Il boom senza precedenti dei viaggi in Giappone da ogni parte del Mondo non mostra segni di rallentamento. Ma nessuna destinazione turistica è perfetta, quindi l’Agenzia del Turismo Giapponese, parte del Ministero delle Terre, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo, ha condotto alcune interviste con i viaggiatori stranieri al termine del loro soggiorno in Giappone per capire quali problemi abbiano incontrato.

Tra luglio e dicembre del 2024, l’agenzia ha intervistato 4.189 viaggiatori stranieri prima della loro partenza dagli aeroporti di Narita, Haneda, Kansai, Fukuoka e New Chitose, i maggiori punti di accesso internazionali del Giappone. Quando è stato chiesto loro quali cose li avessero infastiditi, disturbati o non piaciuti durante il loro viaggio, il 6,1% ha dichiarato di aver avuto difficoltà a trovare Wi-Fi gratuito e servizi internet pubblici. L'8,6% si è lamentato invece del lunghe procedure di ingresso al loro arrivo in Giappone, con il tempo di attesa al controllo doganale come principale problema.
Al sesto posto della lista, il 10,8% ha riferito di aver avuto problemi con la segnaletica multilingue, trovando il testo non giapponese troppo piccolo e/o difficile da capire, poiché la qualità delle traduzioni da giapponese a inglese e ad altre lingue nelle stazioni ferroviarie, negli hotel, nelle attrazioni turistiche e nei menu dei ristoranti non è sempre ottimale. E sebbene il Giappone abbia ricevuto molti elogi per il suo sistema di trasporti pubblici affidabile e pulito, il 12,3% dei turisti ha detto di aver avuto difficoltà a capire dove mettersi in fila per treni, autobus e simili, o di essersi confusi sui percorsi da seguire e i cambi necessari per raggiungere le destinazioni desiderate.

Al quarto posto nella lista dei problemi, con una nuova opzione per le interviste di quest’anno, il 13,1% dei viaggiatori ha detto di aver trovato le attrazioni turistiche e le strutture legate ai viaggi (stazioni ferroviarie, ristoranti, ecc.) sgradevolmente affollate. I problemi legati alla lingua sono riemersi nella risposta numero tre, con il 15,2% che ha riportato difficoltà nella comunicazione con i dipendenti di ristoranti, negozi, stazioni e hotel che non parlavano lingue diverse dal giapponese.
La seconda risposta più comune tra i partecipanti all’intervista è una lamentela ricorrente dei visitatori stranieri che viaggiano in Giappone: il 21,9% ha dichiarato di essere stato infastidito dalla scarsità di cestini pubblici per i rifiuti. Questo è qualcosa che probabilmente non cambierà presto, però. L’etichetta giapponese generalmente disapprova il mangiare o fare uno spuntino mentre si è in movimento, il che significa che la popolazione locale non genera molti rifiuti mentre è fuori casa, e in termini di moda, giapponesi di tutte le età e sessi di solito portano una borsa a tracolla o uno zaino quando escono, il che implica che siano pronti a portare i loro rifiuti a casa o in hotel per smaltirli lì.
Quindi qual è stata la risposta numero uno dai turisti stranieri quando è stato chiesto loro cosa li avesse infastiditi durante il soggiorno in Giappone? In cima alla lista, con un ampio margine, il 51,1% ha risposto:
“Niente.”

Questo rappresenta un grande successo rispetto al sondaggio dell’anno scorso, in cui solo il 29,7% dei rispondenti aveva dichiarato di non aver avuto problemi durante il loro viaggio in Giappone, e un aumento del 14,5% rispetto alla stessa risposta nel sondaggio del 2019, l’ultimo prima dell’inizio della pandemia.
Fonte: soranews24.com
Mi ricordo che il padrone del ryokan per arrivare al ristorante ci fece una mappa punto punto con semafori e strisce pedonali fino al ristorante in 10 comodi post-it!
Negli ultimi anni abbiamo viaggiato in zone poco turistiche e non ho mai avuto problemi, anzi ci hanno sempre accolto con il sorriso sulle labbra! Forse non sarà più cosi a Kyoto che non visito da 5 anni e Tokyo che oramai sono sommersi da turisti portando problemi alla popolazione e hai turisti stessi! Ma con le politiche del governo Giapponese ha portato all'accentramento dei turisti nei soliti luoghi e con l'aumento delle persone trovi sempre lo scemo che fa casini!
