
Innanzitutto, l'azienda tiene a sottolineare che queste linee guida coprono qualsiasi progetto degli utenti che possa essere considerato amatoriale o derivativo, come fanart, cosplay, illustrazioni, manga o action figures.
Alcuni elementi generali (come i loghi dei propri titoli o le canzoni in essi contenute) non sono di proprietà di Capcom e possono quindi essere utilizzati liberamente. Particolarmente interessante è la sezione dedicata all'uso commerciale delle proprietà intellettuali, che nel complesso è ovviamente vietato. Tuttavia, la software house si riserva il diritto di valutare caso per caso se la vendita di materiale relativo a un suo prodotto sia rilevante o meno sotto questo aspetto.
Ci sono poi alcuni punti strettamente proibiti, come l'utilizzo delle proprie opere per trattare tematiche religiose, contenuti a sfondo sessuale o qualsiasi cosa possa danneggiare l'immagine dell'azienda.
Capcom precisa infine che non risponderà ad alcuna domanda riguardante queste linee guida e si riserva il diritto di modificarle in qualsiasi momento.
Voi che ne pensate? Considerando soprattutto che navigando sul web è molto facile imbattersi in contenuti a sfondo sessuale delle opere della compagnia (e non solo), verranno presi provvedimenti in merito?
Se non siete del tutto convinti della qualità dei titoli Capcom, potete acquistarne alcuni come Street Fighter 6, Devil May Cry 5 o Monster Hunter Wilds in sconto su Instant Gaming.
ma anche qui siamo arrivati al paradosso che chi detiene i diritti e si fa valere passa per cattivo
se leggi un fumetto online su twich e ci guadagni abbonamenti stai facendo una cosa che non si puo fare quindi per lo meno non lamentarti quando ti fanno il culo
Cioè vanno a vedere cosa, se il guadagno è sostanzioso o una miseria?
Molte fanart, cosplay, illustrazioni, ecc. non vengono neanche fatte a scopo di lucro. In tal caso mi sembra eccessivo estendere il diritto di copyright, pur essendo legittimo sotto il profilo legale.
Ma anche quando c'è di mezzo il lucro farebbero bene a valutare caso per caso. Potrebbero in teoria applicare la regola non scritta degli editori che permettono la creazione e la compravendita delle doujinshi basate sulle loro proprietà intellettuali: un compromesso, che in sostanza considera lo sfruttamento del proprio copyright come un investimento in marketing e un ritorno in termini di immagine.
Se pensano davvero che le versioni porno delle proprie creazioni siano un "danno di immagine" non sono mai stati a un Comiket.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.