Lo scorso weekend, a Milano, si è svolta la tappa italiana della Nintendo Switch 2 Experience, l’evento itinerante che consente di provare in anteprima la nuova console ibrida in uscita il prossimo 5 giugno. Ecco com’è andata l’esperienza.

L’annuncio della Switch 2 ha suscitato un notevole clamore, soprattutto per alcune scelte operate dalla casa di Kyoto: c’è chi ha criticato l’hardware, chi ha espresso perplessità per il ritorno a una tecnologia di schermo meno avanzata, e chi ha contestato il prezzo, ritenuto eccessivo non solo per la console ma anche per accessori e giochi. Ma qual è la reale situazione? Dopo aver provato direttamente la console e alcuni titoli — sia di lancio che futuri — durante l’evento stampa che ha aperto la tre giorni di prova pubblica al The Mall di Milano, possiamo offrire un primo quadro concreto.

Cominciamo dall’hardware. Negli anni, Nintendo Switch è stata spesso criticata per la qualità dei Joy-Con, soprattutto per due problematiche: il fenomeno del "drifting" degli stick analogici e il poco affidabile sistema di aggancio a binari.
Nel primo caso, il problema era legato alla tecnologia costruttiva degli stick, che tendeva a deteriorarsi nel tempo indipendentemente dall’uso fatto dal giocatore. Per Switch 2, Nintendo dichiara di aver adottato un nuovo metodo di costruzione per risolvere il difetto alla radice. Dopo alcune ore di utilizzo intensivo, è ovviamente presto per trarre conclusioni definitive, ma il feedback restituito è convincente, e lascia ben sperare in una maggiore durabilità.
L’altra grande novità riguarda il sistema di aggancio: ora magnetico e dotato di un pulsante posteriore di rilascio. Se inizialmente poteva destare dubbi sulla solidità, le prove effettuate hanno restituito ottimi riscontri: l’aggancio è risultato stabile e senza cedimenti. È vero che abbiamo potuto testarne la resistenza solo in una postazione specifica, scuotendo la console tenendola dai controller — su invito dello staff — ma anche durante l’uso in modalità portatile o con il supporto (il famoso “cagnolino”), la struttura si è dimostrata solida e ben progettata.
I Joy-Con 2 introducono tre innovazioni significative: la modalità mouse, la nuova vibrazione HD Rumble 2 e il tasto C.

Chiudiamo la parentesi dedicata ai controller con un accenno al nuovo Pro Controller. A livello ergonomico, il design resta molto simile al modello precedente. La principale novità è rappresentata dai nuovi pulsanti GL e GR, oltre al tasto C, questi sono posizionati sul retro delle impugnature e sono completamente configurabili a detta di Nintendo. Nei titoli testati non erano ancora attivi, quindi non abbiamo potuto valutarne l’effettiva utilità. Tuttavia, durante le sessioni di gioco, alcune volte capitava di premerli accidentalmente quando si strinva il controller con forza, il che lascia intendere che servirà un minimo di adattamento per sfruttarli a dovere senza commettere errori.

I Joy-Con 2 non rappresentano l’unica novità della Switch 2: l’intera console ha subito importanti cambiamenti, sia estetici sia interni. Vediamoli nel dettaglio.
La differenza più evidente è nelle dimensioni: la nuova macchina è decisamente più grande, pur mantenendo lo stesso spessore. Questo ha permesso l’introduzione di uno schermo significativamente più ampio. Se il primo modello montava un LCD da 6,2” (15,75 cm di diagonale), salito a 7” (17,8 cm) nella versione OLED grazie alla riduzione delle cornici, ora si ha a disposizione un display da ben 7,9” (20 cm).
Fin dall’annuncio, la scelta del pannello ha fatto discutere: nonostante l’ultima versione della Switch originale utilizzasse un OLED, per la Switch 2 si è tornati a un display LCD, giudicato da molti un passo indietro. Le motivazioni non sono state chiarite ufficialmente: si ipotizzano ragioni economiche, di efficienza energetica o una futura revisione con OLED. Tuttavia, il risultato sorprende positivamente: pur non trattandosi della tecnologia più avanzata, l’immagine restituita è eccellente, con colori vividi e un buon angolo di visione.
Anche i dati tecnici sono interessanti: la risoluzione sale da 720p (1280×720 pixel, 921.600 pixel totali) a 1080p (1920×1080 pixel, oltre 2 milioni di pixel), garantendo una maggiore definizione. A ciò si aggiungono i 120 Hz di refresh rate, il doppio rispetto ai 60 Hz del modello precedente, e il supporto al VRR (Variable Refresh Rate), che adatta dinamicamente la frequenza di aggiornamento al framerate del gioco. Non manca il supporto all’HDR (High Dynamic Range), che amplia la gamma dinamica, migliorando la resa tra aree chiare e scure e incrementando il realismo delle scene.

