Ed ecco infine la seconda ed ultima parte dell'intervista ad Alberto Galloni, direttore editoriale della linea manga di Magic Press Edizioni. Si parlerà questa volta di alcuni titoli importanti del catalogo della casa editrice, strategie editoriali passate e future, dei gusti lettori odierni nonchè curiosità su alcune future pubblicazioni. Buona lettura.
Nel caso non l'abbiate letta, vi ricordiamo la prima parte dell'intervista:
AnimeClick.it intervista Alberto Galloni di Magic Press PARTE 1


Magic Press Black Magic Logo 140x140Magic Press MX Logo 140x140Magic Press 801 Logo 140x140

17- Dopo la conclusione di Itazura na Kiss e Genius Family Company, Magic Press si è dedicata quasi esclusivamente agli yaoi, dando sempre meno spazio a shoujo e josei. Quali sono, quindi, i progetti in merito alla vostra lineup indirizzata al pubblico femminile?
Noi non abbiamo mai smesso di pubblicare titoli della taratura di Genius Family Company, per esempio Hitsuji no Uta va avanti ed è un titolo bellissimo, molto adatto anche al pubblico di Genius Family Company. Vale la risposta alla domanda 15: i fan si sono abituati a editori che pubblicano 20 volumi al mese. Noi non pubblichiamo trilioni di yaoi, ne escono due al mese esattamente tanti quanti MX, la differenza è che i nostri yaoi sono riconoscibili. Non è mai stata nostra intenzione quella di “rottamare” MX per dar spazio a 801. In tutti i casi ad Aprile uscirà ADEKAN, che sono fiducioso avrà una sorte ben diversa da Genius Family Company.

18- In alcuni commenti alla prima parte dell'intervista ti si chiede “perché gli yaoi sì e gli yuri no?” Cosa puoi dirci al riguardo?
Io non ho mai detto "gli yuri, no". State parlando con la persona che ha fatto pubblicare Maka Maka di Kishi Torajiro in Italia (all'epoca della Freebooks), quando mai ho dato dimostrazione di avercela con gli yuri? Quello che non possiamo fare è "tutto e subito": cresceremo e nel nostro catalogo troveremo il posto per tante cose che finora non abbiamo fatto, ma dopo ogni investimento che facciamo, segue un periodo di consolidamento dei risultati. Non fidatevi di chi si propone come "grande editore" perché pubblica più di 10 manga al mese. La grandezza si misura facendo la differenza tra fatturato e costi, non dal numero di volumi stampati al mese (che possono benissimo essere in perdita e non ve lo dicono, salvo poi ritrovarvi con serie interrotte).

19- Dato che abbiamo toccato l'argomento, cosa puoi dirci del prossimo futuro della collana MX? Quali sono le tue aspettive nei confronti di titoli come Adekan, 8.1 - Il teatro di Yusuke Yamada o Kerberos x Tachiguishi? In che modo speri possano attirare l'attenzione e la curiosità dei lettori?
Da Adekan mi aspetto molto. Ci sono titoli in cui il nostro marchio è più forte rispetto ai nostri concorrenti e titoli in cui il nostro marchio è più debole: negli ultimi due anni abbiamo investito moltissimo su un target che vede molto di buon occhio Adekan e siamo sicuri che questo titolo otterrà la migliore performance possibile sul mercato italiano (della serie: se non lo vendiamo noi, allora non c'è nessuno in grado di fare meglio di noi). Il discorso su "8.1 - Il teatro di Yusuke Yamada" invece è molto complesso. Voi sapete che c'è sempre una scelta ponderata dei titoli e soprattutto seguiamo precise linee editoriali. Questo è un titolo che nel nostro attuale catalogo si può affiancare a "L'isola prigione" ma, purtroppo, al contrario di Adekan, difficilmente riusciremo a garantire a questa miniserie una partenza "col botto": la nostra idea iniziale non era quella di presentare questo titolo "da solo", tuttavia non potendo permetterci il lusso di lasciare in stand by questo contratto dentro un cassetto, siamo partiti. Col tempo cercheremo di farvi capire il contesto che c'è intorno. In tutti i casi, parliamo di un ottimo prodotto particolarmente indicato ai fan di un certo tipo di cinema horror (avete presente Saw - L'enigmista?), per cui non ci aspettiamo un successone, ma neanche una perdita.
Discorso a parte per Kerberos x Tachiguishi. Parliamo di una trattativa durata quattro anni! Questo volume sarebbe dovuto essere il nostro "manifesto d'intenti". Purtroppo, però, ci hanno messo anni per darci una risposta. La bellezza del titolo non è cambiata, il valore dell'autore neanche: Mamoru Oshii è il genio che ha riscritto il Ghost in the Shell di Shirow, uno dei massimi esponenti dell'arte del Sol Levante. Certo, non è di moda come Otomoì, ma i suoi lavori sono stati presentati alla mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (The Sky Crawlers, Tachiguishi Retsuden) e a Cannes (Ghost in the Shell Innocence). Non voglio farmi aspettative: pubblicheremo un volume scritto da uno dei "più grandi" e lo metteremo a disposizione di tutti i lettori di manga che sapranno apprezzarlo.

