliono comprare? Poi, qui inizio a dire che la caratterizzazione di Nana Osaki mi è piaciuta, siccome è molto più matura rispetto a Nana Komatsu almeno, lei ha uno scopo nella vita: diventare famosa come cantante dei Black Stone band formata dal suo amore, in altre parole Ren (purtroppo non ricordo il cognome esatto per cui, per non mettermi in ridicolo, non lo tiro a caso) ed è per questo motivo che lei porta avanti la carriera dei Black anche dopo che costui va con i Trapnest altra band rock che ha come vocalist Reira una ragazza giapponese-americana. Per quanto riguarda Nana Komatsu, devo essere sincera, mi era venuto da ridere mentre ho visto come si comportava; insomma s'innamorava di una persona dietro l'altra, faceva lavori che non erano alla sua portata… in poche parole, si metteva in ridicolo davanti a tutti. Invece, parlando di Shoji, il ragazzo con cui stava Nana Komatsu prima di Takumi, anche lì sono stata letteralmente shoccata nel vedere com'è stato caratterizzato. Nel senso, inizialmente questa povera ragazza le andava bene ma poi, quando se la ritrova a Tokyo a poco a poco non le andava più bene; motivo? Perché nel ristorante in cui lavora part-time trova una dolce e gentile ragazza che non è chiassosa come Hachi, soprannome dato a Nana Komatsu. Infatti, quando Hachi si accorge che tra di loro c'è qualcosa, Shoji, dice a quest'ultima che la tipa è la sua fidanzata! Così, di punto in bianco, e invece di consolare la sua ex, si mette a consolare la nuova arrivata! Bah… parlando del tratto di Ai Yazawa, devo dirlo, non è che mi abbia molto affascinato, soprattutto per il tratto delle ragazze infatti la prima cosa che mi son detta quando ho visto le loro gambe mi sono detta: "Ma quanto sono lunghe?!" e questo, è tutto un dire. Riassumendo: metto tre a questo fumetto perché, sia la trama, che la caratterizzazione e i disegni, non mi sono per niente piaciuti; se il tutto fosse stato come il live action, sarebbe stato molto più carino e piacevole leggerlo.


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Daniærs*

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
"Nana" è lo shoujo per eccellenza! È il primo che ho letto in tutta la mia vita e rimarrà il migliore di sempre.
Per chi ama gli shoujo conoscerà sicuramente la trama: due ragazze con lo stesso nome e la stessa età si trovano nello stesso treno che va a Tokyo, passano tutto il viaggio insieme ma quando arrivano a destinazione si perdono di vista. Si ritroveranno qualche giorno dopo alla ricerca di un appartamento che poi divideranno insieme.

"Nana" secondo me non è il classico shojo ma qualcosa di più, qualcosa che scava all'interno del nostro cuore perché tutti almeno una volta nella vita si sono sentiti come Nana o Hachi. Questo manga tratta delle tematiche della vita di tutti i giorni: amore, desideri, libertà, orgoglio ecc... Raccontate solo come la mitica Ai Yazawa sa fare, con i suoi disegni curati fin nel minimo dettaglio in modo da non far mai annoiare il lettore, ma bensì tenerlo con il fiato sospeso fino alla fine di ogni volume.
Anche i protagonisti sono tutti ben caratterizzati, ognuno con caratteri e modi di pensare differenti. L'amore descritto in quest'opera è anche rappresentato dal modo di pensare di tutti i personaggi: ad esempio Hachi che è la tipica persona che si innamora facilmente e non ha chiari si suoi sentimenti; Nana che ha i sentimenti molto chiari invece, per via del suo orgoglio non sempre dimostra quello che pensa realmente; Takumi che il tipico uomo freddo all'apparenza e invece dentro è anche dolce; Nobu che è il ragazzo che tutti le ragazze sognano ecc..
"Nana" rappresenta la mia adolescenza e per me il 10 è più che meritato. Lo consiglio a tutti gli amanti dello shojo o anche a quelli che stanno per avventurarsi in questo nuovo genere.


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mazia

Volumi letti: 10/21 --- Voto 10
Sono nuova nel mondo dei manga è questo è il primo che sto leggendo. Intrigante da morire! Belli i disegni, ricchi di particolari. Devo veramente ammettere che è difficile interrompere la lettura, la storia è ricca di colpi di scena, per niente banale e noiosa.
Il primo volume lo ritengo molto divertente (il fatto dell'incontrarsi sul treno e poi di ritrovarsi, casualmente, nella scelta dello stesso appartamento).
Le due Nana sono due mondi opposti (una espansiva e positiva, l'altra solitaria e misteriosa - nel primo volume si possono notare molto bene queste caratteristiche) che, alla fine, non possono fare a meno l'una dell'altra. In pratica è come se si completassero. Veramente una bella storia di amicizia!


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alida84

Volumi letti: 11/21 --- Voto 10
Tutti quanti conoscono Nana, almeno spero! Magari non tutti hanno letto il manga o visto l'anime, ma sono certa che ne hanno almeno sentito parlare. Nana è un manga di Ai Yazawa, la fantastica Ai Yazawa che ci ha regalato altre meravigliose opere penso altrettanto note come "Paradise Kiss" o "I cortili del cuore". Che dire di Nana? Non mi voglio perdere nel raccontare la trama perché davvero penso che tutti ormai la conoscano, più o meno approfonditamente. Il mio voto per questo manga è 10. Ho letto 11 dei 21 volumi e sono decisa a portare a termine la lettura al più presto perché ogni pagina che sfoglio mi fa venire sempre più voglia di andare avanti e vedere cosa ne sarà dei nostri protagonisti. Quindi per la storia il mio voto è 10, non solo perché è narrata bene e in modo da suscitare la mia curiosità in quanto lettrice, ma perché questo manga parla di tematiche reali, serie ed importanti quali la droga, la gravidanza inaspettata, il bisogno dei giovani di trovare un posto nel mondo e sentirsi realizzati e accettati, l'amicizia ma anche l'egoismo proprio dell'essere umano, l'orgoglio eccetera... rischio di non fermarmi più! Per quanto riguarda i disegni... quelli per quanto mi riguarda sono divini! Ricordo ancora quando la prima volta che vidi l'anime storsi il naso perché non ero abituata a queste figure animate così magre ed eccentriche, vedi i Blast come sono conciati! Adesso mi sembra che non ci sia niente di meglio. I personaggi hanno tutti dei visi bellissimi, ed ognuno di loro ha un carattere che si riflette nel suo aspetto. Una cosa che mi è capitata in passato, inizialmente almeno, è non distinguere bene i personaggi perché sono cosi simili nel disegno da trovare difficilmente un particolare che li renda unici; ad ogni modo, con Nana questa cosa è impossibile. I disegni inoltre non sono confusionari ma è sempre un piacere studiarli e contemplarli durante la lettura. Per questo anche nel disegno la Yazawa si becca un bel 10. Consiglio questo manga a tutti!


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__HellGirl__

Volumi letti: 21/21 --- Voto 8
Chi non conosce Nana? Tutti sanno chi sono i Trapnest, e tutti sanno chi sono i Blast.
Tantissime ragazze recensiscono questa serie definendola semplicemente fantastica, non avendo parole per l'entusiasmo, o forse troppo poche per la gioia nel pensare ai personaggi di diverso carisma. Non lo so, ma proverò comunque a recensire in modo oggettivo questa serie, cercando di evidenziare ogni punto al meglio.

Nana è una serie anime e manga avente 21 volumi ancora in corso, ed a causa di un grave malanno dell'autrice Ai Yazawa, la casa editrice è stata costretta a sospenderlo fino a data indeterminata.

Nana Komatsu è una ragazza comune, senza nessuna particolare dote, però una cosa è certa: nessuna s'innamora quanto lei. Il suo cuore, composto principalmente da cotte varie, trova certezza assoluta nel suo fidanzato di nome Shoji.
Purtroppo però, per motivi di studio, il suo fidanzato deve trasferirsi a Tokyo, ma i due si promettono di ritrovarsi quando lei avrà trovato lavoro sicuro nella sua stessa futura città.
Il momento del ritrovo è arrivato, e Nana sale sul treno che causerà l'inizio di tutto. Accanto al suo sedile siederà una ragazza ai suoi antipodi: ha abiti gotici, un trucco pesante e al suo fianco una chitarra.
La ragazza appare bellissima agli occhi della comune Nana, quasi fosse una sorta di modella del rock, e iniziando una conversazione scopre che anche lei si chiama Nana e sta andando a Tokyo come lei.
All'arrivo si salutano, consapevoli del fatto che le loro strade si sarebbero divise, eppure l'unico appartamento disponibile è proprio quello di un condominio scelto da tutte e due, e quindi si ritroveranno a dividere a metà le spese, così da abitare insieme nella stanza 707.
Ciò che Nana Komatsu, soprannominata poi Hachi, non sa di Nana Osaki è che era la fidanzata di Rei dei Trapnest, sua band preferita da molto tempo e che al tempo anche lei suonava in una band, chiamata i Blast.

La serie racchiude in sé una sorta di magia, che apre gli occhi su moltissimi lati che creano e compongono l'amicizia tra due ragazze, e soprattutto, è un manga colmo di melodramma senza paragoni. Il melodramma non è inteso come difetto, anzi, è un bel complimento perché in questo caso dà luce a un'atmosfera unica nel suo genere, quasi portasse la firma di Nana al suo interno.
Le differenze presenti tra la versione animata e quella cartacea sono pressoché abissali e per certo consiglio la lettura del manga, come di consueto.
I personaggi vengono caratterizzati al meglio grazie al loro passato turbolento, che come una ragnatela, racchiude in sé una fitta rete di emozioni, sentimenti contrastanti, bugie e difetti a non finire, e l'autrice riesce a raccontare di ciò in modo semplice ed efficace.

Inizialmente il tratto non mi piacque molto, ma procedendo con la lettura trovai lo stile adatto alla storia e penso che sia una delle migliori cose che si possano avere una serie cartacea.

In conclusione, Nana è una storia ricca di particolari interessanti, dai toni seri e spesso cupi, che tratta di argomenti anche abbastanza pesanti, ma ritengo che una lettura a questa serie non guasti.

