Quando si parla di grandi nomi nel campo dei giochi di ruolo giapponesi, il primo che salta fuori è quasi sempre Square Enix, la software house che ha dato i natali alla saga di Final Fantasy, universalmente riconosciuta come il punto di riferimento del genere.
Considerato che stiamo parlando di un serie con oltre trent'anni sulle spalle, riuscire a far funzionare oggigiorno ciò che andava forte al tempo è sicuramente complicato, ecco perché, nell'ormai lontano 2012, la casa giapponese rilasciò Bravely Default, un titolo in esclusiva per Nintendo 3DS che si prefiggeva lo scopo di tradurre in chiave moderna i titoli che fecero la storia della casa; impresa in cui riuscì con successo, con oltre 3 milioni di copie vendute raggiunte nel novembre del 2021.
Non è dunque sorprendente la scelta della compagnia di farsi da apripista su Nintendo Switch 2, la nuova ammiraglia di casa Nintendo, uscita giusto un paio di settimane fa, proprio con una versione rimasterizzata di questo grande classico.
Noi ci siamo immersi nel titolo per diverse ore e oggi siamo pronti a raccontarvi se valga la pena tuffarsi nuovamente in questa magica avventura.
Considerato che stiamo parlando di un serie con oltre trent'anni sulle spalle, riuscire a far funzionare oggigiorno ciò che andava forte al tempo è sicuramente complicato, ecco perché, nell'ormai lontano 2012, la casa giapponese rilasciò Bravely Default, un titolo in esclusiva per Nintendo 3DS che si prefiggeva lo scopo di tradurre in chiave moderna i titoli che fecero la storia della casa; impresa in cui riuscì con successo, con oltre 3 milioni di copie vendute raggiunte nel novembre del 2021.
Non è dunque sorprendente la scelta della compagnia di farsi da apripista su Nintendo Switch 2, la nuova ammiraglia di casa Nintendo, uscita giusto un paio di settimane fa, proprio con una versione rimasterizzata di questo grande classico.
Noi ci siamo immersi nel titolo per diverse ore e oggi siamo pronti a raccontarvi se valga la pena tuffarsi nuovamente in questa magica avventura.

La trama di Bravely Default, logicamente, ripesca a piene mani dalle ispirazioni narrative dei primi capitoli di Final Fantasy: nella terra di Luxendarc l'equilibrio generale è governato dai quattro cristalli elementali, sostenuti da altrettante vestali e da un gruppo religioso atto a proteggerle. Una misteriosa energia oscura ha tuttavia manomesso il loro potere, causando il progressivo collasso del mondo; dunque la vestale del vento Agnés Oblige partirà per un pellegrinaggio per ristabilirne il potere. Sulla sua strada incontrerà Tiz Arrior, un giovane di campagna che ha visto il suo villaggio e la sua famiglia venire distrutti davanti ai suoi occhi, Ringabel, un belloccio che soffre di amnesia e in possesso di un misterioso diario sul quale sembrano essere predetti gli eventi futuri, e Edea Lee, spadaccina del regno di Eternia in cerca della sua strada.
I quattro formeranno un gruppo riunito dal fato per salvare il mondo da un destino infausto.