Anche internamente, i cambiamenti sono rilevanti. La Switch 2 monta un nuovo comparto CPU/GPU, più potente rispetto alla generazione precedente. Questo incremento di prestazioni non solo permette di gestire lo schermo a risoluzione più alta e con frequenza aumentata, ma consente anche migliori performance in modalità dock.
Una volta collegata alla basetta, la console può arrivare a una risoluzione 4K (3840×2160 pixel per un totale di 8.294.400 di pixel) a 60 fps. Se si utilizza una risoluzione intermedia (come 1080p o 1440p), il framerate può salire fino a 120 fps, come in modalità portatile. Per gestire una mole di dati così elevata, gli sviluppatori possono contare sul supporto al DLSS (Deep Learning Super Sampling) di Nvidia, una tecnologia di upscaling basata su intelligenza artificiale che consente di generare immagini ad alta risoluzione partendo da input più leggeri, riducendo così il carico di lavoro da parte della GPU.
Il comparto grafico supporta inoltre il ray tracing, tecnica che simula il comportamento realistico della luce, contribuendo a una resa visiva più naturale e immersiva. Secondo dichiarazioni di Nvidia, il chip della Switch 2 garantirebbe una potenza fino a 10 volte superiore rispetto al modello originale.

Tutta questa potenza ha, però, dei costi. In modalità portatile, le frequenze operative vengono ridotte per contenere i consumi ed evitare che la console si scarichi troppo in fretta e/o si surriscaldi. Nintendo dichiara un’autonomia compresa tra 2 e 6,5 ore, ma durante l’evento non è stato possibile verificarla, poiché le macchine erano sempre collegate all’alimentazione.
Anche in modalità dock bisogna considerare il problema del calore generato. Per gestirlo, Nintendo ha integrato una ventola nel nuovo supporto (non compatibile con i modelli precedenti). Tuttavia, essendo il dock esposto sotto teca, non è stato possibile verificarne né il peso né la rumorosità.

Tra le novità più pratiche troviamo anche l’espansione della memoria interna, che passa da 32 GB nel modello LCD (e 64 GB nell’OLED) a 256 GB. Il supporto alle schede SD è stato aggiornato allo standard SD Express, molto più veloce rispetto alle vecchie SD che non viene più supportato. Anche il cavalletto posteriore è stato completamente riprogettato: non ha più un’unica posizione fissa, ma è regolabile in diverse angolazioni, garantendo una maggiore versatilità.
Infine, nonostante la console sia cresciuta di circa 3 cm in larghezza e 1,5 cm in altezza, e il peso sia salito a 534 grammi (rispetto ai 398/420 grammi delle versioni LCD/OLED precedenti), la maneggevolezza resta eccellente. Anche dopo lunghe sessioni, la console risulta comoda e ben bilanciata.