Speriamo che la situazione in futuro tolga la pressione da queste città ma la vedo dura!
Ho già sentito molte volte questo problema! Non ho mai capito perché non migliorano le traduzioni.
"I problemi legati alla lingua sono riemersi nella risposta numero tre, con il 15,2% che ha riportato difficoltà nella comunicazione con i dipendenti di ristoranti, negozi, stazioni e hotel che non parlavano lingue diverse dal giapponese."
Questo per ovvi motivi... Il problema sta alla radice noi occidentali pensiamo di essere al centro del mondo.
Ma ci sono anche motivi culturali o semplicemente una difficoltà "naturale" non saprei come dire.
"21,9% ha dichiarato di essere stato infastidito dalla scarsità di cestini pubblici "
Questo dipende dagli attacchi terroristici del 1995 nella metropolitana di Tokyo da parte della setta religiosa Aum Shinrikyō.
Fossero l'Uzbekistan che non si aspetta turisti praticamente MAI è comprensibile, uno dei paesi con più turisti sul pianeta è proprio da gente idiota come la merda.
https://www.nippon.com/en/japan-data/h02262/ L'anno scorso 36.9 MILIONI di turisti.
Non so, magari uno schifo di corso di 3 mesi per imparare 4 cretinate in croce sarebbe anche intelligente farselo.
Però certo, "Il problema sta alla radice, noi occidentali pensiamo di essere al centro del mondo." 'nevvero?
Roma con 22 MILIONI nel 2024 c'ha guide in francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, giapponese, cinese, coreano, turco, polacco etc. e magari è che siamo noi occidentali al centro del mondo.
Ci sta.
Han ragione i giapponesi.
Esperienze mie: wifi libero su treni, autobus (ovviamente non quelli urbani!) e grandi stazioni e musei.
Cestini.. veto mancano... Ma tutti i distributori automatici li hanno per le lattine.
Segnaletica stradale .. no guido! E comunque no. Può essere peggiore di quella italiana o svizzera con le indicazioni per le città che alle rotonde svaniscono.
Lingua... Bhe dipende cosa ti aspetti.
Non penso, and esempio, che se vado begli Usa salvo andare in ristoranti di immigrati che troverei qualcuno che sappia una lingua diversa dall'inglese.
Sinceramente l'unica di queste lamentele che condivido è quella sui cestini o meglio sulla loro assenza. In realtà non è nemmeno troppo una rottura ai fini pratici, ma mi fa infuriare che i governi giapponesi abbiano optato per rompere i coglioni ai propri concittadini per 30 anni per colpa di un attentato.
Fossi un cittadino giapponese avrei riempito le caselle email dei politici.
L'ho fatto quando hanno messo LA CARTA PER APRIRE I BIDONI nella mia città, con zero vantaggi per i cittadini e solo rotture di scatole per i turisti che poverini non sapevano dove buttare la spazzatura se non nei piccoli cestini pubblici. Figuriamoci se di punto in bianco mi togliessero i cestini...
Mi sorprende che in classifica non siano finite anche le biciclette. I ciclisti in giappone sono semplicemente indisciplinati. Ignorano piste ciclabili, ignorano i cartelli con scritto "walk your bike", ecc. Non che da noi sia meglio eh, però fa molto strano perché per il resto li ho trovati molto disciplinati.
Un'altra cosa che ho trovato irritante sono i buttadentro. Hanno buttadentro per qualsiasi esercizio commerciale. Di giorni ti becchi i buttadentro di ristoranti e negozi (persino delle farmacie...), di sera dei vari locali "notturni". Non c'è scampo.
Belli anche i cartelli ad Akiba con scritto chiaramente che è illegale ma ogni 5 metri c'è una maid che ti ferma per importunarti.
Per carità meglio essere importunati da una maid che dai vucumprà davanti al colosseo, ma profondo odio per entrambi in ogni caso.
P.S. l'hanno tolta la carta per aprire i bidoni. Basta farsi sentire.
saranno gli stessi che votano su crunchyroll. 5/5 o se proprio gli ha fatto schifo mettono 4/5.
Io mi sono divertito molto in Giappone: incredibilmente affascinante e ogni città ha soddisfatto le mie pur alte aspettative, ma non trovare nemmeno un difetto...
