Alla fine del mese di dicembre è possibile dare un giudizio più ampio e completo sulle serie che, a partire dallo scorso ottobre, sono entrate nel lungo elenco di anime trasmessi in Giappone.
Alcuni di questi titoli - gli anime con un pubblico già garantito o che, nel corso di questi mesi, hanno raccolto un enorme numero di appassionati - proseguiranno la loro trasmissione, superando la soglia del 2008, sino alla fine dell'inverno; altri, tra cui i tre qui trattati, sono miniserie in 12 o 13 episodi, che hanno accompagnato gli appassionati per una singola stagione.

Kannagi


Nato nel 2006, Kannagi è stato pubblicato per poco più di due anni all'interno del magazine Monthly Comic Rex della Ichijinsha. La serie, tuttavia, ha subito una frenata improvvisa a seguito della famosa rivolta degli otaku, per via del passato “amoroso” della protagonista. L’incredibile critica è stata talmente ampia e violenta da portare ufficialmente all’annuncio dell’interruzione del manga all’interno della rivista con la motivazione della salute cagionevole dell'autrice, ma in realtà sembra che il vero motivo della sospensione siano gli effetti del boicottaggio organizzato dagli scalmanati fan.
Il seguito dell’anime e le vendite dei relativi DVD sembrano però far notare quanto pubblico, nonostante i reclami, continui a sostenere la serie e a sperare in una possibile seconda stagione.

Kannagi racconta di Jin Mikuriya, iscritto al corso d'arte nella scuola che frequenta. Per mettere alla prova la propria abilità artistica, Jin decide di intagliare nel tronco di un albero sacro la figura della dea Nagi, protettrice della città: non tutto, però, va secondo i piani, e appena si appresta a portarla in aula, nota con grande stupore che dall'interno della statua fuoriesce una ragazza che afferma di essere la stessa dea, richiamata dal tronco dell'albero divino.
Nonostante lo stupore iniziale, Jin è costretto a ospitare Nagi a casa, spiegando ai compagni che la ragazza altri non è che la sua sorellastra. Nel frattempo Nagi spiega al suo ospite che, nonostante sia una dea, a causa del calo della fede che la popolazione ripone in lei, i suoi poteri sono drasticamente sminuiti, e lo costringe ad aiutarla in una caccia alla ricerca di fedeli: questo la porterà anche a farsi conoscere nella scuola del ragazzo, dando vita a un fan club a lei dedicato, con tanto di sito internet.

Tuttavia Jin scopre che il tronco da lui usato per la sua scultura può anche aver richiamato entità che credono di essere la dea Nagi, ma che in realtà sono solo imitazioni: a favore di ciò gioca anche la memoria della ragazza, che ricorda solo di essere la dea, senza saper dare altre spiegazioni in proposito. Nascono quindi una serie di contrasti e malintesi la cui risoluzione porta al termine della serie animata.

Anche se, a prima vista, Kannagi può sembrare inutile e senza un senso preciso, seguendola con attenzione ci si accorge di come essa capovolga gli stereotipi legati all'uso della tradizione, portando prove evidenti di come la fede stia svanendo in ogni luogo: gli alberi sacri non vengono più venerati e usati per viaggiare in un passato contemporaneo, ma sono distrutti per far posto a un progresso che ormai non prevede più che il cittadino abbia una sua fede. Ciò porta la protagonista a una nuova comprensione dell'età contemporanea, un periodo in cui i giovani hanno la possibilità di studiare e divertirsi.
Non manca, inoltre, l'ampio fattore otaku, utilizzato nella serie anche approfittando di Akiba Meguru, un giovane appassionato di ogni genere di animazione giapponese, con il quale si esploreranno molti degli ambienti cari al fenomeno, primo tra tutti il quartiere di Akihabara a Tokyo, con i suoi Cosplay Cafè e i Karaoke Bar. Proprio da questi luoghi arriveranno le numerose citazioni che la serie riserva per altri famosi titoli: nel corso dei 13 episodi, infatti, faranno da cammeo vari personaggi della Kyoto Animation, come Haruhi Suzumiya e il gruppo di Konata in Lucky Star.
Diverso è, invece, il discorso per le immagini della sigla finale. Allo stesso modo in cui ad ogni uscita del manga sono presenti illustrazioni curate dai personaggi più importanti del settore, tra cui anche la VisualArt's/Key, anche la sigla finale dell'anime propone immaigni di famosi mangaka ed ero-mangaka, alcuni dei quali, come Kiyohiko Azumi, conosciuti anche in Italia.