Finora abbiamo parlato dell’hardware, ma senza il software, tutto ciò avrebbe poco senso. Com’è quindi l’offerta ludica? All’evento, Nintendo ha presentato numerosi titoli, con Mario Kart World a dominare la scena fin dall’ingresso. A questo gioco sono state dedicate numerose postazioni, ognuna con una TV e due Joy-Con per sfide a due, oltre a due console in modalità portatile per provare l’esperienza in solitaria.
In un’altra area erano presenti ben 12 TV collegate ad altrettante Switch 2 (oltre ad alcuni altri schermi), utilizzate per provare la nuova modalità “Sopravvivenza”: al termine di ogni giro vengono eliminati gli ultimi quattro concorrenti, fino alla proclamazione del vincitore. Tra le novità più rilevanti spiccano l’aumento del numero di giocatori, arrivati ora a 24, e una maggiore libertà nei tracciati, con le transizioni tra una pista e l’altra che fanno parte della gara stessa.
In generale, Mario Kart World si presenta come un titolo ricco di contenuti, con una grafica fluida e dettagliata, oltre a un’ottima sensazione di guida. Anche chi non gioca da tempo alla serie potrà ritrovare rapidamente la familiarità col gameplay. Un lancio promettente per Switch 2, disponibile anche in bundle con la console per chi vuole risparmiare.
Tra i titoli post-lancio, spicca il ritorno dell’iconico Donkey Kong in Donkey Kong Bananza. In questa nuova avventura si esplorano mondi 3D altamente distruttibili: DK può arrampicarsi e scavare alla ricerca di tesori e oggetti nascosti, utili per avanzare e sbloccare nuovi livelli. La demo di 20 minuti proponeva un tutorial introduttivo per imparare le meccaniche di gioco, seguito dal primo mondo giocabile, già piuttosto ricco.
Tuttavia, il gioco presenta alcune imperfezioni: in certi momenti il motore grafico fatica, con cali di frame, e la gestione della telecamera può risultare problematica, soprattutto per l’ampia libertà di movimento che rende più difficile orientarsi. Conoscendo l’attenzione ai dettagli di Nintendo, è probabile che questi problemi vengano risolti entro l’uscita, fissata per il 17 luglio, motivo per cui non sarà un titolo di lancio. Nonostante ciò, Bananza merita sicuramente attenzione.
Grande attesa anche per Metroid Prime 4: Beyond, previsto genericamente per il 2025, a ben otto anni dal primo trailer, e disponibile anche per la precedente console. La demo, della durata di circa 15 minuti, permetteva di vestire i panni di Samus Aran, impegnata in una missione sul pianeta Tenmaar per aiutare un gruppo di soldati della Federation Force attaccati dai pirati spaziali.
La versione provata era focalizzata sull’azione in stile FPS, con una forte componente spettacolare, mentre le fasi di puzzle solving e scanning ambientale — da sempre fondamentali nella serie Prime — erano assenti ma confermate per il gioco completo. L’interazione prevedeva un sistema ibrido: il Joy-Con sinistro controllava i movimenti della cacciatrice di taglie, mentre quello destro, usato in modalità “mouse”, gestiva la visuale. Dopo un breve adattamento, il sistema si è rivelato più intuitivo del tradizionale stick destro, migliorando la precisione nel mirare.
Metroid Prime 4: Beyond per Switch 2 offrirà due modalità grafiche in modalità docked: una “performance” a 120 fps in Full HD, e una a 60 fps con risoluzione 4K. Durante la demo, la modalità a 120 fps ha impressionato per la fluidità, anche se a scapito della definizione.

