Marvel o DC Comics?
Vince così la Marvel e un po' era lecito aspettarselo! L'enorme successo cinematografico ottenuto di recente dai personaggi nati sotto l'egida di questa mitica casa editrice e il fatto di appartenere a quel colosso chiamato The Walt Disney Company di certo aiuta ad entrare se non nel cuore almeno nell'immaginario collettivo anche delle nuove generazioni.
Al di là di chi ha vinto o no, come è nello spirito di questa mia rubrica, lo scopo è stato quello di intavolare una discussione tra le varie componenti dell'utenza di animeclick.it riguardo ad un settore che sicuramente non fa parte dell'orientamento "made in Japan" del sito ma che ci si avvicina in quanto fandom molto legato al media del fumetto. I risultati mi sono sembrati davvero buoni, tra chi ha ammesso la sua ignoranza, manifestando la volontà a conoscerne di più, e chi, più esperto, ha fatto sentire la sua voce fatta di pura passione e non di strafottenza e snobberia.
Per concludere il discorso vi sottopongo questo articolo, letto tempo fa, che cerca di trovare le ragioni riguardo al perchè del ritrovato entusiasmo mondiale verso questi eroi mascherati. Ditemi, se vi va, cosa ne pensate!
Chi di voi non ha desiderato volare come Superman, o usare il lazo della verità di Wonder Woman?
Recentemente è “riscoppiata” la voglia di supereroi, sarà la crisi galoppante che ci induce a sognare?
Senza scomodare grandi sociologie e psicologi o entrare nell’analisi dei topoi narrativi, ho tratto alcune conclusioni con un amatore del genere Gianluca Orlovich e insieme abbiamo provato a dare qualche informazione e pensato ad una risposta ovviamente puramente soggettiva.
Prima però è il caso di fare una carrellata veloce sui soggetti: origini ed evoluzioni di genere.
I supereroi nascono con il primo numero del giornaletto «Action Comics», nel giugno 1938 con il personaggio Superman.
I personaggi della Marvel – Spider-Man, Iron Man, gli X-Men, Hulk, i Fantastici Quattro, Thor e Captain America – e quelli della rivale DC Comics – Superman, Batman, Wonder Woman, Aquaman, Flash – sono spesso figli di immigrati ebrei o comunque hanno un’adolescenza piuttosto difficile.
Sono tanti i super eroi come tante sono le caratteristiche che li accomunano: poteri che enfatizzano i 5 sensi, capacità di volare, sono abili nelle arti marziali, mettono a rischio la propria vita per gli altri, hanno sete di vendetta, forte senso di responsabilità, identità segreta, costumi sfavillanti spesso di stampo e colore americano, hanno un nemico forte, sono ricchi e non hanno bisogno di lavorare, oppure hanno un lavoro non troppo impegnativo che consente loro maggiore libertà, e comunque malgrado i super poteri hanno una debolezza insolita, un amore paradossale e grandi passioni.
Inizialmente era rappresentato da un uomo medio, bianco americano, poi pian piano diventano donne e di etnie diverse, insomma si globalizzano anche i super eroi…
Stan Lee, è il nome del mitico fumettista che negli anni Sessanta ha saputo dare vita a personaggi blasonati come Spiderman, Hulk, X-Men, Thor, Iron Man, creando una squadra magnifica che ha accompagnato milioni di lettori in un percorso fantastico fatto di momentanee sconfitte ma anche, e soprattutto, di splendide rivincite e vittorie.
Prendiamo alcuni di loro e vediamo chi erano, cosa diventano e quali sono le loro debolezze:
Cominciamo con il giovane Peter Parker, il quale si trova a dover affrontare i problemi legati all’adolescenza e alle sue insicurezze, cercando di districarsi tra la timidezza e i suoi modi di fare impacciati, e che da quel fatidico giorno in cui decide di recarsi ad una conferenza scientifica la sua vita cambia completamente. Diventando Spider-man/Uomo-Ragno.
Si potrebbe pensare anche al miliardario Bruce Wayne, la cui infanzia viene bruscamente rovinata dal brutale assassinio dei genitori, a cui assiste impotente, e che influenzerà la sua giovane mente a tal punto da spingerlo a usare tutte le sue risorse finanziarie per costruire su se stesso un immagine che incuterà terrore ai criminali di Gotham City, (città natale) con il personaggio di Batman.
