Lo avete commentato anche qui su AnimeClick, c'era molto scetticismo sulla terza stagione di One-Punch Man, adattamento animato del manga di ONE e Yūsuke Murata. Scetticismo che verte sulla qualità delle animazioni e che si è amplificato dopo aver visto la prima puntata.

Le polemiche contro il regista Shinpei Nagai, lo staff della serie e lo studio di animazione J.C. Staff sono state tante e hanno prolificato sui social.
Un animatore piuttosto noto, il francese Vincent Chansard, già parecchio famoso ai fan di One Piece, ha espresso la sua solidarietà ai colleghi, evidenziando che gli animatori se la passano male lavorando sotto pressione.
Durante una diretta streaming su YouTube, Chansard ha parlato principalmente di One Piece prima che l'argomento si spostasse sulla situazione attuale di J.C. Staff. Ha spiegato: "Penso che molte persone incolpino J.C. Staff, ma è un po' più complesso. A volte non riguarda lo studio di animazione, a volte riguarda il comitato di produzione che sta al di sopra di tutto."
L'animatore ha continuato: "J.C. Staff è solo uno studio addestrato a sopravvivere, capisci cosa intendo? Tipo, di nuovo, l'industria giapponese è molto difficile." Ha poi aggiunto: "In questo momento è molto difficile per loro."
Chansard ha anche riconosciuto che la pressione proveniente dai fan, in particolare quelli internazionali, sta rendendo ancora più difficile la situazione per lo studio. Ha inoltre evidenziato il problema del personale che viene molestato dai fan sui social media, cosa che va avanti ormai da un po'. L'industria dell'animazione giapponese è nota per far lavorare eccessivamente gli animatori con scadenze strette nonostante la carenza di personale. Tuttavia, Chansard ha messo le cose in prospettiva spiegando che sebbene studi e animatori siano bersagli facili, a volte i comitati di produzione sono più colpevoli, poiché hanno l'autorità di prendere decisioni dall'alto.
Dicevamo che Chansard è davvero una voce autorevole del settore, pur non essendo giapponese, visto il suo lavoro per la serie di One Piece, dove si è messo in mostra con il debutto del Gear 5 nell'episodio 1071 e non solo.
Fonte: comicbook.com

Le polemiche contro il regista Shinpei Nagai, lo staff della serie e lo studio di animazione J.C. Staff sono state tante e hanno prolificato sui social.
Un animatore piuttosto noto, il francese Vincent Chansard, già parecchio famoso ai fan di One Piece, ha espresso la sua solidarietà ai colleghi, evidenziando che gli animatori se la passano male lavorando sotto pressione.
Durante una diretta streaming su YouTube, Chansard ha parlato principalmente di One Piece prima che l'argomento si spostasse sulla situazione attuale di J.C. Staff. Ha spiegato: "Penso che molte persone incolpino J.C. Staff, ma è un po' più complesso. A volte non riguarda lo studio di animazione, a volte riguarda il comitato di produzione che sta al di sopra di tutto."
Vincent Chansard comments on 'One Punch Man' Season 3:
— AniTV (@AniTVOfficial) October 14, 2025
"People are quick to blame J.C.Staff, but often it’s not the studio to blame, its the Production Committee" pic.twitter.com/HVKzapXblB
L'animatore ha continuato: "J.C. Staff è solo uno studio addestrato a sopravvivere, capisci cosa intendo? Tipo, di nuovo, l'industria giapponese è molto difficile." Ha poi aggiunto: "In questo momento è molto difficile per loro."
Chansard ha anche riconosciuto che la pressione proveniente dai fan, in particolare quelli internazionali, sta rendendo ancora più difficile la situazione per lo studio. Ha inoltre evidenziato il problema del personale che viene molestato dai fan sui social media, cosa che va avanti ormai da un po'. L'industria dell'animazione giapponese è nota per far lavorare eccessivamente gli animatori con scadenze strette nonostante la carenza di personale. Tuttavia, Chansard ha messo le cose in prospettiva spiegando che sebbene studi e animatori siano bersagli facili, a volte i comitati di produzione sono più colpevoli, poiché hanno l'autorità di prendere decisioni dall'alto.
Dicevamo che Chansard è davvero una voce autorevole del settore, pur non essendo giapponese, visto il suo lavoro per la serie di One Piece, dove si è messo in mostra con il debutto del Gear 5 nell'episodio 1071 e non solo.
Fonte: comicbook.com
I collegamenti ad Amazon fanno parte di un programma di affiliazione: se effettui un acquisto o un ordine attraverso questi collegamenti, il nostro sito potrebbe ricevere una commissione.
Ovviamente sono domande che mi pongo senza una conoscenza profonda di tutte le dinamiche legate al progetto e allo sviluppo di una serie animata, però tutto ciò mi sembra veramente assurdo.
I giapponesi hanno solo capito che allungare il brodo vende. Contenenti loro, alla fine è diventato solo combattimento, non fa manco più ridere.
One è stato più onesto con mob psyco 100, ovvero un inizio e una fine.
Con one punch vuole fare 60 volumi? 90? No grazie già ho one piece,conosco dragon ball etc.
L'idea era buona, ma allungare il brodo non serve a nulla, quindi ho venduto i manga, fatto soldi tanti vista la prima stampa e addio one punch.