Ecco anche questo me lo sarei aspettato di vedere in classifica. Personalmente non l'ho trovato un fastidio perché per abitudine preferisco pagare in contanti (mi aiuta a tenere traccia di quanto sto spendendo), ma conosco tantissimi che, anche giustamente, trovano più comodo pagare con la carta.
In realtà rispetto a quando sono andato la prima volta (2008) la situazione è migliorata e di molto, per non parlare che si può eventualmente usare in un po' di posti la Suica/ICoca/ecc. al posto del contante. L'ultima volta ho prelevato pochissimo.
Ultimo, dove concordo, la maggior parte delle strutture ricettive (Alberghi) di Tokyo/Kyoto (catene di alrberghi, non quelli piccoli a conduzione familiare), molti dipendenti alla reception non conoscono o parlano l'Inglese. Posso accettarlo in altri posti, ma un albergo di una grande città dove facilmente incontri stranieri, devi conoscere e parlare la lingua Inglese e non affidarti a tablet e/o traduttori sul momento.
Be vorrei ben sperare che rispetto al 2008 i pagamenti digitali siano più diffusi 😅
Sapere 2 parole di Inglese quando sei in un posto molto turistico non è essere assoggettato all'uomo bianco occidentale.
Okay, capisco che c'è veramente gente scema che si aspetti che tutto il mondo parli la loro lingua (solitamente l'inglese), ma questo non è "NOI occidentali", perché per la maggior parte dell'Europa, l'inglese è lingua straniera e la parliamo in aggiunta alla nostra madrelingua (o alle nostre madrelingue, in plurale, sì) e non è che ci aspettiamo noi dei piccoli paesi europei di essere al centro del mondo.
Quanti turisti tedeschi avevamo mentre vivevo a Umago, non mi aspettavo che parlassero croato né italiano, anche se erano tra quelli che ci visitavano ogni anno. Eravamo noi locali, piuttosto, a parlare il tedesco.
Cmq, per intenderci, non sto criticando il Giappone e la mancanza della conoscenza in inglese, ma l'atteggiamento quotato di sopra.
Su questo posso anche concordare.
Comunque studiano inglese sin dalle elementari soltanto che esiste una barriera linguistica (non saprei come altro definirla) che limita fortemente l'apprendimento della lingua inglese.
Il Giappone al di là di quello che si dice è un Paese che che ama l'estero... Mi hanno fatto vedere una foto di alcuni libri presenti in una libreria qualunque di Kamakura sono rimasto stupito dalla varietà e particolarità dei libri in vendita! Per esempio non potevo assolutamente immaginare in certi ambienti nipponici quanto sia amato Giorgio Agamben...
Se hanno problemi con l'inglese dipende come dicevo prima dalla barriera linguistica ma anche dalla posizione geografica dell'arcipelago nipponico che rappresenta ancora oggi un problema.
@dacxlee
Non so da voi in Corea del Sud come stanno le cose.
Facendo una ricerca al volo mi sembra una situazione completamente diversa rispetto al Giappone.
Immagina di essere nata e vissuta in Hokkaido difficilmente studierai l'inglese oltre gli anni scolastici.
Ma anche in qualche città montuosa del Chubū io non mi aspetterei che qualcuno in un ristorante o negozio conosca l'inglese.
Leggi l'ultimo paragrafo del mio commento, per favore. Grazie.
Sperando che siano tutti Americani visto che ogni volta che vado là per lavoro è un terno al lotto l'attesa in frontiera... da 0 a 3 ore può succedere di tutto
Si studiano l’inglese… il problema è che a scuola non lo parlano…
Ok!
Scusami se non avevo capito bene.
Quando un luogo diventa di moda succede sempre questo ☹️.
Non so in che modo possono eliminare questo aumento turistico.
Forse l'aumento dei prezzi ma ci rimettiamo anche noi veri appassionati.
Se vedi un video qualunque su YouTube tipo: https://m.youtube.com/watch?v=w9eir2aqhd4
Non mi sembra tanto male... O comunque non tanto diverso da come studiavamo noi inglese ai tempi delle medie.
Il problema è che se non si coltiva una passione riguardo il mondo britannico dopo la scuola probabilmente non si andrà oltre.
L'appassionato di letteratura inglese proseguirà i suoi studi all'Università o anche solo per passione personale gli altri lasceranno stare.
