Durante il Napoli Comicon 2025 sono state proiettate le prime due puntate della nuova serie animata italiana prodotta da Amazon Prime Video. Si tratta di Il Baracchino, una serie animata in sei episodi che uscirà il 3 giugno sulla piattaforma prodotta da Lucky Red.

La serie è diretta da Niccolò Cuccì e Salvo di Paola, animata dallo studio palermitano Medadrago e mescola diversi tipi di animazione: 2D, 3D, cut out, stop motion e puppet animation.
Il progetto è ambizioso, originale ed espande il fenomeno già esteso e affermato della stand up comedy italiana trasponendolo in animazione.
La serie, visivamente, ricorda Lo straordinario mondo di Gumball per come fa convivere diversi stili, design e tecniche animate, per dare vita ad un mondo pieno di oggetti antichi, cimeli del passato ma anche speranze per il futuro, sia della stand up comedy che dell’animazione italiana. Il cast, infatti, è composto da artisti e comici d’eccezione: da Pilar Fogliati, Lillo Petrolo, Pietro Sermonti, Frank Matano, Edoardo Ferrario, Stefano Rapone, Luca Ravenna, Daniele Tinti, Michela Giraud, Yoko Yamada e Salvo di Paola.
AnimeClick ha potuto assistere alla tavola rotonda con i registi, accompagnati da Lillo, che presta la voce a Maurizio, unicorno disilluso e nostalgico proprietario del Baracchino, un tempo grande performer e ora ancorato alle vecchie glorie; e Frank Matano, voce di Donato, una ciambella che vede i comici come i suoi supereroi, in grado di colmare il grande vuoto che ha dentro.

Di seguito riportiamo cosa hanno detto cast e registi durante la tavola rotonda e a seguire la breve intervista che AnimeClick ha potuto condurre con Lillo e Frank Matano.
Come avete concepito questa idea?
Salvo: Volevamo fare un cartone animato e come tutte le migliori, l’idea nasce in un garage a Palermo. Ci siamo licenziati dal lavoro e abbiamo iniziato a fare piccole pubblicità. Poi è nata l’idea di fare content per i social su un comico fallito, un esperimento di cinquanta secondi di animazioni e ci piacciono. Pensiamo quindi che sarebbe bello avere altri video di questo tipo coinvolgendo altri comici che ci piacevano. Ci mettiamo a scrivere su Instagram a tutti i comici di stand up che ci piacevano al periodo. Alcuni ci rispondono e iniziamo a scrivere dei personaggi ad hoc. Nasce così l'ambientazione del Baracchino. Per vie traverse stavo lavorando come montatore per Lucky Red. Però, cronologicamente, io inizio prima a fare il comico e mi arriva un messaggio di Frank che mi dice “ho visto che fai ridere, bravo.” Iniziamo a chiacchierare e scopro che anche lui è ossessionato dai cartoni animati, gli racconto di Baracchino e lui salta a bordo di questa cosa.
Intanto, appunto, lavoravo con Lucky Red e in pausa pranzo Ilenia mi vede lavorare a questa cosa, mi chiede informazioni e mi organizza un incontro con la produzione per raccontarlo. Facciamo il pitch a Lucky Red e da qui in poi con un miliardo di passaggi in mezzo nasce il Baracchino.
Niccolò: "Nel frattempo scopriamo anche che Lillo è interessato a doppiare un cartone animato e iniziamo a creare Maurizio. Abbiamo ritagliato addosso tutti i personaggi addosso alle voci, per cui nella prima fase abbiamo contattato tutti gli stand up comedian e abbiamo ragionato su cosa fare. “A me piacerebbe fare un alieno che usa un cadavere come un pupazzo”. Oppure Luca Ravenna che voleva fare un piccione milanese.
Salvo: "Loro hanno scritto le battute come se dovessero andare sul palco. In realtà Frank, come Donato, ha un grandissimo vuoto dentro di cui non parla mai. E non ne parleremo mai."
Frank: "In realtà c’è. Non lo vedete ma sotto la maglietta c’è."
Lillo: "Talmente tanto vuoto che non si vede."