Voto: 8


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Usagi85

Volumi letti: 21/21 --- Voto 8
"Avere pregiudizi è limitante". Me lo ripeto in continuazione eppure ... ci ricasco di continuo.
Oggi mi chiedo cosa fosse a bloccarmi, quale fosse il preconcetto che mi ero creata mentalmente e che mi impediva di avvicinarmi a quest'opera.
L'eccessiva magrezza dei personaggi e tutti quei piercing, abiti e acconciature un po' esagerati mi avevano sicuramente mal disposta, nonché la visione sporadica di piccoli spezzoni delle puntate dell'anime non avevano giovato, tuttavia attualmente mi pento di aver atteso tanto prima di leggere "Nana", un'opera che sicuramente, nel bene o nel male, non passa inosservata.
La si può amare o odiare, ma è un manga conosciuto in un modo o nell'altro e, se si riesce ad andare oltre l'apparenza, si può cogliere la vera essenza e bellezza di questa titolo.
Quelli della mia età ricorderanno la Yazawa per il cartone "Curiosando nei cortili del cuore", un'opera di tutto rispetto ma oggi, con occhi più maturi, mi rendo conto di come "Nana" sia su un altro piano.
L'autrice fa una virata e cambia rotta. Uno stile più sofferto, più sentito, un modo di narrare meno spensierato, ma d'effetto.
Le componenti per parlare di "telenovela" ci sono tutte, soprattutto ultimamente la Yazawa ci trascina in una realtà parallela dove tristezza e malinconia la fanno da padrone, ma per me lo stile poetico rimane. Ci si stacca dal solito modo di raccontare gli shojo, tant'è che io collocherei più giustamente questo titolo nella categoria degli josei, dati i contenuti sicuramente non proprio adattissimi ad un pubblico eccessivamente giovane.
Il suo modo di raccontare le vicissitudini dei vari protagonisti e il suo modo di riportare su carta pensieri ed emozioni è ammaliante. Non si può restare indifferenti di fronte a tale maestria, in quanto l'autrice mette in gioco tutta la sua esperienza.
Ogni personaggio ha una sua individualità, distinta e separata. Nessuno viene messo in ombra da presenze ingombrati che tendono a rubare la scena.
Anche le due protagoniste, pur vedendosi con continuità, non impediscono agli altri di emergere.
Nessun coprotagonista si trova a fare da contorno a una storia d'amore melensa e stucchevole che può piacere, ma non coinvolgere fino in fondo.
Ognuno ha una proprio percorso ben definito che, seppure s'incrocia ed è intimamente collegato a quello degli altri, resta individuale.
Tutto è amalgamato alla perfezione ed è interessante come l'intera storia non sia altro che un lungo e interminabile flashback. Quello che ci viene mostrato non sono che i ricordi di tutti i protagonisti che, divenuti adulti, ci narrano la storia del passato che li ha condotti fin dove sono ora.
Il disegno che di primo acchito non mi piaceva ho imparato ad amarlo. In particolare adoro la cura con cui vengono disegnati gli ambienti che fanno da sfondo alla storia, gli abiti, le scarpe, il modo di truccare i personaggi. Ammirevole tanta attenzione ai particolari! Questo dovrebbe servire da esempo a tutte le altre autrici di manga al femminile. I particolari sono importanti e vanno curati! E' un dovere!
La lunga malattia della Yazawa, che comincia qualche anno fa, ha rallentato indubbiamente la narrazione tingendola anche di note ancor più depressive, riflettendo, con molta probabilità, lo stato d'animo dell'autrice stessa.
Il velo di malinconia che cinge questa opera e i toni nostalgici, a tratti tristi, con cui viene narrata la storia sono i componenti fondamentali e quello che mi ha rapito. Una tristezza che, tuttavia, non si trasforma mai completamente in profonda disperazione. Le problematiche, seppur talvolta eccessivamente tragiche, sono affrontate con coraggio. C'è speranza e voglia di continuare a lottare, di rimanere aggrappati alla vita sebbene in alcuni momenti,ciò non si dimostri facile.
Per quanto io non sia una grande estimatrice delle due Nana, trovandole entrambe fastidiosissime con quegli atteggiamenti infantili e capricciosi, mi sono ritrovata a immedesimarmi con entrambe, a soffrire e ridere con loro. Soprattutto con Hachi, una ragazza che, all'improvviso, si ritrova costretta ad abbandonare il mondo dei giochi per una realtà diversa in cui deve mostrarsi più matura e responsabile. A dispetto di tale maturazione forzata però, mi ha stupito il coraggio con cui ha affrontato questa sua nuova vita caratterizzata, sin dal principio, da una serie di importanti rinunce.

Poi c'è la mia "musa": Reira. Un personaggio molto sottovalutato in quanto visto da molti come antagonista femminile; un intralcio per le storie d'amore delle due protagoniste. Al contrario, io trovo che la grazia, l'eleganza e la simpatia di Reira siano ineguagliabili. Ci troviamo di fronte a una ragazza consumata da un amore a senso unico che non riesce, per quanto lotti, a trovare quella serenità che le sarebbe dovuta. Una donna, all'apparenza frivola, che invece nasconde un io interiore molto forte e spiccato. Dolce e fragile, ma allo stesso tempo capace di tirar fuori la forza necessaria quando serve.
Per quanto riguarda il mio personaggio maschile preferito, dopo un'iniziale preferenza per Nobu, il mio interesse attualmente è orientato verso Takumi grazie anche all'autrice che mi ha permesso di arrivare a comprenderlo meglio. Un personaggio schivo e indelicato, presuntuoso e calcolatore, a tratti crudele, che cela un lato maturo e affascinate che traspare gradualmente, ma che, una volta emerso, non si può che apprezzare. Ritengo che, indubbiamente, il personaggio più rivalutato di tutta l'opera e che meglio è evoluto sia proprio lui. Nonostante i grandi difetti e i vizi, dopo un inizio ostico, viene posto sotto un'altra luce, il che gli consente di riscattarsi, per quanto i suoi comportamenti, di fatto, restino poco ortodossi o moralmente non encomiabili.
L'ultimo personaggio di cui mi sento di parlare è Ren. Benchè sia molto intrigante, non sono mai riuscita ad instaurare un completo feeling con lui. L'ho sempre trovato un debole e questo mi ha impedito di capirlo davvero. In realtà anche per lui la Yazawa aveva messo in moto un processo di crescita che però ha deciso di fermare bruscamente. Forse Ren è stato creato appositamente per questo; è il sacrifico necessario perchè Nana Ozaki, tagliati in ponti con un rapporto d'amore mai chiarissimo, spicchi il volo e approdi verso altri lidi.
In fondo, se fosse vero amore non si è mai capito. A volte la relazione tra i due assumeva più le sembianze di un'ossessione compulsiva, di un rapporto morboso che nulla ha a che vedere con un amore sano e gioioso. Due persone che non dovrebbero stare insieme si erano invece trovate. Tuttavia l'epilogo che è spettato a Ren non l'ho davvero apprezzato. È troppo facile per Nana trovare la forza di riemergere dopo aver toccato definitivamente il fondo. Le scelte vere, quelle consapevoli, vanno prese interiormente e con ferma decisione quando tutti sono in vita e capaci di influenzarci.
La decisione di stoppare il percorso di Ren (cosa che, a quanto pare, era stata stabilita dall'inizio, almeno da quello che si intuisce rileggendo i primi volumi del manga) non la comprendo e mi spiace, dato anche l'affetto che piano piano stavo sviluppando per questo personaggio che sembrava aver finalmente trovato quella serenità tanto agognata.
Certo è, che in "Nana", nulla è dato per scontato. Tutto si evolve, tutto progredisce. Ogni personaggio non è un involucro vuoto, ma ha sempre qualcosa da svelare di se stesso.
Gli ultimi eventi stanno certamente destabilizzando un po' troppo gli equilibri in gioco e si rischia di perdere davvero le redini di questo cavallo che, già da un po', dava segni di nervosismo. Tuttavia voglio guardare le cose positivamente e sperare che l'autrice, una volta che si sarà totalmente ristabilita (cosa che le auguro immensamente), rimetta un po' d'ordine regalandoci nuove e, si spera, più positive sorprese.


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Hachi194

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Due ragazze con lo stesso nome si incontrano sul treno che le porta a Tokyo. Per una serie di coincidenze andranno a vivere insieme.
Trama all'apparenza semplice, ma niente è semplice nel mondo di Ai Yazawa. Graficamente curatissimo (chi ama la moda non potrà fare a meno di adorare questo manga), mi è piaciuto perché per una volta le protagoniste non sono studentesse liceali ma giovani donne alle prese con i problemi quotidiani della vita reale: trovare una casa, un lavoro per vivere e nello stesso tempo inseguire i propri sogni. Per questo secondo me è adatto anche ad un pubblico più maturo: non tutto va come dovrebbe andare ma non è così anche nella vita di tutti i giorni. Inoltre sono affascinanti anche i diversi flashback (o forse dovrei dire flashforward) con cui l'autrice ci concede di sapere qualcosa di più, ma non troppo, lasciandoci sempre con la voglia di saperne di più.
Se dovessi trovargli un difetto, credo che possa essere solo il fatto che la mangaka ci sta lasciando da troppo tempo con il fiato sospeso: voglio sapere come va a finire!


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velony26

Volumi letti: 42/21 --- Voto 10
"Nana" è solo una delle tante opere che hanno reso Ai Yazawa una famosissima Mangaka nel nostro paese, ed è stato un peccato che i suoi problemi di salute abbiano fatto in modo che la stesura del manga rimanesse incompiuta lasciando i suoi fan con un senso di amaro in bocca e con molto dispiacere e rammarico, escludendo queste piccole pecche posso assicurare che è un manga di cui ognuno di noi dovrebbe leggere, perché in questi 42 (o 21) volumi sono racchiusi gli amori, i dispiaceri, i tradimenti, i sogni, le speranze di due ragazze che il destino ha voluto far incontrare, due ragazze che portano lo stesso nome dietro alle quali si cela una profonda e duratura amicizia nonostante le due protagoniste abbiano sogni e caratteri completamente diversi.

È nel livello stilistico che Ai Yazawa da il meglio di sé, tutto curato sin dai minimi particolari, l'ambientazione ritrae integralmente le vie originali della metropoli di Tokyo, curando tutto sin dai più minuziosi particolari, anche gli oggetti, sono straordinariamente realistici, azzerderei dire che sembra quasi di leggere un manga in formato 3D.
I personaggi secondari, gli amici delle due ragazze vivono storie proprie, solo che è difficile stipulare chi sia migliore o peggiore perché tutti mirano "all'arricchimento personale" ovvero solo a raggiungere i propri scopi
Importante è dire anche che quest'opera è sviluppata in forma di flashback, tratti principalmente dai ricordi di Hachi (nomignolo che acquista Nana K già dal 2 volume) e che dunque gli eventi non seguono un filo logico conduttore.

Non voglio rovinarvi la trama raccontandola anche perché essendo incompiuta ognuno può dare diverse sfumature e inventare la conclusione del manga proprio, e credo, come diversi lettori abbiano già fatto, voglio solo ribadire il fatto di essere un'opera unica, sensazionale, affascinante, che valga la pena di leggere perché anche se lasciata nella sua incompletezza nel leggerla le ore volano e tu vedi intorno a te le cose come effettivamente sono, ovvero il vero lato dell'amore, dell'amicizia, del successo e non come le crediamo noi.
Non è dunque solo uno shoujo per ragazze, anzi, veramente invito tutti a leggerlo, sia uomini che donne proprio per le emozioni che ci ha regalato e che speriamo in futuro possa regalarci ancora.

solerena

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Ho messo 10 perché appartengo a quella folta schiera di appassionati che ritiene NANA uno dei migliori manga degli ultimi anni, ma sinceramente avevo una voglia matta di mettere 1. Ma possibile che dopo 21 volumi, dopo essere arrivati a QUEL punto della storia, tutto si interrompa? Possibile che l'autrice non voglia riprendere a lavorare, nonostante si sia ripresa dai suoi sicuramente seri problemi di salute? Secondo me, la sensei Yazawa dovrebbe avere più rispetto per il suo vasto pubblico. Forse sto esagerando, ma davvero mi viene da piangere a pensare che probabilmente non leggerò mai la fine di una storia che mi ha preso così tanto e che amo molto.

I disegni sono a dir poco strepitosi e così dettagliati che a volte sembrano delle vere e proprie fotografie. Nana e Nana, due facce della stessa medaglia, se vogliamo. Due donne molto diverse ma accomunate dall'importanza che l'amore ha sempre occupato nelle loro vite. Personalmente, amo molto Nana Osaki, così simile a me per certi versi, a volte disposta a rovinarsi per salvaguardare il suo orgoglio. Credo, però, che lo sviluppo di Nana Komatsu sia più interessante e marcato, dovuto sicuramente agli eventi che la investono. Tutti gli altri personaggi sono tanti piccoli mondi, ciascuno straordinario, che ruotano cercando un loro posto, spesso sbagliando completamente collocazione. Shin, Nobu, Ren, Yasu, Reira, Takumi: difficile fare la lista dei cattivi e dei buoni. Tutti loro rincorrono la felicità ma spesso vanno a sbattere contro la realtà. La differenza è che alcuni di loro, dopo la botta in faccia, si fermano e cercano di ragionare; altri, invece, quasi galvanizzati dal profumo del proibito, ne diventano totalmente schiavi, perdendo il loro equilibrio.

