A giudicare dal numero di commenti agli episodi, alle notizie con le prime impressioni e alle discussioni sulle varie schede utente del sito, possiamo constatare che sono in molti gli appassionati che seguono gli anime più recenti in diretta col Giappone, settimana per settimana. Oltre a questi, tuttavia, esiste una fetta non trascurabile che preferisce invece attendere la conclusione delle varie serie, per poi orientarsi sui titoli maggiormente apprezzati senza la necessità di sottostare alle uscite giapponesi, ma potendo gestire a propria scelta i tempi di visione. Questa rubrica nasce principalmente per questi ultimi, per dare una visione conclusiva della stagione e consigliare gli anime maggiormente apprezzati dai vari redattori del sito. In questa nuova impostazione della rubrica abbiamo preso in esame tutte le serie concluse nell'inverno e ogni redattore ha consigliato le due serie preferite e le motivazioni del proprio apprezzamento.
Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.
N.B. Si è deciso di considerare quelle serie che arrivano ufficialmente in Italia in streaming con qualche mese di ritardo nella stagione del loro arrivo in Italia.
Zenshu
Ho sempre avuto un debole per gli anime originali, e credo che Zenshu sia stato decisamente sottovalutato. MAPPA ha invece realizzato un lavoro solido dal punto di vista tecnico, una vera e propria dichiarazione d’amore alla creatività visiva giapponese.
È vero, spesso è autoreferenziale rispetto al mondo dell’animazione, ma riesce a esserlo in modo intelligente e credibile, donando a una regista e animatrice il potere di creare ciò che disegna in un mondo fantasy – l’anime che ha amato sin da bambina – in cui si è reincarnata.
L’opera finisce così per essere non solo una celebrazione dell’animazione, ma anche di tutto il processo creativo che vi ruota attorno, richiamando per certi versi titoli come Bakuman o Look Back.
La narrazione non è tanto al servizio della trama quanto del percorso creativo: buttare idee, rifare gli storyboard, rimettere in discussione tutto... Insomma, accanto alla narrazione degli eventi, c'è sempre una meta-narrazione parallela.
Probabilmente non è un titolo per tutti, ma se amate l’animazione giapponese in tutte le sue sfaccettature e conoscete almeno un po’ la sua storia (o ne siete curiosi), Zenshu merita davvero una visione.
I May Be a Guild Receptionist, but I’ll Solo Any Boss to Clock Out on Time
Quando avevo visto il trailer di questo anime, mi aveva sì incuriosito, ma lo avevo subito bollato come la solita storiella fantasy tratta da una light novel apparentemente poco ambiziosa.
La protagonista, Alina, lavora come receptionist in una gilda, ma è costretta ogni giorno a fare straordinari perché gli avventurieri non riescono a sconfiggere i pericolosi boss dei dungeon. Per evitarli, di notte assume l’identità di un misterioso giustiziere e affronta da sola i boss, grazie anche ai suoi smisurati poteri.
A leggere il preambolo, sembra davvero la solita storia fantasy banale e ripetitiva, ma alla prova dei fatti mi sono ritrovato davanti a un anime che fa bene tutto ciò che si propone di fare.
La trama si rivela infatti molto divertente ma mai banale, con momenti drammatici ben dosati e villain credibili. Il livello tecnico di disegni e animazioni targato CloverWorks è di ottima qualità (con menzione speciale per le due sigle, davvero eccezionali), ma soprattutto Rie Takahashi, nel ruolo di Alina, offre una prestazione vocale sopra le righe, diventando la vera protagonista assoluta dello show.
Insomma, una storia semplice e lineare, ma mai noiosa, capace di alternare con equilibrio comicità e tensione drammatica. In qualche modo, mi ha ricordato i bei tempi di Slayers, e se cercate un fantasy leggero ma curato, con una protagonista fuori dagli schemi e un buon mix tra azione e commedia, questo titolo è davvero una bella sorpresa.
