Il Sondaggione di AnimeClick.it



Sembra passato chissà quanto tempo eppure sono solo cinque anni dall'eco mondiale suscitato da un titolo il cui successo ha travalicato i ristretti confini della cerchia di appassionati di anime e manga per diventare un fenomeno mediatico a tutto tondo. Stiamo ovviamente parlando di Death Note .
Tutto nasce dalla mente della fantomatica Tsugumi Oba , di cui non si sa nulla e si arriva a sospettarne addirittura la vera identità, e dai disegni di Takeshi Obata . Binomio che nel 2003 fa il suo debutto sulla celebre rivista Shonen Jump riscuotendo una stupefacente quantità di consensi in termini di vendite e popolarità. La serie anime che ne derivò, nel 2006, contribuì alla definitiva affermazione di Death Note sia sul piano nazionale che su quello fuori dai confini nipponici. Ad occuparsene, d'altronde, era uno studio come la Madhouse, la cui esperienza e autorità nel settore erano fuori di DNsondaggione dubbio. La regia fu affidata ad un certo Toshiki Innoue , sulla cresta dell’onda quale sceneggiatore di Detective Conan e Fullmetal Alchemist , per 37 episodi che, a differenza della quasi totalità dei casi manga, seguono quasi del tutto fedelmente la loro controparte cartacea. L’Italia non rimase esente da tutto questo grazie ad MTV che trasmise Death Note nell’Anime Night ogni settimana alle 22, inchiodando ai teleschermi migliaia di giovani, alcuni dei quali non avevano mai visto una serie giapponese in vita loro. Come ogni fenomeno che si rispetti fu ovviamente sfruttato fino allo sfinimento con riedizioni in ogni formato del manga, tre film live-action, un videogame e persino un gioco di carte, per non parlare dell’industria dei gadget, come il famigerato "quaderno della morte" che capeggia tutt'ora su molte bancarelle di ogni fiera fumetto che si rispetti.
Dopo cinque anni la passione per questo titolo sembrerebbe essersi affievolita, eppure i fans delle imprese di Kira sono sempre numerosi, tanto che è stato proprio Death Note a vincere il sondaggione sulla migliore serie mai trasmessa da MTV. Non risulta quindi tanto strano che Dynit abbia acquisito i diritti per la serie anime e annunciato pochi giorni fa, nella cornice milanese del Cartoomics, una nuova edizione dvd!
Ma è tutto oro quello che luccica? Questo successo è stato meritato o solo il frutto di una bieca operazione commerciale? Tanti quanti sono gli ammiratori, tanti sono anche i detrattori o comunque quelli che vedono come sopravvalutata tutta questa considerazione davanti ad un’opera che non è esente da difetti. Sono anni che se ne discute ed essendo ormai passato del tempo forse se ne può parlare in maniera pacata e tirare qualche somma. Vi propongo tre recensioni della serie animata, tre visioni differenti che potranno aiutarvi a raccogliere le idee per poter ponderare bene la risposta definitiva alla domanda “ Qual'è il vero valore dell'anime/manga "Death note"”?