A volte penso che, anche se non leggerò mai la fine di Nana, in fondo io una mia "conclusione" l'ho già delineata, anche perché sono molti i finali che si potrebbero prestare. Temo che non ci resterà altro che racchiudere tutti loro nel nostro cuore e guidarli lungo i sentieri della nostra fantasia. In ogni caso, per tutto ciò che è riuscito a darmi e per le ore di sonno che mi ha tolto, il mio voto non può che essere 10.

nana

 5
nana

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
A differenza di quelli che lo criticano, ritengo Nana uno dei manga più belli degli ultimi tempi: la storia non è per niente banale, ricca di colpi di scena e purtroppo anche di avvenimenti molto spiacevoli. È vero che non è né allegra né a lieto fine, ma è proprio questa sua parte malinconica che la rende così bella e speciale. I disegni sono fatti molto bene e si può notare come il tratto della Yazawa sia migliorato nel corso del tempo. Consiglio a tutti di leggerlo perché non ne rimarrete per niente delusi. È una bellissima storia che parla del valore dell'amicizia, dell'amore e dell'importanza di credere nei propri sogni.


 4
brera85

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Ho iniziato a leggere questo manga per caso dopo aver letto le recensioni, quindi ho ordinato tutti i volumi, e in meno di 2 giorni li ho letti tutti, scoprendo piacevolmente una trama molto appassionante e coinvolgente, adoro tutti i personaggi che sono caratterizzati molto bene a mio parere.
La storia affronta tematiche molto attuali e di vita quotidiana, con le gioe e i dolori che essa può comportare lungo il cammino di ogni singolo individuo. I disegni sono stupendi, molto dettagliati, personalmente li adoro.
È un manga al quale non posso rinunciare anche se la lettura è impegnativa, per le tematiche che affronta, lo adoro proprio per questo, perché non è uno di quei soliti maga shojo frivoli che ci rifilano e che mi hanno proprio stufata. Spero solo che la Yazawa si riprenda e che possa continuare questo splendido manga.


 3
Eretria90

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Ho iniziato la serie animata con molte buone speranze, ma mi ha annoiata nelle prime 5 puntate, che trovavo superficiali. Non so dirvi perché, forse è questo l'effetto che ti dà all'inizio la storia. Ai personaggi sembra data un'etichetta e si tende mentalmente a stereotiparli, ma non è così.
Nana ti fa scoprire una caratterizzazione psicologica degli individui molto ma molto umana. Ebbene sì: loro sbagliano, fanno scelte discutibili, vorrebbero ritornare sui propri passi, sono orgogliosi, istintivi, vigliacchi... ma così terribilmente umani. La cosa migliore fra tutte (e lo assapori maggiormente leggendo appunto il manga) sono le voci narrante (alterne) di Nana e Hachi.
Quel sentimento che a volte porta a commettere errori, scatenare rappresaglie, ma pur naturale nella storia di una forte amicizia. Chi mai non ha deluso i propri amici o non ha condiviso le scelte di questi ultimi?
Così andrebbero accettati i personaggi, poiché ognuno di loro ha pregi e difetti, accentuati e a volte perdonabili.

Secondo me è una lettura che può avvicinare anche gli uomini e gli adulti. Non si limita. Per la sua versatilità e il suo raccontare esperienze tanto vive e reali; mai scontato, dolce, speranzoso nella luce e l'ombra della vita quotidiana, a volte buffo, mettendoci un pizzico di humor anche nel tratto del disegno, molto divertente e curato, affascinante. Nana è, per me, un mondo aperto.


 5
E se poi te ne penti?

Volumi letti: 21/21 --- Voto 5
Sopravvalutato, molto sopravvalutato. Ho comprato tutta la serie spinta dai commenti che lo definivano un capolavoro ma dal terzo volume stavo già dormendo. Palloso al massimo, l'ho continuato per inerzia; i disegni non mi piacciono, i personaggi tutti anoressici e con i vestiti più strambi mai pensati. Non parliamo poi delle protagoniste, antipatiche come la fame, una che che se la fa con tutti (ma proprio tutti), l' altra una pseudo-punk che in quelle poche tavole in cui non si ubriaca e sbraita, piange. Insomma, per quanto mi sforzi non riesco a comprendere il motivo del suo successo.


 4
Moguri

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Nana è a mio parere un capolavoro, mai letto un manga cosi pieno della più svariate emozioni. Affronta tantissime tematiche, come l'amore, l'amicizia e la famiglia nelle loro più intime sfaccettature. E poi la storia non è per niente semplice e banale, è intricata ed è piena di colpi di scena, insomma non ti stanchi mai di leggere Nana. I personaggi sono tutti ben fatti, tanto che persino i personaggi secondari hanno storie avvincenti ed emozionanti.
Ho letto tutte le opere di Ai Yazawa e a mio parere Nana è il suo lavoro più grande, spero che lo riesca a continuare.
La storia parla di due ragazze che decidono di cambiare vita,la cosa interessante è che si chiamano entrambe Nana e, incontrandosi per la prima volta su un treno diretto per Tokyo, le loro vite saranno legate per sempre.


 5
nepi

Volumi letti: 42/21 --- Voto 9
Come posso riassumere in una parola l'ennesima fatica della maestra Ai Yazawa e convincervi di leggere quest'opera?
Accattivante... sì, decisamente accattivante.
Accattivante è lo stile del disegno, sempre così curato; partendo dalle righe più fini così nette e graffianti, che a volte risultano fin troppo marcate, fino ad arrivare alla ricerca della perfezione del più piccolo particolare.
Accattivante è la vicenda, che riesce ad unire due stili di vita e due modi di essere che all'inizio hanno solo un punto in comune, un nome: NANA.
Accattivante è l'idea della Yazawa di aggiungere alla classica narrazione della vicenda delle frasi e dei pensieri (a volte in apertura e a volte in chiusura di capitoli) che o l'una o l'altra protagonista ricollega a se stessa o all'altra come se fosse una dichiarazione, un consiglio oppure un segreto sussurrato piano piano all'orecchio di qualcosa che è stato e ormai non si può più cambiare, ma che ha segnato qualcosa di veramente importante.
Accattivante è il carattere e il legame che unisce le due protagoniste; una sì l'opposto dell'altra, ma al contempo una complementare all'altra, fino a raggiungere aspetti quasi morbosi.
Accattivante è tutto il susseguirsi degli eventi che le due protagoniste dovranno affrontare, narrato con maestria che lascerà il lettore desideroso di sapere cosa succederà.

Spero questo possa convincervi che questa è un'opera che vale la pena leggere e possedere, non solo per via dell'autrice, che di per sé è una certezza dal punto di vista professionale, ma proprio per la storia in sé.
Consigliato a chi come me cerca storie ricche di sentimento.


 3
SweetDead_Ichigo

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Due ragazze con lo stesso nome si incontrano sul treno diretto a Tokyo: Nana Komatsu, dolce e ingenua, si dirige a Tokyo per cominciare a convivere con Soji, il suo ragazzo, mentre l'altra Nana, tenebrosa e cupa, si dirige nella città per diventare una famosa musicista.
Quando il treno arriva a Tokyo le due si separano, ma poi si ritrovano nell'appartamento 707, dove cominceranno a convivere e, pian piano, a far crescere la loro amicizia e a costruire il loro futuro.

Questo manga l'ho comperato attirata dall'anime, trasmesso tempo fa su Mtv, che mi era piaciuto parecchio e infatti non me ne sono pentita.
La storia è magnifica, sin dall'inizio, con molti colpi di scena così da non annoiare il lettore. Il design dei personaggi è stupendo, il tratto della maestra Yazawa si addice a questi, che tra l'altro sono ben caratterizzati.
Anche se hanno lo stesso nome, le protagoniste hanno avuto un'infanzia e caratteri molto diversi.
Nana Komatsu ha avuto un'infanzia felice ed agiata, vive in una famiglia molto vivace di carattere, è dolce, sensibile, ma anche molto ingenua, si fa coinvolgere troppo spesso in amori impossibili che non possono avere futuro.
Nana Osaki ha avuto invece un'infanzia difficile, abbandonata dalla madre e affidata alla nonna, che dopo poco tempo è deceduta; la ragazza è tenebrosa, a prima vista trasgressiva ha un carattere ribelle e non esterna molto facilmente i suoi sentimenti.
A dispetto di questo, però, colpisce l'amicizia che si viene a creare tra le due ragazze, che diventerà talmente profonda, che anche se con alti e bassi, da resistere a tutto.

Oltre all'amicizia, questo manga dimostra anche le difficoltà della vita di tutti i giorni, i problemi e il bisogno di affetto e amore di tutti i personaggi, che numero dopo numero esternano sempre più elementi del loro carattere.
Infine, consiglio veramente a tutti la lettura di questo meraviglioso shojo.

hotaru
hotaru

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Ciò che colpisce in NANA è come i personaggi si legano tra loro. Non i classici rapporti adolescenziali, le amicizie fatte di bugie, tradimenti, dimostrazioni d'affetto e litigi che sembrano incrinare tutto d’improvviso. I personaggi di NANA, tra di loro, o si amano o si odiano, senza vie di mezzo. Le due protagoniste stringono un'amicizia che, sotto certi aspetti, assomiglia all'amore tra due fidanzati; stanche delle sofferenze amorose, le due sostituiscono la figura del 'ragazzo' con la presenza dell'amica, diventando instabili quando una delle due si allontana.

Tale rapporto caratterizza anche l'amore/odio tra Ren e Nana, platonico e strettamente fisico allo stesso tempo. Perché? Perché i due si amano a tal punto da non poter stare l’uno senza l’altro, un amore indispensabile ad entrambi seppur nascosto, ma quando s'incontrano non riescono ad interagire come una normale coppia, affidandosi al "linguaggio del corpo".
Completamente diversa è l'altra Nana, la Komatsu, che si lega ai ragazzi sì intensamente, ma creando legami molto meno duraturi, e cambiando spesso fidanzato con la conseguente sofferenza amorosa. La Osaki invece, per tutto il corso della serie, oscilla tra lo spropositato amore per Ren e il desiderio di stargli lontana, ma non si avvicina sentimentalmente ad altri personaggi, tranne a Yasu che prova per lei un amore unicamente unilaterale.

Diversa è la concezione di amore che invece possiedono Shin e Nobu. Il primo, che lavora come host nonostante la giovine età, frequenta molte ragazze ma non ne apprezza quasi nessuna, perché crede che il vero amore sia "non pretendere nulla dalla persona amata". Il secondo, invece, un ventenne ordinario, non molto bello e attraente, con la passione per la musica, è attratto dalle ragazze come un ragazzo normale, ed è convinto che amare significhi voler donare e ricevere tutto dalla persona amata.
Yasu, invece, si lega a Nana quasi come fosse suo padre, amandola segretamente, divenendo per lei una figura indispensabile.

Nana mostra il volto di ragazzi soli dalla psicologia fragile (Nana, Ren) affiancati a personaggi che hanno sempre trascorso un'esistenza tranquilla (Hachiko, Nobu) e che spesso si lamentano della loro vita, come facciamo un po’ tutti. Mostra inoltre il volto della società odierna nella quale anche l'amore è considerato un subdolo mezzo per realizzarsi nel lavoro. Nana non ha una trama originale, non vi sono colpi di scena, ma semplicemente ci catapulta in un universo allo stesso tempo a noi vicino e lontano (un misto di amori e sofferenze, forse troppo forzate, che però mostrano la tendenza degli uomini ad abbattersi spesso per stupidaggini) ma anche di innovazioni, freschezza giovanile, voglia di godersi la vita nei piccoli momenti (i fuochi d'artificio sul fiume, l'arrivo dei biglietti per un concerto, la festa del tanabata, la birra dopo il concerto) e nelle situazioni importanti (la nascita di un bambino, il ritrovo di un amore).