Una sorte oscura toccherà similmente allo scienziato Bruce Banner, inventore di una bomba a raggi gamma la quale detonando inavvertitamente causerà qualcosa di molto peggio della morte del suo costruttore: altererà notevolmente la sua struttura molecolare facendo emergere il suo mostruoso (e verde) alter ego ogni qualvolta cederà alla rabbia diventando Hulk.

Non vogliamo dimenticare, comunque, quello che viene spesso definito l’eroe per eccellenza: l’unico abitante del pianeta Krypton ad essere sopravvissuto all’estinzione del suo pianeta, e per questo spedito sulla terra in fasce, dove verrà allevato da una modesta coppia di contadini e dove scoprirà di possedere dei superpoteri strabilianti che metterà al servizio del genere umano.
Su Krypton si chiamava Kal-El, da noi sarà conosciuto, dal giugno del 1938 data che coincide appunto con l’uscita del suo primo fumetto Action Comics, col nome di Superman. Il mito del superuomo nietzschiano filtrato attraverso la sensibilità di un immigrato ebreo nell’anno in cui l’Europa – proprio come Krypton – sta per esplodere, la guerra mondiale è alle porte e la Grande Depressione che a nove anni dal crac di Wall Street continua a azzannare l’America che l’Uomo d’Acciaio ha conquistato il cuore dei giovani e meno giovani, sia sulla carta stampata che sul grande schermo. Superman non è uno di noi, a differenza di come lo possono essere gli altri superheroes, che sono comunque umani. E’ l’unico alieno a raggiungere il nostro mondo. Anche lui, come gli altri, conoscerà l’amore, i sentimenti, la frustrazione di non poter amare come vorrebbe la sua Lois Lane (collega giornalista) per lealtà verso la sua identità. Ma anche lui ha il suo tallone di Achille come ogni umano con le sue debolezze, la metaforica Kriptonite.
Tra tutti, anche molte eroine, quella per eccellenza è Wonder Women, giornalista americana che ha una forza sovrumana paragonabile a quella di Superman, la sua è un' origine da principessa amazzone. Athena le ha donato una grande saggezza e intelligenza perciò parla molte lingue terrestri. La sua esperienza come combattente è paragonabile a quella di Batman, se non superiore.
Wonder Woman ha come armi un indistruttibile lazo d’oro, che se avvolge una persona la costringe a dire solo la verità, una tiara che può essere usata come arma da distanza, e dei bracciali che – grazie all’azione congiunta con la sua velocità – possono respingere anche i raggi Omega di Darkseid.
Ma come nella quotidianità o nei libri o nelle poesie dantesche, la storia dei fumetti attribuisce un potere che contraddistingue spesso le donne già dai tempi biblici di Sansone e Dalila, infatti Crisi Infinite racconta che Wonder Woman persuade Batman a non sparare ad Alexander Luthor.
Essere supereroi ha un suo prezzo, nel bene e nel male, non importa da dove provieni. Se ne renderanno conto Spiderman, Batman, Hulk e “company”. Tutti loro affronteranno nelle loro storie momenti devastanti di solitudine, pur avendo l’amore a portata di mano e la “nostra” ammirazione. Una delle frasi più significative mai rivolte a uno di loro è quella dello zio Ben al suo amato nipote Peter (Spider-man) : “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. A questa grande verità non c’è mai fine. Ma sono supereroi e tali dovranno e vorranno rimanere.
Tuttavia i “nostri” supereroi dal loro esordio hanno vissuto una decostruzione e una rinascita e ora li vediamo esplodere nelle sale cinematografiche.

Ma perché piacciono tanto?
Quello dei supereroi è un mondo affascinante, intenso, coinvolgente e talvolta metaforicamente realistico per la nostra quotidianità.
Ma i supereroi sono anche più simili a noi di quanto si pensi: nel nome della giustizia, dell’amore, della lealtà, diventano quello che vorrebbero – che vorremmo - essere.
Quale giovane studente introverso e vittima delle proprie fobie sociali non si rispecchierebbe ad esempio in Peter Parker (Spiderman), provando un senso di liberazione e di libertà nel vederlo scorazzare tra grattacieli, palazzi o quartieri?
Quale persona profondamente irritata per le proprie ingiustizie subìte non potrebbe comprendere le difficoltà di Bruce Banner (Hulk) nel controllare la propria rabbia nei momenti più critici, desiderando a volte di “esplodere” nella stessa maniera?
