
"L'era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevolmente consolatori, dei ritardi, è da considerarsi chiusa. Ora ha inizio il periodo delle azioni che producono conseguenze".
W. Churchill, 1932
W. Churchill, 1932
Boichi, al secolo Mujik Park, è uno di quei talenti coreani che, a furia di macinare consensi, vengono prima o poi notati al di fuori del proprio paese natale e pubblicati da grosse case editrici nipponiche come Kodansha.
Noto ed apprezzato per molti anni da noi esclusivamente per il suo estroverso Sun Ken Rock, Boichi ultimamente sembra aver calamitato ulteriormente le attenzioni di lettori ed editori, tanto che abbiamo visto annunciare in Italia altre sue recenti opere a distanza ravvicinata. È il caso di Hotel, volume unico pubblicato da Planet Manga e distribuito in contemporanea al primo numero di Raqiya, che costituisce una raccolta di storie brevi solo apparentemente slegate tra loro, connesse in realtà da un leitmotiv ben preciso: la fine del mondo (ta dan!).
Il confezionamento intanto è la prima cosa che salta all’occhio. La sovraccoperta presenta in rilievo degli inserti plastificati traslucidi che interagiscono con l’illustrazione in una sorta di gradevole “effetto speciale”. Ma il meglio è all’interno (e ci mancherebbe), visto che sfogliando Hotel è possibile ammirare tante, ma tante, pagine a colori; che col loro effettivo valore artistico, valorizzano l’opera più di qualsiasi fighissima sovraccoperta sbrilluccicosa. Quindi per questa volta niente tristissime illustrazioni tradotte in gradazioni di grigio; i lettori già viziati da quell’altro gioiellino che è l’edizione di Sun Ken Rock (made in JPOP questa) non avranno nulla da rimpiangere.
Il volume si sfoglia agevolmente e solidalmente al cartoncino della copertina. La carta è bianca anche se, ad essere puntigliosi, poteva essere un filino meno trasparente.
Già solo tenendo in mano il volume, quindi, ci si rende subito conto di non aver speso inutilmente gran parte di quelle 7,90 euro, che bruscolini non sono.
Ma tralasciamo le facezie e veniamo alla sostanza.

Hotel è un elegiaco omaggio ai grandi temi della fantascienza, palesemente realizzato da un suo amante sfrenato. Non è difficile cogliervi temi e attributi cari ai luminari della letteratura del genere: la visionarietà di Isaac Asimov, l’humor di Robert Sheckley, le astronavi generazionali di Robert A. Heinlein, la critica al materialismo di Ray Bradbury, il pioneristico senso d’avventura di Arthur C. Clarke – cui, non a caso, Boichi dedica esplicitamente il manga - e chissà quant’altro.
Ma Boichi non ci fa mancare neanche le inevitabili citazioni alla Bibbia, nonché altre reminiscenze che risulteranno ancor più familiari ai nippofili qui nei paraggi; ad esempio di arche spaziali che si avventurano nel cosmo inesplorato, è piena l’animazione giapponese; vedasi Macross.

La fine del mondo arriverà a causa di un meteorite? Invasioni aliene? Castigo divino? No; molto più semplicemente a causa dell'imbecillità umana.
I racconti autoconclusivi presenti in questo volume (cinque, intervallati da altri quattro brevissimi interludi di due tavole ciascuno) si citano spesso tra di loro e trattano temi non dissimili, ma con una chiave di lettura emotiva differente di volta in volta.
Nel primo racconto che da il nome a tutto il volume, ad esempio, la vita sulla terra è sull’orlo dell’estinzione, e in un summit si discutono le possibili misure d’emergenza da adottare per preservarla; misure che però rappresentano una presa di coscienza drastica e tragica visto che nessuna è finalizzata in realtà alla conservazione della razza umana.
Nel racconto "Tutto questo è stato fatto per il tonno", invece, Boichi adotta un registro diametralmente opposto pur toccando un tema simile: l’autore è sotto sotto dannatamente serio, ma nel narrare il suo messaggio egli ricorre all’ironia, a quella magnifica miscela di demenzialità dal retrogusto amaro, che spinge alla riflessione più efficacemente di mille sermoni.
Ok, ad essere onesti un paio di racconti di questa raccolta potranno sembrare “strani” -ed evito scendere nel dettaglio con le trame visto che, essendo brevi i racconti, a conti fatti spoilererei inevitabilmente metà volume- ma nel complesso Hotel ci regala malinconia, sense of wonder, intrattenimento, sentimento, risate, epicità, ma anche tanti spunti di riflessione, il che non fa mai male; soprattutto perché i temi toccati riguardano davvero tutti senza esclusione alcuna.
Lo stile disegnativo è quello riconoscibilissimo di Boichi: anatomie realistiche, tanta espressività... e fanciulle aggraziate con occhioni giganteschi “da alieno”.
Ma come si può già notare ammirando la cover del volume, il meglio questa volta Boichi lo dà negli scenari; vastissimi, visionari e tremendamente apocalittici, che sottolineano efficacemente quanto valga e debba contare il singolo essere umano se rapportato alla vastità del creato: nulla.