Ciò che fa di NANA un capolavoro sono i suoi personaggi, pieni di sfaccettature, ma in fondo molto simili, desiderosi di affetto, successo nel lavoro, tranquillità e divertimento. La stessa Hachiko, pur frequentando Nobu e Takumi in un'ambigua situazione e soffrendo ancora per Shoji, riesce a non essere totalmente superficiale, ma semplicemente a mostrare quel lato della giovinezza nella quale si è immaturi, si commettono errori e ci si innamora troppo alla svelta. Nana, invece, nonostante nel vestiario sia punk e abbia dei comportamenti spesso freddi, riesce a divertire, emozionare, essere una buona amica e padrona di casa. Alle due protagoniste fanno da contorno Ren (donnaiolo, inizialmente allegro, ma profondamente bisognoso dell'amore di Nana), Yasu (avvocato che riesce a lasciarsi andare e dare un'opportunità al suo lavoro di batterista), Nobu (ricco ragazzo che preferisce stupidamente abbandonare la sua eredità e verrà criticato per questo, nonostante sia un ottimo chitarrista), Shin (inizialmente un personaggio comico, ma dal passato molto ambiguo, il classico adolescente cresciuto in maniera distorta che vede in Hachi, inizialmente scherzando e poi seriamente, una madre), Reira (molto fragile, bellissima e sensibile, da sempre innamorata di Takumi che la considera come una sorella, vede nel canto la sua unica possibilità di realizzarsi e di esprimere ciò che prova), Takumi (anch'egli donnaiolo, in maniera più superficiale, che però riconoscendo i suoi sbagli si prende le sue responsabilità, riuscendo a sorprendere i lettori piacevolmente). Altre comparse minori, come Asami-Yuri, Misato-Mei, Miu, insaporiscono la storia.

Seppur una faccia di Nana mostri questa condizione giovanile, l’altra mostra una fase della vita nella quale i protagonisti hanno ormai abbandonato la freschezza adolescenziale e sono stati "macchiati" dal mondo adulto, quello del lavoro e nel loro caso più specificamente dall'ambiente musicale, profondamente corrotto, nel quale è impossibile rimaner esclusi da scoop. Ciò ci mostra il vero volto delle band musicali, la fragilità dei loro contratti di lavoro, le difficoltà nel ricevere soddisfazioni, la forza d'animo che ci vuole nel superare gli scandali causati dai media. Tutto ciò vissuto da ragazzi appena ventenni.

Quali sono, in conclusione, i punti forti e le pecche di NANA? Sicuramente la trama che mostra lo scorrere fluido della vita, e i motivi di sofferenza troppo forzati, mentre un punto forte sono i personaggi tremendamente umani, la contestualizzazione della storia, i flashback frequenti, l'alternanza presente-passato, l'intensità delle emozioni che riescono a trasmettere situazioni al limite del banale.


 3
Sonoko

Volumi letti: 42/21 --- Voto 7
C'è voluto un po' di tempo perché vincessi le mie titubanze riguardo la Yazawa, l'autrice di questo manga, perché potessi passare sopra al suo stile di disegno che non era esattamente il mio genere, essendo io accanita sostenitrice del vecchio stile anni '70-'80. Tuttavia alla conclusione di Cortili del Cuore e di Ultimi Raggi di Luna questa autrice mi aveva conquistata, così ho comprato anche Paradise Kiss, e quando ho comprato il numero 1 di Nana l'ho fatto ormai ad occhi chiusi...

I primi numeri sembravano darmi ragione: la storia era originale, per la sua ambientazione nel mondo della musica, ed i personaggi per nulla stereotipati. I toni si sono mantenuti alti per un po' ed ero sempre più soddisfatta del mio acquisto, finché ho dovuto ricredermi: <b>[Attenzione, spoiler!]</b> la storia si è ingarbugliata sempre più dalla scoperta della gravidanza di Hachi, diventando sempre più simile ad una soap opera! Ad un certo punto non ci ho capito più niente, con il cambiamento di atteggiamento di Nana Osaki verso il povero Ren (per via dell'insana gelosia verso Hachi?), la strana situazione Reira/Shin, le paranoie di lei, l'introduzione di personaggi più o meno insignificanti, di cui molti servono solo a creare confusione, per toccare il fondo nelle ultime 2 sottilette Planet uscite, con un allucinante e pessimo colpo di scena: davvero non so dove voglia arrivare la Yazawa, con questo, che cosa voglia dimostrare (e non solo perché riguarda uno dei pochi personaggi che mi piacciono!). <b>[Fine spoiler.]</b> Beh, ho saputo che la poverina è stata male ultimamente, perciò, oltre ovviamente ad augurarmi che possa riprendersi presto, spero tanto che sia stata solo la malattia la causa di questa incomprensibile caduta in picchiata della serie e che prima o poi il manga riprenda tornando ai primordiali splendori.

Purtroppo io ho comprato la prima edizione, per cui la Planet ha fatto la pessima scelta (fin troppo frequente, per la gioia dei malcapitati lettori) dei volumi sottiletta, che non facilitano certo l'apprezzamento di una serie, anche per la squallidissima pubblicazione a singhiozzo (cosa evitabilissima, basterebbe dare sempre la precedenza alle serie concluse in patria), comunque anche con la ristampa in tankoubon non potrei mai assegnare un voto troppo alto. In omaggio al nome delle 2 protagoniste il mio voto non può che essere 7.


 1
kaname.knight

Volumi letti: 16/21 --- Voto 6
Ho iniziato a leggere il manga solo dopo che un episodio dell'anime mi aveva colpito. All'inizio la trama è avvincente, coinvolgente, ogni personaggio ha una caratteristica riscontrabile in ognuno di noi e quindi possiamo scegliere se immedesimarci in un determinato personaggio o estraniarci e seguire le scene come inermi spettatori. Su questo punto il manga è formidabile.
Quando però la trama ha iniziato a delinearsi il manga inizia a "soffrirne" e così anche noi lettori.

Non passa capitolo senza una persona depresse e lacrime versate per i motivi più banali. Un susseguirsi di eventi talvolta con conseguenze scontate. Un bellissimo shoujo che però non porta mai a una conclusione. Dopo un po' inoltre ci si accorge che la vera protagonista del manga è la depressione. I disegni sono molto accurati, seppur non soddisfacenti.

Gli do la sufficienza poiché nonostante come è andata a finire è un manga che all'inizio mi ha coinvolto, ma non mi sento di consigliarlo.


 7
Ais Quin

Volumi letti: 14/21 --- Voto 4
Vestiti.
Vestiti che parlano, vestiti che camminano, vestiti che fanno shopping, vestiti che fanno sesso. Vestiti che cantano, vestiti che fumano, vestiti che pensano, vestiti che socializzano, vestiti che si giurano amore eterno.

Il tratto di Ai Yazawa, così maniacale e a tratti quasi barocco, colpisce non solo per la sua freschezza ma soprattutto per la forza con la quale, tavola dopo tavola, si afferma e si manifesta. Difficile per qualsiasi autore dotato di tanta espressività fare in modo che la storia non venga fagocitata dalla “cornice” che la contiene, perché si corre il rischio di dar vita a una poco lusinghiera metonimia attraverso la quale il lettore è portato erroneamente a identificare l'una con l'altra; difficilissimo nel caso di “Nana”, dal momento che l'intreccio è decisamente fiacco e con la fastidiosa tendenza a rigirarsi su se stesso. Sotto questo aspetto la Yazawa sembra darsi per vinta prima ancora di provarci sul serio, attingendo a piene mani dal campionario dei cliché di cui sono permeati abitualmente gli shojo e seppellendoli sotto quintali di kajal nel maldestro tentativo di renderli meno evidenti. Affinché la mimetizzazione sia completa a questo punto bisogna aggiungere un pizzico di tragedia, che come la colla vinilica ha il compito di tenere tutto insieme; ma le sventure, si sa, sono come le ciliegie, e siccome un po' per uno non fa male a nessuno ecco che nel giro di qualche volume si creerà una valanga di piccole e grandi calamità che sarà cura dell'autore e degli editori distribuire più o meno democraticamente tra tutto il novero dei personaggi. Che qualcuno rimanga a bocca asciutta è praticamente impossibile, anche se c'è sempre qualcuno che se la cava più a buon mercato degli altri: vedasi Naoki, Junko, Kyosuke, Shoji e Sachiko, che concorrono per la squadra dei “normali” e in quanto tali considerati sacrificabili. Tutti gli altri sembrano quasi fare a gara a chi è più sfortunato, ostentando le loro disgrazie come se fossero figurine con cui giocare a “Ce l'ho - manca”.

La storia la conoscete tutti: Nana Komatsu e Nana Osaki si incontrano sul treno che le porterà a Tokyo, dove i loro destini finiranno per incrociarsi definitivamente. La prima sta andando a raggiungere il suo ragazzo; la seconda, invece, vuole perseguire la carriera musicale già intrapresa a suo tempo da Ren Honjo, il suo ex, che l'ha lasciata proprio per affermarsi in questo campo. Nonostante le diversità, o forse proprio a causa loro, le due - tanto ingenua e romantica l'una quanto forte e disincantata l'altra - instaurano un forte legame di amicizia. Mentre per Komatsu il soggiorno tokyoita si rivelerà pieno di novità, alcune delle quali molto importanti per la sua crescita personale, la “missione” di Osaki è legata a doppio filo con una pagina del suo passato che evidentemente non ha voltato con abbastanza convinzione: quella del mai sopito amore tra lei e Ren. Il filone principale della storia viene arricchito - o, a seconda dei punti di vista, appesantito - dalle dinamiche che intercorrono tra le protagoniste e gli altri comprimari della storia, in particolare i membri delle rispettive band di Osaki e del suo innamorato. Komatsu, quasi un'intrusa in questo macrosistema più da paesino sugli Appennini che da grande metropoli {si tratta all'90% di conoscenze pregresse}, riesce ad inserirsi al suo interno fino a diventare per alcuni un vero e proprio punto di riferimento.

Ora, è lecito pensare che un character design tanto accurato vada di pari passo con un'introspezione psicologica parimenti approfondita. Non è così: al di là delle “etichette” che si possono affibbiare a ciascuno dei personaggi {esempi: Nobu tenero, Takumi bastardo, Reira immatura, eccetera}, infatti, molti nodi rimangono insoluti. Soprattutto non si capisce come mai certi eventi importanti e/o traumatici abbiano sulla loro psiche un impatto così circoscritto, né alcune delle motivazioni che adducono, più o meno inconsciamente, per giustificare le loro azioni. Questo perché la Yazawa mostra quando potrebbe raccontare e racconta quando dovrebbe mostrare, soprattutto in ambito musicale: sembra un controsenso applicare questi parametri puramente letterari al fumetto, che dovrebbe essere “mostrato” per definizione, ma d'altra parte l'occhio non è il solo a reclamare la sua parte.

Emerie

 3
Emerie

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Beh, che dire? Si tratta di un vero e proprio capolavoro! La vicenda non è per niente banale o scontata, anzi, proprio quando sembra che tutto si diriga verso il lieto fine, ci pensa il destino, o il grande demone celeste come direbbe Hachi, a stravolgere tutto. Non si tratta di una storia d’amore (o di amicizia) melensa, ma di una storia di ventenni alle prese con sogni, ambizioni,delusioni, amori, tradimenti e passioni, alle prese con la vita insomma. A rendere il tutto ancor più verosimile è la caratterizzazione dei personaggi: con lo scorrere della vicenda questi si evolvono, e si percepiscono i segni lasciati dagli eventi, belli e brutti, anche grazie ai monologhi che aprono ogni capitolo. La vicenda, inoltre, è narrata dalle protagoniste al passato, come se fosse un flashback, il che mantiene viva la curiosità del lettore che vuole sapere com’è la situazione nel presente.
Per quanto riguarda i disegni, si tratta dello stile inconfondibile della Yazawa: fisici androgeni, tratti del volto più umani rispetto ai soliti manga, e cura maniacale per il look (da notare i numerosi tributi a Vivienne Westwood) e in più questa volta la passione per la musica punk (riferimenti ai Sex Pistols e a Sid Vicious in particolare). Inoltre nella versione Collection ogni albo termina con un episodio di “La stanza di Giunko”, che potrebbe essere definita quasi come una storia parallela, in cui le nostre eroine e i loro amici incontreranno altri personaggi dello Yazawa’s world (ad esempio Joji e Isabella di Paradise Kiss). A chi ha visto solo l’anime consiglio di continuare a leggere la storia dall’albo 13 della Collection, perché ne accadono ancora delle belle; e in generale lo consiglio un po’ a tutti gli amanti del genere perché è una bella storia in salsa punk.