Frank, come ti sei avvicinato a Il Baracchino?
Frank: "Mi piaceva come Salvo si muoveva sul palco, il suo umorismo è molto sottile. Poi mi ha parlato del progetto del cartone animato e mi è sembrata una benedizione dal cielo perché io amo i cartoni animati e in Italia a parte le Winx, nessuno mai ne fa, tantomeno di comici. Ovviamente c’è Zerocalcare ma viene dal mondo del fumetto. Il cartone comico italiano non l’avevo mai visto."
E tu Lillo quale è stata la tua prima impressione?
Lillo: "Da ragazzo volevo fare i fumetti, vengo dal mondo dell’illustrazione. La prima cosa che ho visto è stato un disegno e ho detto “lo faccio, non mi interessa niente”: mi piace lo stile. Il 2D mischiato al 3D mi ha fatto subito pensare quanto fosse un progetto originale, e ho detto “Ciao! Ci sono!”. Sono subito rimasto colpito sia dai contenuti che dallo stile grafico. Una cosa italiana e difficilmente trovabile all’estero.
A che pubblico si rivolge?
Salvo: "Riesce ad essere trasversale. Ci sono diversi livelli di citazioni culturali e al suo cuore abbiamo cercato di usare il nostro linguaggio."
Niccolò: "L’obiettivo era cercare di fare parlare i personaggi come parliamo noi: se un personaggio “cringia” lo dice, “Sto cringiando”. Molto italiano qui è una cosa buona."
Lillo: "Il linguaggio è realistico ma legato a personaggi assurdi: una ciambella, la morte e così via. La normalità di dialogo accostata a personaggi assurdi."

Molto italiano, ma può essere tradotto?
Salvo: "Sì, ma è molto legato ai gesti. Nell’animazione di solito si parla di doppiaggio ma qui prima gli è stata data la voce e su di essa sono stati animati i movimenti e i gesti."
Lillo: "Si è abituati a parlare di doppiaggio perché è normale che i film ci arrivano dall’estero e si doppiano, ma la prassi è che sia l’attore a dare la voce. C’è molta umanità."
Il comico ha un lato oscuro, anche in questo caso?
Frank: "La vita è tragicomica e per esorcizzare il male è bene ridere."
Salvo: "Come stand up comedian sei costretto a metterti faccia a faccia con le tue emozioni."
Niccolò: "La stand up comedy è una cornice narrativa, infatti il cuore della storia è l’elaborazione di un lutto."
Lillo, ci parli di Maurizio?
"Maurizio è un è un nostalgico, un personaggio a cui mancano tanto i grandi fasti del passato e cerca di ricostruire questo Baracchino. Si vede che era un personaggio anche tenero eppure si inalbera facilmente. Dal punto di vista emotivo è molto interessante; per essere un cartone animato è molto ben curato, è molto profondo. Ecco perché secondo me Il Baracchino è un prodotto che può piacere tantissimo sia ai più giovani che a chi non è abituato ai cartoni, basta voler vedere qualcosa in grado di trasportarti a livello emotivo."

Frank, il tuo personaggio?
"Io sono una ciambella che ha un vuoto dentro. Donato viene da “donut” ed è lo spettatore modello di uno spettacolo comico. Poi secondo me non ci devono essere troppi Donato, altrimenti sarebbe esagerato. Lui è sopra le righe, ama chi fa ridere, per lui i comici sono eroi. In questo mi rispecchia perché ho così una grande stima di chi ha scelto di far ridere nella vita, perché la trovo una decisione folle o anche stupida."
Lillo: "Pensa che io vengo preso sul serio più quando faccio il comico che quando voglio essere serio."
Qual è la differenza tra voi? Tra ieri e oggi con i social cosa è cambiato?
Lillo: "Come per tutte le innovazioni c'è il lato negativo e positivo. Per esempio Internet rende possibile potersi esibire, dire la propria, auto-pubblicarsi e farsi vedere da tutti: è una cosa meravigliosa stupenda. Quando ho iniziato andavo nei localetti, c’era il passaparola per attirare gente che ci venisse a vedere, e suonavamo, facevamo le cover, ma dovevi comunque avere il locale. E delle cover magari non importava molto. Abbiamo penato due anni per avere un locale e quando ce l'hanno dato siamo stati fortunati ad avere successo. C’è tanta roba brutta, sicuramente, ma se guardi bene ci sono cose buone.
Poi io sono di una generazione che ancora si stupisce delle meraviglie che fanno le nuove tecnologie, come le app, mentre per i giovani è normalissimo.