Quante volte è stato difficile, almeno quanto lo è stato per Superman, rivelare il proprio amore ad una collega o ad un amica?
Quale bambina non ha visto nel suo papà la forza e la protezione di Superman?
Quale donna impegnata tra casa, lavoro e famiglia non si è sentita un po’ Wonder Woman?
Quale uomo innamorato non vorrebbe apparire un Superman, Batman, Spiderman o qualsiasi eroe per la propria amata?
Quale donna non desidererebbe al suo fianco un uomo che la protegga o che abbia tutte le possibili qualità positive, confermando le teorie di proiezione Freudiane?
Insomma, i supereroi sono un po’ la nostra proiezione, i simboli delle nostre aspettative e rappresentano l’eco delle nostre angosce, paure, dei nostri incubi forse ma anche delle nostre speranze, sogni e desideri.
Ma se riflettiamo e ci guardiamo intorno i super eroi sono in mezzo a noi.
Tutti pazzi per i supereroi. Perché piacciono tanto?-di Sara Laveglia.
Fonte: http://notizie.tiscali.it/
Recentemente è “riscoppiata” la voglia di supereroi, sarà la crisi galoppante che ci induce a sognare?
Senza scomodare grandi sociologie e psicologi o entrare nell’analisi dei topoi narrativi, ho tratto alcune conclusioni con un amatore del genere Gianluca Orlovich e insieme abbiamo provato a dare qualche informazione e pensato ad una risposta ovviamente puramente soggettiva.
Prima però è il caso di fare una carrellata veloce sui soggetti: origini ed evoluzioni di genere.
I supereroi nascono con il primo numero del giornaletto «Action Comics», nel giugno 1938 con il personaggio Superman.
I personaggi della Marvel – Spider-Man, Iron Man, gli X-Men, Hulk, i Fantastici Quattro, Thor e Captain America – e quelli della rivale DC Comics – Superman, Batman, Wonder Woman, Aquaman, Flash – sono spesso figli di immigrati ebrei o comunque hanno un’adolescenza piuttosto difficile.
Sono tanti i super eroi come tante sono le caratteristiche che li accomunano: poteri che enfatizzano i 5 sensi, capacità di volare, sono abili nelle arti marziali, mettono a rischio la propria vita per gli altri, hanno sete di vendetta, forte senso di responsabilità, identità segreta, costumi sfavillanti spesso di stampo e colore americano, hanno un nemico forte, sono ricchi e non hanno bisogno di lavorare, oppure hanno un lavoro non troppo impegnativo che consente loro maggiore libertà, e comunque malgrado i super poteri hanno una debolezza insolita, un amore paradossale e grandi passioni.
Inizialmente era rappresentato da un uomo medio, bianco americano, poi pian piano diventano donne e di etnie diverse, insomma si globalizzano anche i super eroi…
Stan Lee, è il nome del mitico fumettista che negli anni Sessanta ha saputo dare vita a personaggi blasonati come Spiderman, Hulk, X-Men, Thor, Iron Man, creando una squadra magnifica che ha accompagnato milioni di lettori in un percorso fantastico fatto di momentanee sconfitte ma anche, e soprattutto, di splendide rivincite e vittorie.
Prendiamo alcuni di loro e vediamo chi erano, cosa diventano e quali sono le loro debolezze:
Cominciamo con il giovane Peter Parker, il quale si trova a dover affrontare i problemi legati all’adolescenza e alle sue insicurezze, cercando di districarsi tra la timidezza e i suoi modi di fare impacciati, e che da quel fatidico giorno in cui decide di recarsi ad una conferenza scientifica la sua vita cambia completamente. Diventando Spider-man/Uomo-Ragno.
Si potrebbe pensare anche al miliardario Bruce Wayne, la cui infanzia viene bruscamente rovinata dal brutale assassinio dei genitori, a cui assiste impotente, e che influenzerà la sua giovane mente a tal punto da spingerlo a usare tutte le sue risorse finanziarie per costruire su se stesso un immagine che incuterà terrore ai criminali di Gotham City, (città natale) con il personaggio di Batman.
Una sorte oscura toccherà similmente allo scienziato Bruce Banner, inventore di una bomba a raggi gamma la quale detonando inavvertitamente causerà qualcosa di molto peggio della morte del suo costruttore: altererà notevolmente la sua struttura molecolare facendo emergere il suo mostruoso (e verde) alter ego ogni qualvolta cederà alla rabbia diventando Hulk.