Robyna

 3
Robyna

Volumi letti: 21/21 --- Voto 9
Sopravvalutato. Soap Opera. Personaggi stereotipati.
Ma davvero ritenete che Nana racchiuda tutto questo? Io la trovo un'opera godibile, con personaggi, primari e secondari, dalla forte introspezione psicologica e con pochi elementi della spesso citata "Soap Opera". Certo, troviamo all'interno dell'opera parecchi personaggi che, in un modo o nell'altro, si confrontano, si odiano e si amano: negli altri manga non succede forse la stessa cosa? La storia non va avanti grazie a degli eventi voluti dai protagonisti? Non nascondo che anche io avrei voluto che finisse molto prima, ma si sa: quando un'opera diventa un fenomeno commerciale è ovvio che la casa editrice spinga l'autrice ad "allungare il brodo" (non voglio giustificare tale gesto) facendo molto spesso degenerare la trama principale, purtroppo.
Per quanto riguarda la critica mossa alla Yazawa per personaggi "troppo magri", non penso voglia trasmettere il messaggio "magro è bello", quello è semplicemente il suo stile di disegno, che può piacere come non piacere.
Ovviamente consiglio la lettura di questa splendida opera, che, anche se manterrà una certa "freschezza" solo nei primi volumi, non smetterà di farvi emozionare.


 4
Nana707

Volumi letti: 2/21 --- Voto 10
Mi rendo conto di avere letto pochissimi volumetti, ma ho scoperto NANA da poco e ancora non ne ho acquistati molti. Ho conosciuto questo manga grazie all'anime trasmesso su MTV nel primo pomeriggio. All'inizio trovavo la storia un po' complicata, ma mi è bastato vedere qualche puntata con più attenzione per essere totalmente rapita dai personaggi. Le due protagoniste sono molto diverse tra loro: Hachi è una ragazza normale, come ce ne sono tante, convinta di essere sfortunata per colpa del suo nome (Nana) e del Grande Demone Celeste, mentre Nana Osaki è unica nel suo genere, con la sua faccia da dura che nasconde una ragazza profondamente fragile e sola.
Generalmente provo simpatia per i personaggi meno importanti e rimango puntualmente delusa perché non appaiono quasi mai all'interno della storia; in questo manga invece tutti i personaggi, anche quelli secondari, hanno la possibilità di avere una propria parte all'interno della storia.
Mi ha molto colpito anche la serietà dei temi che vengono trattati, difficilmente presenti in un normale shoujo, in cui vengono coinvolti anche i personaggi più giovani,come il quindicenne Shin. Questi ragazzi infatti sono molto più maturi della loro vera età, costretti a crescere in fretta per i problemi che incontrano nella vita. In poche parole, trovo che questo manga trasmetta con la sua storia delle emozioni raramente contenute in questo genere di manga.

Kouga

Volumi letti: 42/21 --- Voto 9
Ho incominciato ad amare le storie di Ai Yazawa leggendo tempo addietro il primo bellissimo <i>Cortili del Cuore</i>, da allora non ho più lasciato questa grande autrice.
<i>NANA</i> è stata una splendida scoperta: ho iniziato ad acquistare la prima edizione di questo titolo, pubblicata in Italia da Panini previo il consueto e scomodo formato sottiletta, che è sì economico, ma ahimè termina pressoché subito una volta che si tiene il volume tra le mani a dispetto della collection fedele alla giapponese, dotata di sovracoperta come ogni tankobon che si rispetti.

E partiamo proprio dalle copertine dei volumi: se seguiamo l'edizione originale è infatti possibile vedere una cosa innovativa quanto curiosa nella serie. Previo le illustrazioni di Ai Yazawa, è possibile vedere di volume in volume, illustrazioni in <i>continuity</i> che ci mostrano le due protagoniste della serie svolgere una giornata tipo insieme, anziché concentrarsi come avviene in tantissime altre serie su illustrazioni random, eventi inerenti al contenuto del volume o primi piani dei diversi personaggi principali (tecnica adottata dalla stessa Yazawa proprio in <i>Cortili del Cuore</i> e <i>Paradise Kiss</i>).

Aprendo il volume è possibile capire già dalle prime righe, che la serie parte con un lungo flashback, visto che la voce narrante è la stessa protagonista della storia e parla come se si stesse rivolgendo agli eventi che ci apprestiamo a leggere, al passato. Ci troviamo di fronte alle vicende di due ragazze completamente differenti tra di loro: una dipendente dagli uomini, sognante, insicura e senza alcuna ambizione, modaiola ed un po' ingenuotta se vogliamo, ma con un profondo animo romantico, ed un'altra invece indipendente, matura, forte, determinata e testarda che non ha bisogno di niente e nessuno se non di inseguire il proprio sogno. Per una serie differente di motivi, le due finiscono per trasferirsi dai reciproci paesi natali nella città di Tokyo, dove accidentalmente si incontrano in treno e fanno amicizia. Che segreti porta loro il destino? Il fatto che entrambe portino lo stesso nome, Nana, e che pochi giorni dopo il loro avvento nella metropoli giapponese, finiscano per litigarsi l'affitto dello stesso fatiscente appartamento, decidendo infine di convivere sotto lo stesso tetto approfittando delle spese irrisorie: da qui in poi sarà un'escalation di amore, colpi di scena, tradimenti, fantasmi dal passato e quant'altro condito da musica, sesso, droga, sogni e speranze. Ma quello che la Yazawa ci regala non è una storia smielata ne tanto meno il cliché del <i>Sesso, Droga e Rock'n Roll</i>, bensì una storia d'Amore, di crescita e di delusioni in maniera totalmente sincera e reale, a tratti cruda e smaliziata dove vengono poco per volta approfondite le storie non solo tra le due protagoniste che, nonostante siano etero ed innamorate, vivono una sorta di Amore platonico mai confessato ma di cui i rispettivi pensieri che provano l'una per l'altra rendono vivibile e tattile, fosse quasi più di un'Amicizia o una Sorellanza; ma anche dei comprimari che interagiscono con loro mostrandoci luce ed oscurità delle reciproche personalità, facendo sì che il tutto finisca con l'intrecciarsi dando vita a situazioni tipiche di una soap-opera, ma coinvolgenti dal punto di vista dello spettatore che sentendo quanto annunciato dai pensieri delle protagonista mentre narrano i vari eventi, si preparano di volta in volta ad un crescendo di pathos che parrebbe condurre loro ad un colpo di scena talmente forte che cambierà la prospettiva della serie per sempre. E in un certo senso, malgrado una lunga attesa, sarà proprio quello che accadrà.

Il design di Ai Yazawa è in costante miglioramento, benché nonostante l'evoluzione tenga saldi alcuni dettagli e riferimenti tipici dell'autrice, come le figure magrissime ed altissime che l'hanno resa famosa (e qui non si sfugge, o si ama o si odia), gli abiti e il look di tutti i protagonisti è molto curato, vario e dettagliato così come gli arredamenti degli interni a metà fra il tradizionale giapponese e il classico occidentale, spaziando dal moderno mix fra entrambe le culture. Molto belle anche le ambientazioni della serie che ricalcano ruoli veramente esistenti nella realtà (il Jackson Hole, pub in cui si radunano i nostri per una bevuta serale) che rasentano il fotorealismo oltre che dimostrare un'accurata documentazione della stessa autrice.

In sintesi, ci si trova di fronte ad un'opera matura, reale, vivida ed appassionante, in cui i personaggi con il loro carisma causano un forte coinvolgimento nel lettore, colpevoli anche le assonanze con figure realmente esistenti (per certi versi riferimenti a Sid/Nancy e Kurt/Courtney sembrano all'ordine del giorno) le innumerevoli citazioni musicali (benché siamo ben lontani in materia dall'eccelso <i>BECK: Mongolian Chop Squad</i>) e l'evolversi della storia rendono <i>NANA</i> un eccellente shojo fruibile a target di tutte le età; se dovessi trovarvi un difetto non posso che parlare della longevità del titolo che rischia, introducendo continuamente nuovi elementi, di sfuggire al controllo della propria creatrice, rischiando di concludersi in modo mediocre a dispetto di come essa sia cominciata. Speriamo bene!


 1
Sha

Volumi letti: 14/21 --- Voto 6
Il primo shoujo che io abbia mai letto, ed indubbiamente quasi subito mi ha colpito per i temi adulti che tratta fin dall'inizio.
Andando progressivamente avanti con la storia, ho però iniziato ad apprezzarne anche altri aspetti, come i personaggi (anche se non tutti, come spiegherò più avanti).
Il personaggio che preferisco è indubbiamente Nana Komatsu: spensierata (un po' troppo) e spesso vittima delle sue stesse azioni, riesce però progressivamente a far notare al lettore il suo sviluppo psicologico e morale, nonché il suo buonsenso in non poche situazioni e la sua grande forza nell'andare avanti nonostante i conflitti spesso da lei stessa, come già detto, causati.
Sembra molto sottovalutata perfino dall'autrice, ma ritengo tuttavia che sia degna di nota e superiore alla sua controparte dark per i motivi sopra menzionati. Fortunatamente le viene dato il giusto rilievo e mai lasciata troppo da parte.
Anche la Osaki non è male: ha una storia interessante alle spalle e sembra che agisca spesso al contrario dell'altra protagonista (se la Komatsu è una ragazza apparentemente debole, la Osaki è invece apparentemente forte). Tuttavia, trova un minore sviluppo nella storia, venendo quindi facilmente scalzata dalla sua coinquilina.
Gli altri personaggi, invece, sono nella norma, abbastanza credibili e mai troppo seriosi, abbastanza fini a sé stessi quando le situazioni lo richiedono e parecchio utilizzati (anche alcuni li trovo insopportabili, come Reira).

La storia in sé non offre proprio tantissimo, sempre i soliti drammi legati all'amore, all'amicizia e alle scelte inerenti alla vita, ma in fondo tutto verte sui personaggi, dunque è inutile analizzarla.
Ma non è certo per colpa di essa se ho assegnato un voto così basso: se tutto regge bene per quanto riguarda l'inizio e viene trattato con serietà, anche se mai troppa, e spesso un po' nascosta dalle ricorrenti battute, successivamente si assiste un tracollo generale, dovuto più che altro alla mancanza di situazioni interessanti o al continuo rimandare di esse.
Non mi rappresenta molto vedere la Osaki trattare con le case discografiche per capitoli e capitoli a lungo andare... ma più che altro perché, personalmente, ho sempre trovato noiosa e vuota quella parte. Sarebbe stata meglio lasciarla di contorno.
Dopo un po', dunque, non ho trovato imput per proseguire, e mi sono fermato al 15.
Il 6 è dovuto quindi ai primi capitoli che mi hanno saputo regalare tante sensazioni e a catturarmi parecchio.
In fondo pare che l'autrice non sia ancora così esperta come sembrava essere stato ribadito più volte... peccato. Un'occasione mancata, a conti fatti.

Nulla da eccepire, in ultimo, sui disegni: tutti complessi, dettagliati e abbastanza verosimili per diversi particolari, anche se talvolta le espressioni facciali sono decisamente poco convincenti.