Il movimento della Terra
A volte nascono opere come queste. L’anime non segue alcuna regola e non intende crearne di nuove. Un insieme di cose evitabili assume per i protagonisti di una storia il nome di destino e per chi ha il piacere di vederla capolavoro. Una storia sull’eliocentrismo neanche troppo curata a livello storico si direbbe a prima vista, ma l’opera è ben oltre le semplici definizioni. Il maestro Kazuo Koike insegnava come l'importante sia, per il successo di un'opera, creare dei buoni protagonisti. La scrittura di personaggi come Oczy o Novak è letteralmente da brividi, scuote, irrita, commuove lo spettatore. Forti di dialoghi intelligenti, arguti (ricordo quello sulla scrittura) o semplici e genuini a seconda dell’interlocutore, tutti, a partire da Rafal risultano convincenti e durante la serie hanno modo di maturare, cambiare, crescere. Esiste un qualcosa di intangibile, capace di penetrare nell’animo e fargli compagnia come fuoco inestinguibile o come dama silenziosa. A quel punto non importa quanto sei razionale, materiale, ignorante o colto, sarai capace di fare qualcosa di incomprensibile per chiunque, sarai più determinato di chiunque. Questa sensazione arriva allo spettatore, il messaggio giunge senza filtri e di qualunque sensazione/messaggio si stia parlando, qualunque nome vogliamo dargli, stiamo parlando del vero protagonista di questa storia. Protagonista reale, storico e degno di applausi.
Ishura
Continua da dove si era interrotta questa serie atipica dove ci vengono mostrati tanti personaggi, a prima vista tutti invincibili per una loro peculiarità, senza mai comprendere chi sia il vero protagonista della storia. Il torneo è alle porte, nessun partecipante sembra essere deciso in partenza, i favoriti più celebri e leggendari potrebbero perfino neanche parteciparvi venendo uccisi prima da un contendente sconosciuto. La storia non si limita a mostrarci personalità, abilità e motivazioni personali dei candidati, andando ben oltre. Macchinazioni, fantocci controllati e intrighi politici sembrano costituire un pericolo maggiore per i vari regni dello stesso re dei demoni. Un episodio in particolare ci mostra, in un interessante flashback, la forza di questo vero unico nemico del mondo. Un avversario veramente invincibile, la sua forza sembra non avere rivali, ma è morto prima di iniziare la storia. Chi ha sconfitto quell'essere? Nessuno conosce il suo nome e l’imminente torneo deciderà chi sia stato. La storia copre fino a buona parte del terzo volume della light novel. Alla ricerca del vero eroe.
Kono kaisha ni suki na hito ga imasu
Questa serie per me è stata una piccola rivelazione. Ammetto che sono un po' stanca delle commedie scolastiche dove gli adolescenti ci impiegano 12 episodi per tenersi per mano. Forse anche per quello nel 2022 avevo apprezzato tanto Shikimori's Not Just a Cutie: si partiva da un altro punto. In questo caso è anche meglio: una coppia già formata, innamoramento già avvenuto ma che ovviamente si rinnova di giorno in giorno, personaggi adulti e con una buona maturità, rapporto fisico dichiarato. Vediamo la loro vita di tutti i giorni tra sfide lavorative e personali. Per dare un poco più di pepe alla situazione c'è la volontà di entrambi di mantenere la relazione nascosta agli occhi dei colleghi di lavoro, perché entrambi i nostri protagonisti lavorano per la stessa azienda. Così si snoda una storia che mi ha fatto emozionare non poche volte e tirare quei sospiri da "OMG che cariniiii". I due protagonisti poi sono davvero adorabili, estremamente equilibrati nel carattere ma mai noiosi. Mi spiace che sta serie sia passata un po' in sordina e spero tanto che venga recuperata dai più.