Tra le novità esclusive per Switch 2 figura Drag X Drive, titolo piuttosto discusso, in cui si affrontano partite di basket in carrozzina 3 contro 3. Il movimento del mezzo si controlla con i Joy-Con 2 in modalità mouse: ciascun controller gestisce una ruota, e sollevandoli si può simulare il tiro a canestro. Tralasciando l’aspetto tecnico, piuttosto essenziale, il gameplay non ha convinto del tutto: i movimenti richiesti risultano rapidamente affaticanti per gli avambracci, e abbiamo riscontrato un malfunzionamento con uno dei Joy-Con (isolato, per fortuna). Il titolo è atteso per l’estate 2025, ma al momento non sembra destinato a diventare una “killer application” come altri esperimenti geniali del passato firmati Nintendo.
Chiudiamo la panoramica delle esclusive con Nintendo Switch 2 Welcome Tour, titolo che ha fatto discutere per il suo prezzo (9,99 €) nonostante sia una semplice raccolta di minigiochi pensata per mostrare le funzionalità della console. L’ambientazione è una gigantesca console da esplorare alla ricerca delle varie postazioni di gioco. Vista la natura dimostrativa, molti — incluso l’ex presidente di Nintendo of America, Reggie Fils-Aime — ritengono che avrebbe dovuto essere incluso gratuitamente con Switch 2 per evidenziarne meglio le differenze rispetto alla generazione precedente. Anche Welcome Tour sarà disponibile dal 5 giugno.
Presenti all’evento anche diversi titoli già noti che riceveranno un aggiornamento per Switch 2. Il primo era Super Mario Party Jamboree – Nintendo Switch 2 Edition + Jamboree TV, che offre miglioramenti grafici e prestazionali, oltre ad alcuni minigiochi inediti. Due le modalità esclusive da provare: una basata sui Joy-Con 2 in modalità mouse, e l’altra sull’uso della telecamera. Quest’ultima, pur mostrando il tracciamento di quattro giocatori contemporaneamente, ha evidenziato problemi di scontorno e di rilevamento dei movimenti. Il gioco sarà disponibile dal 24 luglio; chi possiede l’edizione base potrà acquistare l’upgrade a 19,99 €.
Più defilate le versioni aggiornate di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e Kirby e la terra perduta, tutte presenti sia in modalità portatile che docked. Le avventure di Link beneficiano di una risoluzione più elevata, supporto HDR e l’introduzione delle “Zelda Notes”, una funzione accessibile tramite l’applicazione per dispositivi smart Nintendo Switch App (nuovo nome dell'applicazione Nintendo Switch Online a partire da fine maggio 2025), utile per seguire la progressione e raccogliere informazioni. L’upgrade sarà venduto a 9,99 €, ma incluso per gli abbonati a Nintendo Switch Online + Pacchetto aggiuntivo.
Kirby e la terra perduta – Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale propone invece un miglioramento grafico e del frame rate, oltre a una nuova campagna chiamata “Il mondo astrale”. Per questo contenuto extra, l’aggiornamento costerà 19,99 € e uscirà il 28 agosto.
Al The Mall, però, non erano presenti solo titoli Nintendo: anche le terze parti erano ben rappresentate. Tra le postazioni si potevano provare Street Fighter 6, Cyberpunk 2077: Ultimate Edition, Yakuza 0 Director’s Cut, Hogwarts Legacy, Hades II, SPLIT FICTION, Sid Meier’s Civilization VII – Nintendo Switch 2 Edition e Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster. Tutti questi titoli, ad eccezione di Hades II, sono previsti al lancio, a testimonianza della volontà di Nintendo di rendere Switch 2 una piattaforma più universale. L’obiettivo è chiaro: superare l’idea che una console Nintendo serva solo per le esclusive della casa di Kyoto e debba essere necessariamente affiancata da un altro sistema, come un PC o una console concorrente.
L’apertura convinta alle terze parti, con una lineup al lancio ampia e variegata, segna un passo importante verso una console Nintendo che ambisce a essere completa e autonoma, in grado di soddisfare un pubblico sempre più esigente e meno disposto a scendere a compromessi. Se il supporto da parte di sviluppatori e publisher continuerà su questa linea, Switch 2 potrebbe davvero rappresentare la piattaforma ideale per chi cerca un'esperienza di gioco portatile e da salotto senza rinunce.

L’annuncio della Switch 2 ha suscitato un notevole clamore, soprattutto per alcune scelte operate dalla casa di Kyoto: c’è chi ha criticato l’hardware, chi ha espresso perplessità per il ritorno a una tecnologia di schermo meno avanzata, e chi ha contestato il prezzo, ritenuto eccessivo non solo per la console ma anche per accessori e giochi. Ma qual è la reale situazione? Dopo aver provato direttamente la console e alcuni titoli — sia di lancio che futuri — durante l’evento stampa che ha aperto la tre giorni di prova pubblica al The Mall di Milano, possiamo offrire un primo quadro concreto.

Cominciamo dall’hardware. Negli anni, Nintendo Switch è stata spesso criticata per la qualità dei Joy-Con, soprattutto per due problematiche: il fenomeno del "drifting" degli stick analogici e il poco affidabile sistema di aggancio a binari.
Nel primo caso, il problema era legato alla tecnologia costruttiva degli stick, che tendeva a deteriorarsi nel tempo indipendentemente dall’uso fatto dal giocatore. Per Switch 2, Nintendo dichiara di aver adottato un nuovo metodo di costruzione per risolvere il difetto alla radice. Dopo alcune ore di utilizzo intensivo, è ovviamente presto per trarre conclusioni definitive, ma il feedback restituito è convincente, e lascia ben sperare in una maggiore durabilità.
L’altra grande novità riguarda il sistema di aggancio: ora magnetico e dotato di un pulsante posteriore di rilascio. Se inizialmente poteva destare dubbi sulla solidità, le prove effettuate hanno restituito ottimi riscontri: l’aggancio è risultato stabile e senza cedimenti. È vero che abbiamo potuto testarne la resistenza solo in una postazione specifica, scuotendo la console tenendola dai controller — su invito dello staff — ma anche durante l’uso in modalità portatile o con il supporto (il famoso “cagnolino”), la struttura si è dimostrata solida e ben progettata.
I Joy-Con 2 introducono tre innovazioni significative: la modalità mouse, la nuova vibrazione HD Rumble 2 e il tasto C.
- La modalità mouse sfrutta un sensore integrato nella parte di contatto con la console, che consente di utilizzare i Joy-Con poggiandoli lateralmente su una superficie, trasformandoli in veri e propri dispositivi di puntamento. Durante la prova, si è dimostrata precisa e reattiva. Il potenziale è notevole, ma sarà fondamentale che gli sviluppatori la integrino in modo sensato, evitando forzature.
- Il nuovo sistema di vibrazione, denominato HD Rumble 2, offre un feedback aptico più raffinato rispetto alla versione precedente. Giochi come il discusso Nintendo Switch 2 Welcome Tour lo sfruttano con efficacia, restituendo sensazioni più realistiche e coinvolgenti.
- Per quanto riguarda il tasto C, presente sul Joy-Con destro, non abbiamo avuto occasione di testarlo direttamente, quindi non possiamo esprimere valutazioni al momento.