Adekan cover jap8.1 Cover itaKerberos cover jap

20- Per i titoli per ragazze vi siete orientati su volumi ciccioni quasi doppi a 7,90€. Qual è stata la reazione del mercato a tale tipologia di volumi? Proseguirete su questa strada?
Abbiamo fatto di necessità virtù. Non sarebbe stata proponibile una edizione in 23 volumi di Itazura na Kiss, mentre per quanto riguarda Genius Family Company, la Ninomiya ha voluto ci attenessimo alla “special edition”. In generale il mercato non vede molto bene questi “volumoni”, le lettrici in particolare non badano al fatto che un volume del genere ha un prezzo per pagina simile a quello di Naruto, contano di più i 7,90€ da pagare in una volta sola. Penso che riproporremo il formato solo se sarà necessario.

21- Hai già spiegato più volte il motivo per cui tra l'ampio catalogo CLAMP hai optato per RG Veda, e cioè la sua importanza storica e la carica innovativa con cui riuscì a distaccarsi dagli stilemi del Gruppo del 24 e sancire l'avvento nella narrativa shuojo della prima generazione otaku. Ritieni che questa “valenza culturale” del titolo sia stata recepita, oppure che RG Veda sia stato acquistato (o ignorato) solo per il nome delle autrici?
La seconda che hai detto. Ahahahah! Ho la netta sensazione che ai fan è importato solo il nome delle autrici e la vecchia edizione introvabile. Ho imparato a mie spese che nel mercato attuale non c'è spazio per “far valere” ragioni culturali, c'è troppo caos.

22- Anche Itazura na Kiss è un titolo su cui avete puntato molto per “istruire” i fan italiani di shoujo (e non solo). Ritieni che la “sfida” sia stata vinta?
Itazura na Kiss è una sfida vinta, tanto è vero che poi qualcun altro ha voluto a tutti i costi imitarci e pubblicare Kaoru Tada. Tuttavia vale quello che ho detto sopra per RG Veda, non c'è spazio per la cultura. Siamo riusciti a vendere Itazura na Kiss perché l'abbiamo protetto con Georgie! (ricordate lo shojo pack), poi il manga è eccezionale, la sua reputazione ottima, per cui il passaparola ha funzionato. Sono molto “pragmatico”, lo so...

23- Dopo anni di buio, la Ikeda ha vissuto una nuova giovinezza nell'editoria italiana. Tra i primi a riscoprirla siete stati proprio voi, pubblicando Eroica, il “sequel” de Le rose di Versailles. Tirando i bilanci, si è riusciti a canalizzare gli appassionati di “Lady Oscar” su altre opere della Ikeda oppure l' “effetto girella” funziona solo sul titolo specifico e non sull'autrice in generale?
Altra domanda scomoda... Ahahah! Mi spiace per i fan, ma la mia esperienza dice che la Ikeda vende poco: sembra quasi che a pochi importi di lei, cosa ha fatto, la sua valenza culturale ecc. Versailles no Bara (Lady Oscar) è ovviamente un discorso a parte ed Eroica è riuscito solo parzialmente a sfruttarne la scia (d'altronde è veramente in continuity con Lady Oscar, tanto è vero che il primo volume ha ottenuto buonissimi risultati, poi però...). Se la situazione del mercato fosse stata diversa, sicuramente avremo fatto qualcosa, ma diciamo che, per ora, siamo dell'idea che la cosa migliore sia restare a guardare.