Mistress

 3
Mistress

Volumi letti: 20/21 --- Voto 6
Nana... questo oggetto misterioso... se mi aveste chiesto un anno fa cosa ne pensavo avrei gridato al capolavoro, ma ora gli assegno un sei.
Perchè? Semplicemente perchè la Yazawa è rimasta vittima della sua stessa storia e ha perso di vista ciò che la rendeva bella, cioè l'amicizia e l'amore raccontati in modo adulto e senza fronzoli o smielature. Adesso Nana è diventato il racconto di una tragedia annunciata, che ha perso ai miei occhi ogni interesse; insomma l'autrice si è fatta tentare dal lato "emo" della sua stessa storia, quando invece (a questo punto penso lo abbia fatto "inconsciamente") ha lasciato perdere gli spunti più interessanti, come l'amicizia tra le due Nana. Inoltre da qualche numero i personaggi hanno cominciato a comportarsi in modo assurdo e per nulla conforme a quanto avvenuto prima: Shin e Reira, Takumi e Reira, Yasu, Nobu... forse si "salva" solo Ren.
Inoltre il lettore sapeva fin dal primo numero che sarebbe successo "qualcosa" che avrebbe rotto gli equilibri, ma l'autrice sta calcando la mano in modo eccessivo e con poco gusto a mio avviso, rendendo la storia un requiem di se stessa senza senso alcuno.
Quindi in finale è un sei per il glorioso passato che fu.


 5
DaveUnstoppable

Volumi letti: 19/21 --- Voto 10
La storia più bella più sincera più FANTASTICA che solo una grande scrittrice come Ai Yazawa poteva regalarci. Nana O. e Nana K. due ragazze apparentemente diverse legate da un unico destino...farci capire quanto la vita sia imprevedibile. Sin dal primo volume la storia prende una piega bellissima (penso che la scena del treno sia spettacolare). Con l'arrivo a Tokyo degli altri componenti, gli amici di nana K. ed i suoi "innamoramenti facili". La storia dell'altra Nana è a dir poco commovente. Consigliato a chi ama la musica in primis... ed a chi vuole una storia emozionante e ricca di colpi di scena. Ai Yazawa, GRAZIE PER LE EMOZIONI CHE CI HAI REGALATO.

Utente3743

 3
Utente3743

Volumi letti: 12/21 --- Voto 10
Nana è un manga completo, parla di sentimenti capaci di scaturire dal profondo, storie che rimangono impresse fino alla fine e che, per una sentimentale come me, fanno scappare anche le lacrime.
Nana K. e Nana O. sono yin e yang che si uniscono non solo per il nome, ma anche per il Destino che dividono e divideranno. La storia, che si svolge a Tokyo, fa da sfondo alle vicende che coinvolgono non solo le due ragazze, ma anche tutti coloro che le circondano.
Ai Yazawa è bravissima. Negli anni il suo stile è migliorato e in questo manga, ce ne da una prova schiacciante.
Oltre ad essere un manga shojo, e anche un "catalogo di moda": gli accessori, le borse, i vestiti, sono molto ricercati; in Giappone, se leggi Nana, avrai comunque e per forza l'accendino di Shin o la collana di Ren, tutti marchiati (o quasi) Vivienne Westwood. Prima di leggere il manga mi ero fidata della visione dell'anime, finito con molti interrogativi annessi.
Solo con la lettura del manga vengono alla luce tutti i quesiti che ci si poneva e anche di più.
Consigliato a tutte le amanti di shojo ed anche a coloro che leggono tanti manga senza distinzioni di genere.


 2
Emeraldas

Volumi letti: 12/21 --- Voto 5
Ho acquistato il manga spinta dalla pubblicità dell'anime visto in tv, ma devo ammettere di essermene pentita.
Ho letto molti shojo che mi hanno soddisfatto dell'acquisto; ma questo proprio non riesco a mandarlo giù tanto che me ne sbarazzerò al più presto, e dire che all'inizio la storia di 2 ragazze con lo stesso nome che si incontrano su un treno per Tokyo sembrava interessante... Poi la storia prende una piega alla Beautiful (solo che è ambientata nel mondo della musica).
I personaggi risultano poco credibili, la prima Nana è una ragazza di provincia ingenua (ma da come se la spassa con i ragazzi non sembra affatto) e piuttosto leggera, che pensa solo ai bei vestiti e trovare un riccone da sposare per farsi mantenere; la seconda Nana cupa e malinconica vuole entrare nel mondo della musica per dimostrare il suo talento e per rincontrare il suo amato Ren; Takumi è il classico bello dai capelli lunghi ma str..zo dentro, che ama sfruttare chi gli sta attorno per il proprio successo; l'unico personaggio che merita di essere salvato e' Yasu.
Unica cosa che salvo è lo stile grafico dell'autrice che risulta gradevole, anche se i personaggi sono un po' troppo magri.


 7
Kerolin

Volumi letti: 39/21 --- Voto 10
Due ragazze con lo stesso nome si incontrano su un treno, ognuna con in mano un biglietto di sola andata per Tokyo. Sono Nana Komatsu (hachi) e Nana Osaki.
Le due ragazze sono diversissime: mentre Hachi è una ragazzina esuberante, Nana Osaki suona in una punk band e all'apparenza ha un carattere freddo e schivo. Un fortuito caso le porterà a convivere nello stesso appartamento, dando il via ad un'amicizia unica che supera le barriere di spazio e tempo, le difficoltà e le prove alla quali ci sottopone la vita. Uno shojo eccezionale e ben curato, Nana è uno dei manga più amati, non solo dalle ragazze.


 3
nathalia

Volumi letti: 7/21 --- Voto 5
Nana, secondo me, è il manga più sopravvalutato degli ultimi anni. Il manga ha una trama che inizialmente appare semplice e simile ai soliti shoujo, ma poi cambia direzione... ma perché? Era meglio che non l'avesse fatto.
Lo stile del disegno della Yazawa lo trovo orribile, soprattutto per quel che riguarda "Nana nera" (tanto per capirci) mentre quello dell'altra Nana è abbastanza decente. Il design di ogni personaggio è curato nei minimi dettagli, ed io adoro i manga con i giusti dettagli... ma qui si esagera!
Nella trama vengono toccati, con il massimo realismo, problemi di vita quotidiana, e ciò rende rende i giovani protagonisti della vicenda ancora più vicini realtà... e questa è l'unica cosa che mi piace!


 3
Syaoran93

Volumi letti: 15/21 --- Voto 9
Premetto che di volume ne ho letti 15 ma della versione "Collection" quindi credo che valgano più o meno il doppio.
Il manga di Nana tratta una trama che inizialmente appare semplice e simile ai soliti shoujo, ma in realtà man mano che avanza la storia apprendiamo che è ben più di un semplice shoujo, è qualcosa di forte, qualcosa che ci insegna a riflettere, i protagonisti sono caratterizzati ognuno da un problema diverso, chi è orgoglioso, chi ingenuo, chi chiuso in se stesso e addirittura chi non vorrebbe mai essere nato.
Il tutto ambientato nel mondo del j-rock e della musica, unica arma che riesce a far dimenticare ai protagonisti i loro problemi e tema fondamentale del manga.
Il design di ogni personaggio è curato nei minimi dettagli, dagli abiti allo smalto per le unghie, dalla pettinatura ai bottoni della giacca, una cura dei dettagli impeccabile ed uno stile di disegno unico.
Nana è un manga che colpisce ed una volta letto il primo volume non si può far a meno di smettere di comprarne altri.


 3
amandale

Volumi letti: 21/21 --- Voto 10
Assolutamente consigliato.

E' lo shojo definitivo, con personaggi ricchi di sfaccettature alla prese con problemi veri in una Tokyo moderna.
Una trama "senza peli sulla lingua", in cui vengono toccati con il massimo realismo problemi quali l'alcolismo, la tossicodipendenza, l'abuso morale e fisico -solo per dirne alcuni- riesce a rendere i giovani protagonisti ancora più vicini alla vita che ognuno di noi si trova a dover affrontare ogni giorno.
Inoltre lo stile grafico della Yazawa (che o si ama o si odia) mi ha sempre affascinata, e qui raggiunge il suo apice.

Qdoot

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Qdoot

Volumi letti: 36/21 --- Voto 9
La prima parte della storia, almeno fino al volume 24 (o 12, attenendosi al formato originale), è a dir poco eccezionale: il rapporto Nana-Nana è curatissimo, il numero di intrecci equilibrato, la suspense è mantenuta sempre a livelli ottimi.
Lo stile di disegno della Yazawa lo trovo, e lo troverò sempre stupendo. Per quanto riguarda la magrezza dei personaggi, non ci faccio troppo caso, son pur sempre personaggi fittizi, con occhi enormi, e tutte le altre caratteristiche tipiche presenti nella stragrande maggioranza dei manga.
La seconda parte della storia, è un susseguirsi di colpi di scena, il che, rende talvolta la storia un po' improbabile (ma comunque ci troviamo sempre su livelli qualitativi molto elevati).
Insomma, non è un 10 per qualche pecca per la gestione degli ultimi capitoli, e forse per l'eccessiva lunghezza della storia, che se fosse finita prima, probabilmente sarebbe stata un capolavoro assoluto.


 3
Ichigo_K91

Volumi letti: 17/21 --- Voto 10
Questo manga, pur avendo una storia complessa ed abbastanza intricata, mi ha appassionato fin dalla prima pagina. Mi piace molto il fatto che, quando sembra che il clima dalla storia si sia calmato un attimo, ecco arrivare un nuovo evento (o un nuovo personaggio) che sconvolgono i rapporti tra i protagonisti o la storia in generale. Mi piacciono molto anche i disegni (anche se tutti sembrano sull'orlo dell'anoressia...) e i caratteri dei vari personaggi. Molto buona anche la tecnica degli sguardi nel futuro, che aprono nuovi misteri che incuriosiscono ancora di più il lettore! Capolavoro manga consigliato sia ai ragazzi che alle ragazze.


 2
Kuroi.Ren

Volumi letti: 36/21 --- Voto 9
Uno shoujo per niente melenso ed assolutamente attuale ed originale. Moderno e curatissimo, è il miglior esempio di manga per ragazze; sentimento e problemi di vita quotidiana si mescolano perfettamente. L'inizio è spensierato ma più si procede con la lettura e più la trama si complica ed infittisce. L'uso di flashback e flashforward arricchiscono la narrazione e la grafica è molto buona: unica pecca la magrezza inverosimile dei personaggi. Uno tra i pochi shoujo che riesco a seguire.

Rebecca

 1
Rebecca

Volumi letti: 13/21 --- Voto 8
Ho iniziato a leggere il manga, dopo aver visto qualche puntata dell'anime. Il racconto è molto complesso, perchè si intrecciano le vite di due ragazze, con lo stesso nome, ma con due vissuti completamente differenti. Le protagoniste si arricchiscono a vicenda, dimostrando come in amicizia poco importi la diversità caratteriale... certo il melodramma è sempre imperante in tutta la storia... anche se ci sono molti spunti per ridere. Ogni lettore si immedesima e prende le parti di una delle due Nana... perchè il bello di queste due eroine è che apparentemente una è l'alter ego dell'altra. In alcuni punti, io come donna, mi sono sentita un po' offesa... le due Nana, dimostrano certe volte poco coraggio e poca fiducia nelle proprie potenzialità, si lasciano schiacciare da figure maschili senza reagire in alcun modo. Questo è insopportabile, ma comprensibile se si considera una cultura e una tradizione assai diversa da quella europea e occidentale in genere. Ciò non sta a significare che l'autrice è tradizionalista o che i personaggi siano antiquati... anzi dal racconto traspare una voglia di cambiare, di evolversi e di stare al passo con i tempi, sradicando false convinzioni e ipocrisie. Per questo le protagoniste rappresentano quasi uno strumento di rivolta e di rottura rispetto a tutto ciò che è Tradizione... sono anticonformiste pur conservando aspetti e caratteri della cultura di origine.
Nonostante questi spunti critici, penso che sia un bel manga, ben articolato (seppure complesso a tratti), commovente e divertente quanto basta, di facile lettura. Per gli appassionati di soap opera e non solo.