Chiudiamo la parentesi dedicata ai controller con un accenno al nuovo Pro Controller. A livello ergonomico, il design resta molto simile al modello precedente. La principale novità è rappresentata dai nuovi pulsanti GL e GR, oltre al tasto C, questi sono posizionati sul retro delle impugnature e sono completamente configurabili a detta di Nintendo. Nei titoli testati non erano ancora attivi, quindi non abbiamo potuto valutarne l’effettiva utilità. Tuttavia, durante le sessioni di gioco, alcune volte capitava di premerli accidentalmente quando si strinva il controller con forza, il che lascia intendere che servirà un minimo di adattamento per sfruttarli a dovere senza commettere errori.

I Joy-Con 2 non rappresentano l’unica novità della Switch 2: l’intera console ha subito importanti cambiamenti, sia estetici sia interni. Vediamoli nel dettaglio.
La differenza più evidente è nelle dimensioni: la nuova macchina è decisamente più grande, pur mantenendo lo stesso spessore. Questo ha permesso l’introduzione di uno schermo significativamente più ampio. Se il primo modello montava un LCD da 6,2” (15,75 cm di diagonale), salito a 7” (17,8 cm) nella versione OLED grazie alla riduzione delle cornici, ora si ha a disposizione un display da ben 7,9” (20 cm).
Fin dall’annuncio, la scelta del pannello ha fatto discutere: nonostante l’ultima versione della Switch originale utilizzasse un OLED, per la Switch 2 si è tornati a un display LCD, giudicato da molti un passo indietro. Le motivazioni non sono state chiarite ufficialmente: si ipotizzano ragioni economiche, di efficienza energetica o una futura revisione con OLED. Tuttavia, il risultato sorprende positivamente: pur non trattandosi della tecnologia più avanzata, l’immagine restituita è eccellente, con colori vividi e un buon angolo di visione.
Anche i dati tecnici sono interessanti: la risoluzione sale da 720p (1280×720 pixel, 921.600 pixel totali) a 1080p (1920×1080 pixel, oltre 2 milioni di pixel), garantendo una maggiore definizione. A ciò si aggiungono i 120 Hz di refresh rate, il doppio rispetto ai 60 Hz del modello precedente, e il supporto al VRR (Variable Refresh Rate), che adatta dinamicamente la frequenza di aggiornamento al framerate del gioco. Non manca il supporto all’HDR (High Dynamic Range), che amplia la gamma dinamica, migliorando la resa tra aree chiare e scure e incrementando il realismo delle scene.

Anche internamente, i cambiamenti sono rilevanti. La Switch 2 monta un nuovo comparto CPU/GPU, più potente rispetto alla generazione precedente. Questo incremento di prestazioni non solo permette di gestire lo schermo a risoluzione più alta e con frequenza aumentata, ma consente anche migliori performance in modalità dock.
Una volta collegata alla basetta, la console può arrivare a una risoluzione 4K (3840×2160 pixel per un totale di 8.294.400 di pixel) a 60 fps. Se si utilizza una risoluzione intermedia (come 1080p o 1440p), il framerate può salire fino a 120 fps, come in modalità portatile. Per gestire una mole di dati così elevata, gli sviluppatori possono contare sul supporto al DLSS (Deep Learning Super Sampling) di Nvidia, una tecnologia di upscaling basata su intelligenza artificiale che consente di generare immagini ad alta risoluzione partendo da input più leggeri, riducendo così il carico di lavoro da parte della GPU.
Il comparto grafico supporta inoltre il ray tracing, tecnica che simula il comportamento realistico della luce, contribuendo a una resa visiva più naturale e immersiva. Secondo dichiarazioni di Nvidia, il chip della Switch 2 garantirebbe una potenza fino a 10 volte superiore rispetto al modello originale.