24- Genius Family Company è un titolo molto particolare. All'inizio sembra una “normale” commedia slice of life, per poi virare su tematiche molto profonde legate anche alla crisi economica del Giappone post-bolla. Come ha reagito il pubblico ad un titolo simile?
La contemporanea pubblicazione di Nodame Cantabile ha spinto in positivo le vendite?

Non credo che la contemporaneità con Nodame Cantabile abbia influito sulle vendite, dato che entrambi i titoli non sono stati capiti. Penso che neanche le tematiche trattate abbiano influito, dato che non è stato proprio provato (le tematiche le conosce chi lo legge). La reazione più comune che ho osservato è stata quella di aprire il volume per poi riporlo dicendo “non mi piacciono i disegni”. Credo che noi, dall'alto del nostro prezzo di copertina (i famosi 7,90€ di sopra), siamo andati peggio dell'editore di Nodame che aveva dalla sua un lancio in edicola, un prezzo di copertina decisamente più basso e dei disegni un pochino più accattivanti (essendo più recente).

25- Pubblicato molto in sordina, sono ormai trascorsi anni dall'uscita del primo volume de "I guardiani del sigillo" di Naono Bohra, senza che vi sia ancora traccia dei successivi. Quali sono le vostre intenzioni su questo titolo?
Nel 2013 arriva il nuovo volume.

Itazura na Kiss Cover 1Eroica Cover 1Genius Family Company Cover 1

26- Riguardo i "seinen da bollino giallo"; la vostra tendenza pare essere quella di limitarsi a pubblicare volumi unici e miniserie. E' cosa voluta questa? Le serie erotiche relativamente più lunghe (Futari Ecchi docet) proprio non riscuotono successo presso i lettori italiani?
Aspetta, aspetta. Per prima cosa bisogna fare chiarezza su questo fantomatico “bollino giallo”, altrimenti non ci capiamo (e neanche il pubblico capisce): il “bollino giallo” è l'equivalente del nostro “VM18”, l'avviso che si parla di fumeto “vietato ai minori”. Ti invito a leggere l'articolo sul nostro blog. Ora, se vogliamo parlare di “bollino giallo”, sappiate che il 99% dei titoli sono “one shots”, il restante 1% sono titoli composti da 2, massimo 3 volumi (mi vengono al volo Yanagida-kun to Mizuno-san oppure Take on Me). Come già detto più su, Black Magic ha avuto successo perché ci abbiamo lavorato, perché l'abbiamo venduta da soli ma anche perché l'etichetta propone i veri manga per adulti. Quando gli editori nostrani hanno provato a pubblicare manga erotici, hanno spacciato per “hentai” manga che non c'entrano nulla, sottovalutando che ai lettori preparatissimi non puoi spacciare Egawa come autore di manga erotici oppure U-Jin come “maestro indiscusso dell'erotismo” (è molto discutibile, invece, anche perché di manga vietati ai minori ne avrà fatti due in tutta la sua carriera). Non si sparano “supercazzole” ai lettori, i tempi di Lodoss Magazine sono finiti da un pezzo.
Futari Ecchi non ha trovato spazio da noi, non perché è troppo lungo, bensì perché un titolo del genere può “accompagnare” Black Magic, ma non diventarne il fulcro (che è costituito da Yamatogawa, Distance, Amatarou, Fukudahda e altri che annunceremo mano mano) e tenere impegnate il 90% delle nostre risorse (di tempo e denaro). Ovviamente, come già sapete, Black Magic lascia un po' di spazio anche a qualcosa di più soft: c'è Haruki, ci sarà Harumi Chihiro e in futuro potremmo anche prendere in considerazione qualcosa che tu nomini.