Per quanto riguarda l’IA, può diventare una minaccia per chi fa il vostro mestiere?
Lillo: "Sarebbe peggio se inventassero la stupidità artificiale. La genialità viene soprattutto dalla stupidità e secondo me quando saranno in grado di associare all'intelligenza artificiale la stupidità sarà un problema."
Salvo: "La tecnologia è sempre bella e in questo caso è bello che le persone che non non hanno accesso a software di migliaia di euro possano creare qualcosa. Penso ad esempio ad un programma open source come Blender con cui è stato realizzato ad esempio Flow.
Quando più gente può accedere alla creatività si crea l’effetto “fast food”: verrà creato un sacco di pattume, ma come quando si sdogana il cibo spazzatura, la gente valorizza di più la trattoria. Io non mi sento minacciato perché la nostra è quasi un’operazione di artigianato."
Niccolò: "Il Baracchino è impossibile da riprodurre perché usiamo un’estetica unica. Forse Il Baracchino 2, chissà…"
Frank: "Fin quando le persone avranno voglia di andare al mare al pomeriggio l’intelligenza artificiale non può vincere, perché significa che le persone continuano a voler interagire con altri umani, guardare prodotti fatti da umani. Preferiscono vedere le scelte di un umano e non di macchine, il libero arbitrio dell’uomo sarà più interessante."
Che generazione è quella che vediamo al Napoli Comicon, entusiasta, vestiti in cosplay. Sono tantissimi 180.000 in pochi giorni. È una generazione che forse troppo spesso viene tacciata di pigrizia, ma qui è una festa di creatività, di fantasia. Avete questa percezione anche voi?
Lillo: "Sì, la risposta è nella domanda. Il successo di questi eventi nasce dal bisogno fondamentale che abbiamo di contatto umano di condivisione di interessi con gli altri. Non è in controtendenza con il dilagare dei social, perché alla fine vediamo dimostrazioni del desiderio di aggregazione come questa."
Da cosa vi vestireste se foste in cosplay?
Lillo: "Il mio personaggio preferito è Spiderman ma non ho il fisico da tuta attillata per cui dovrei vestirmi da Batman con la corazza, mica posso mettermi una tutina aderente che si vedono le ciambelle. Eppure Maurizio un tempo era muscoloso."
Salvo: "Qualcosa da Dragonball, Gohan super sayan 2 da ragazzo"
Frank: !Quattrocchi dei Puffi, per dire “che è meglio!”"
Di seguito quindi vi lasciamo invece l'intervista esclusiva rilasciata ad AnimeClick, ricordandovi che Il Baracchino sarà disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 3 giugno.

Il "Baracchino" un tempo era un locale che era il fulcro della comicità. Ora Maurizio, il proprietario disilluso, è sul punto di gettare la spugna... ma l'arrivo di Claudia e la sua idea di organizzare una serata Open Mic rappresentano l'ultima speranza per lo storico locale. Assieme ad un gruppo di comici alquanto bizzarri tra cui spiccano un piccione tabagista, un Leonardo Da Vinci "boomer", un umano assolutamente normale, la Morte in persona, un dolcetto dalla glassa amara e una triceratopo punk con problemi di ansia ecologica, Claudia punta a realizzare un'impresa che sembra impossibile: riportare il "Baracchino" al suo antico splendore.
La serie è diretta da Niccolò Cuccì e Salvo di Paola, animata dallo studio palermitano Medadrago e mescola diversi tipi di animazione: 2D, 3D, cut out, stop motion e puppet animation.
Il progetto è ambizioso, originale ed espande il fenomeno già esteso e affermato della stand up comedy italiana trasponendolo in animazione.
La serie, visivamente, ricorda Lo straordinario mondo di Gumball per come fa convivere diversi stili, design e tecniche animate, per dare vita ad un mondo pieno di oggetti antichi, cimeli del passato ma anche speranze per il futuro, sia della stand up comedy che dell’animazione italiana. Il cast, infatti, è composto da artisti e comici d’eccezione: da Pilar Fogliati, Lillo Petrolo, Pietro Sermonti, Frank Matano, Edoardo Ferrario, Stefano Rapone, Luca Ravenna, Daniele Tinti, Michela Giraud, Yoko Yamada e Salvo di Paola.
AnimeClick ha potuto assistere alla tavola rotonda con i registi, accompagnati da Lillo, che presta la voce a Maurizio, unicorno disilluso e nostalgico proprietario del Baracchino, un tempo grande performer e ora ancorato alle vecchie glorie; e Frank Matano, voce di Donato, una ciambella che vede i comici come i suoi supereroi, in grado di colmare il grande vuoto che ha dentro.