Non vogliamo dimenticare, comunque, quello che viene spesso definito l’eroe per eccellenza: l’unico abitante del pianeta Krypton ad essere sopravvissuto all’estinzione del suo pianeta, e per questo spedito sulla terra in fasce, dove verrà allevato da una modesta coppia di contadini e dove scoprirà di possedere dei superpoteri strabilianti che metterà al servizio del genere umano.
Su Krypton si chiamava Kal-El, da noi sarà conosciuto, dal giugno del 1938 data che coincide appunto con l’uscita del suo primo fumetto Action Comics, col nome di Superman. Il mito del superuomo nietzschiano filtrato attraverso la sensibilità di un immigrato ebreo nell’anno in cui l’Europa – proprio come Krypton – sta per esplodere, la guerra mondiale è alle porte e la Grande Depressione che a nove anni dal crac di Wall Street continua a azzannare l’America che l’Uomo d’Acciaio ha conquistato il cuore dei giovani e meno giovani, sia sulla carta stampata che sul grande schermo. Superman non è uno di noi, a differenza di come lo possono essere gli altri superheroes, che sono comunque umani. E’ l’unico alieno a raggiungere il nostro mondo. Anche lui, come gli altri, conoscerà l’amore, i sentimenti, la frustrazione di non poter amare come vorrebbe la sua Lois Lane (collega giornalista) per lealtà verso la sua identità. Ma anche lui ha il suo tallone di Achille come ogni umano con le sue debolezze, la metaforica Kriptonite.
Tra tutti, anche molte eroine, quella per eccellenza è Wonder Women, giornalista americana che ha una forza sovrumana paragonabile a quella di Superman, la sua è un' origine da principessa amazzone. Athena le ha donato una grande saggezza e intelligenza perciò parla molte lingue terrestri. La sua esperienza come combattente è paragonabile a quella di Batman, se non superiore.
Wonder Woman ha come armi un indistruttibile lazo d’oro, che se avvolge una persona la costringe a dire solo la verità, una tiara che può essere usata come arma da distanza, e dei bracciali che – grazie all’azione congiunta con la sua velocità – possono respingere anche i raggi Omega di Darkseid.
Ma come nella quotidianità o nei libri o nelle poesie dantesche, la storia dei fumetti attribuisce un potere che contraddistingue spesso le donne già dai tempi biblici di Sansone e Dalila, infatti Crisi Infinite racconta che Wonder Woman persuade Batman a non sparare ad Alexander Luthor.
Essere supereroi ha un suo prezzo, nel bene e nel male, non importa da dove provieni. Se ne renderanno conto Spiderman, Batman, Hulk e “company”. Tutti loro affronteranno nelle loro storie momenti devastanti di solitudine, pur avendo l’amore a portata di mano e la “nostra” ammirazione. Una delle frasi più significative mai rivolte a uno di loro è quella dello zio Ben al suo amato nipote Peter (Spider-man) : “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. A questa grande verità non c’è mai fine. Ma sono supereroi e tali dovranno e vorranno rimanere.
Tuttavia i “nostri” supereroi dal loro esordio hanno vissuto una decostruzione e una rinascita e ora li vediamo esplodere nelle sale cinematografiche.

Ma perché piacciono tanto?
Quello dei supereroi è un mondo affascinante, intenso, coinvolgente e talvolta metaforicamente realistico per la nostra quotidianità.
Ma i supereroi sono anche più simili a noi di quanto si pensi: nel nome della giustizia, dell’amore, della lealtà, diventano quello che vorrebbero – che vorremmo - essere.
Quale giovane studente introverso e vittima delle proprie fobie sociali non si rispecchierebbe ad esempio in Peter Parker (Spiderman), provando un senso di liberazione e di libertà nel vederlo scorazzare tra grattacieli, palazzi o quartieri?
Quale persona profondamente irritata per le proprie ingiustizie subìte non potrebbe comprendere le difficoltà di Bruce Banner (Hulk) nel controllare la propria rabbia nei momenti più critici, desiderando a volte di “esplodere” nella stessa maniera?
Quante volte è stato difficile, almeno quanto lo è stato per Superman, rivelare il proprio amore ad una collega o ad un amica?
Quale bambina non ha visto nel suo papà la forza e la protezione di Superman?
