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Becar

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
L'oriente ci ha sempre affascinato, molti di noi si sono appassionati all'arte grafica giapponese tramite quei fumetti chiamati manga, che oggi giorno invadono le nostre edicole e le librerie specializzate. Comunque l'oriente non è solo Giappone: altre opere di paesi limitrofi sono arrivate da noi, in primis i fumetti coreani, e ora quelli cinesi. 001 Edizioni ha appena pubblicato in Italia La bella del tempio degli spiriti, opera dell'autore pechinese Nie Chongrui.

Questo fumetto è offerto in un albo monografico di appena cento pagine ed è ambiento presumibilmente in Cina, in un periodo storico non meglio precisato. Narra le vicende di un pittore girovago che trova rifugio da un temporale in un tempio apparentemente abbandonato. Nei pochi giorni in cui Ning Caichen vi si fermerà incontrerà persone ed esseri fantastici che gli cambieranno la vita. Altro non voglio dire sulla storia per non rovinare questo breve racconto che sembra essere quasi una favola a cavallo tra un horror e la classica fiaba della buona notte. Per certi versi è molto simile in alcuni aspetti al famoso film Storie di fantasmi cinesi. La trama è abbastanza lineare, non presenta grandi colpi di scena e probabilmente pesca nella mitologia cinese. I vari personaggi, sia di natura umana che non, sono ben caratterizzati e anche il messaggio di fondo che ne emerge risulta essere molto chiaro e con un forte senso morale: può essere indirizzato sia ad un pubblico più giovane, ma anche ad uno adulto.

Il disegno è molto particolare, tutto realizzato con la tecnica a china, e presenta una notevole variabilità da scena a scena. In alcuni momenti ci si ritrova a guardare delle vignette nelle quali i protagonisti sono molto particolareggiati, ma che si muovono nel vuoto senza nessun riferimento, in altre ci troviamo di fronte a fondali splendidi ricchi di dettagli, in altre ancora sembrano realizzate con china bianca su foglio nero per quanto sono cupe. Il tratto spesso ricorda il più classico disegno tradizionale cinese che la maggior parte di noi ha potuto conoscere dai film cinesi e dal cinema: sicuramente sono state prese alcune immagini che ricordano molto le inquadrature usate per film come La Tigre e il Dragone oppure La Foresta dei Pugnali Volanti.

Questo fumetto mi ha sorpreso ed entusiasmato, sin dall'inizio sono stato coinvolto dal disegno, ma soprattutto della storia, che pur non essendo innovativa e già sfruttata in campo letterale e cinematografico (ma forse non in quello fumettistico), ha saputo trasmettermi tutto quello che voleva raccontare. Sicuramente non lo si può accusare di essere il classico prodotto cinese di imitazione e di bassa qualità che ricopia i più famosi manga giapponesi. È una vera e propria opera che denota un'attenta cura dei dettagli e che si pone come un valido esempio di una cultura, quella cinese, che ha molto da raccontare e che più spesso meriterebbe spazio, soprattutto in questo periodo in cui il termine 'cinese' viene spesso usato con connotazioni negative.

L'edizione italiana è degna di nota: l'albo, di elevate dimensioni, si presenta con un'ottima qualità di stampa e un'altrettanto buona carta, inoltre è arricchito da una breve presentazione dell'autore stesso e di Pu Songling, autore del XVII secolo, che scrisse il racconto da cui è tratto il manhua. Alla fine troviamo una breve galleria fotografica nella quale si evince che alcuni particolari del tempio sono stati ispirati a templi cinesi realmente esistenti.


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oberon

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Quest’opera di Nie Chongrui è ispirata da un classico della letteratura cinese, una raccolta di novelle scritte da Pu Songling, nel XVIII secolo, durante la dinastia Quing. Nel titolo in esame, Chongrui sceglie di trattare uno solo di questi racconti.

<b>La storia</b> è molto semplice e lineare, ma non per questo banale, e può vantare più livelli di lettura. Ovviamente, non mancano classici elementi cari a questo genere letterario: le prove che il protagonista deve affrontare per dimostrare le proprie virtù, la dolce ed inerme fanciulla da salvare, gli oggetti di natura magica che subentrano nei momento di difficoltà, ed il cattivo di turno (un demone) da sconfiggere.
Come nella miglior tradizione dei racconti popolari, la vicenda si conclude con un bel finale in linea con la natura fiabesca dell’opera, con tanto di morale nascosta.
I limiti imposti dal volume unico, non permettono chissà quali approfondimenti caratteriali, ma ciò non impedirà al lettore di affezionarsi in breve tempo al protagonista, Ning Caichen, sempliciotto ma impavido (quando necessario), che non risparmierà al lettore qualche simpatica faccia buffa. Oltre a questi, hanno un ruolo importante nella storia anche altri personaggi: la bella (da cui il titolo) e discinta Nie Xiaoqian, il fiero e austero Yan Chixia, ed un perfido demone con le sembianze di una vecchia raggrinzita.
La definizione di “fumetto” quasi sta stretta a quest’opera, visto che piuttosto si tratta di una bella fiaba narrata mediante un susseguirsi di splendidi disegni, che non sempre si lasciano rinchiudere nei limiti imposti dalle vignette.

<b>Il disegno</b> poi è, probabilmente, una delle cose più belle di questa opera: Nie Chongrui ci regala un albo che sembra quasi una successione di acqueforti seicentesche, una serie di illustrazioni una più bella dell’altra, nelle quali l’attenzione alla tessitura tonale è estrema, ed il tutto è reso senza l’ausilio di alcun retino, ma solo mediante l’utilizzo di un fittissimo tratteggio “accademico”. È interessante poi studiare le illustrazioni di quest’opera in rapporto al materiale di riferimento fotografico riportato a fine volume, a cui si è ovviamente ispirato l'autore. La cura per i contesti rappresentati è infatti estrema, e gli ambienti son resi in maniera davvero naturale.
Lo stile dei personaggi presenta un giusto equilibrio tra il dato oggettivo e quello caricaturale, quest’ultimo limitato essenzialmente ad alcuni personaggi dalle sembianze fantastiche (come “la nonna”), od alle occasionali facce buffe dei protagonisti.

<b>L’edizione</b> è indubbiamente buona: il volume a cura della <i>001 Edizioni</i> è di grande formato e presenta una rilegatura a filo robusta e flessibile; l'albo è comunque composto da poco più di cento pagine. La carta è bianca ma lievemente trasparente (in ogni modo la cosa a malapena si nota) e la stampa è eccellente, visto che ogni singolo tratto (anche il più piccolo, leggero o sottile) è chiaramente leggibile. Insomma si tratta di un’edizione più che onesta.

<b>Concludendo</b>, questa è una lettura che piacerà molto (ma non solo) agli appassionati di leggende popolari orientali, di quelle che presentano il classico tema della contrapposizione tra forze del bene e quelle del male, e che affondano le loro radici nel principio filosofico di yin e yang. Una lettura non troppo impegnativa, ma sicuramente molto piacevole e dalle incantevoli atmosfere… consigliatissima!

By Oberon