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Death Note è un anime che a mio avviso raggiunge a stento la sufficienza. Lo considero uno degli anime più sopravvalutati degli ultimi tempi e non riesco a comprendere come mai possa piacere così tanto da essere ormai diventato oggetto di culto.
Riconosco che quest'opera abbia il merito d'introdurre delle riflessioni assai interessanti per quanto concerne l'idea della giustizia e delle variegate sfaccettature che essa può assumere nella visione di ognuno. Del resto Light è colui il quale, ottenuto un potere sì grande da potere effettivamente portare il suo ideale di giustizia a compimento, incarna nella sua follia la figura di un demone più che di un dio. Screditando il valore della vita umana, credendo fermamente che con il sacrificio di essa si possa in un qualche modo ottenere un mondo migliore e perfetto dove pochi eletti possano condurre la propria esistenza nella pace, non esita ad adoperare il quaderno per i propri scopi e desideri.
Ebbene, ho apprezzato molto la parte dell'anime dedicata al confronto con L. Nonostante non sia paragonabile in alcun modo alla versione cartacea. Quello che mi ha portato a disprezzare quest'opera è stato il volgarmente detto "dopo L". Scompare la dicotomia Light-L e subentrano degli avversari poco credibili e dalla caratterizzazione assurda. La trama ristagna, i contenuti calano e, per nascondere questi difetti, si punta sulla massiccia spettacolarizzazione del tutto, introducendo personaggi senza nemmeno avere la decenza di approfondirli. Death Note dunque da serie interessante si trasforma in opera deprecabile, che cerca di colmare un vuoto contenutistico con trovate commerciali e dal facile successo che risultano oltremodo irrealistiche e pesanti-Onizuka90 Voto: 6


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Death Note ha riscosso un successo mondiale già in versione cartacea, successo che è stato ancor più amplificato da questa versione animata. Ma quel è il segreto di cotanta fama? Sicuramente ha una storia interessante; una andamento incalzante e coinvolgente, che fa stare lo spettatore sulle spine e lo spinge al ragionamento; un bel character design; buone animazioni di sfondo; una signora colonna sonora, con delle forti opening ed ending; ma su tutto spicca il tema trattato: l’invincibilità, la ricerca del potere assoluto, l’ambizione umana che porta l’individuo a volere essere migliore degli altri, superiore in modo da elevarsi a essere un dio in terra. Ma andiamo oltre questa ricerca filosofica e l’analisi dell’ambizione dell’essere umano, e soffermiamoci sul ragazzo comune, sullo spettatore medio; egli sarà attirato anche dall’idea di questo quaderno in cui potere scrivere il nome di chicchessia e farlo fuori: che bel sogno, togliere di mezzo chi ci mette il bastone tra le ruote. Ci sono stati troppo casi di cronaca concernenti ragazzini di medie e superiori che hanno stilato la loro personale “death list” inserendovi bulletti di quartiere, amori non ricambiati e insegnanti. E a questo punto scattavano sospensioni, punizioni sequestri del manga e grandi dibattiti, perché viene in gioco uno dei principi morali che da sempre guidano l’umanità: non uccidere. È un prodotto “diabolico”, trovo che Light sia una della figure negative meglio riuscite degli ultimi anni, è impossibile non tifare per lui ( be’ forse non del tutto, visti tutti i fan di L); credo che nessuno dopo essersi accostato a questo anime o manga non si sia chiesto: e se io avessi il death note cosa ci farei? ReiRan->--@ Voto: 9


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Death Note è un thriller incalzante ricco di colpi di scena dove due “geni” si sfidano a colpi di intuizioni per costruire, o evitare, un utopico mondo basato sul terrore. Nel complesso risulta discretamente costruito e godibile anche da chi non segue l’animazione giapponese abitualmente (quindi da fare vedere ad amici e parenti) anche se il ritmo serrato potrebbe dare al tutto un tono eccessivamente assurdo.
Il problema dell’anime è nella scomparsa della pesante e cupa atmosfera presente nel manga, mentre i dialoghi brutalmente recisi e accorciati minano la caratterizzazione e la profondità dell’opera facendo sparire dubbi amletici e una strana tensione continua che lo rende molto più intrigante. La serie soprattutto non lascia proseguire ai “propri” ritmi, mentre il manga lascia leggere alla velocità desiderata permettendo una comprensione maggiore. Inoltre il finale cartaceo spiega molte più cose con un capitolo aggiuntivo, e la sequenza conclusiva, pesantemente modificata nell’anime, è molto più pesante e regala maggiori emozioni.
Se non avete mai seguito Death Note troverete un buon anime, ma se ne avete la possibilità fiondatevi direttamente sulla versione originale. - Turboo Stefo


Death Note final





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