Quale donna impegnata tra casa, lavoro e famiglia non si è sentita un po’ Wonder Woman?
Quale uomo innamorato non vorrebbe apparire un Superman, Batman, Spiderman o qualsiasi eroe per la propria amata?
Quale donna non desidererebbe al suo fianco un uomo che la protegga o che abbia tutte le possibili qualità positive, confermando le teorie di proiezione Freudiane?
Insomma, i supereroi sono un po’ la nostra proiezione, i simboli delle nostre aspettative e rappresentano l’eco delle nostre angosce, paure, dei nostri incubi forse ma anche delle nostre speranze, sogni e desideri.
Ma se riflettiamo e ci guardiamo intorno i super eroi sono in mezzo a noi.
Tutti pazzi per i supereroi. Perché piacciono tanto?-di Sara Laveglia.
Fonte: http://notizie.tiscali.it/
Ringraziando tutti per la partecipazione, vi ricordo ancora una volta che per info, suggerimenti o mandarmi a quel paese potete scrivere a:
Non smetterò mai di sperare di vedere un Nolan lavorare per un personaggio Marvel...
Ti consiglio ti andare alla fonte invece che ai film e potresti trovare interessanti sorprese come il Batman di Milller e Moore a cui i film di Nolan devono moltissimo o alcune caratterizzazioni fumettistiche non portate al cinema perché troppo forti come l'arcolismo di Tony stark/Iron man o come henry Pym personaggio non ancora portato al cinema ma che è molto famoso per essere stato molto manesco nei confronti della moglie mentre aveva un esaurimento nervoso
Io comunque non posso parlare, non ne ho letto nemmeno uno e quindi ho votato che non mi interessa, non avendo elementi per giudicare.
Watchmen capolavoro, qualche graphic novel e storie brevi carine, poi le serie regolari sono illeggibili. Se volete leggere qualcosa di diverso dai manga va bene tutto ma non i supereroi XD
Poi ci sta che il tipo di continuity infinita e reboot possa piacere o non piacere, che si preferisca l'approccio nippofilo a quello statunitense, ci può stare, ognuno ha i propri gusti, ma non fate mai l'errore di generalizzare su questi prodotti, ve ne prego.
Se pensate che provato un Batman avete capito che non può piacervi una lettura sull'uomo pipistrello o che provato uno Spider-Man possa invece piacervi da morire, rimarrete sorpresi dallo scoprire come alcuni autori ed alcune saghe siano meno ispirate o riuscite di altre, ma del resto lo stesso non avviene nei manga? In quanti shonen interminabili non avete letto cali di qualità, mancanza d'originalità e invece recupero nel tempo?
Ribadisco, è la stessa identica cosa.
Riguardo al sondaggio è successo esattamente come avevo pronosticato: l'utenza media di AnimeClick.it è -logicamente vista la natura del sito- mangofila e se conosce i supereroi li conosce per lo più dal cinema, e Marvel è riuscita a costruirsi un fanbase più accanito in questi anni di quanto abbia saputo fare DC.
Tanto di cappello alla casa delle idee, per quanto ribadisco il mio supporto incondizionato a DC che negli ultimi anni mi ha strappato dall'abbraccio di mamma Marvel incantandomi con personaggi che nella mia ignoranza e supponenza avevo totalmente snobbato. DC è molto più di Batman e Superman, ed anzi, il meglio è nell'insospettabile, se volete provare qualcosa di comic, concentratevi sui New52 di Lion, o ancor meglio nel volume autoconclusivo Flashpoint, poi fatemi sapere.
Gli altri 139 utenti a cui non piacciono i comics vorrei proprio sapere quali volumi hanno letto prima di poter esprimere tale giudizio...per me nemmeno uno.
Ma in fondo su animeclick - dove la maggior parte dell'utenza rimane nel suo piccolo giardino di letture nipponiche - non potevamo avere un risultato molto diverso.
Io ho votato DC dato che molti dei suoi eroi mi hanno catturato per spessore e forza nelle storie raccontate...a già c'è anche Geoff Johns..
Il mio supporto incondizionato non è andato a DC, è andato a Lobo.
