L’arrivo di piattaforme come Netflix, Crunchyroll e, più recentemente, Disney+ ha rivoluzionato il modo in cui gli spettatori occidentali accedono all’animazione giapponese. Questo cambiamento ha contribuito in modo decisivo alla diffusione globale degli anime, appassionando milioni di nuovi fan in tutto il mondo.

Negli ultimi anni, però, la corsa alle esclusive è diventata sempre più aggressiva: ogni servizio cerca di accaparrarsi titoli originali da offrire in esclusiva ai propri abbonati. Questo approccio, tuttavia, si sta rivelando limitante per il pubblico. I cosiddetti Netflix Originals o Prime Video Exclusives obbligano gli spettatori a sottoscrivere più abbonamenti per seguire le proprie serie preferite. E con la crescente frammentazione del mercato, pochi sono disposti a spendere per “un milione” di servizi diversi, come più volte leggiamo anche nei commenti qui sul sito.

Ma qualcosa sta cambiando. Come suggerisce un recente articolo del Financial Times, l’industria degli anime potrebbe imboccare una nuova strada, più accessibile e sostenibile per gli spettatori.

 


Intervistato dal quotidiano britannico, Keiji Ota, influente dirigente di Toho (storica casa di produzione cinematografica giapponese fondata nel 1932) e responsabile della divisione anime e dei progetti legati a Godzilla, ha spiegato che la tendenza a concedere i diritti esclusivi a una sola piattaforma sta progressivamente diminuendo. Il motivo è semplice: “La forza delle proprietà intellettuali e degli anime giapponesi è ormai riconosciuta a livello globale. Oggi, la sfida principale è capire come espandersi all’estero.
Fino a poco tempo fa, l’approccio di Toho era quello di vendere i diritti di licenza a un’unica piattaforma, in cambio di compensi anche molto elevati. Ma ora la strategia è cambiata: In futuro vogliamo che il nostro team internazionale negozi accordi di licenza su base regionale, per massimizzare la diffusione dei nostri contenuti

 



Ota ha sottolineato l’intenzione di migliorare l’esperienza degli spettatori, rendendo gli anime accessibili su più piattaforme, senza vincoli esclusivi. E i primi risultati si stanno già vedendo: nuove serie come Dandadan e il ritorno di franchise storici come Dragon Ball Daima hanno ottenuto grande successo proprio anche grazie alla loro disponibilità simultanea su più servizi di streaming, evitando il modello dell’esclusiva su Netflix, Crunchyroll o Disney+.

Se un contenuto è vincolato a una sola piattaforma, non si diffonde e lo vedranno solo gli abbonati a quel servizio” ha aggiunto Ota.

Queste dichiarazioni non sorprendono, soprattutto considerando il recente annuncio da parte di Toho di un nuovo piano di espansione globale da 1,2 miliardi di dollari, che si svilupperà nei prossimi tre anni. Toho punta a raggiungere una quota di vendite estere del 30% entro il 2032 – il centenario della fondazione dell’azienda – rispetto al 10% registrato nell’ultimo anno fiscale. Una parte fondamentale di questo progetto sarà il lancio di TOHO-ONE, un servizio in abbonamento esclusivo che offrirà ai fan l’accesso a una vasta gamma di film, spettacoli teatrali, videogiochi digitali, materiali extra e merchandise correlato.


Fontecomicbook.com
          cbr.com