27- L'edizione italiana di Tayu Tayu presenta una tavola eliminata, in cui si vedevano dei bambini nudi. Quali sono le motivazioni dietro a questo scelta? Agendo in modo diverso, quali problemi avrebbe potuto avere l'editore?
Abbiamo eliminato una vignetta dove c'è un flashback con la protagonista da bambina che si cala le mutandine si fa “guardare” dal nostro “Rocco”. Niente di eclatante, niente di scandaloso e, soprattutto, niente di così distante dalla realtà. Il problema non è mai stato il contenuto di per sé, ma quello che un sedicente “benpensante” può, appunto, pensare dovesse capitargli il volume in mano. Una accusa in Italia può essere ben più pesante di una condanna. Per evitare incidenti la vignetta è stata eliminata con il consenso di Yamatogawa che ha visionato la pagina prima che andassimo in stampa.

28- Con quali criteri vengono scelti i titoli erotici da portare in Italia? Sarà possibile vedere qualche titolo più estremo o c’è un limite che non vi è permesso superare, per evitare magari problemi legali? Ad esempio qualcuno dei manga di RaTe o di John K Peta?
Il criterio sono io, non vi fidate? Ahahahahah! Diciamo che ci piace il genere “vanilla” e non ci piace affatto l'“ntr” (poi è capitata un episodio in My Sisters, ma si tratta di ntr molto blando). Posso dirti con certezza che John K Peta non lo facciamo, mentre per quanto riguarda RaTe... dipende, vedremo.

29- Avete presentato River's Edge come un “seinen per salaryman”. Dal momento che in Italia di titoli simili si è visto ben poco, potresti spiegarci meglio di cosa si tratta?
Si tratta di manga rivolti a un pubblico di lavoratori, non studenti, e quindi una fascia di età molto alta. Non è un pubblico differente da quello che, rimanendo a casa Magic Press, legge From Hell. Il problema è che in genere questo pubblico non legge manga e non è interessato a provare a leggerli. Il target di “mangofili”, invece, di solito si ferma prima, anche perché a mancare è la cultura, il concetto stesso che esistono manga per lettori over 30. D'altronde una cultura non nasce da sola, se non è mai stata data la possibilità al pubblico di crescere, è normale che un manga per “salaryman” non trovi tanti lettori.

30- Molti addetti ai lavori ritengono che uno dei principali problemi del settore sia il non aver coltivato a tempo debito il fandom tramite la pubblicazione di titoli mirati a seguirne la crescita, assecondando i gusti che andavano maturando. Questa mancanza ha causato un conseguente allontanamento di una discreta fetta di appassionati dal mercato. Ritieni che oggi, con tutto quel che si pubblica, si stia in qualche modo rimediando? La pubblicazione di “titoli per trentenni” come River's Edge, pensi possa aiutare in questo senso, e magari dar via ad un nuovo corso?
Esattamente quello che dicevo sopra. River's Edge da solo non può fare nulla, infatti le vendite non sono granché. L'unica chance è quella di fare un ragionamento serio, che richiede un investimento, tanta competenza e un pizzico di fortuna: andrebbe applicata la stessa logica di Black Magic e 801.

31- Avete più volte palesato il vostro interesse in merito a titoli per lettori adulti e competenti. State forse valutando di pubblicare qualche gekiga?
I gekiga non hanno un target molto diverso da River's Edge e quindi vale il medesimo discorso. Quel che vi posso dire è che sono anni che valutiamo un investimento su questo tipo di pubblico (pubblico che poi già segue comics e fumetti francesi di Magic Press Edizioni) e alcuni gekiga sono molto allettanti. Faremo la nostra mossa se e quando ne avremo l'opportunità e saremo in grado di garantire ai lettori che non stiamo facendo “vaccate” (altrimenti saranno i lettori a rimetterci).

32- Kei Toume è un'autrice apparsa più volte in Italia e che continua tutt'ora ad attirare l'attenzione degli editori nostrani. Tuttavia hai affermato tu stesso che la Toume in Italia non vende; stando così le cose, perché si continua a pubblicarla?
Considerata anche la scarsa vendibilità della Toume, non ritieni rischiosa o addirittura controproducente la pubblicazione in contemporanea di ben due serie lunghe (Hitsuji no uta e Canta Yesterday per me) della stessa autrice in Italia? In tal senso, ritieni che il titolo scelto per l'edizione italiana, “Il silenzio degli innocenti”, possa donare maggiore visibilità all'opera?