Comunque Flashpoint è un bel fumetto perché stravolge il mondo DC ma per quanto mi riguarda c'è anche di meglio sul mercato (adoro i fumetti di Grant Morrison per esempio)
A propostio... giusto in usti giorni mi son letto Echo di Terry Moore ed è bellissimoooooooooo *_*
Da bambino mi piacevano Spiderman e Batman, ma esistendo quintalate di serie per ogni personaggio disegnate da mille mila persone lasciai perdere subito perché il personaggio stesso, secondo me, si snatura.
Oltre al fatto che una storia non avrà mai fine (a differenza di un qualsiasi manga disegnato da un solo autore, di solito, che per quanto lungo sia prima o poi finisce, salvo l'autore ci resti
Ecco il punto cruciale per cui non mi piacciono (anche se i film degli X-Men al cinema li avevo visti ^^)
Magari verrà il giorno in cui mi avvicinerò anche ad essi, però la sostanza è che i manga mi danno tutto ciò che io desideri e anche di più, sotto ogni punto di vista; non c'è nulla da fare.
Non trovo congruente, con le relative riconsiderazioni sull'esito del sondaggio se così fosse, dover attribuire un successo alla Marvel per una sua migliore spendibilità cinematografica. Chi avesse assegnato la sua preferenza alla Marvel per tale motivo, penso, non interpretava correttamente la richiesta rivolta ad una valutazione del fumetto, non della sua trasposizione cinematografica che avviene a cura di soggetti che non necessariamente sono legati all'opera originale. Questa era una distinzione fondamentale da farsi.
@Kouga
Trovo molto interessante e bello in varie parti il tuo intervento, al di là di una classificazione di lettore più o meno medio di manga o comics che sia, la quale credo sia difficilissimo da parametrare, ma mi preme sottolineare un aspetto del tuo invito: la possibilità di sperimentare la conoscenza di un'opera, manga o comics che sia, richiede un impiego di risorse ingenti sia per denaro sia per tempi sia per attenzione. Lo affermo al di là della mia concreta esperienza di collezionista anche di questi fumetti americani per ribadire che invece comprendo pienamente e a ragione chi ha espresso, per dirlo in termini diplomatici, un certo distacco poichè riconosco che quell'utente è stato mosso nella sua affermazione da un qualcosa di molto importante: la sua impressione.
In sostanza, se l'opera non lo ispira, non lo attrae, non ne ha una prima ed istintiva impressione positiva, pur appartenendo ad un pianeta vicino a quello in cui vive, secondo me, non possiamo esigerne un suo comunque adoprarsi per giungere a conoscere "per filo e per segno" un qualcosa che, come tu mi puoi insegnare, ha un'articolazione estremamente complessa ed onerosa. Significherebbe disperdersi su tanti filoni e mai con la piena possibilità di giungere ad una cognizione qualitativamente valida e soddisfacente.
In ogni caso seppur pochi, la qualità dei film DC è stata fin'ora comunque superiore a quella Marvel per i miei gusti, sopratutto grazie alla fantastica trilogia di Nolan sul Cavaliere Oscuro, e per ora nel 2013 a comandare secondo me è ancora Man of Steel (seppur ovviamente di incassi sia stato nettamente più acclamato Arma Letale 5, emh cioè scusate, intendevo Iron Man 3).
Insomma, detto tra noi è un risultato poco credibile, ma vabbè, ottima l'iniziativa, secondo me ce ne dovrebbero essere ancora altre per aprire un pò gli occhi dei tanti lettori che si limitano ai manga senza dare nessuna opportunità ai comics, limitandosi a loro pregiudizi.
Comunque, per la cronaca io avrei votato DC, seppur segua e mi piacciano mote serie Marvel, in primis gli X-Men e Daredevil (una volta avrei detto anche Spider-Man, ma l'ultimo periodo è stato proprio nero), secondo me gente come Grant Morrison e Geoff Johns non può essere superata, datemi dell'eretico, ma li vedo quasi come l'Alan Moore e il Frank Miller della nostra generazione (certo, l'influenza e l'innovazione portata da questi due autori è molto più pesante e palese di Morrison e Johns, ma gli anni '80 erano altri tempi).
