Fino a qualche anno fa la parola "idol" non avrebbe avuto alcun significato per la maggior parte di noi. Ora, grazie a internet e al K-pop che ha sfondato i confini nazionali, un numero maggiore di persone sa più o meno a chi e a cosa ci si riferisca quando si usa tale termine. Il fenomeno italico più vicino al concetto di idol probabilmente sono state le ragazze di Non è la Rai, programma televisivo di Gianni Boncompagni che era uno che ci vedeva lungo.
Quindi se vi appassiona l'argomento o se volete conoscerlo meglio, ecco arrivare in Italia grazie a Saldapress il manga seinen Se la mia idol preferita arrivasse al Budokan, morirei, opera della mangaka Auri Hirao che ci porta nel mondo assurdo e colorato delle idol e soprattutto del loro fandom. Una storia molto particolare, divertente ma molto vera, di grandissimo successo in Giappone, tanto da essere stata adattata in anime (disponibile su Anime Generation e su Crunchyroll) e in una serie tv del 2022 e un film del 2023.
 
 
La storia parla di Eripiyo, una ragazza follemente innamorata di Maina, un'idol che fa parte delle Cham Jam, un gruppo sconosciuto che si esibisce nella prefettura di Okayama. Maina non è la leader del gruppo, è timida, non ha tanti fan ma Eripiyo la ama così com'è e la idolatra a tal punto che, durante un'esibizione, viene colta da una violenta epistassi e da qui capisce che potrebbe arrivare a morire pur di vederla esibirsi al prestigiosissimo Budokan. Le Cham Jam, nella persona di Maina, hanno arricchito la sua vita con la loro stessa esistenza e lei è disposta a investire tutto ciò che ha pur di sostenerle. Spende tutti i suoi soldi e il suo tempo libero per questo, assieme ad altri appassionati come lei.
 

Se non sapete ancora cosa sia esattamente un idol, sappiate che con questo termine ci si riferisce a a band o cantanti studiati a tavolino, composti da un gran numero di ragazze (si arriva anche alle dozzine di membri), ma non mancano i piccoli gruppi o gli artisti solisti così come i gruppi composti solo da maschi; la prima agenzia di reclutamento di gruppi simili formati da ragazzi, la Johnny & Associates, risale al 1962, tanto per far capire quanto il fenomeno venga da lontano. È interessante notare come alcune volte gli idol non siano particolarmente abili a cantare o ballare, ma anche questo fa parte del loro appeal: in questo loro essere "imperfetti" si pongono più vicini ai loro fan che possono sostenerli nella loro crescita e vederli diventare sempre più bravi all'interno del gruppo.
 

D'altronde più che sulla bravura, la maggior parte dei gruppi di idol punta a proporre un prodotto giovane, carino e innocente. Un evento a cui i fan non mancano mai è l'akushukai, che letteralmente significa "evento di stretta di mano", cioè un momento in cui le cantanti e i cantanti possono incontrare da vicino i loro sostenitori e scambiare qualche parola. Se vi interessa approfondire l'argomento, un ottimo documentario è Tokyo Idols, in cui si vede da vicino la vita di una idol alle prime armi e i suoi fan che la sostengono.
E il Budokan del titolo? Sorto per ospitare le gare di judo della XVIII Olimpiade del 1964, il palazzetto è noto anche per essere teatro di grandi concerti rock: al Budokan il gruppo britannico dei Beatles fece il proprio debutto in Giappone e qui molti artisti hanno registrato i propri Live at Budokan. Arrivare a suonare qui significa avercela fatta, un po' come chi da noi riempie lo stadio di San Siro a Milano o l'Olimpico di Roma.
 

Questa lunga premessa era necessaria per poter collocare adeguatamente la storia e i suoi personaggi all'interno di un mondo così particolare. Altrimenti alcuni comportamenti della protagonista e dei suoi amici finirebbero per risultare grotteschi se non assurdi. Sebbene sicuramente alcuni accadimenti, tipo il sangue che esce copioso dal naso di Eripiyo durante un'esibizione, siano volutamente esagerati per suscitare ilarità e farci anche empatizzare con questo strano manipolo di "eroi", la stragrande maggioranza delle cose che fanno sono molto realistiche.
Se a una prima lettura si coglie principalmente l'aspetto ludico e parodistico e si possono cogliere leggerissime sfumature yuri (ma davvero almeno in questo primo numero molto accennate), riflettendo bene sui comportamenti di Eripiyo, Kumasa e Motoi si può percepire una velata critica sociale.
 