Che ne so, potrebbero gestirlo? Per dirne una, il problema dei bus di Kyoto sovraffollati e troppo piccoli l'ho visto sin dal 2008, quindi non è che sia una cosa recente.
E come si distingue dal turismo normale? La responsabilità di cattivi comportamenti è personale, come sempre.
Forse a Kyoto non si sarebbero mai aspettati un boom di turisti... Dalle nostre parti sia sulla costa tirrenica che sulla costa adriatica il turismo è stato fondamentale per la crescita economica... Penso al turismo dalla Germania fortemente radicato sulla costa romagnola.
In Giappone tutto questo non esiste e l'improvviso boom turistico ha creato vari problemi.
Se tra vent'anni il Burkina Faso diventa metà di turismo di massa si troveranno nella stessa situazione.
- Non c'è il Wi-Fi gratuito? Noleggiate una SIM, è molto facile (si compra online dall'estero e ve la recapitano in aeroporto o in hotel, la mettete nel cellulare, settate un attimo e il gioco è fatto) ed è molto più utile avere Internet sempre a disposizione piuttosto che dover sperare di trovarlo.
- I giapponesi non sanno l'inglese e voi avete problemi col giapponese? Brutto dirlo e controproducente per il mio lavoro, ma oggi ci sono traduttori automatici e quant'altro che possono risolvere il problema.
- C'è troppa gente? Voi siete parte di essa
- Non ci sono i cestini per le strade? Vero, ed è fastidioso, ma ci si abitua, basta trovare un conbini (e ce n'è uno ogni volta che giri lo sguardo) e buttare la roba lì.
Durante la chiusura folle dei confini Kyoto ha rischiato la bancarotta per mancanza di turisti.
Se adesso li schifano per problemi strutturali mai risolti (si veda il trasporto non-bus che non arriva di fatto da nessuna parte) è un problema loro.
Peraltro l'unica soluzione che hanno trovato, che soluzione non è, è stata alzare la tassa di soggiorno fino a 10.000 yen al giorno. Una follia, che non farà altro che avvantaggiare Osaka a scapito loro.
Personalmente preferisco i pocket wifi, perché di solito le SIM hanno limiti un po' troppo onerosi.
@zazza
Non conosco il tessuto sociale di Kyoto quindi mi fido di quello che dici.
Bisognerà vedere cosa vorrà fare il Giappone accettare e incentivare il turismo di massa oppure rinchiudersi in se stesso.
Tutto bene, può succedere che ci sfuggano parti dei testi online, specialmente se stiamo leggendo dal telefono.
È che mi scoccia proprio quel tipo di generalizzazioni... "Noi occidentali"? Ma parla per te, io e tutti quelli che conosco non facciamo parte di quel tipo di "occidentali". (Ovviamente, non mi riferisco a te personalmente, era per dire. Sono certa che manco tu sia uno di quelli "occidentali" che pensano di essere al centro del mondo. )
Cavoli, anche gli 883 mettevano proprio il Giappone "al centro del mondo"! 😆
Io sono stata con mio marito in alcune parti di Tokyo nel 2019. Mentre è vero che non bisogna aspettarsi che tutti parlino l'inglese, tutta questa presunta assenza dell'inglese in Giappone è anche una esagerazione. Non è vero che nessuno vi parla in inglese, o che sia impossibile comunicare cose semplici anche senza un inglese perfetto.
Per quanto riguarda le reception, se ho capito bene, dipende dal tipo di alloggio. Un hotel tipicamente dovrebbe avere lo staff che parli inglese, però gli alloggi con una gestione più privata e più piccola potrebbero avere proprietari che non lo masticano l'inglese. Penso cmq che anche in quei casi cerchino di trovare un modo per comprendersi a vicenda, sono affari, del resto, e bisogna pagare la bolletta.
Quelli che proprio non vogliono, penso, abbiano fuori una di quelle famigerate scritte "no English" o simili, anche se, sinceramente, non mi è capitato di vedere queste cose dal vivo.
In ogni modo, se un turista desidera un servizio internazionale, deve essere pronto a pagare anche di più. Cosa che ritengo non del tutto sbagliata, a dire il vero. Cosa difficile, però logica.
