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Anche se con un po’ di ritardo, la primavera sembra essere finalmente arrivata anche da noi! Le giornate si allungano, le temperature si alzano, le fanciulle si spogliano e la natura fiorisce in tutto il suo splendore... anche troppo secondo alcuni! Chi può lamentarsi della splendida rinascita di piante e fiori, direte voi? I milioni di soggetti allergici!!!
Eh già, sono sempre di più le persone che non possono godersi questo spettacolo meraviglioso perché oppressi da una sintomatologia devastante, che prevede raffiche di starnuti, occhi lacrimanti, naso che cola, tosse e gola irritata. Ed è per questo che in Giappone si assiste ad uno strano fenomeno battezzato da alcuni giornalisti “Il mare di mascherine”.
Negli ultimi trent’anni, infatti, si è notato un forte incremento dei soggetti allergici: da un decimo della popolazione si è passati ad un terzo! Le cause di tale fenomeno non sono certe: uno dei fattori potrebbe essere l’aumento del polline del cedro giapponese (molti alberi sono stati piantati dopo la Seconda Guerra Mondiale per aumentare il verde nelle città in ricostruzione); un altro fattore da tenere in considerazione potrebbe essere il cambiamento delle abitudini alimentari; non ultimo a finire sul banco degli imputati il maggiore inquinamento (che talvolta è addebitato in parte alla vicina Cina).

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Il mercato delle mascherine è quindi enorme, anche perché, oltre ai soggetti allergici, ne fa largo uso anche chi è malato — oppure chi non vuole ammalarsi! Bisogna ricordare che per i Giapponesi non è buona educazione soffiarsi il naso in pubblico, soprattutto se si sta mangiando, così come è buona norma non affliggere gli altri con i propri malanni né rischiare di affibbiare loro una parte dei propri germi andando al lavoro.
Si parla perciò di un giro di affari da 26 miliardi di yen in continua crescita (la Kowa co. leader del settore prevede di quintuplicare il proprio fatturato) e che va differenziandosi per venire incontro alle esigenze della clientela. Si va dalle comunissime mascherine chirurgiche a quelle che si adattano perfettamente ai contorni del naso per evitare antipatici aloni di nebbia sugli occhiali, da quelle profumate alla menta, alla rosa, all’arancio o al pompelmo a quelle high tech (quest'ultime promettono di filtrare anche il particolato inferiore a 2,5 micrometri di diametro, dovuto principalmente all’inquinamento, e che maggiormente rischia di finire in profondità nei polmoni).
E se le mascherine sono senza dubbio il rimedio più pratico, veloce ed economico per limitare il contatto con gli allergeni, non mancano varianti fantasiose. Dai classici spray e gel per il naso a piccoli sacchetti contenenti sostanze chimiche; i suddetti, legati al collo come una collana, dovrebbero creare una sorta di bolla protettiva intorno alla persona.
Insomma, come sempre, rispetto dell’altro e inventiva vanno di pari passo in Giappone!

Un video in inglese (disponibili anche i sub sempre in inglese) che spiega il grande utilizzo di mascherine per le strade giapponesi


Fonti consultate:
www.japantimes.co.jp