Abbiamo di fronte a noi tre persone molto sole: Eripiyo è una giovane donna che vive al limite della povertà pur di sostenere la sua preferita. In questo primo numero veniamo a sapere che lavora in fabbrica, non ha fidanzati né una vita sociale che non riguardi da vicino le Cham Jam. Kumasa è il prototipo del nerd, occhialuto, sovrappeso, che credendo di non poter avvicinare nessuna ragazza reale decide di affidare la sua vita sentimentale ad un sogno. Motoi si presenta come il più "normale" dei tre, ma anche lui ha una sua preferita e sebbene abbia una famiglia (in questo primo volume fa comparsa la sua sorellina), non fatichiamo a vederlo come il ragazzo sì carino ma timido e impacciato, che preferisce coltivare un rapporto virtuale ad uno reale.
 

Non se la cavano poi tanto meglio le componenti del gruppo: ognuna è ingabbiata nel suo ruolo, che sia quello di leader o quello di spalla relegata nella seconda fila. Si deve sempre sorridere, stringere le mani e incitare il pubblico a fare il tifo per loro, nella speranza di salire di gradimento, di iniziare da una piccola cittadina e magari poi riuscire a fare il grande salto. Sogni e ambizioni vanno gestiti all'interno di un gruppo dove ognuno deve fare la sua parte per il bene comune e non del singolo.
Si va insomma avanti per stereotipi che però riescono comunque a strappare un sorriso e a risultare simpatici perché comunque molto umani nelle loro debolezze.
 

Il tratto di Auri Hirao è molto semplice, lineare e nonostante i tratti dei volti siano appena abbozzati, i personaggi risultano comunque molto espressivi e dolci.
L'edizione Saldapress è curata, in formato 130 x 188 mm, con sovraccoperta per un totale di 168 pagine (di cui quelle iniziali a colori) al costo di 7,50 euro.
L'unico difetto di quest'opera a mio avviso è il fatto che è uno di quei pochi casi in cui la regola non scritta "L'anime è bello ma il manga è meglio" non vale. E non perché l'opera non sia meritevole, ma le musiche, le voci, la loro espressività e il colore hanno reso l'anime più piacevole e più divertente, con le assurdità di Eripiyo più godibili.

 


 
Quindi, Se la mia idol preferita arrivasse al Budokan, morirei è un manga che vale la pena di comprare e di aggiungere alla pila? Se vi interessa scoprire cosa c'è dietro il rutilante mondo delle idol e dei suoi fan, assolutamente sì, anche perché molte sono le note a piè di pagina che spiegano termini, usi e comportamenti che sono alla base delle regole che gestiscono tutto questo mondo. Se cercate un manga un po' fuori dagli schemi classici, questo può fare per voi. Se invece non amate una comicità un po' sopra le righe, lustrini e pailettes non vi dicono nulla, passate oltre.


Se la mia idol preferita arrivasse al Budokan, morirei  1

Eripiyo è un’appassionata di musica e ha un unico desiderio: vedere il suo gruppo pop underground preferito, le ChamJam, salire sul grande palco del Budokan, il mitico palazzetto di Tokyo dove si sono esibiti i cantanti e le band più grandi di tutti i tempi. E poiché le Chamjam hanno arricchito la sua vita con la loro stessa esistenza, la ragazza è disposta a investire tutto ciò che ha per vedere realizzato questo sogno, anche la propria salute. E poco importa che, durante l’ultima esibizione della sua band preferita, il naso di Eripiyo abbia cominciato a sanguinare copiosamente per l’emozione di vederle esibirsi...

Opera:  Se la mia idol preferita arrivasse al Budokan, morirei (Oshibudo)
Editore: Saldapress
Nazionalità: Italia
Data pubblicazione: 26/01/2024
Prezzo: 7,50 €

Totale voti:   7  1  0


BloodyRed

Mai affascinato il mondo delle idol eppure mi è piaciuto molto questo 1° volume, Eripiyo è incredibile X3

 17/03/2024

Kotaro

Molto simpatico, più per i disegni e il rapporto che si viene a creare fra Eripiyo e gli altri otaku che per il suo rapporto con la troppo timida idol.

 15/02/2024

shinji01

I disegni mi piacciono molto. Le idol troppo carine. I fan troppo simpatici. Ma in questo primo volume non succede nulla e annoia un po'... Migliorerà?

 09/02/2024

Hachi194

Se amate le idol oppure è un mondo che vi interessa, questo titolo fa per voi. Carino, demenziale a tratti, si regge sulle spalle di Eripiyo. Buona l'edizione Saldapress

 05/02/2024

Goldwyne80

Lo aspettavo e non ha deluso! Bisogna conoscere a fondo la cultura idol per apprezzarlo a pieno

 28/01/2024


Altri Voti



Titolo Prezzo Casa editrice
Se la mia idol preferita arrivasse al Budokan, morirei  1 € 7.50 Saldapress
Se la mia idol preferita arrivasse al Budokan, morirei  2 € 7.50 Saldapress
Se la mia idol preferita arrivasse al Budokan, morirei - Variant  1 € 9.50 Saldapress