Tutta questa potenza ha, però, dei costi. In modalità portatile, le frequenze operative vengono ridotte per contenere i consumi ed evitare che la console si scarichi troppo in fretta e/o si surriscaldi. Nintendo dichiara un’autonomia compresa tra 2 e 6,5 ore, ma durante l’evento non è stato possibile verificarla, poiché le macchine erano sempre collegate all’alimentazione.
Anche in modalità dock bisogna considerare il problema del calore generato. Per gestirlo, Nintendo ha integrato una ventola nel nuovo supporto (non compatibile con i modelli precedenti). Tuttavia, essendo il dock esposto sotto teca, non è stato possibile verificarne né il peso né la rumorosità.

Tra le novità più pratiche troviamo anche l’espansione della memoria interna, che passa da 32 GB nel modello LCD (e 64 GB nell’OLED) a 256 GB. Il supporto alle schede SD è stato aggiornato allo standard SD Express, molto più veloce rispetto alle vecchie SD che non viene più supportato. Anche il cavalletto posteriore è stato completamente riprogettato: non ha più un’unica posizione fissa, ma è regolabile in diverse angolazioni, garantendo una maggiore versatilità.
Infine, nonostante la console sia cresciuta di circa 3 cm in larghezza e 1,5 cm in altezza, e il peso sia salito a 534 grammi (rispetto ai 398/420 grammi delle versioni LCD/OLED precedenti), la maneggevolezza resta eccellente. Anche dopo lunghe sessioni, la console risulta comoda e ben bilanciata.

Finora abbiamo parlato dell’hardware, ma senza il software, tutto ciò avrebbe poco senso. Com’è quindi l’offerta ludica? All’evento, Nintendo ha presentato numerosi titoli, con Mario Kart World a dominare la scena fin dall’ingresso. A questo gioco sono state dedicate numerose postazioni, ognuna con una TV e due Joy-Con per sfide a due, oltre a due console in modalità portatile per provare l’esperienza in solitaria.
In un’altra area erano presenti ben 12 TV collegate ad altrettante Switch 2 (oltre ad alcuni altri schermi), utilizzate per provare la nuova modalità “Sopravvivenza”: al termine di ogni giro vengono eliminati gli ultimi quattro concorrenti, fino alla proclamazione del vincitore. Tra le novità più rilevanti spiccano l’aumento del numero di giocatori, arrivati ora a 24, e una maggiore libertà nei tracciati, con le transizioni tra una pista e l’altra che fanno parte della gara stessa.
In generale, Mario Kart World si presenta come un titolo ricco di contenuti, con una grafica fluida e dettagliata, oltre a un’ottima sensazione di guida. Anche chi non gioca da tempo alla serie potrà ritrovare rapidamente la familiarità col gameplay. Un lancio promettente per Switch 2, disponibile anche in bundle con la console per chi vuole risparmiare.
Tra i titoli post-lancio, spicca il ritorno dell’iconico Donkey Kong in Donkey Kong Bananza. In questa nuova avventura si esplorano mondi 3D altamente distruttibili: DK può arrampicarsi e scavare alla ricerca di tesori e oggetti nascosti, utili per avanzare e sbloccare nuovi livelli. La demo di 20 minuti proponeva un tutorial introduttivo per imparare le meccaniche di gioco, seguito dal primo mondo giocabile, già piuttosto ricco.
Tuttavia, il gioco presenta alcune imperfezioni: in certi momenti il motore grafico fatica, con cali di frame, e la gestione della telecamera può risultare problematica, soprattutto per l’ampia libertà di movimento che rende più difficile orientarsi. Conoscendo l’attenzione ai dettagli di Nintendo, è probabile che questi problemi vengano risolti entro l’uscita, fissata per il 17 luglio, motivo per cui non sarà un titolo di lancio. Nonostante ciò, Bananza merita sicuramente attenzione.
Grande attesa anche per Metroid Prime 4: Beyond, previsto genericamente per il 2025, a ben otto anni dal primo trailer, e disponibile anche per la precedente console. La demo, della durata di circa 15 minuti, permetteva di vestire i panni di Samus Aran, impegnata in una missione sul pianeta Tenmaar per aiutare un gruppo di soldati della Federation Force attaccati dai pirati spaziali.
La versione provata era focalizzata sull’azione in stile FPS, con una forte componente spettacolare, mentre le fasi di puzzle solving e scanning ambientale — da sempre fondamentali nella serie Prime — erano assenti ma confermate per il gioco completo. L’interazione prevedeva un sistema ibrido: il Joy-Con sinistro controllava i movimenti della cacciatrice di taglie, mentre quello destro, usato in modalità “mouse”, gestiva la visuale. Dopo un breve adattamento, il sistema si è rivelato più intuitivo del tradizionale stick destro, migliorando la precisione nel mirare.
Metroid Prime 4: Beyond per Switch 2 offrirà due modalità grafiche in modalità docked: una “performance” a 120 fps in Full HD, e una a 60 fps con risoluzione 4K. Durante la demo, la modalità a 120 fps ha impressionato per la fluidità, anche se a scapito della definizione.