Tirando le somme, Hotel è uno di quei rarissimi volumi unici che risultano pienamente riusciti. Non siamo di fronte ad un’accozzaglia di aborti editoriali o di male assortiti “vorrei ma non posso”, raccolti e pubblicati tanto per monetizzare. Boichi, in un esemplare esercizio di stile, narra dell’uomo e del suo autolesionismo; un uomo che erra e continua imperterrito ad errare, autodistruttivo, pigro ed ottuso. Un uomo che depreda e corrompe ciò che lo circonda. Un uomo cronicamente impigrito che, pur trovandosi in bilico sull’orlo del baratro, continua a volgere le spalle a quella "scomoda verità", illudendosi che non ci siano limiti allo sviluppo. Un uomo cui è a mala pena dato sperare in una palingenesi.
Hotel è una lettura che, senza esagerare, può facilmente lasciare qualcosa nel lettore; soprattutto, dopo averlo letto, ci penserete due volte prima di aprire una scatoletta di tonno...
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Hotel | € 7.90 | Panini Comics |
Hotel Ristampa | € 7.90 | Panini Comics |
Davvero bello, ti prende e ti immerge in ogni singola storia. Soldi ben spesi in tutto e per tutto.
2 autori e 2 opere sicuramnente molto interessanti e complesse,
se quest'opera ha spinto qualcuno a tanto deve essere un minimo interessante anch'essa...
il problema e che i disegni di questo autore mi piacciono tanto per il dettaglio grafico
ma per paradosso non sopporto il "fotorealismo" dei sui personaggi (a livello tecnico)
Quando i soldi si spendono bene....
Io Hotel lo presi così...senza un perchè, Boichi non lo conoscevo proprio, volevo leggere qualcosa di autoconclusivo e visto che la gente aveva fatto un tam tam mediatico lo presi.
Non me ne sono pentito, la prima storia Hotel bellissima e molto densa di tematiche, sembra che soffri insieme al direttore dell'Hotel.
Le altre 4 un pò meno dense della prima ma più che buone lo stesso, specialmente la quarta. l'ultima storia ( quella tutta a colori), non l'ho capita...se qualcuno me la spiega...
Il miglior volume autoconclusivo che io abbia mai letto al momento ( anche se manca Blame Accademy an so on da leggere, ma non credo che lo superi).
La Planet si è impegnata con quest'opera, chissà perchè...
Adoro le raccolte di storie brevi, specialmente se sono di fantascienza. Inoltre c'è anche un omaggio ad Asimov, il mio scrittore di fantascienza preferito.
Tra l'altro 7,90 stavolta non sono nemmeno tanti, trattandosi di un volume unico, considerando le pagine a colori e la sovraccoperta in rilievo.
Devo avvertire il mio fumettaro di fiducia, perché se, come al suo solito, me li finisce subito lo strozzo, mica no.
L'opera non la conosco, però leggere la recensione mi è piaciuto un sacco, complimenti
Venendo al manga sono sempre stato tentato di prenderlo, soltanto non l'ho mai fatto perchè avevo altre spese prima di questo...!
se è piaciuto a me che non amo molto/affatto il fantasy e le opere di "fantascenza" (anche se tutte le storie di Hotel non sono tali)... piacerà sicuramente spero) anche a voi !!
Il primo racconto vale quasi tutto il fumetto e anche l'edizione è veramente perfetta con tavole a colori e una sovracoperta piacevole al tatto!!
Boichi già lo conoscevo grazie a Sun Ken Rock, e sapevo quanto potenziale avesse questo autore. Ma non lo ritenevo capace di toccare in maniera così efficace, ed allo stesso tempo piacevole, tematiche importanti come queste.
Inoltre leggere Hotel mi ha fatto tornare la passione per la letteratura fantascientifica, di cui da ragazzino ero molto appassionato (complice un amico con una libreria ben fornita).
E' però scandalosa l'irreperibilità odierna di alcune delle opere più significative del genere: com'è possibile, ad esempio, che nessun editore italiano abbia attualmente in catalogo "Le guide del tramonto" di Arthur C. Clarke, da molti ritenuto la più grande opera fantascientifica mai scritta?
Eccettuati poi Philip K. Dick, Ray Bradbury o Asimov, si trova poco o nulla in Italia di qualsiasi altro autore di sci-fi.
Vabbè che fantasy e vampiri hanno fagocitato tutto il resto, però...
Me lo ero già regalato dopo i vostri consigli per Natale!
Attualmente in coda nella mia lista di libri da leggere... dopo questa fantastica critica sono ancora più curioso di mettere gli occhi su quelle splendide tavole!
Vivi complimenti all'autore, Oberon.
Grazie Oberon per queste parole "Ok, ad essere onesti un paio di racconti di questa raccolta potranno sembrare "strani" -ed evito scendere nel dettaglio con le trame visto che, essendo brevi i racconti, a conti fatti spoilererei inevitabilmente metà volume- ma nel complesso Hotel ci regala malinconia, sense of wonder, intrattenimento, sentimento, risate, epicità, ma anche tanti spunti di riflessione.", per non avermi spoilerato e per la splendida recensione! Grazie!
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