Medalist
Immagino sia difficile trovare qualcuno che non abbia amato Inori e Tsukasa. Lei una bambina timida ma con una enorme e travolgente passione per il pattinaggio. Lui un ragazzo solare e genuino che pur con mille insicurezze sulle sue capacità di insegnamento da tutto se stesso per aiutare Inori a realizzare i suoi sogni. Questa serie ha davvero due personaggi estremamente positivi a cui è facilissimo affezionarsi. Ruotano altri personaggi intorno al duo di protagonisti e anche questi, per lo più, li si può collocare nel ventaglio dei personaggi estremamente positivi. Potrebbe sembrare noiosa messa così ma c'è anche tanta sfida, tanto sentimento e quell'ombra fatta di insicurezza frustrazione e paura che insegue i personaggi da molto vicino. Le gare sono interessanti e spesso avvincenti, la realizzazione tecnica è buona. Indubbiamente una delle serie che ho apprezzato maggiormente della stagione.
Il papà impiegato reincarnato nella perfida nobildonna del videogioco
Ammetto che ho iniziato questa serie solo ed esclusivamente per la presenza di una villana. Questi personaggi mi affascinano molto, perché riescono a far muovere la storia a loro favore con le loro abilità magiche e comunicative, andando contro gli stessi schemi del loro mondo (il più delle volte storie di questo tipo sono ambientate all'interno di videogiochi). Grazie a questo spirito di iniziativa ho potuto godermi un anime originale e spassoso che sfrutta i cliché del genere, li rigira, li infrange e li gestisce con del sano umorismo otaku e qualche citazione a titoli molto conosciuti (da Galaxy Express 999 a Le Bizzarre Avventure di JoJo). Sebbene in questa serie la villana non è poi così villana, in quanto il protagonista reincarnato in lei non riesce a trattenere il suo lato da padre supportivo e da impiegato educato e loquace, le dinamiche che si creano strappano un sorriso e qualche piccolo sospiro di rassegnazione. Una serie leggera ma che intrattiene e non annoia, mi sento di consigliarla anche a chi non è un grande appassionato del genere (magari con questo titolo cambierà pure idea!).
Lismy
Solo Leveling Stagione 2 -Arise from the Shadow-
È passato un solo anno dal primo arco del suo adattamento animato e Solo Leveling torna già a far parlare di sé con la tanto attesa seconda stagione, la quale è andata oltre le mie aspettative. Avevo avuto delle perplessità su questa serie dopo aver visto la prima stagione, ma questa seconda mi ha fatto ricredere, risultando migliore sotto molti aspetti che vanno oltre la trama e il fatto che ora sono comparse le caratteristiche ombre che fanno da compagni di avventure del nostro protagonista. Per iniziare, le animazioni sono migliorate, più fluide e dettagliate, hanno reso i combattimenti ancora più avvincenti. Da persona entusiasta per le serie ricche d'azione e combattimenti, è stata una goduria recuperare il nuovo episodio ogni sabato. Inoltre, se nella prima stagione avevo avuto l'impressione che Sawano avesse toppato con le musiche, stavolta mi ha sorpresa con alcuni bei nuovi pezzi (usati egregiamente negli episodi, fatto non sempre scontato se ripenso ad alcune scene della prima stagione). Insomma, questa stagione mi è piaciuta. Faccio giusto alcune annotazioni perché avendo letto anche l'adattamento manhwa è stato difficile non fare paragoni. Rispetto al secondo, nell'anime ho avuto più difficoltà a seguire i progressi di Jinwoo perché tranne che in una sola scena, quando livellava, non veniva specificato nei pannelli il livello a cui saliva. Stesso vale per le skill e i drop che guadagnava, che venivano mostrati ma ci si soffermava molto poco, probabilmente per rendere gli episodi più scorrevoli. Ho ovviamente notato che hanno messo un po' in disparte le occasionali scenette comiche delle ombre, il che è stato un peccato perché ci sono andate a perdere un po' in caratterizzazione, in particolare quel tontolone di Iron. Infine, comprendo alcune scelte relative al complicato arco di Jeju, come ma penso non sia stato brillante che abbiano saltato l'introduzione del concetto di National Level Hunter, e per due ragioni: serviva a comprendere la principale ragione per il quale l'Hunter di livello S Ryuji Goto ha deciso di partecipare al raid di Jeju, faceva parte della caratterizzazione del personaggio, inoltre, ha levato totalmente l'hype quando alcuni di questi Hunter hanno fatto delle rapide comparse negli episodi. Nel complesso però è un buon passo avanti rispetto alla prima stagione.