Dal punto di vista grafico, la serie sfrutta nel migliore dei modi la conoscenza che lo staff della A1 Pictures ha dei programmi grafici professionali usati nel settore per la colorazione dei personaggi. L’animazione è fluida, pulita, tecnologica e mai scadente, mantenendosi sugli stessi buoni livelli per tutto il corso della stagione.
La regia è di Yutaka Yamamoto che, dopo l’esclusione dallo staff di Lucky Star, è riuscito a ricrearsi un nome, anche attraverso un’auto-citazione, con Kannagi. Testi e sceneggiatura sono invece di Hideyuki Kurata (Excel Saga, Bamboo Blade), il character design dell’esordiente Kakeru Mima, la direzione artistica del noto Atsushi Morikawa (già direttore di serie come Eureka Seven, Wolf's Rain, gli OAV di Master Mosquiton, i film di Card Captor Sakura e Cowboy Bebop), e la musica di Satoru Kousaki (l'autore di tutte le musiche di Lucky Star, delle sigle di Sekirei e de La malinconia di Haruhi Suzumiya).

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Akane-iro ni somarusaka


Durante la scorsa stagione, l'animazione nipponica aveva deciso di creare una serie anime di uno dei più famosi titoli eroge (abbreviazione di erotic game) del momento, Koihime muso. Per la stagione autunnale, invece, si è passati dalle battaglie cinesi a una commedia scolastica, scegliendo comunque sempre uno dei più noti eroge del 2007.

Da ciò nasce una serie che, sin dalla sigla iniziale, dimostra di aver ricevuto un numero elevatissimo di tagli per essere adatta alla trasmissione notturna giapponese, con grande scontento da parte dei fan che, oltre all'ovvia epurazione da ogni scena matura, hanno visto una trasmissione piena di censure luminose per il più insignificante motivo, che solo l'edizione in DVD cancellerà.

Junichi Nagase, un giovane soprannominato “Geno-killer”, un giorno salva una ragazza di nome Yuhi Katagiri. Il ragazzo, però, non sa che i loro rispettivi genitori hanno combinato le loro nozze e, per cercare in ogni modo di cancellare questo accordo, Yuhi decide di andare a vivere in casa Nagase, abitata da Junichi e dalla sorella Minato.
Tuttavia, col tempo Yuhi comincia ad apprezzare sempre più Junichi, il quale deve decidere, a sua volta, se sposarla o preferire una vita con la sorella Minato.

Come detta la legge degli harem anime adattamento da eroge, anche in questa serie la maggior parte dei personaggi femminili, e non solo loro, provano dei sentimenti per il protagonista, nonostante la sua scelta finale si riduca sempre alle due coprotagoniste.
Quello che rende davvero interessante questa serie non è la sua storia, che ovviamente non può essere una novità visto lo scopo del titolo, ma la scelta dello staff di affidare il doppiaggio dei personaggi a un cast ricco di nomi famosi e conosciuti anche oltre oceano. Al protagonista, doppiato da Wataru Hatano (vincitore dei Seiyu Award nel marzo del 2008), sono state affiancate Aya Hirano (la famosa idol voce di Haruhi de La malinconia di Haruhi Suzumiya, Konata di Lucky Star, Misa di Death Note e Mamori di Eyeshield 21) e Rie Kugimiya (Alphonse Elrich in Fullmetal Alchemist, Kagura in Gintama, Miharu Rokujo in Nabari, e molti altri celebri personaggi), mentre voci come Marina Inoue (Yoko di Tengen Toppa Gurren Lagann, Kana di Minami-ke, Cossette di Petite Cossette), Emiri Kato (Kagamin di Lucky Star) e Rie Tanaka (Yomi in Azumanga Daioh, Chi in Chobits) fanno parte del resto del cast.

