Lo avete commentato anche qui su AnimeClick, c'era molto scetticismo sulla terza stagione di One-Punch Man, adattamento animato del manga di ONE e Yūsuke Murata. Scetticismo che verte sulla qualità delle animazioni e che si è amplificato dopo aver visto la prima puntata.



Le polemiche contro il regista Shinpei Nagai, lo staff della serie e lo studio di animazione J.C. Staff sono state tante e hanno prolificato sui social
 

Ancora prima che la stagione iniziasse ad andare in onda, alcuni fan hanno preso di mira Nagai dopo l'ufficializzazione del suo ruolo come regista della terza stagione. Secondo questi fan, Nagai non aveva un'esperienza sufficiente per ricoprire tale posizione, cosa che lo ha costretto a scrivere un lungo post su X (QUI l'articolo in cui ne abbiamo parlato), dove, raccontando il suo percorso professionale, ha ammesso con grande umiltà di essere uno sconosciuto. Questo spiacevole episodio era già un segnale che un fandom rumoroso e aspettative enormi raramente vanno d'accordo, ma le cose sono peggiorate dopo il debutto della terza stagione sulle piattaforme di streaming globali.

Le reazioni al primo episodio sono state tiepide ma non necessariamente tossiche, tuttavia la situazione è degenerata dopo la messa in onda del secondo episodio. In una scena diventata virale, trasformata in meme e GIF sul web, il personaggio di Garō scivola giù per un pendio erboso. I fotogrammi del personaggio non cambiano affatto e l'immagine statica sembra levitare giù per la collina senza alcuna variazione nell'erba. Alcuni fan hanno paragonato la scena a una "presentazione PowerPoint".

 

 

 

Le reazioni purtroppo sono andate ben oltre, arrivando a molestare Nagai sui suoi social. La situazione è degenerata a tal punto da portarlo a chiudere il suo account X.
In un post toccante, l'animatore ha rivelato che le critiche stanno avendo un impatto sulla sua salute mentale e sulla qualità del lavoro che J.C. Staff sta producendo, quindi ha deciso di allontanarsi da tutto questo, ringraziando nel contempo i fan che lo hanno supportato fin dall'inizio.

La situazione sta destando parecchia preoccupazione nell'ambiente e abbiamo visto scendere in campo in difesa del collega anche un animatore piuttosto noto come il francese Vincent Chansard, che ha spiegato (QUI l'articolo) come le molestie portino solo pressione e tossicità e rendono animatori e registi un bersaglio per colpe non del tutto imputabili a loro.

Fonte: Polygon