Anche nel gameplay il gioco rimane fedele alle sue origini da JRPG, basandosi infatti sul più semplice dei sistemi di combattimenti a turni, intervallato da incontri casuali e una progressione linearizzata dell'equipaggiamento di città in città. Ciò che al tempo fece brillare davvero la produzione fu il cosiddetto "sistema Brave e Default": durante il combattimento potremo infatti decidere di saltare il turno di un personaggio e fargli assumere una posa difensiva (Default) per accumulare punti azione, oppure spendere i suddetti punti per agire più volte in un solo turno (Brave). Il sistema è altrettanto semplice ma comunque dalle elevate potenzialità strategiche, permettendoci di eseguire combo devastanti.
Altri due punti a favore della produzione sono stati il sistema di classi e quello del villaggio: sconfiggendo specifici boss (di trama oppure opzionali) otterremo degli Asterischi, oggetti in grado di sbloccare una nuova classe per l'uso, 24 in totale e che rappresentano molti archetipi conosciuti del genere (tra cui Monaco, Mago Bianco/Nero/Rosso, Cavaliere, Ninja, Pirata e via dicendo), ognuna di esse potrà salire di livello e sbloccare nuove abilità sia attive che passive, inoltre sarà possibile assegnare a ogni personaggio una sottoclasse, permettendo l'uso di tutte le abilità sbloccate per quella specifica classe fino a quel momento (capite dunque che la personalizzazione è immensa).
Il villaggio invece rappresenta un modo passivo per sviluppare le nostre risorse ed è legato a doppio filo alla componente online (che fortunatamente non necessita un abbonamento): visitando la città principale capiterà infatti di vedere gli spettri degli altri giocatori e, interagendo con loro, sarà possibile reclutarli, cosa che non solo ci permetterà di avvelerci del loro supporto in battaglia, ma di renderli a tutti gli effetti cittadini del nostro villaggio, nella sezione apposita potremo infatti sviluppare diverse strutture, che ci doneranno bonus passivi o amplieranno gli inventari dei negozi, ogni potenziamento avrà un tempo di completamento richiesto e più cittadini dedicheremo alla costruzione minore sarà il tempo, creando questa piccola "componente afk" che ci permette di fare progressi con un paio di click anche nelle giornate in cui non potremo giocare con costanza, in modo da tornare più forti di prima.

Ciò su cui ovviamente si concentra questa rimasterizzazione è l'aspetto tecnico e da questo punto di vista dobbiamo dire che l'hardware ha giovato parecchio: i fondali realizzati in stile diorama sono più belli che mai e trovano finalmente giustizia sia sullo schermo della televisione che in portatilità, dove la produzione non perde mai i 60fps granitici. Torna inoltre la magistrale colonna sonora realizzata da Revo, che oggi come tredici anni fa non perde un colpo su nessuna traccia.
Se proprio dovessimo trovare un difetto alla produzione sarebbe esattamente lo stesso dell'opera originale: il grinding. Capiamo perfettamente che l'opera vuole essere un richiamo ai JGDR del passato, ma la quantità di grinding richiesto fin dalle prime ore di gioco risulta davvero stancante, anche se va detto che la possibilità di velocizzare l'azione fino x4 e di gestire la frequenza di incontri casuali può aiutare in tal senso.
Oggi come allora, Bravely Default è un capolavoro, una pietra miliare dei JRPG che chiunque ami i lavori di Square Enix o Atlus dovrebbe giocare; Nonostante un grinding spesso eccessivo, abbiamo un combat system altamente personalizzabile, una storia ben orchestrata e una colonna sonora magistrale.
La vera domanda ora è: quando esce la remastered del 2?
La vera domanda ora è: quando esce la remastered del 2?
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Pro
- Stupendo oggi come tredici anni fa
- Personalizzazione del party molto vasta
- Interessanti interazioni con l'online
- Colonna sonora magistrale
Contro
- Troppo, troppo grinding
Spero davvero che facciano la remastered anche di bravely second!!
Come scritto da D-Omen qua sopra, il problema è la seconda metà del gioco, che non temo di definire "da denuncia penale".
E' talmente orrenda che, secondo me, purtroppo cancella tutto quello che c'è stato di buono prima. Su 3DS all'epoca ho fatto una fatica mostruosa a finirlo. La fine è molto, molto carina, ma il percorso creato per arrivarci è degno di una passeggiata su dei carboni ardenti puntuti, mentre si viene sbeffeggiati dagli sviluppatori.
Quando l'ho finito ero talmente incavolato per quella seconda parte, che lo ho venduto immediatamente.
Uomo avvisato...
Sono ancora presenti nella versione occidentale, ma non in quella giapponese. La versione giapponese include testo e voci in giapponese ed inglese, quella occidentale anche il testo in francese, tedesco, spagnolo ed italiano, quindi volendo puoi prendere la versione giapponese (o "fisica" con la game key card o creandoti un account giapponese per prenderla digitale sul rispettivo eShop) per giocarlo incensurato a patto di non avere l'italiano.
Nah grazie, ho giocato la versione 3DS e quella mi basta, e poi come ho già detto non ho alcuna intenzione di spendere 500 euro per una console che non voglio e che non mi serve (e non butto via soldi per una game key card che, come anche già accennato da qualcuno, è solo un pezzo di plastica inutile).
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