Devo ammettere di essere stato troppo ottimista: il titolo italiano suscita davvero curiosità, ma non appena il potenziale lettore incuriosito vede che si tratta di un manga, a priori lo scarta. L'immagine che il pubblico “generale” ha dei manga, è quella di fumetto per adolescenti (un tempo l'immagine era quella di “fumetti porno” ricordate? Ebbene, c'è chi ha fatto di tutto per cambiare quell'immagine e c'è riuscito, ora manga significa Dragon Ball) e non si può uscire da questa situazione con l'attuale disordine (ogni editore cerca di aumentare la propria visibilità aumentando le uscite, ma a caso). Per me molti manga della Toume sono splendidi, in particolare Hitsuji no Uta che, rispetto agli altri, avrebbe anche qualche elemento in più per essere venduto ed è questo il motivo per cui ho fatto di tutto per pubblicarlo. Non ritengo che le due serie della Toume si siano cannibalizzate, penso che siano stati due flop e lo sarebbero stati comunque per mancanza di visibilità, perché non c'è spazio per attirare l'attenzione dei lettori su questi titoli poco “immediati”. In verità penso che non sia il momento di pubblicare un certo tipo di manga come quelli della Toume, men che meno i cosiddetti “slice of life” (e quindi uno slice of life della Toume... ehm...). Su quello che vogliono fare gli altri editori, chiedi a loro, io penso che nel momento in cui ho annunciato Hitsuji no Uta, altri abbiano voluto “tentare l'inseguimento”, succede anche questo nel nostro pazzo mondo (è successo con la Ikeda, la Tada, la Igarashi... una volta è un caso, due sono un indizio, tre sono una prova). Poi è chiaro che se ci sono editori pronti a vendere 600 copie... beh, loro la Toume possono farla, purtroppo non noi.