Orange Queen

 3
Orange Queen

Volumi letti: 2/21 --- Voto 10
Nonostamnte non abbia letto molti volumi sono riuscita a seguire la storia con l'anime, posso dire che non è il solito manga dove i protagonisti fanno a botte con qualcun'altro o ammazzano mostri. Tantomeno la solita storia d'amore. Anche i personaggi sono diversi da quelli di altri manga, non sono i soliti tipi, sono personaggi intelligenti per modo di dire, non più buoni o cattivi... sembra quasi che possano esitere veramente.
Non si nota a leggerlo che sia stato creato, sembra una normale storia, nella quale ti immergi e dimentichi il resto.
Gli altri leggendoli priama o poi vi verrà in mente da dire "cosa si è riuscito ad inventare...". Non so voi, ma io lo preferisco a molti altri che ho letto... voto 10 senza neanche pensarci!

Melany

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Melany

Volumi letti: 36/21 --- Voto 7
Molti dicono che è sopravalutato... forse è vero visto la direzione che la storia ultimamente sta prendendo, ma penso che non sia così illegibile (in giro c'è decisamente peggio), anzi se devo essere sincera è uno dei titoli che seguo ancora con interesse.
La prima parte del manga è sicuramente migliore di adesso, ricordo che amavo tutti i personaggi (anche Takumi), ma ora si salvano solo pochissimi! La storia è decisamente lunga e probabilmente la Yazawa la sta tirando per le lunghe dato il grande successo che ha avuto eppure c'è qualcosa che mi attira di proseguire a leggere la storia(nonostante sia diventata una specie di soap opera). La trama all'inizio riguarda solo le due Nana e man mano che la storia va avanti si aggiungono altri personaggi rendendoli parte integrale delle vincende.
C'è da dire che in Nana non c'è nemmeno una coppia felice (forse solo Jun e Kyosuke!) e le situazioni drammatiche sono a volte forzate in modo eccessivo, quindi siete avvertiti!

alexiel

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alexiel

Volumi letti: 14/21 --- Voto 7
Nana mi ha coinvolto. Non è questa grande storia, manca totalmente di originalità, i disegni sono molto esagerati... eppure ha risvegliato in me qualcosa che avevo scordato. Quando ero piccola era esattamente come Hachi che la pensavo sul mondo, da adolescente arrabbiata ero Nana O. in lotta contro tutti e tutto, rifugiata nella musica.
Adesso mi piacerebbe sapere come vanno a finire le loro vite.
I manga veri non sono fatti per essere troppo lunghi, e questo penso che lo sarà... speriamo che in futuro la sensei pensi di più a chi ama davvero il suo lavoro e non a quanto altro ci può ricavare sopra.

Lovefool

 4
Lovefool

Volumi letti: 14/21 --- Voto 4
Come gia' e' stato scritto in alcune recensioni, Nana e', secondo me, lo shoujo manga piu' sopravvalutato degli ultimi anni. Non che sia illeggibile, per carita'. Io lo metto sullo stesso piano di una soap opera, una di quelle che guardi per inerzia, per vedere fino a che punto riescono a scendere in basso gli autori per stimolare l'interesse dell'audience.

Ma allora perche' tutto questo interesse intorno a questo manga, che io giudico poco piu' che mediocre? Ai Yazawa punta molto sullo stile grafico delle sue opere. E infatti penso che il lavoro perfetto per lei sia l'illustratrice o la stilista, magari. Caratteristica peculiare delle sue opere (forse meno presente in "Non sono un angelo") e' il look particolare dei suoi personaggi: dai vestiti stravaganti che cuciva per sè l'aspirante stilista Mikako Koda, la protagonista di Cortili del cuore, agli splendidi abiti creati dal gruppo di Paradise Kiss e poi indossati da Yukari Hayasaka. La moda, insomma, e' sempre stata onnipresente nelle sue opere piu' importanti. E anche in Nana, se non l'aspetto principale, lo stile (nel senso piu' ampio del termine) dei suoi personaggi costituisce uno dei fattori del suo successo.

Prendiamo Nana Osaki: bellissima e magra fino all'inverosimile come tutti gli altri, ovviamente. Pero' e' ancora piu' "cool", indossa giacche di pelle, bracciali borchiati e altri accessori tuttaltro che ordinari; porta i capelli corti e un trucco pesante e dark. Inoltre e' la cantante di una punk band e sogna di debuttare nel mondo della musica. Nana Komatsu, al contrario, e' una comune ragazza di provincia (si', ovviamente anche lei magrissima e bellissima), si veste alla moda, con deliziosi abitini vintage e il suo sogno e' sposarsi (con un uomo ricco, se possibile). Tra le due, nonostante le evidenti diversita', si instaura un profondo rapporto di amicizia. Ma la trama, la conoscete gia'.

Gli intrecci di cui e' costituita la vicenda (ed essa stessa) sono quanto di piu' stereotipato e scontato possa esserci. Purtroppo, come in tutte le storie di Ai Yazawa, tutti i personaggi si prendono veramente TROPPO sul serio. E forse e' proprio questo il trucco che fa scattare l'amore istantaneo nella mente del lettore. Si tratta di storielle banali ma incorniciate da qualcosa che il pubblico non puo' che giudicare assolutamente figo e non usuale: il debutto della punk band, la sfida tra i Trapnest e i Blast, e tutti gli altri personaggi che sono cool, certo, ma agli occhi di una 14enne.

Purtroppo, in realta', Nana comunica veramente poco al lettore. E quel poco che comunica e' qualcosa di sbagliato. Basti pensare alla protagonista, Nana Komatsu, che rinuncia all'amore, all'amicizia e all'indipendenza per sposarsi con il suo idolo di sempre, Takumi Ichinose (il chitarrista e leader dei Trapnest), che in cambio le assicura stabilita' economica, vestiti, casa lussuosa e gioielli.

Gli avvenimenti nella vita di Nana Osaki, invece, sono tutti percepiti come un dramma continuo. A partire dalla sua triste infanzia fino al debutto orchestrato nella musica. E cosi' anche gli altri personaggi, incoerenti e poco credibili. A poco a poco la vicenda portante si e' ridotta ad essere una squallida soap opera, in cui un branco di ragazzetti non fa altro che analizzarsi e parlare dei propri sentimeni con un pathos ridicolo e inverosimile.

Insomma, decisamente sopravvalutato, a causa della gia' affermata fama della Yazawa, dello stile accattivante e per il motivo piu' lampante: perche' non si parla che di amore (si', ogni tanto di amicizia), gelosie, segreti, sesso, droga e rock 'n' roll. Niente di diverso, credetemi.

rorychan

 2
rorychan

Volumi letti: 13/21 --- Voto 10
10 e lode! E' il miglior manga mai letto, non confondetelo con un semplice shojo perchè non lo è!
In questo manga, molto adulto e profondo, non si parla solo di una banale storia di amore! Anzi, di amicizia, amore (in tutte le sue forme, anche quelle più dolorose), odio, gelosia, ossessione. Tutto questo in un manga unico dove i personaggio sono reali, vivi pieni di sentimenti anche contrastanti tra loro.
Impossibile non piangere o ridere con loro!
Una storia magistralmente scritta da una delle autrici più brave di questo periodo!
Credo che sia un vero capolavoro che entra nel vostro cuore a forza. NON LO DIMENTICHERETE MAI!
Vi farà pensare alla vita come mai nessun manga ha fatto!
Lo consiglio ai lettori maturi e sensibili.
Lo sconsiglio a priori a chi non riesce a capire il forte legame che ci può essere al di la del sesso, dell'amore (ho sentito persone che lo ritenevano un manga stupido dove ci sono due protagoniste lesbiche che giocano a rincorrersi). IMPERDIBILE!

Hope

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Hope

Volumi letti: 17/21 --- Voto 3
Che Dio ce ne scampi! Ecco un altro manga davvero sopravvalutato, pieno di tutti quei luoghi comuni degli shojo, nessun colpo di scena significativo e che poggia davvero troppo sul punk anni '70-->Sid&Nancy-->Ren&Nana-->ridicolo. Perchè non ci decidiamo a farlo riposare in pace stò benedetto punk? Insomma, non c'è nulla di punk nel comportamento dei personaggi, oltre al loro vestiario s'intende.
Basta.

erica

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erica

Volumi letti: 31/21 --- Voto 10
io gli darei però un 10 e lode come minimo!! i disegni sono curatifino alminimo, non è una storia fantastica ma la cruda realtà di due ragazze completamente deiverse tra loro, è una storia entusiasmante, incredibile è il manga che amo in assoluto di più. anche se puoi fare la tue ipotesi sono sicura che alla fine Ai Yazwqa saprà sorprendere. la storia è appassionante pur rimanendo una storia triste,non è semplice e le cose vengono scoperte fumetto dopo fumetto,ci sono vari rimandi al passato dei vari personaggi, ilcui carattere è curato e complesso, è in assoluto un manga da leggere. Oltretutto l'anime mantiene le scene e la storia identica al fumetto. secondo me Ai Yazawa è una delle migliori creatrici di manga. Non smetterei mai di leggerlo o di vaderlo. Inoltre è impossibile trovare un personaggio cui dare tutto il tuo appoggio, perchè in un momento pui patteggiare per uno ma nella pagina successiva cambi idea e girando pagina la cambi di nuovo,è fantastico come la Yazawa riesca ad equilibrare lastoria così perfettamente, sono proprio curiosa di scoprire la fine

Nana_Osaki

 2
Nana_Osaki

Volumi letti: 32/21 --- Voto 10
Dire che questo manga sia appassionante è forse dire poco. Dire che ognuno di noi si può ritrovare in un personaggio è quasi scontato. Ai Yazawa ha dato il meglio di se con questa opera, curando particolari, scene, avvenimenti conduttori tra un capitolo e l'altro, senza svelare mai nulla di troppo. Questa storia si potrebbe riassumere così due ragazze, con lo stesso nome, si incontrano per caso su un treno, per poi finire a condividere un appartamento,le loro vite e le loro esperienze. Ma sarebbe abbastanza Questo potrebbe riassumere i primi 3, 4 manga. Vorrei ricordare che le uscite mensili sono state ben 32 e le cose si sono evolute in maniera sorprendente. Forse la storia, vista superficialmente, può sembrare banale, ma un'analisi più accurata fa scoprire dettagli che, collegati uno all'altro, scoprono un mondo del tutto diverso da quello che un normale spettatore che guarda l'anime può capire. Fermarsi a dire takumi è cattivo, Hachi è ingenua, Nana è forte e Ren è bello dimostra soltanto che si legge il manga come se fosse una rivista e non è così. Personalmente credo che un manga migliore di Nana non potrà mai esistere; ovviamente il mio è solo un parere da fan accanita, non dico di avere l'assoluta certezza, però chi, tra voi, non si è mai sentito un personaggio di Nana Credo sia impossibile non riconoscersi in uno di loro. I disegni sono curati, non quanto Paradise Kiss ma sempre fatti molto bene, il tratto è pulito e lineare, niente ombre o altre cose che appesantiscono il disegno. La vera storia di Nana (quella che solo chi legge il manga può conoscere) è in realtà un intreccio di due fasce temporali, la story-line e il futuro-presente, un tipo di narrativa non facile da portare avanti. I dialoghi sono così veri che a volte viene da chiedere ma come fa ad avere sempre ragione e le frasi finali... beh, credo che non ci siano parole per esse. Semplicemente fantastico.