Quella che ne deriva è una serie dall'audio di altissimo livello, accomunabile ai più famosi titoli nipponici della stagione, a cui si aggiungono le numerose sigle di chiusura, tutte di livello medio alto. D'altro canto l'animazione, assieme alla storia, non ne reggono il confronto, in quanto la grafica, nonostante sia il più delle volte buona, cade spesso a livelli molto bassi, tra le peggiori della stagione.
Nello staff di produzione troviamo Madoka Hirayama (Lovely Idol, Magic Knight Rayearth, ToHeart) e Kumi Horii (che ha lavorato precedentemente per Amaenaideyo!!, D.Gray-man, Keroro e Quiz Magic Accademy), che hanno curato il character design. Alle stesse serie di Kumi Hori hanno lavorato in precedenza anche lo sceneggiatore Makoto Uezu e il regista della serie Keitaro Motonaga, regista anche di School Days e di Rayearth.

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Hyakko


Pubblicato sin dal 2007 dalla piccola e poco conosciuta Flex Comics, questa serie ha ottenuto quasi in sordina una serie animata per quest'autunno, iniziando la sua trasmissione con poche persone interessate a seguirla. Tuttavia, col proseguire degli episodi, chi ha deciso di continuarne la visione ha scoperto il grande potenziale della serie, facendo diventare Hyakko una delle migliori proposte di fine 2008.

Nel suo genere certamente non può essere considerato un capostipite, perché il classico filone scolastico è già stato ipersfruttato in questi anni: Hyakko ha però il pregio di raccontarsi sempre in modo allegro, stupire e divertire costantemente lo spettatore.

Ayumi Nonomura, una studentessa al primo anno di liceo all'Accademia Kamizono, un'imponente struttura che ospita tutti i livelli di scuola e ogni genere di club sportivo è una della nostre star. La ragazza incontra per caso Tatsuki Iizuka che, come lei, si è persa all’interno del così ampio complesso studentesco. Alla ricerca della propria aula, le due nuove arrivate scorgono da una finestra sopra di loro una ragazza che si sta letteralmente lanciando nel vuoto: il suo nome è Torako Kageyama e, assieme a Suzume Saotome, forma il gruppo delle protagoniste. Torako, inoltre, si può considerare come il capo-gruppo, la causa prima di ogni problema e il perché di ogni avvenimento che coinvolgerà anche la sua famiglia e le compagne di classe.
L'aggiunta di ulteriori personaggi alla trama non appesantisce in alcun modo la serie, anzi la completa con le varie sfumature che ognuno di essi è in grado di apportare.

Dl punto di vista del doppiaggio, la serie dimostra un buonissimo livello, dando alle protagoniste la voce di Aya Hirano, Fumiko Orikasa (Rukia Kuchiki in Bleach), Michiko Neya (Riza Hawkeye in Fullmetal Alchemist) e Yurika Ochikai (Yuzuhara Konomi in ToHeart2).

In patria il manga ha raggiunto i 3 volumi. Così come l’anime, anche la controparte cartacea subisce un notevole incremento della qualità dei disegni con il passare dei capitoli.
Lo staff di produzione porta nomi alquanto conosciuti nel mondo degli anime: la regia della serie è stata infatti affidata a Michio Fukuda (Azumanga Daioh, Death Note, Honey e Clover, Oran Koko Host Club), Yoshishiko Tomizawa (autore dei testi del film di Oh! Mia Dea) si occupa della sceneggiatura, mentre Megumi Kato (Ef - a tale of memories, Negima!?) della direzione artistica.

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