River's Edge Cover 1Kagemusha Cover 1Hitsuji no uta cover 1

33- Stando a quanto dici, uno dei problemi del mercato italiano del manga è il "pregiudizio" di molti lettori di fumetti che non considerano i manga come opere adatte anche agli adulti. Pensi ci siano margini di miglioramento per il futuro? Cosa sarebbe necessario fare per modificare questa opinione diffusa?
Esiste una sorta di "presa di posizione" alimentata, ovviamente, dall'offerta di titoli. Considerate che Magic Press Edizioni è l'editore di From Hell, Sin City, 300, Hellboy ed è nata con Il Corvo, V for Vendetta, Preacher e Sandman. Dagli anni 90, Magic Press è l'editore che tutte le "nuove piccole case editrici" di comics hanno inseguito e inseguono, a torto o a ragione. Ad ogni fiera io sono dietro un bancone diviso in due sezioni: la sezione dedicata ai fumetti occidentali e quella dedicata ai manga. Dalla mia posizione privilegiata osservo i lettori: chi arriva al nostro stand dalla parte dei manga, ignora al volo con una faccia quasi schifata mezzo bancone, si ferma davanti a "La casta dei Metabaroni" e inizia ad esaminare tutti i volumi esposti. E talvolta faccio qualche domandina a chi compra tre o quattro volumi di Mignola o Jodorowsky: "tu non leggi manga?" - "li leggevo anni fa, quando c'era Granata! Bei tempi!" - "E ora?" - "Non c'è niente che mi interessi". Possibile che in mezzo a 150 novità che escono tutti i mesi, non c'è nulla di interessante? Io che ho studiato matematica, non ci credo: è contro la legge dei grandi numeri. Indagando il più delle volte esce fuori che chi non legge manga, non ne conosce molti e, in generale, pensa di non avere più l'età per leggere Dragon Ball, perché nella sua testa i manga sono Dragon Ball e poco più. Non è vero, ovviamente. Dragon Ball non è "i manga", però certamente per anni è questo il messaggio che gli editori italiani hanno voluto far passare, più che altro per difendersi dal pregiudizio precedente, quello famoso dei "fumetti per adulti" (intesi come "pornografici"). Quindi il pregiudizio ce lo siamo meritato.
Cos'è che si può fare per rimediare? C'è una strategia che ha ottenuto un discreto successo: l'editore italiano che ha lanciato Urasawa, ha iniziato pubblicando 20th Century Boys, dopo un anno, senza farsi scoraggiare dai dati di vendita, ha addirittura distribuito Monster in edicola, continuando a sostenere con convinzione che questo autore deve essere letto dagli adulti. Nonostante il primo insuccesso di Monster, quell'editore ha continuato a martellare: Urasawa è il migliore, se pensate che i manga sono solo per adolescenti leggete Urasawa e vi ricrederete. Tempo 2-3 anni, i forum hanno iniziato a rispondere alla tenacia dell'editore e da lì a poco Urasawa ha finalmente iniziato a vendicchiare. Riassumendo: ci sono voluti anni, tanti volumi, titoli buoni e, soprattutto, tanti soldi per far passare il messaggio che Urasawa "è un'eccezione". Sono convinto che se venisse ripetuta l'operazione con altri dieci autori tutti insieme, il messaggio passerebbe, tuttavia chi ha i mezzi per fare una cosa del genere? Risposta: io penso nessuno, neanche l'editore che ha lanciato Urasawa (immaginate di pubblicare anche solo una quarantina di volumi all'anno in perdita, per cinque anni, per poi arrivare a guadagnare qualcosa che certamente non ripagherà le perdite neanche nel medio periodo, dal sesto anno in poi).
Sicuramente bisogna far tesoro dell'esperienza di Urasawa, ma tentare una strada differente. Certamente se gli editori italiani imparassero a "coltivare" i lettori invece che insistere con vocazioni "popular", abbandonando i lettori cresciuti in cerca di nuove leve adolescenti, sarebbe tutto più facile.
Nel nostro caso, non potendo "crescere" i lettori (non abbiamo lettori adolescenti, non pubblichiamo shonen manga e non li pubblicheremo), abbiamo cercato di fare una cosa un po' diversa: recuperare i lettori già adulti. Abbiamo raccolto la sfida con River's Edge, Kagemusha, Ganon e ora faremo anche Kerberos x Tachiguishi, ma dobbiamo perfezionarci, studiare nuove soluzioni con testardaggine e pazienza, centellinando i costi. Staremo a vedere cosa riusciremo a fare, quel che è certo è che il caos del mercato attuale non aiuta e che ci vorranno anni.

P.S.: c'è una eccezione alla presa di posizione "ideologica" dei lettori adulti. Al nostro stand sono sempre più frequenti lettori che ignorano totalmente i nostri manga, decidono di acquistare volumi di Alan Moore, Ennis o anche L'Incal di Moebius e poi nel momento in cui chiedono il conto, mi fanno "aggiungi anche Power Play!". Ebbene sì: Black Magic supera il pregiudizio (ma è ovvio: un manga "vietato ai minori" non può essere un manga per adolescenti).

34- Da quello che dici sembra che il difficile non sia solo convincere i potenziali lettori della bontà di un titolo, ma anche le fumetterie ad acquistarlo e quindi a esporlo sugli scaffali; e con il circolo vizioso del sovraffollamento, le cose si complicano esponenzialmente.
Come vedi quindi in quest'ottica la questione del conto vendita? Per una casa editrice adottare il sistema del reso dell'invenduto non costituirebbe un incentivo in grado di spingere i librai ad investire sui suoi prodotti? Per quali motivi la cosa non ha mai trovato terreno fertile nell'ambito della distribuzione dei fumetti (escluse le edicole ovviamente)?