Link Click: Bridon Arc
Dopo una seconda stagione sicuramente non ai livelli della prima, questo prequel di Link Clink ha rialzato le mie aspettative sulla serie. Riprendendo dalla scioccante rivelazione che avviene alla fine nell'ultimo episodio della precedente stagione, in questi sei nuovi episodi torniamo a immergerci nel passato da un punto di vista inedito, quello del quieto e calcolatore Lu Guang, chiarendo alcuni punti lasciati in sospeso nelle prime due parti e aprendo le porte a numerosi altri. Ogni episodio di questo prequel ha arricchito il mondo di Link Click, introducendo nuovi personaggi e ampliando l'ambientazione, che fin'ora sembrava limitata alla cittadina in cui vivono i nostri protagonisti, facendo presagire che forse quello in cui sono implicati i nostri potrebbe essere più grande di quello che pensavamo. Per questa ragione attenderò con trepidazione l'arrivo della prossima stagione.
Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.
N.B. Si è deciso di considerare quelle serie che arrivano ufficialmente in Italia in streaming con qualche mese di ritardo nella stagione del loro arrivo in Italia.
Zelgadis


Ho sempre avuto un debole per gli anime originali, e credo che Zenshu sia stato decisamente sottovalutato. MAPPA ha invece realizzato un lavoro solido dal punto di vista tecnico, una vera e propria dichiarazione d’amore alla creatività visiva giapponese.
È vero, spesso è autoreferenziale rispetto al mondo dell’animazione, ma riesce a esserlo in modo intelligente e credibile, donando a una regista e animatrice il potere di creare ciò che disegna in un mondo fantasy – l’anime che ha amato sin da bambina – in cui si è reincarnata.
L’opera finisce così per essere non solo una celebrazione dell’animazione, ma anche di tutto il processo creativo che vi ruota attorno, richiamando per certi versi titoli come Bakuman o Look Back.
La narrazione non è tanto al servizio della trama quanto del percorso creativo: buttare idee, rifare gli storyboard, rimettere in discussione tutto... Insomma, accanto alla narrazione degli eventi, c'è sempre una meta-narrazione parallela.
Probabilmente non è un titolo per tutti, ma se amate l’animazione giapponese in tutte le sue sfaccettature e conoscete almeno un po’ la sua storia (o ne siete curiosi), Zenshu merita davvero una visione.

Quando avevo visto il trailer di questo anime, mi aveva sì incuriosito, ma lo avevo subito bollato come la solita storiella fantasy tratta da una light novel apparentemente poco ambiziosa.
La protagonista, Alina, lavora come receptionist in una gilda, ma è costretta ogni giorno a fare straordinari perché gli avventurieri non riescono a sconfiggere i pericolosi boss dei dungeon. Per evitarli, di notte assume l’identità di un misterioso giustiziere e affronta da sola i boss, grazie anche ai suoi smisurati poteri.
A leggere il preambolo, sembra davvero la solita storia fantasy banale e ripetitiva, ma alla prova dei fatti mi sono ritrovato davanti a un anime che fa bene tutto ciò che si propone di fare.
La trama si rivela infatti molto divertente ma mai banale, con momenti drammatici ben dosati e villain credibili. Il livello tecnico di disegni e animazioni targato CloverWorks è di ottima qualità (con menzione speciale per le due sigle, davvero eccezionali), ma soprattutto Rie Takahashi, nel ruolo di Alina, offre una prestazione vocale sopra le righe, diventando la vera protagonista assoluta dello show.
