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Come resistere al suo musetto sorridente, alla zampina che ci chiama a sé, al suo corpo pacioccoso dai colori sgargianti? Tutto ci spinge a esclamare: “Che carinoooo!!” E’ proprio in questo che risiede il fascino del Maneki Neko, il gattino portafortuna che molti avranno portato a casa come souvenir. Ma da dove arriva il simpatico micino? E soprattutto come ha fatto a guadagnarsi la sua fama di porte-bonheur?

Come per molte altre cose giapponesi, anche in questo caso le origini sono cinesi. Sembra, infatti, che i gatti siano sbarcati per la prima volta in Giappone all'inizio dell'epoca Heian, intorno al X secolo al seguito di mercanti cinesi diventando presto una compagnia e un diletto per la classe nobiliare e assumendo a poco a poco l’importanza di un Kami, cioè una vera e propria divinità. Inoltre il fatto di trovarsi su un’isola ha permesso di sviluppare una razza autoctona con la coda corta detta a crisantemo (il simbolo della casa imperiale nipponica) o in tempi moderni Bobtail.
Da qui a diventare un porta fortuna il passo è stato breve, complici anche le numerose leggende che circolano a questo proposito. Che si tratti di un ricco proprietario terriero scampato ad un fulmine, di una cortigiana salvata da un serpente o di una vecchina diventata ricca vendendo statuine di terracotta del gatto dato via perché troppo povera per mantenerlo, il nostro micio, con il suo gesto di richiamare a sé, ha fatto molto per gli altri e questo gli ha fatto guadagnare un posto d’onore presso case e negozi, tanto che ora c’è un Maneki Neko per ogni occasione, a seconda del colore e della zampa alzata.

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Se la zampa è la sinistra attirerà i clienti, se è la destra invece salute e fortuna, anche se a volte, a seconda delle zone il significato è invertito. Inoltre è opinione comune che più in alto sia la zampa, maggiore sarà la buona sorte, quindi la zampetta ha avuto la tendenza a essere, negli anni, sempre più alta e ciò è utilizzato da alcuni come metodo approssimativo per stimare l'età di una statuetta. Un'altra credenza comune è che più alta è la zampa e da più lontano verrà la fortuna. Per i colori invece c’è l’imbarazzo della scelta! Si va dal tricolore (bianco, nero e arancione, il più diffuso perché in realtà il più raro in natura), al solo bianco (purezza) al total black (per tenere lontano influssi negativi e molestatori) al rosso (contro spiriti maligni e malattie) all’oro (ovviamente il colore dei soldi) al rosa (poco tradizionale ma molto popolare perché legato all’amore) fino al verde (per studenti e autisti, un po’ come il nostro “non correre papà”).

I materiali con cui possono essere costruiti sono i più disparati, dalla porcellana alla ceramica, dalla plastica, al legno, alla cartapesta, all'argilla fino all’oro e alla giada per i più costosi. Spesso sono raffigurati con una moneta in mano (sempre nell’ottica di favorire il commercio e gli affari) e molti sono adornati con un fazzoletto, una sciarpa ma soprattutto con un collare, un campanello e un bavaglino decorativo. Questi oggetti probabilmente imitano quelli che erano gli accessori ornamentali per gatti, in voga tra le famiglie benestanti durante il periodo Edo. Il bavaglino al collo però potrebbe anche essere correlato a quelli che spesso adornano le statue di Jizo, il protettore dei bambini ammalati e morenti. Infatti i genitori riconoscenti di bambini guariti da una malattia lo mettono spesso attorno a Jizo come ex voto.

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Il fatto che il Maneki Neko continui ad essere così in voga seppure sia passato molto tempo dalla sua nascita potrebbe anche essere correlato all’amore che il popolo giapponese (e non solo loro) ha verso i gatti in generale. Ad esempio nella provincia di Fukuoka nel sud del paese c’è un’intera isola in cui i gatti la fanno da padrone! Spesso però in molte abitazioni è proibito tenere animali a causa di rigidi regolamenti condominiali e quindi per ovviare al problema sono nati speciali caffè detti Neko café, dove chi ama i felini ne trova un buon numero pronto per farsi coccolare; una saggia regola vieta però di svegliare i gatti che dormono. Il fenomeno ha preso talmente piede che in tutto il Giappone ci sono già più di cento di questi speciali bar e nella sola Tokyo almeno una trentina.
Per chi invece avesse la fortuna di avere una casa tutta per sé ecco una breve galleria con sorprendenti gadget per allietare la vita dei vostri amati mici.

Fonti consultate:
www.tofugu.com
www.viaggiappone.com
www.enrocketnews24.com