In ogni modo, qui potrei guadagnarmi qualche punto negativo per quello che sto per dire, ma con l'intelligenza artificiale, il problema della barriera linguistica potrebbe anche notevolmente ridursi. Anche con un semplice Google Translate sei in grado di capire i menù nelle cafetterie e ristoranti, figuriamoci con i programmi più avanzati. Ovviamente, non ci si deve fare completo affidamento all'IA, ma non è da buttare.
Negli anni ho imparato a dosare per bene le aspettative... è un viaggio costoso che non pensavo avrei mai fatto ma complici una serie di coincidenze (ho ricevuto qualche regalo non previsto) e previsione da parte mia (ho un budget dedicato agli extra tipo i viaggi e negli anni, viaggiando poco, si è riempito per bene) e un po' di ferie pronte (fortunatamente al lavoro non mi hanno fatto troppi problemi per le settimane consecutive) e un fratello che è molto più viaggiatore di me e voleva andarci, alla fin fine ci andrò già quest'anno.
So già per certo che non sarà un viaggio che rifarò spesso/presto visto il costo (e considerato che io ho altre priorità nella vita, non mi piace dilapidare in viaggi, preferisco dilapidare in altro) ma spero di godermelo al massimo anche se non voglio partire con aspettative alle stelle perché so già che qualche difetto ci sarà (anche solo dover prendere l'aereo visto che io sono più tipo da treno e l'aereo mi annoia).
Sono in particolare curioso di assaggiare varie leccornie tra cui la wagyuu, vari dolci, lo shokupan (che mi diletto a far spesso ma voglio assolutamente assaggiare come lo fanno la), il melonpan (che vorrei fare ma essendo complesso vorrei prima avere un esempio di com'è l'originale), ramen (anche se so già che con i miei gusti no pesce, no verdure sarà dura trovare un posto dove mangiarlo senza problemi), katsu curry rice (che quando faccio il curry a casa non ho voglia di friggere e viceversa quindi di base mangio le due cose separate in giorni diversi) e varie altre cose... di visitare Kyoto e vari altri siti storici e di immergermi nella cultura locale.
Sono invece abbastanza certo che non mi immergerò più di tanto nella cultura otaku (cosa che un tempo sognavo di fare) perché mi sono reso conto che la mia passione per anime, manga, videogiochi non va di pari passo con supporto a idol, kawai e similari che... non è che mi entusiasmino più di tanto... Non è che voglio proprio starne alla larga sia chiaro, ma vorrei un'esperienza meno "artificiale", piuttosto mi vorrei fare un viaggetto anche in Hokkaido a godermi almeno un poco di natura che a Akihabara che un tempo sarebbe stata per me meta obbligata. Non voglio andare al comiket, non mi interessa più di tanto prendere accessori in plastica o similari. Vorrei godermi qualcosa di più tradizionale/storico/naturalistico... anche se non disdegno assolutamente il provare parte della cultura moderna tipo i pasti del combini.
Per un amante dei treni come me d'obbligo anche farmi qualche viaggetto in treno, shinkansen a manetta XD (no non sono un collezionista/otaku di treni, mi piace semplicemente la sensazione che si prova sui treni veloci tipo frecciarossa o panoramici tipo il treno del bernina... tranquillità, in un panorama che cambia, senza lo stress dei viaggi in auto e aereo dove non puoi muovere neanche le gambe).
Sono anche curioso di come anni di "giapponese indotto" dall'ascolto possano aiutarmi un minimo a capire il senso di quel che mi vien detto.... come anche chiedere dov'è il bagno per poi sicuramente non capire la risposta che mi verrà data e chiedere nuovamente in inglese.
Ci sono tante cose che vorrei fare e che sicuramente non avrò tempo di fare questo viaggio... e di certo per tornare ci vorranno tanti anni... ma penso sia importante anche essere felici di quel che si riesce a fare... non era scontato riuscire ad andarci, sono contento che l'opportunità si sia presentata.
Non ne sarei così sicuro
e francamente, lo posso dire perchè provato sulla mia pelle, non ho trovato tra le cose sgradevoli segnalate, nulla che condivida personalmente.
nello specifico:
cit."lunghe procedure di ingresso al loro arrivo in Giappone, con il tempo di attesa al controllo doganale come principale problema."