Infine, ai 139, andatevi a recuperare la ristampa del numero di Batman o Lanterna Verde del New 52 (reboot della DC approdato qui da noi a Maggio 2012), provate a leggere i primi numeri (o al massimo cercateveli sul web), oppure andate su pilastri storici come "Watchmen", "Il Ritorno del Cavaliere Oscuro", "Batman: Anno Uno", o su qualcosa di più recente come "All-Star Superman", il volume Planeta DeAgostini "Lanterna Verde: Alba & Crepuscolo", "Flashpoint" o il volume unico RW Lion "Joker", o ancora meglio, i numeri 11 e 12 della recente collana da edicola della Mondadori (in collaborazione con Lion) "Il Cavaliere Oscuro - Batman", leggete prima di giudicare, leggete e provate a scoprire un nuovo stile fumettistica che non ha nulla da invidiare ai nostri amatissimi manga.
P.S. e agli amanti della Marvel, sfruttate il rilancio "Marvel Now" e provate il primo numero dei nuovi spillati "I Nuovissimi X-Men" e "Incredibili X-Men" (in uscita a Settembre, insieme a "I Guardiani della Galassia"), e non dimenticatevi del numero 16 di "Wolverine & Gli X-Men" in uscita la prossima settimana, un ottimo punto d'inizio!
Come ha già detto qualcuno, il risultato era abbastanza scontato. Dato che ben pochi qui su Animeclick leggono i comics, sicuramente molti avranno votato in base ai film (alcuni commenti lo confermano).
Scommetto che la maggioranza dei votanti non ha la minima idea del fatto che serie quali Watchmen e V for Vendetta siano DC.
- Il Ritorno del Cavaliere oscuro
- The Killing Joke : Ristampato a Novembre e me lo prenderò a Lucca.
Poi sto seguendo la serie regolare di Batman (ora stiamo al 16) grazie al reboot. Letto poi della Marvel, Marvels, un ottima opera. Poi The Walking Dead versione bonellide (sto al numero 9). Letto 300 e ora che ho preso la absolute di V for Vendetta (con tanto di disegno di David Llyod al Romics) e tutti e 12 gli spillati di Watchman, potrò finalmente leggere Alan Moore.
Poi sto recuperando la serie originale delle Tartarughe Ninja della 001 Edizioni, che spacca un casino ^^.
Insomma, il fumetto americano lo snobbavo alla grande sino a un anno fa, poi guardando fuori dall'ambito dei supereroi, ho visto che c'è tanta bella roba. Globalmente mi piace meno della produzione Giapponese (anche se ne ho letti pochissimi), però di bella robba ce ne sta.
Insomma ragazzi, non precludetevi nulla.
Poi, ovviamente, anche le altre due storie di Batman che hai in lista son da leggere
che tristezza...
forse nemmeno si rendono conto che si comportano nello stesso identico modo dei tanti detrattori del mondo anime-manga
Ma si sa..i fumetti americani son brutti ed infiniti...ed i manga son per pedofili e bambini
Vabbè...
è una risposta molto superficiale che dimostra molta ignoranza nell'ambiente dei fumetti, è impossibile che ad una persona che legge manga non piaccia neanche un fumetto americano, secondo me si tratta solo di snobbare determinati prodotti visto che non sono stati pubblicati nel sol levante ; ricordo sempre che la parola "comics" non è sempre sinonimo di supereroe, leggetevi PREACHER, ma anche HELLBLAZER, qui i protagonisti non sono supereroi, ma al massimo eroi. Ci sono anche dei manga che si avvicinano a capolavori come WATCHMEN o V, come ad esempio MONSTER e 20th CENTURY BOYS(i primi due che mi vengono in mente) ma penso che comunque Urasawa difficilmente possa arrivare ai livelli delle storie di Moore sia come qualità che come quantità.
Poi è normale che il sondaggio lo vinca la marvel, il suo obbiettivo è quello di essere appunto popolare; il lettore medio se deve avvicinarsi ai comics legge prima qualcosa più alla portata come AVENGERS o SPIDER MAN soprattutto ora che è avvenuto il rilancio con MARVEL NOW, e solo in futuro leggerà i capolavori della vertigo; sempre senza nulla togliere alla marvel, anche lei ha le sue chicche, come alcune storie in devil, civil war oppure MOON KNIGHT che non è molto conosciuto.
"Ma se riflettiamo e ci guardiamo intorno i super eroi sono in mezzo a noi" ecco riflettiamo davvero su questo
E' assolutamente vero ciò che dici, tengo conto delle disponibilità economiche e delle priorità del singolo lettore: se una cosa non ce la si può permettere, non la si prova neanche, ci mancherebbe. Invito in questo caso a sondare fiere del fumetto e mercatini dell'usato, ci sono numerose testate interessanti svendute anche ad 1€ ad albo!
