Sul numero 41 del 2023 di Weekly Shōnen Jump ha debuttato MamaYuyu, manga scritto e disegnato da Yoshihiko Hayashi.

Yoshihiko Hayashi ha finora pubblicato storie autoconclusive, partecipando a diversi concorsi indetti da Shueisha, in cui ha anche ricevuto una menzione nel 2021 per il suo “Octokill", al 101esimo Tezuka Award, premio semestrale.

Vi ricordiamo che potete leggere MamaYuyu tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, contenenti SPOILER.
 
Corleo è un ragazzo con un simbolo particolare su una mano, che ne certifica il suo status di eroe. Mamama è una donna con un simbolo particolare su una mano, che ne certifica il suo status di signore dei demoni.

Sarebbero nemici giurati, se il mondo non fosse in pace da diversi anni, e invece i due formano una vera e propria famiglia. E allora, che senso avrà mai essere un eroe, quando si è in un mondo pacifico, in cui umani e demoni convivono? Come lo vedrà la società, le persone che lo circondano?
 
MamaYuyu - Prime impressioni
 
Gli eroi vengono insigniti di tale titolo in quanto predestinati a sconfiggere il signore dei demoni. Ma ormai siamo nel 2023, certe discriminazioni sono superate e capita che i due possono convivere in armonia.
Corleo, l’attuale eroe di questa società moderna, per quanto strano è stato cresciuto proprio da colei che avrebbe dovuto sconfiggere, Mamama (ma…che nome?) In un mondo di pace gli eroi non servono e questa storia sembra essere destinata a finire presto, del resto la sensazione nel leggerla è proprio quella di stare guardando una storia autoconclusiva.

Qualcosa interrompe la quotidianità o forse la noia (mai annoiarsi, grande insegnamento dei manga); la comparsa di un eroe di un altro mondo, tale Evan All Green (nome più consono a un signor eroe) avvisa dell’imminente pericolo: in pochi giorni un demone verrà a distruggere questo mondo pacifico.

L’attesa dura poco, lo scontro avviene, la conclusione è la nascita di un nuovo eroe. Ora come continuerà? Molte le strade possibili, alcune molto interessanti e non molto utilizzate nel mondo dei manga, come i viaggi tra diverse dimensioni, altre più consolidate ma per questo poco affascinanti se non ben narrate.

Il disegno è incerto a tratti, potrebbe rivelarsi un problema nelle eventuali scene d’azione, ma ovviamente avrà tempo (lo spero) per migliorarsi.

Interessanti anche i dilemmi posti all’interno del capitolo: cosa è realmente un eroe? L’eroe dovrebbe solo proteggere senza uccidere? Vinland Saga ha fatto scuola si direbbe. Primo capitolo sicuramente ben fatto con spunti interessanti, auguro all’autore di continuare su questa strada.
 
Devo essere sincero, per me è veramente difficile dare una prima impressione riguardo questo capitolo d'esordio. L'ultimo titolo che mi ha dato questa sensazione è stato Earthchild, un manga che decisamente non ha brillato, nonostante un primo capitolo abbastanza buono. Questa sensazione è causata dal fatto che siamo davanti a qualcosa che è praticamente un one-shot: ci vengono presentati dei personaggi, succede un determinato evento e tutto si conclude. Non c'è nessun vero e proprio aggancio per un seguito, o almeno non è intuibile da come è stata gestita la narrazione. Sinceramente non ho capito se l'autore ha messo in piedi degli spunti interessanti oppure è abbastanza confuso su quello che vuole fare e sta tastando il terreno per vedere come indirizzare la storia.
Passando ai protagonisti devo ammettere che ho apprezzato abbastanza il duo dei principali, in particolare Mamama che secondo me potrebbe avere veramente potenziale se gestita bene anche nel semplice rapporto madre-figlio che dovrebbe avere con Corleo. Pure l'ambientazione che non sembra un fantasy puro, anzi, sembra strizzare l'occhio a un mondo quasi contemporaneo al nostro, ha delle potenzialità che usate nel giusto modo potrebbero risultate interessanti.
A livello tecnico abbiamo dei disegni decisamente buoni per un primo capitolo, ma si nota in certe tavole che l'autore deve ancora prenderci mano. Ad esempio, nella doppia pagina finale non si riesce a capire se il design del protagonista sia così per un suo errore, o se effettivamente sia una scelta causata da quello che è successo appena prima.
Come capitolo di debutto è buono, continuerò certamente a leggerlo anche solo per la semplice curiosità di vedere cosa passa nella mente dell'autore, però non posso negare che ci sia una parte di me che è preoccupata riguardo a quello che potrebbe diventare la storia. Ma questo secondo capitolo sarà una sorta di seconda partenza e Yoshihiko Hayashi ha uno spazio di manovra enorme per creare qualcosa di avvincente (e io lo spero con tutto il cuore).
 
Discreto, come one-shot. Buon ritmo a tratti, coinvolgente, con un'ambientazione interessante. Il livello dei disegni è un po' altalenante, ma con buoni picchi; la struttura delle tavole non è banale, anche se a volte la suddivisione delle vignette tende a diventare caotica. A livello di storia, ci sono alcuni punti in cui la narrazione lascia a desiderare, specie nella parte finale in cui è stato omesso qualche particolare di troppo.

Solo che... questo non è un one-shot, è il primo capitolo di una nuova serie. Se questo potrà certamente permettere di ovviare ad alcune lacune del primo capitolo, viene comunque da chiedersi verso quale direzione l'autore voglia portare la sua storia, con quelle premesse, con quel finale. Tante, alcune già esplorate, sono le soluzioni possibili alla domanda "Cosa accade a un eroe quando non serve più?"... spesso si rivela come un disadattato, o viene comunque scartato o tradito dalla società, dai suoi superiori ecc... e il percorso di riscatto non è semplice. Ma qui la situazione è differente: prima di tutto, l'eroe non è solo, abbandonato da tutti, ma ha una persona al suo fianco pronta a sostenerlo; in secondo luogo, qui - più che un eroe fatto e finito - abbiamo un ragazzo che cerca di comprendere quale sia il suo posto nel mondo, forse anche a prescindere dal ruolo che il simbolo sulla sua mano sembra attribuirgli. Ma non è detto che il mondo rimanga pacifico, anzi...