Non me ne pento,ormai era diventato noioso, e ad un certo punto non mi interessa manco come finisce, delusione totale, ovviamente per me.
Per voi invece ,buona prosecuzione 👍
Se sono passati da MadHouse a a JC all'epoca l'hanno fatto quasi sicuramente perché quest'ultima era più economica, e se chiedi meno soldi un motivo ci sarà …
Ovviamente questo non giustifica il comportamento di alcuni fan che invece di prendersela con gli animatori doveva incavolarsi con chi ha gestito i fondi del progetto relativo ad un brand così famoso.
Oppure è colpa di MadHouse che ha alzato troppo l'asticella XD
Metto un video su YouTube fatto da Italo Scaniello se interessa, ma in soldoni il successo della prima stagione della serie non è da imputare a MadHouse come l'insuccesso della seconda e terza a JCStuff (che fa prodotti anche abbastanza buoni dal punto di visti tecnico come Konosuba), siamo noi pubblico che identifichiamo ancora oggi gli studi di animazione come entità monolitiche quando la maggior parte della gente che ha partecipato alla famosa stagione 1 di One Punch Man non era dipendente di MadHouse, ma freelancer che prendono lavori un po' da tutti.
Il comitato di produzione è importante perchè in un mondo di freelancer se si sente la puzza di bruciato la gente scappa da un miglio di distanza.
A me la risposta sembra semplice, e basta guardarsi un po' in torno per capirlo: paghi il minimo sindacale, per avere il minimo ammettibile della qualità, perché i produttori credono che, se è di successo, vende bene anche la "M".
Ah, la risposta è molto semplice. I produttori non vedono la serie nello stesso modo dei fan, si accetta questa cosa soffrendo ma è così.
Sul web si è sempre ripetuto come gli anime avessero più o meno tutti quanti lo stesso budget e di come i principali fattori ad influenzarne la qualità fossero il tempo* e lo staff, dove non necessariamente persone più brave ti costano di più. Concetti spesso rigettati, perché "è ovvio che una serie famosa abbia più budget e gente migliore" (no).
One Punch Man è proprio l'esempio perfetto. MADHOUSE nel 2010, 5 anni prima, era fallita e stata acquisita da NTV, causando un'enorme perdita di talenti che fondarono altri studi (Maruyama con MAPPA, Hosoda con Chizu, Yuasa con SARU...senza contare la scomparsa di Kon e Dezaki). La serie aveva un budget perfettamente nella media e, al netto di qualche cameo di grandi nomi come Nakamura o Imai, aveva uno staff composto per lo più da giovani di talento al tempo sconosciuti. La serie era diretta da Shingo Natsume, che prima di allora aveva diretto solo Space Dandy alla bones, grazie al quale si fece una rete di contatti enorme. Questa fu la principale fortuna della serie, che fu quindi quasi interamente affidata a bones e freelencer vari. La stessa serie, nello stesso periodo, sarebbe stata completamente diversa se anche solo in quel momento Natsume fosse stato occupato con altro.
One Punch Man e My Hero Academia, e poi Demon Slayer, furono le serie che smossero le acque e portarono i comitati a decidere di investire maggiormente su alcuni progetti specifici. Ma stiamo appunto parlando di serie uscite ieri, e non è così strano che One Punch Man sia semplicemente rimasta al precedente metodo produttivo, dove la prima ha avuto fortuna, la seconda e la terza non più. So che parlare di "fortuna" potrebbe stranire, ma stiamo parlando della stessa industria che fino a pochi anni fa decideva se e quali serie proseguire tirando a sorte.
Inoltre, oggi più che mai mettere su un team di talento è sempre più difficile, e le serie più "prioritarie" (MHA, Demon Slayer, JJK, Chainsaw Man...) attirano tutti i grandi talenti. E se vogliamo parlare di successo, in Giappone la prima serie di OPM non andò poi così bene (sarebbero da recuperare le fonti, prendete con le pinze).
Tutto questo discorso non è per giustificare, ma solo per dare un contesto. La prima serie è solo stata fortunata, al comitato non fregava nulla neanche di quella.
Questo ovviamente non vuol dire che la colpa sia degli animatori, solo perché c'è chi riesce a far fronte a certe problematiche non vuol dire che queste vadano normalizzate.
* Parlando di tempo, il fatto che siano passati 6 anni non vuol dire che ci stiano lavorando da 6 anni
In pratica la prima stagione aveva un dream team e una casa celebrata e abituata a sfruttare ignobilmente i propri animatori, che però aveva bisogno di risollevare la propria sorte dal fallimento e ha colto l'occasione con un manga che stava sfondando su cui tutti volevano lucrare o farsi notorietà.
Ora l'hype è scemato assai, non vedo gran merchandise di OPM in giro, ai produttori non importa neanche più di dire che il regista viene dagli hentai e non hanno messo quasi animazioni nel trailer, fa strano pensare che non gli importi più? Certo anche se andiamo a vedere J.C. Staff, fa almeno 4 serie all'anno, di cui 3 in questa stagione, praticamente il Mc Donald degli anime, ma come potrebbero concentrarsi al massimo su una sola? Se riescono a stare sulla qualità della seconda è già tanto.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.