Non ci sono state lunghe procedure per quanto mi riguarda, si all'arrivo, c'era un piccolo foglio da compilare con i propri dati come modulo di immigrazione, ma è bastato fermarsi 15 minuti per complilarlo, ed era di facile comprensione, nulla di impossibile, e i controlli sono stati facili e veloci. il mio era l'aeroporto di Narita.
cit "capire dove mettersi in fila per treni, autobus e simili, o di essersi confusi sui percorsi da seguire e i cambi necessari per raggiungere le destinazioni desiderate."
All'inizio può essere straniante, ma poi, una volta capite le diciture (scritte anche in inglese) e le linee legate ai numeri, , il resto è comprensibile e ci si può spostare facilmente in treno e autobus, lo dico perchè io sono andata da sola dall'hotel al fujimi inari, e ritorno! senza troppi problemi!
cit "segnaletica multilingue carente"
Veramente la segnaletica nelle grandi città , spesso era segnata anche in inglese, ma in ogni caso, noi abbiamo usato google traduttore, e facendo le foto alla segnaletica, lui traduceva la scritta e si riusciva in ogni caso a leggere senza troppi intoppi.
cit "stazioni ferroviarie, ristoranti, ecc.) sgradevolmente affollate"
se ci si documenta un attimo prima di partire, si viene a conoscenza che in Giappone, in orari di punta, le stazioni e i treni sono affollati perchè tutti li usano per andare al lavoro, basta organizzarsi ed evitare le ore di punta e tutto fila liscio! per i ristoranti idem!
ci era stato detto che in Giappone fare la fila era assolutamente normale e abituale, e loro le fanno senza mai lamentarsi, a differenza di noi. Nel mio caso, sinceramente io non ho dovuto fare grandi code nei vari ristoranti! è capitato 2 volte, su 30 pasti totali... per dirvi....
cit"difficoltà nella comunicazione con i dipendenti di ristoranti, negozi, stazioni e hotel che non parlavano lingue diverse dal giapponese."
AH AH AH AH!! QUESTA MI FA DAVVERO RIDERE! Ragazzi, io mi ero preparata prima di partire qualche frase in giapponese, e sono rimasta spiazzata che TUTTI i ristoratori, negozianti, mi rispondevano in INGLESE! io dicevo "Arigato go zaimas" e loro mi rispondevano "Thank you!" per dirvi!"
la cosa mi ha spiazzato non poco!
i giapponesi avevano abbastanza dimestichezza nel comunicare in inglese. ci hanno sorpresi! ci siamo abituati subito a parlare in inglese e a comunicare le nostre esigenze in inglese, e non abbiamo avuto grossi problemi, i giapponesi sono stati molto disponibili a cercare di capire cosa dicevamo e io , personalmente, ho trovato empatia e collaborazione da parte loro. Erano tutti così gentili!
spesso loro hanno già un traduttore portatile, ci parlano dentro e viene elaborata la traduzione scritta in inglese, che ci facevano leggere.
quindi tutto risolvibile.
poi noi abbiamo visitato le grandi città, Tokyo, Kyoto, Osaka, dove i locali sono abituati a parlare con turisti stranieri, se invece uno magari si sposta più verso le periferie e le campagne, allora il discorso è diverso....
cit: "scarsità di cestini pubblici per i rifiuti"
Se uno si documenta un attimo prima di partire, sà che è usanza là. Punto. E quindi semplicemente ci si adatta. Io tenevo nello zaino un sacchetto di plastica richuidibile e ci mettevo dentro appunto i rifiuti. Che svuotavo arrivati in hotel, Ma vi posso garantire che non è così scomodo! una volta presa l'abitudine lo si fa senza problemi!
Quindi mi unisco a chi, scrivendo sulle cose sgradevoli in Giappone ha risposto "Niente".
perchè non ho trovato nulla che abbia davvero infastidito.
Poi, va precisato che io ho fatto un viaggio di gruppo dove c'era una guida ed eravamo stati avvisati su usi e costumi. questo sicuramente ha agevolato tante cose rispetto a chi và in Giappone in autonomia e organizza da solo.
Negli USA ci sono andato (Salt Lake City) 1 sola volta. 3 ore ad aspettare in piedi all'ultimo controllo passaporti perchè prima dovevano passare tutti i cittadini americani anche dei voli che stavano atterrando.
Quando finalmente è toccato a me: 20 minuti per guardarmi il passaporto (ha sfogliato pagina per pagina) e 10 minuti sul chiedermi perché ero stato in Cina (era il 2013 e il visto cinese di transito era del 2011)
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