Di seguito riportiamo cosa hanno detto cast e registi durante la tavola rotonda e a seguire la breve intervista che AnimeClick ha potuto condurre con Lillo e Frank Matano.
Come avete concepito questa idea?
Salvo: Volevamo fare un cartone animato e come tutte le migliori, l’idea nasce in un garage a Palermo. Ci siamo licenziati dal lavoro e abbiamo iniziato a fare piccole pubblicità. Poi è nata l’idea di fare content per i social su un comico fallito, un esperimento di cinquanta secondi di animazioni e ci piacciono. Pensiamo quindi che sarebbe bello avere altri video di questo tipo coinvolgendo altri comici che ci piacevano. Ci mettiamo a scrivere su Instagram a tutti i comici di stand up che ci piacevano al periodo. Alcuni ci rispondono e iniziamo a scrivere dei personaggi ad hoc. Nasce così l'ambientazione del Baracchino. Per vie traverse stavo lavorando come montatore per Lucky Red. Però, cronologicamente, io inizio prima a fare il comico e mi arriva un messaggio di Frank che mi dice “ho visto che fai ridere, bravo.” Iniziamo a chiacchierare e scopro che anche lui è ossessionato dai cartoni animati, gli racconto di Baracchino e lui salta a bordo di questa cosa.
Intanto, appunto, lavoravo con Lucky Red e in pausa pranzo Ilenia mi vede lavorare a questa cosa, mi chiede informazioni e mi organizza un incontro con la produzione per raccontarlo. Facciamo il pitch a Lucky Red e da qui in poi con un miliardo di passaggi in mezzo nasce il Baracchino.
Niccolò: "Nel frattempo scopriamo anche che Lillo è interessato a doppiare un cartone animato e iniziamo a creare Maurizio. Abbiamo ritagliato addosso tutti i personaggi addosso alle voci, per cui nella prima fase abbiamo contattato tutti gli stand up comedian e abbiamo ragionato su cosa fare. “A me piacerebbe fare un alieno che usa un cadavere come un pupazzo”. Oppure Luca Ravenna che voleva fare un piccione milanese.
Salvo: "Loro hanno scritto le battute come se dovessero andare sul palco. In realtà Frank, come Donato, ha un grandissimo vuoto dentro di cui non parla mai. E non ne parleremo mai."
Frank: "In realtà c’è. Non lo vedete ma sotto la maglietta c’è."
Lillo: "Talmente tanto vuoto che non si vede."

Frank, come ti sei avvicinato a Il Baracchino?
Frank: "Mi piaceva come Salvo si muoveva sul palco, il suo umorismo è molto sottile. Poi mi ha parlato del progetto del cartone animato e mi è sembrata una benedizione dal cielo perché io amo i cartoni animati e in Italia a parte le Winx, nessuno mai ne fa, tantomeno di comici. Ovviamente c’è Zerocalcare ma viene dal mondo del fumetto. Il cartone comico italiano non l’avevo mai visto."
E tu Lillo quale è stata la tua prima impressione?
Lillo: "Da ragazzo volevo fare i fumetti, vengo dal mondo dell’illustrazione. La prima cosa che ho visto è stato un disegno e ho detto “lo faccio, non mi interessa niente”: mi piace lo stile. Il 2D mischiato al 3D mi ha fatto subito pensare quanto fosse un progetto originale, e ho detto “Ciao! Ci sono!”. Sono subito rimasto colpito sia dai contenuti che dallo stile grafico. Una cosa italiana e difficilmente trovabile all’estero.
A che pubblico si rivolge?
Salvo: "Riesce ad essere trasversale. Ci sono diversi livelli di citazioni culturali e al suo cuore abbiamo cercato di usare il nostro linguaggio."
Niccolò: "L’obiettivo era cercare di fare parlare i personaggi come parliamo noi: se un personaggio “cringia” lo dice, “Sto cringiando”. Molto italiano qui è una cosa buona."
Lillo: "Il linguaggio è realistico ma legato a personaggi assurdi: una ciambella, la morte e così via. La normalità di dialogo accostata a personaggi assurdi."

Molto italiano, ma può essere tradotto?
Salvo: "Sì, ma è molto legato ai gesti. Nell’animazione di solito si parla di doppiaggio ma qui prima gli è stata data la voce e su di essa sono stati animati i movimenti e i gesti."
Lillo: "Si è abituati a parlare di doppiaggio perché è normale che i film ci arrivano dall’estero e si doppiano, ma la prassi è che sia l’attore a dare la voce. C’è molta umanità."
Il comico ha un lato oscuro, anche in questo caso?
Frank: "La vita è tragicomica e per esorcizzare il male è bene ridere."
Salvo: "Come stand up comedian sei costretto a metterti faccia a faccia con le tue emozioni."
Niccolò: "La stand up comedy è una cornice narrativa, infatti il cuore della storia è l’elaborazione di un lutto."
Lillo, ci parli di Maurizio?
"Maurizio è un è un nostalgico, un personaggio a cui mancano tanto i grandi fasti del passato e cerca di ricostruire questo Baracchino. Si vede che era un personaggio anche tenero eppure si inalbera facilmente. Dal punto di vista emotivo è molto interessante; per essere un cartone animato è molto ben curato, è molto profondo. Ecco perché secondo me Il Baracchino è un prodotto che può piacere tantissimo sia ai più giovani che a chi non è abituato ai cartoni, basta voler vedere qualcosa in grado di trasportarti a livello emotivo."