Tenete presente che io non mi occupo di distribuzione e vendita e quindi esprimo solo la mia opinione personale riguardo questo complesso argomento.
Sono anni che dico che non basta convincere i lettori e che un manga che non c'è sugli scaffali, non esiste. Chiaramente il sovraffollamento peggiora la già difficile situazione, perché le fumetterie non hanno i soldi per acquistare tutte le novità proposte e non hanno neanche lo spazio per esporle. Ma ci sono almeno altri due meccanismi da prendere in considerazione. Il primo è che spesso chi fa gli ordini conosce solo una minima parte dei titoli presentati (ma con 150 uscite al mese nessuno può fargliene una colpa, sono troppi per conoscerli tutti) e quindi invece di ragionare "per titolo", fa prima a ragionare "per editore": si parte dal presupposto che se un manga lo pubblica l'editore X allora è roba buona, altrimenti no, un ragionamento indubbiamente comodo ma che nulla ha a che vedere con la realtà (con i comics è già più facile orientarsi in quanto le case editrici principali USA, che a loro volta producono il 90% dei fumetti di supereroi, sono rappresentate da un solo editore italiano ciascuna e quindi il marchio dell'editore italiano può essere significativo). Il secondo meccanismo è la conseguenza del primo: ragionando per editore io negoziante inizio a ordinare partendo dall'editore più "buono", poi il secondo, poi il terzo e via via tutti gli altri fino a ordinare tutto oppure fino a che non finiscono i soldi. Va da sé che se inizio con un editore che pubblica 40 volumi, il budget finisce subito e o me ne infischio degli editori che vengono dopo, oppure limito gli ordini al minimo indispensabile (1 copia, tanto per).
Il conto vendita potrebbe anche risolvere i problemi di budget, ma non risolve il problema di spazio e non è affatto la panacea di tutti i mali. Tempo addietro, quando ancora Magic Press era in esclusiva con Alastor, il distributore chiese ai propri negozi quali volumi Magic Press avrebbero voluto avere in conto vendita. Sapete quale fu la risposta che arrivò? 300 di Frank Miller, un volume che non aveva affatto bisogno di un conto vendita per vendere. Morale della favola: neanche col conto vendita puoi spingere un prodotto a cui il negoziante non è interessato (per i più svariati e insandacabili motivi, il negozio è suo quindi decide lui cosa vendere).
Per vendere bisogna mettere la comunicazione davanti a tutte le strategie commerciali: se non susciti interesse sul prodotto, la gente non lo prende neanche in regalo. Una volta creato l'interesse, sicuramente si può parlare di reso o conto vendita per incrementare le vendite.
Altra cosa importantissima: le librerie non sono tutte uguali. Per un distributore le fumetterie sono clienti e c'è il cliente che fattura di più, quello che fattura di meno, quello che paga puntuale e quello che ritarda. Le proposte ai clienti si formulano "ad hoc": un cliente importante e preciso va sempre premiato e vale anche il viceversa.

Chrono Crusade cover 1La figlia dell'otaku cover 1Power Play Cover ita censored

35- Hai affermato più volte, anche durante nostre chiacchierate dal vivo in fiera, che "nutri dubbi sull'utenza di AnimeClick.it", e cioè che non la ritieni affine alla tua linea editoriale. Come ti spieghi allora il fatto che, ad esempio, La figlia dell'otaku -titolo di punta del catalogo MX- abbia stravinto il sondaggio come miglior novità di luglio 2011, che Chrono Crusade si stato votato come une delle migliori edizioni del 2012 e Power Play uno dei migliori volumi unici nei nostri awards?
Sono andato a vedere. In effetti sono stupito del risultato di Chrono Crusade. Non sono stupito del vincitore, invece. Evidentemente c'è un pubblico silente che ci segue. Il risultato di Power Play! riflette la sua popolarità. I lettori della linea Black Magic sono silenti molto spesso perché l'argomento è tabù, ma ci sono e sono tanti.

36- Puoi dare qualche anticipazione in anteprima ai lettori di AnimeClick.it?
Già ve l'ho data. Leggi attentamente la risposta 26. :P

37- Ci congediamo con un’ultima domanda: quali sono i propositi e le aspettative per il nuovo anno editoriale di Magic Press?
Il 2013 sarà un anno migliore del 2012. Annunceremo nuovi titoli che prenderanno il posto dei titoli che si concluderanno e poi avremo due linee editoriali consolidate e in attivo che spero ci permetteranno di investire qualcosa in più anche su MX (certamente non aumenteremo le uscite mensili)... magari proprio sulla linea editoriale di cui abbiamo discusso.

Grazie ancora per la disponibilità Alberto. A presto!