Tra le novità esclusive per Switch 2 figura Drag X Drive, titolo piuttosto discusso, in cui si affrontano partite di basket in carrozzina 3 contro 3. Il movimento del mezzo si controlla con i Joy-Con 2 in modalità mouse: ciascun controller gestisce una ruota, e sollevandoli si può simulare il tiro a canestro. Tralasciando l’aspetto tecnico, piuttosto essenziale, il gameplay non ha convinto del tutto: i movimenti richiesti risultano rapidamente affaticanti per gli avambracci, e abbiamo riscontrato un malfunzionamento con uno dei Joy-Con (isolato, per fortuna). Il titolo è atteso per l’estate 2025, ma al momento non sembra destinato a diventare una “killer application” come altri esperimenti geniali del passato firmati Nintendo.
Chiudiamo la panoramica delle esclusive con Nintendo Switch 2 Welcome Tour, titolo che ha fatto discutere per il suo prezzo (9,99 €) nonostante sia una semplice raccolta di minigiochi pensata per mostrare le funzionalità della console. L’ambientazione è una gigantesca console da esplorare alla ricerca delle varie postazioni di gioco. Vista la natura dimostrativa, molti — incluso l’ex presidente di Nintendo of America, Reggie Fils-Aime — ritengono che avrebbe dovuto essere incluso gratuitamente con Switch 2 per evidenziarne meglio le differenze rispetto alla generazione precedente. Anche Welcome Tour sarà disponibile dal 5 giugno.
Presenti all’evento anche diversi titoli già noti che riceveranno un aggiornamento per Switch 2. Il primo era Super Mario Party Jamboree – Nintendo Switch 2 Edition + Jamboree TV, che offre miglioramenti grafici e prestazionali, oltre ad alcuni minigiochi inediti. Due le modalità esclusive da provare: una basata sui Joy-Con 2 in modalità mouse, e l’altra sull’uso della telecamera. Quest’ultima, pur mostrando il tracciamento di quattro giocatori contemporaneamente, ha evidenziato problemi di scontorno e di rilevamento dei movimenti. Il gioco sarà disponibile dal 24 luglio; chi possiede l’edizione base potrà acquistare l’upgrade a 19,99 €.
Più defilate le versioni aggiornate di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e Kirby e la terra perduta, tutte presenti sia in modalità portatile che docked. Le avventure di Link beneficiano di una risoluzione più elevata, supporto HDR e l’introduzione delle “Zelda Notes”, una funzione accessibile tramite l’applicazione per dispositivi smart Nintendo Switch App (nuovo nome dell'applicazione Nintendo Switch Online a partire da fine maggio 2025), utile per seguire la progressione e raccogliere informazioni. L’upgrade sarà venduto a 9,99 €, ma incluso per gli abbonati a Nintendo Switch Online + Pacchetto aggiuntivo.
Kirby e la terra perduta – Nintendo Switch 2 Edition + Il mondo astrale propone invece un miglioramento grafico e del frame rate, oltre a una nuova campagna chiamata “Il mondo astrale”. Per questo contenuto extra, l’aggiornamento costerà 19,99 € e uscirà il 28 agosto.
Al The Mall, però, non erano presenti solo titoli Nintendo: anche le terze parti erano ben rappresentate. Tra le postazioni si potevano provare Street Fighter 6, Cyberpunk 2077: Ultimate Edition, Yakuza 0 Director’s Cut, Hogwarts Legacy, Hades II, SPLIT FICTION, Sid Meier’s Civilization VII – Nintendo Switch 2 Edition e Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster. Tutti questi titoli, ad eccezione di Hades II, sono previsti al lancio, a testimonianza della volontà di Nintendo di rendere Switch 2 una piattaforma più universale. L’obiettivo è chiaro: superare l’idea che una console Nintendo serva solo per le esclusive della casa di Kyoto e debba essere necessariamente affiancata da un altro sistema, come un PC o una console concorrente.