Frank, il tuo personaggio?
"Io sono una ciambella che ha un vuoto dentro. Donato viene da “donut” ed è lo spettatore modello di uno spettacolo comico. Poi secondo me non ci devono essere troppi Donato, altrimenti sarebbe esagerato. Lui è sopra le righe, ama chi fa ridere, per lui i comici sono eroi. In questo mi rispecchia perché ho così una grande stima di chi ha scelto di far ridere nella vita, perché la trovo una decisione folle o anche stupida."
Lillo: "Pensa che io vengo preso sul serio più quando faccio il comico che quando voglio essere serio."
Qual è la differenza tra voi? Tra ieri e oggi con i social cosa è cambiato?
Lillo: "Come per tutte le innovazioni c'è il lato negativo e positivo. Per esempio Internet rende possibile potersi esibire, dire la propria, auto-pubblicarsi e farsi vedere da tutti: è una cosa meravigliosa stupenda. Quando ho iniziato andavo nei localetti, c’era il passaparola per attirare gente che ci venisse a vedere, e suonavamo, facevamo le cover, ma dovevi comunque avere il locale. E delle cover magari non importava molto. Abbiamo penato due anni per avere un locale e quando ce l'hanno dato siamo stati fortunati ad avere successo. C’è tanta roba brutta, sicuramente, ma se guardi bene ci sono cose buone.
Poi io sono di una generazione che ancora si stupisce delle meraviglie che fanno le nuove tecnologie, come le app, mentre per i giovani è normalissimo.

Per quanto riguarda l’IA, può diventare una minaccia per chi fa il vostro mestiere?
Lillo: "Sarebbe peggio se inventassero la stupidità artificiale. La genialità viene soprattutto dalla stupidità e secondo me quando saranno in grado di associare all'intelligenza artificiale la stupidità sarà un problema."
Salvo: "La tecnologia è sempre bella e in questo caso è bello che le persone che non non hanno accesso a software di migliaia di euro possano creare qualcosa. Penso ad esempio ad un programma open source come Blender con cui è stato realizzato ad esempio Flow.
Quando più gente può accedere alla creatività si crea l’effetto “fast food”: verrà creato un sacco di pattume, ma come quando si sdogana il cibo spazzatura, la gente valorizza di più la trattoria. Io non mi sento minacciato perché la nostra è quasi un’operazione di artigianato."
Niccolò: "Il Baracchino è impossibile da riprodurre perché usiamo un’estetica unica. Forse Il Baracchino 2, chissà…"
Frank: "Fin quando le persone avranno voglia di andare al mare al pomeriggio l’intelligenza artificiale non può vincere, perché significa che le persone continuano a voler interagire con altri umani, guardare prodotti fatti da umani. Preferiscono vedere le scelte di un umano e non di macchine, il libero arbitrio dell’uomo sarà più interessante."
Che generazione è quella che vediamo al Napoli Comicon, entusiasta, vestiti in cosplay. Sono tantissimi 180.000 in pochi giorni. È una generazione che forse troppo spesso viene tacciata di pigrizia, ma qui è una festa di creatività, di fantasia. Avete questa percezione anche voi?
Lillo: "Sì, la risposta è nella domanda. Il successo di questi eventi nasce dal bisogno fondamentale che abbiamo di contatto umano di condivisione di interessi con gli altri. Non è in controtendenza con il dilagare dei social, perché alla fine vediamo dimostrazioni del desiderio di aggregazione come questa."
Da cosa vi vestireste se foste in cosplay?
Lillo: "Il mio personaggio preferito è Spiderman ma non ho il fisico da tuta attillata per cui dovrei vestirmi da Batman con la corazza, mica posso mettermi una tutina aderente che si vedono le ciambelle. Eppure Maurizio un tempo era muscoloso."
Salvo: "Qualcosa da Dragonball, Gohan super sayan 2 da ragazzo"
Frank: !Quattrocchi dei Puffi, per dire “che è meglio!”"
Di seguito quindi vi lasciamo invece l'intervista esclusiva rilasciata ad AnimeClick, ricordandovi che Il Baracchino sarà disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 3 giugno.
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