Detto questo il secondo classificato è veramente imbarazzante, ma non mi stupisce visto che l'otaku medio ha spesso un modo di ragionare retrogrado. Basti pensare al fatto che si offende se usi il termine "cartoni animati" per definire gli anime e "fumetti" per definire i manga..
Comunque io leggo di tutto da quando ho iniziato con i fumetti, [Giapponesi, italiani, americani] e sono arrivato alla conclusione che ogni prodotto è buono e alcuni mi piacciono di più rispetto ad altri a periodi alterni.. Ora come ora sono convinto che i fumetti americani e italiani siano di gran lunga superiori a quasi tutti i manga pubblicati in italia, molti dei quali li reputo inutili cavolate e spreco di carta... In Giappone ho visto titolil di gran lunga superiori che qui non sono stati portati in favore di schifezze o mezze banalità..
Comunque tornando ai comics, ci sono molti titoli che consiglio a chi non ha mai letto nulla, e volendo ora con il MARVEL NOW e il REBOOT DC è il momento giusto per iniziare a seguire fumetti. Poi ci sono vari mostri sacri che andrebbero letti, vedi Watchman, V, Il Corvo, Arckam Asylum, Thor di Simmonson e via dicendo...
Ma rimane il fatto che non bisogna fossilizzarsi su un solo genere che i manga non sono il miglior tipo di fumetto che esista...
Per la parte economica, come intelligentemente indichi, certamente ci può essere il mercato dell'usato, delle fiere, e così via... ma questo aspetto, per il concetto che esprimevo nel mio intervento, non deve essere disgiunto da quelli poi di gestione e usufruizione. Forse non mi ero sufficientemente spiegato: mi premeva evidenziare come, ammesso anche che uno abbia acquisito ad un ottimo prezzo la collana americana che gli interessava, ebbene questa diventa un ulteriore e non piccolo addizionale al già vasto universo (anime + manga) in cui noi già ci muoviamo. Non pongo limiti alle capacità di ognuno, ma penso ne converrai che chi già cerca di approfondire le conoscenze in un mondo così complesso poi magari abbia anche in reazione di operare scelte necessariamente di esclusione su prodotti affini del cui valore non discuto assolutamente. E' una questione di possibilità materiale nel gestire il tutto.
@Kuro Ookami
"si offende se usi il termine "cartoni animati" per definire gli anime e "fumetti" per definire i manga..."
Non siamo mica così permalosi!
Poi ovvio uno può avere delle preferenze di lettura ma fossilizzarsi sul concetto retrogrado di MANGA è MEGLIO è un idiozia...
Ora lavoro per un negozio di fuemtti e spesso e volentieri consiglio ai miei clienti anche letture diverse dal loro solito genere..
E per finire altra cosa che non concepisco ma qui si cambia un pò argomento è questo voler DISEGNARE manga senza IMPARARE a DISEGNARE VERAMENTE. Perché nel bene o nel male se si vuole lavorare nel mondo del fumetto, bisogna pirma di tutto saper disegnare, e poi si perfeziona uno stile proprio...
Hai unito la tua passione al tuo lavoro e naturalmente l'eclettismo che pratichi tra i vari generi ti sarà indubbiamente utile, dandoti ulteriori possibilità per distinguere o apprezzare ulteriormente opere che magari altri neanche guardano, ma qui mica lavoriamo tutti in fumetteria.
Non trovo congruente il concetto, se non ho mal interpretato, che secondo te uno legge il manga perchè è meglio di... Secondo te uno legge One Piece perchè è meglio di Spiderman?!? io credo che legga One Piece perchè gli piace One Piece. Perchè quando ha preso il numero uno o un numero a caso è nata in lui la voglia ed il piacere di saperne, indipendentemente da tutto quello che Marvel, DC o Bonelli sfornassero.
Non siamo "otaku retrogradi" (anche perchè i due termini sono tra loro incompatibili...) come scrivi perchè altri prodotti non ci ispirano. Ci dedichiamo ad una passione che già di suo è estremamente impegnativa quindi porta ad operare, come ho già scritto, selezioni, scelte, e la scelta coinvolge due soggetti: l'opera ed il lettore, non introducendo necessariamente termini comparativi per similitudine o altro. E come tu mi insegni, alla voce "opera" già solo come manga e anime abbiamo un bel da fare.
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