Conclusioni
L’evento di presentazione di Nintendo Switch 2 ha mostrato una console solida, versatile e capace di evolversi rispetto alla generazione precedente, non solo sul fronte tecnico ma anche nella proposta ludica. I titoli di lancio, con Mario Kart World in testa, offrono contenuti ricchi e ben curati, mentre le nuove IP come Donkey Kong Bananza e Drag X Drive tentano strade originali, anche se con esiti alterni. Il ritorno di Metroid Prime e gli upgrade per titoli di successo come Zelda e Kirby rafforzano la lineup, offrendo esperienze note ma arricchite.L’apertura convinta alle terze parti, con una lineup al lancio ampia e variegata, segna un passo importante verso una console Nintendo che ambisce a essere completa e autonoma, in grado di soddisfare un pubblico sempre più esigente e meno disposto a scendere a compromessi. Se il supporto da parte di sviluppatori e publisher continuerà su questa linea, Switch 2 potrebbe davvero rappresentare la piattaforma ideale per chi cerca un'esperienza di gioco portatile e da salotto senza rinunce.
I collegamenti ad Amazon fanno parte di un programma di affiliazione: se effettui un acquisto o un ordine attraverso questi collegamenti, il nostro sito potrebbe ricevere una commissione.
"Portatile" è un'altra cosa ormai poco compatibile con le dimensioni e il peso raggiunti da questi modelli, ancor di più se in mano a bambini-ragazzini.
Ma per quell'utilizza in fondo ci sono gli smartphone quindi è anche giusto che ci si ritagli una nicchia un po' diversa dal passato.
Ma se la switch da sola non raggiunge nemmeno le dimensioni di un normale pc portatile (che tra l'altro tiene "portatile" nel nome stesso). Così come per quest'ultimo, anche per la switch esistono custodie che ne facilitano la portabilità se è questo il problema.
Tra i titoli annunciati quello che mi dice meno è Drag x Drive, troppo scuro e fine a se stesso, Arms era più simpatico e colorato.
Iniziamo a dire una cosa, NOI usiamo il termine "PC portatile", altrove usano notebook quindi non è che quel termine implichi le medesime considerazioni in qualsiasi contesto e con qualsiasi apparecchio.
Ognuno ovviamente valuterà personalmente cosa può o meno considerare come "portatile", per me nell'ambito delle console questa definizione riporta ai tempi del gameboy, della PSP, del DS e di tutto ciò che DIMENSIONALMENTE permetteva anche ad un bambino di giocarci per ore senza stancarsi.
Tanti anni fa ho avuto un samsung Q1U-ELXP, MAI E POI MAI avrei avuto il coraggio di definirla console portatile solo perchè potevo caricarci giochi windows e usarli (compatibilmente con le caratteristiche tecniche) o emulatori vari di console.
Eppure per la categoria dei PC-windows sarebbe dovuto essere considerato un "più portatile di un PC portatile (notebook)".
Quindi liberissimi di considerare anche questi prodotti come console portatili, lo sono ma sono così lontanti da un gameboy che io continuerò a sottolinearne le differenze e gli ambiti di utilizzo preferendo la definizione di trasportabili.
Se poi con "(console) portatile" vogliamo includere tutto ciò che
1 - ha una batteria e non richiede un'alimentazione via cavo
2 - ha uno schermo e non richiede un apparecchio video cui collegarsi
3 - ci fa girare giochi
per carità allora va bene tutto, anche un notebook da 3kg.
PS: C'è chi si lamenta anche se uno smartphone pesa 200g
I preordini per ora gli stanno dando ragione, ma la strada è lunga prima di poter vedere come andranno le vendite sul lungo periodo.
Il mio timore è che molti genitori non faranno l'aggiornamento dalla prima switch con i costi attuali dei giochi e in generale il costo della vita sempre più elevato.
Penso che per l'altro utente esattamente come me una cosa veramente "portatile" sia qualcosa tipo la cara vecchia PSP, che rispetto alla Switch 2 ha dimensioni molto ridotte e pesa meno della metà, permettendo addirittura di giocarci in piedi o in qualsiasi posizione per lungo tempo mentre nell'altro caso probabilmente stancherebbe le braccia molto prima
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