Insomma, una storia semplice e lineare, ma mai noiosa, capace di alternare con equilibrio comicità e tensione drammatica. In qualche modo, mi ha ricordato i bei tempi di Slayers, e se cercate un fantasy leggero ma curato, con una protagonista fuori dagli schemi e un buon mix tra azione e commedia, questo titolo è davvero una bella sorpresa.
Focasaggia


A volte nascono opere come queste. L’anime non segue alcuna regola e non intende crearne di nuove. Un insieme di cose evitabili assume per i protagonisti di una storia il nome di destino e per chi ha il piacere di vederla capolavoro. Una storia sull’eliocentrismo neanche troppo curata a livello storico si direbbe a prima vista, ma l’opera è ben oltre le semplici definizioni. Il maestro Kazuo Koike insegnava come l'importante sia, per il successo di un'opera, creare dei buoni protagonisti. La scrittura di personaggi come Oczy o Novak è letteralmente da brividi, scuote, irrita, commuove lo spettatore. Forti di dialoghi intelligenti, arguti (ricordo quello sulla scrittura) o semplici e genuini a seconda dell’interlocutore, tutti, a partire da Rafal risultano convincenti e durante la serie hanno modo di maturare, cambiare, crescere. Esiste un qualcosa di intangibile, capace di penetrare nell’animo e fargli compagnia come fuoco inestinguibile o come dama silenziosa. A quel punto non importa quanto sei razionale, materiale, ignorante o colto, sarai capace di fare qualcosa di incomprensibile per chiunque, sarai più determinato di chiunque. Questa sensazione arriva allo spettatore, il messaggio giunge senza filtri e di qualunque sensazione/messaggio si stia parlando, qualunque nome vogliamo dargli, stiamo parlando del vero protagonista di questa storia. Protagonista reale, storico e degno di applausi.

Continua da dove si era interrotta questa serie atipica dove ci vengono mostrati tanti personaggi, a prima vista tutti invincibili per una loro peculiarità, senza mai comprendere chi sia il vero protagonista della storia. Il torneo è alle porte, nessun partecipante sembra essere deciso in partenza, i favoriti più celebri e leggendari potrebbero perfino neanche parteciparvi venendo uccisi prima da un contendente sconosciuto. La storia non si limita a mostrarci personalità, abilità e motivazioni personali dei candidati, andando ben oltre. Macchinazioni, fantocci controllati e intrighi politici sembrano costituire un pericolo maggiore per i vari regni dello stesso re dei demoni. Un episodio in particolare ci mostra, in un interessante flashback, la forza di questo vero unico nemico del mondo. Un avversario veramente invincibile, la sua forza sembra non avere rivali, ma è morto prima di iniziare la storia. Chi ha sconfitto quell'essere? Nessuno conosce il suo nome e l’imminente torneo deciderà chi sia stato. La storia copre fino a buona parte del terzo volume della light novel. Alla ricerca del vero eroe.
ladynera


Questa serie per me è stata una piccola rivelazione. Ammetto che sono un po' stanca delle commedie scolastiche dove gli adolescenti ci impiegano 12 episodi per tenersi per mano. Forse anche per quello nel 2022 avevo apprezzato tanto Shikimori's Not Just a Cutie: si partiva da un altro punto. In questo caso è anche meglio: una coppia già formata, innamoramento già avvenuto ma che ovviamente si rinnova di giorno in giorno, personaggi adulti e con una buona maturità, rapporto fisico dichiarato. Vediamo la loro vita di tutti i giorni tra sfide lavorative e personali. Per dare un poco più di pepe alla situazione c'è la volontà di entrambi di mantenere la relazione nascosta agli occhi dei colleghi di lavoro, perché entrambi i nostri protagonisti lavorano per la stessa azienda. Così si snoda una storia che mi ha fatto emozionare non poche volte e tirare quei sospiri da "OMG che cariniiii". I due protagonisti poi sono davvero adorabili, estremamente equilibrati nel carattere ma mai noiosi. Mi spiace che sta serie sia passata un po' in sordina e spero tanto che venga recuperata dai più.