Maggie Simpson

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Maggie Simpson

Volumi letti: 3/21 --- Voto 2
Personalmente mi sono fermata subito con questo manga (ovviamente letto a scrocco e non comprato)! Poi ho provato a ridargli una possibilità vedendomi l'anime, ma è ancora peggio! I personaggi sono tutti frivoli e poco profondi! Il tratto di disegno è agghiacchiante, quasi come in Curiosando tra i cortili del cuore. Vedere figure così magre e smilze che si considerano bellissime non porta certo il buon esempio ai ragazzini, sembrano caricature! La trama è di una banalità disarmante, è come guardarsi il Grande Fratello. I temi trattati sono gli stessi che puoi sentire uscendo fuori casa e sono sviluppati in maniera davvero superficiale. Mi sembra ovvio che il target di maggior richiamo comprenda la fascia pre-adolescenziale (che di certe cose non ne ha ancora sentito parlare e che, come i protagonisti, ha un buon numero di persone che ha come massima aspirazione quella di sfondare nello spettacolo) e neo-adolescenziale. Onestamente l'unico lato positivo che trovo in questo manga è la caratterizzazione di Nobu, che almeno si salva! Decisamente SOPRAVVALUTATO!

 EviLxLivE

 2
EviLxLivE

Volumi letti: 7/21 --- Voto 10
Nana e Nana... e il Filo Rosso del Destino.
Semplicemente, un capolavoro. E pensare che me lo stavo perdendo... fortuna che è uscita la bella "Collection", con volumetti molto simili agli originali giapponesi...
Comunque, mi sento in imbarazzo... non so da dove cominciare! Magari, dalla fantastica autrice di questa storia? Eh eh...ma come fa la Yazawa ad essere così MALEDETTAMENTE BRAVA? Avete notato che ogni sua storia è praticamente un successo? Ma, con Nana, la nostra sensei ha superato se stessa: al di fuori di ogni stereotipo, al di fuori di ogni stile grafico già visto, al di fuori di tutto ciò che io abbia mai letto... nessuna opera può essere paragonata a Nana, nemmeno lontanamente.
La trama è fantastica: è fresca, nuova, profonda... nulla è lasciato al caso, anche se la parola "Caso" c'entra eccome. Il Caso, cioè il Destino... il destino, quel numero 7 che spesso fa capolino tra le pagine, si diverte a ricamare, strappare, fare e disfare le vite dei nostri protagonisti. E, in questa trama fitta e complessa, trovano posto una infinità di temi che portano il lettore a riflettere continuamente su di essi: amicizia, amore, ambizione, sogni, sesso, gelosia, delusioni... e poi musica, vita quotidiana, famiglia, i pro e i contro del successo... sono tante le tematiche, troppe da elencare. Il tutto inserito in un plot originale, ma allo stesso tempo "reale", portato avanti con uno stile narrativo che fonde sapientemente momenti drammatici ed esilarante comicità, azione e riflessione. E reali sono i personaggi. Scusate, ma chiamarli "personaggi" mi sembra un pò riduttivo... io li definirei, piuttosto, "persone". Già, persone a tutto tondo, ognuna con la propria personalità e col proprio modo di vedere il mondo e gli altri. Ognuna con i propri difetti. Sono i dubbi, le contraddizioni, le paure e gli sbagli a rendere i personaggi di Nana così "umani"; e parlo di TUTTI i personaggi, non solo delle due protagoniste. La Yazawa è riuscita con grande maestria a scavare nell'animo di ognuno, costruendo dei profili psicologici di notevole spessore. Possiamo dire che, in Nana, un pò tutti i personaggi sono protagonisti, come se facessero parte di un unico coro.
Vorrei scrivere ancora tante cose, ma mi fermo qui. Potrete davvero capire la bellezza di questo manga solamente leggendolo. E forse, come è successo a me, verrà anche a voi il desiderio di credere nel Destino...e di sedere a quel mitico tavolo sotto la finestra, nell'appartamento 707...

Misa

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Misa

Volumi letti: 32/21 --- Voto 10
SEMPLICEMENTE UNICO... GRANDE YAZAWA! Emozionante fino alle lacrime, divertente e bizzarro. Non si può comprare fumetti e non conoscere Nana. Due nomi identici due caratteri molto diversi, un'amicizia che diventerà unica... tante storie che si intrecciano tra loro c'è solo da scegliere quale preferire... e se vi accorgete che vi appassiona incredibilmente, potete sognare sempre di più grazie alla bellissima voce della cantante che da' la voce a Reira dei Trapnest... Assolutamente da leggere!

Fefi

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Fefi

Volumi letti: 27/21 --- Voto 10
Non sò se riuscirò mai a spiegare come questo grande fumetto sia riuscito a colpirmi così tanto.
Maturo, adulto, serio e con un briciolo di pazzia.
Con dentro delle frasi a mò di alforisma che lo rendono per me il numero 1.
Una storia dove tutti i giovani si posson rispecchiare.
Ogni personaggio in questo ha un ruolo tutto a sè. Un altro ruolo, un'altra storia.
Un rapporto all'apparenza strano ma infondo così intimo, come se ognuna delle due ragazze dovesse dare un qual cosa a l'altra per..
Nana una persona tutta chiusa una persona come oscura, una vera tosta punk secondo me. E Achi così tenera, dolce e fragile. Così diverse, ma infondo così uguali.
Questo è quello che penso di Nana.
Io amo Nana.
Mi rispecchio in Nana.
Questo è Nana per me.

Nana Osaki

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Nana Osaki

Volumi letti: 28/21 --- Voto 10
Nana... che dire... non ci sono parole per descrivere questo capolavoro: stupendo, unico, intrigante, emozionante, vero! Ho sempre apprezzato le opere della grandissima Yazawa... ma Nana... mi ha presa e portata in mondo che molte volte sento anche mio. Mi ha reso partecipe di una vita che sembra la mia, perche è cosi. Nana vive esattamente in un mondo come il nostro... ognuno di noi può essere un personaggio di questo stupendo manga... GRAZIE YAZAWA!

Mika

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Mika

Volumi letti: 27/21 --- Voto 10
Dire che è bello è dire troppo poco: la Yazawa con i suoi disegni e le storie riesce a entrare nel cuore (sono una sua fan scatenata... li ho letti tutti) e con Nana non ne esce più. I temi sono maturi, ma non dimentica mai anche le scene comiche, le due protagoniste sono splendide, le ambientazioni perfette e non mi stancherò mai di guardare i particolari che è capace di creare nell'abbigliamento... un vero genio. Il più bel manga degli ultimi anni (almeno per me). Davvero da leggere.

Lele-chan 207

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Lele-chan 207

Volumi letti: 28/21 --- Voto 10
Fin dai tempi di Cortili del cuore, Ai Yazawa è considerata la regina dei manga, ma con Nana ha raggiunto l'apice del successo. Questa grande autrice ha dimostrato nel corso degli anni di saper trattare vari argomenti con ottimi risultati: dagli amori innocenti al liceo tipici degli shojo (Non sono un angelo), al passaggio dall'adolescenza all'età adulta (Cortili del cuore), a temi particolari come la reincarnazione (Ultimi raggi di luna), a temi più adulti (Paradise Kiss: Nana). La Yazawa riesce sempre a colpire il lettore e a intrappolarlo nella sua ragnatela di emozioni, qualsiasi sia il genere trattato. L'autrice è molto abile nel creare atmosfere romantiche e di passione con quel filo soave di nostalgia, di malinconia e di tristezza. Riesce a far provare al lettore le emozioni che prova il protagonista e fa riflettere veramente su molte cose.
Nana in particolare è un manga molto intenso che fa provare tutti i sentimenti possibili immaginabili. E' un manga che sa far commuovere il lettore, che lascia quel senso di amarezza in bocca, quel filo di nostalgia, di rabbia a volte o di pura passione. Questo perchè è un manga che parla della vita di tutti i giorni e dei suoi problemi perchè si sa, la vita è fatta di cose belle ma anche di tante cose difficili. E' impossibile non ritrovarsi almeno in uno degli stati d'animo delle protagoniste. Molti sono i temi trattati in questo capolavoro: la vera amicizia (quella uguale all'amore), l'amore, la famiglia, la droga, il sesso, la musica, il mondo del lavoro, i problemi del passato, la gravidanza, il tradimento, il pregiudizio... Nana ritrae la vita a 360°. Già la trama è qualcosa di eccezionale, ma ciò che rende veramente ottimo il lavoro è lo stile di disegno e le parole usati dalla Yazawa. Lo stile di disegno è egregio a dir poco: volti molto espressivi e inconfondibili tra di loro, molti particolari, corpi armonici e dinamici e ben fatti (lo si può notare dalle scene di sesso)... uno stile unico, stupendo che non è quello tipico degli shojo. Nel corso dell'opera si nota poi l'evoluzione di questo stile (che è molto diverso da quello di Cortili del cuore!). Le parole, o meglio le frasi, usate dall'autrice colpiscono molto: frasi ricche di significati, piene di metafore che fanno riflettere il lettore; avolte sono dei veri e propri insegnamenti di vita!
La trama è abbastanza lunga e non annoia mai, fin dai primi volumi si capisce già dell'immensa importanza di quest'opera. E' un vero e proprio gioiello che tutti dovrebbero avere!

Naco

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Naco

Volumi letti: 20/21 --- Voto 10
Ho conosciuto la yazawa molto tempo fa, quando trasmettevano il cartone di Cortili del cuore e ho odiato il suo tratto per molto tempo; all'epoca dovevo avere all'incirca 15 anni e solo per questo - oltre al fatto che si trattasse di un prodotto Mediaset, che vuol dire sempre stravolgimento della serie originale - che non ho biasimato me stessa per questo mio assurdo odio.
Poi ho preso tra le mani "Ultimi raggi di Luna" ed è partito il mio amore per questa autrice; sapevo che Nana era la sua opera più famosa e importante e per questo, l'ho subito cercata fra le mie consocenze.
E devo dire che è entrata subito nella mia top ten.
Nana non è un semplice shoujo: gli shujo classici vedono due bellisismi ragazzi che si inamorano della protagonista e lei non sa chi scegliere; oppure lui sta con lei, ma poi arrivano la ex di lui, il passato doloroso dei due, e altre cose simili.
In Nana non c'è niente di tutto questo: le due Nana si incontrano per caso sul treno che le sta portando a Tokyo e sempre per caso affittano lo stesso appartamento; per caso quindi i loro amici si conoscono, per caso le loro vite si intrecciano. E già questa partenza casuale, è il primo elemento originale di questo manga.
Nana Komatsu, Hachi, per non concfonderla con la Osaki, ha un ragazzo fisso, Shouji, dop averne avuti parecchi: è frivola, ma tenera e romantica; Nana Osaki ha sofferto per amore, perchè il suo ragazzo ha lasciato il loro paese di origine per entrare in una famosa band della capitale. No, nessuna delle due si innamora del ragazzo dell'altra; ognuna ha la sua vita, i suoi amori, i suoi dolori; le vite delle due protagoniste si intrecciano, ma scorrono su due binari paralleli. E vivono la loro vita.
E come nella vita accade si soffre, si perdono persone care, ci si perde di vista, ci si rincontra; cambiano i sentimenti per le persone, cambiano i rapporti.
Ed è questo che troviamo in Nana: per quanto possiamo pensare a una possibile prosecuzione, qualsiasi nostra ipotesi, cade, nel momento in cui avviene un qualcosa che cambia completamente le carte in tavola.
I personaggi vivono la loro vita come noi, crescono, sbagliano come noi.
E' questo che rende questo manga tanto bello e particolare, è per questo che è amato da ragazzi e ragazze.
E poi c'è la musica: il nuovo gruppo di ren e quello vecchio di Nana ssi icontrano e si scontrano, per diventare qualcuno nel panorama della musica. E così veniamo a consocenza anche di quel magnifico mondo da cui noi siamo preclusi, e di cui vediamo solo la facciata cantata. Entriamo nelel sale di incisione, vediamo cosa bisogna fare per diventare qualcuno e come può nascere una stella.
Nana non è uno shoujo semplicemente: è un manga che racconta la vita.