Immagino sia difficile trovare qualcuno che non abbia amato Inori e Tsukasa. Lei una bambina timida ma con una enorme e travolgente passione per il pattinaggio. Lui un ragazzo solare e genuino che pur con mille insicurezze sulle sue capacità di insegnamento da tutto se stesso per aiutare Inori a realizzare i suoi sogni. Questa serie ha davvero due personaggi estremamente positivi a cui è facilissimo affezionarsi. Ruotano altri personaggi intorno al duo di protagonisti e anche questi, per lo più, li si può collocare nel ventaglio dei personaggi estremamente positivi. Potrebbe sembrare noiosa messa così ma c'è anche tanta sfida, tanto sentimento e quell'ombra fatta di insicurezza frustrazione e paura che insegue i personaggi da molto vicino. Le gare sono interessanti e spesso avvincenti, la realizzazione tecnica è buona. Indubbiamente una delle serie che ho apprezzato maggiormente della stagione.
Olimpea


Ammetto che ho iniziato questa serie solo ed esclusivamente per la presenza di una villana. Questi personaggi mi affascinano molto, perché riescono a far muovere la storia a loro favore con le loro abilità magiche e comunicative, andando contro gli stessi schemi del loro mondo (il più delle volte storie di questo tipo sono ambientate all'interno di videogiochi). Grazie a questo spirito di iniziativa ho potuto godermi un anime originale e spassoso che sfrutta i cliché del genere, li rigira, li infrange e li gestisce con del sano umorismo otaku e qualche citazione a titoli molto conosciuti (da Galaxy Express 999 a Le Bizzarre Avventure di JoJo). Sebbene in questa serie la villana non è poi così villana, in quanto il protagonista reincarnato in lei non riesce a trattenere il suo lato da padre supportivo e da impiegato educato e loquace, le dinamiche che si creano strappano un sorriso e qualche piccolo sospiro di rassegnazione. Una serie leggera ma che intrattiene e non annoia, mi sento di consigliarla anche a chi non è un grande appassionato del genere (magari con questo titolo cambierà pure idea!).


È passato un solo anno dal primo arco del suo adattamento animato e Solo Leveling torna già a far parlare di sé con la tanto attesa seconda stagione, la quale è andata oltre le mie aspettative. Avevo avuto delle perplessità su questa serie dopo aver visto la prima stagione, ma questa seconda mi ha fatto ricredere, risultando migliore sotto molti aspetti che vanno oltre la trama e il fatto che ora sono comparse le caratteristiche ombre che fanno da compagni di avventure del nostro protagonista. Per iniziare, le animazioni sono migliorate, più fluide e dettagliate, hanno reso i combattimenti ancora più avvincenti. Da persona entusiasta per le serie ricche d'azione e combattimenti, è stata una goduria recuperare il nuovo episodio ogni sabato. Inoltre, se nella prima stagione avevo avuto l'impressione che Sawano avesse toppato con le musiche, stavolta mi ha sorpresa con alcuni bei nuovi pezzi (usati egregiamente negli episodi, fatto non sempre scontato se ripenso ad alcune scene della prima stagione). Insomma, questa stagione mi è piaciuta. Faccio giusto alcune annotazioni perché avendo letto anche l'adattamento manhwa è stato difficile non fare paragoni. Rispetto al secondo, nell'anime ho avuto più difficoltà a seguire i progressi di Jinwoo perché tranne che in una sola scena, quando livellava, non veniva specificato nei pannelli il livello a cui saliva. Stesso vale per le skill e i drop che guadagnava, che venivano mostrati ma ci si soffermava molto poco, probabilmente per rendere gli episodi più scorrevoli. Ho ovviamente notato che hanno messo un po' in disparte le occasionali scenette comiche delle ombre, il che è stato un peccato perché ci sono andate a perdere un po' in caratterizzazione, in particolare quel tontolone di Iron. Infine, comprendo alcune scelte relative al complicato arco di Jeju, come ma penso non sia stato brillante che abbiano saltato l'introduzione del concetto di National Level Hunter, e per due ragioni: serviva a comprendere la principale ragione per il quale l'Hunter di livello S Ryuji Goto ha deciso di partecipare al raid di Jeju, faceva parte della caratterizzazione del personaggio, inoltre, ha levato totalmente l'hype quando alcuni di questi Hunter hanno fatto delle rapide comparse negli episodi. Nel complesso però è un buon passo avanti rispetto alla prima stagione.

Dopo una seconda stagione sicuramente non ai livelli della prima, questo prequel di Link Clink ha rialzato le mie aspettative sulla serie. Riprendendo dalla scioccante rivelazione che avviene alla fine nell'ultimo episodio della precedente stagione, in questi sei nuovi episodi torniamo a immergerci nel passato da un punto di vista inedito, quello del quieto e calcolatore Lu Guang, chiarendo alcuni punti lasciati in sospeso nelle prime due parti e aprendo le porte a numerosi altri. Ogni episodio di questo prequel ha arricchito il mondo di Link Click, introducendo nuovi personaggi e ampliando l'ambientazione, che fin'ora sembrava limitata alla cittadina in cui vivono i nostri protagonisti, facendo presagire che forse quello in cui sono implicati i nostri potrebbe essere più grande di quello che pensavamo. Per questa ragione attenderò con trepidazione l'arrivo della prossima stagione.
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I May Be a Guild Receptionist ha saputo intrattenermi ed stato divertente. Sarei curioso di una s2.
Kono Kaisha ni Suki na Hito ga Imasu non me lo sarei aspettato ma l'ho adorato. L'ho trovato stupendo, mi ha divertito molto e mi ha intrattenuto con molto piacere! Di questo diamine se vorrei una seconda stagione! E considerando che, questa prima stagione copre 8 volumi su 16 tagliando abbastanza roba, una seconda stagione che copre gli ultimi 8 tagliando altrettanta roba, me la accollerei più che volentieri. Alla fine i tagli non sono stati così problematici e non hanno rovinato la fluidità della serie. E poterne vedere il finale mi farebbe parecchio piacere.
Cavoli, qualcuno pressi la Planet per farglielo portare! (Dico la Planet perché di simile ha portato Wotakoi, ma andrebbe bene qualunque casa editrice).
Medalist è stato parecchio fico. La CGI è ottima e si amalgama veramente bene agli sfondi, e tra l'altro il passaggio tra disegno e CGI durante le scene è ottimo e fluido. I personaggi sono ben fatti e la storia è piuttosto interessante. Curioso di vedere la s2.
Il papà impiegato reincarnato nella perfida nobildonna del videogioco è la cretinata dell'anno che tutti volevamo. Un villainess alternativo che fa sorridere e intrattiene bene. Una s2 sarebbe molto gradita.
Link Click: Bridon Arc. Che dire. Una delle opere originali degli ultimi anni più fighe e questa stagione 2.5 va ad arricchire ulteriormente la storia. Attendiamo con ansia la s3. E nel mentre spero doppieranno questa stagione in giapponese o almeno in italiano. Il cinese non si digerisce 😂
E la OP delle Band Maid per me è stata la migliore della stagione
La receptionist l'ho apprezzata soprattutto nella prima parte, veramente molto divertente, poi rientra un po' nei binari dell'ordinario ma sempre piacevole.
Su Kono Kaisha concordo totalmente con la recensione, è un piccolo gioiellino e loro due sono semplicemente adorabili.
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