Banner interviste
 
Ed ecco a voi un nuovo appuntamento con le interviste realizzate grazie al prezioso supporto dei lettori di AnimeClick.it.
Questa volta tocca a quel buontempone di Cristian Posocco, direttore editoriale di FlashBook Edizioni, che noi di AnimeClck.it ovviamente ringraziamo per la solita disponibilità.
Buona lettura!


Ciao Cristian.
1- Visto che non ci sentiamo da un anno, ti va di farci un piccolo bilancio di quanto accaduto nel frattempo?

Già un anno?!? No, dai, non ci credo! A me sembra un mese… evidentemente, rispondere a queste vostre interviste è talmente traumatizzante che poi uno ci deve convivere tutta la vita. E vabbe’, ce tocca. Poi però vi faccio intestare la parcella del mio analista, sappiatelo! Comunque, tornando in topic, è stato un anno difficile, e anche molto; ma per altri versi anche positivo, perché proprio il fatto di essere riusciti a superare le difficoltà, ed essere sempre qui a romperci le scatole a vicenda, ci fa guardare con rinnovato ottimismo e con voglia di fare al domani. Un domani che, è però bene ricordarlo, già cela dietro di sé altri domani, e poi altri domani ancora… all’infinito. E il naufragar c’è dolce, in questo mare.

2- Dopo il successo ottenuto nell'edizione 2012, Ayuko continua a conquistare il cuore dei nostri utenti, con Non ucciderò più le uova e Citrus entrambe sul podio dei nostri NekoAwards, rispettivamente come miglior volume unico e miglior miniserie del 2013. Il mercato sta continuando a premiare quest'autrice? E' rimasto ancora qualcosa da pubblicare?
Direi che non c’è dubbio che al pubblico italiano Ayuko sia proprio piaciuta (ma mi sarei sorpreso del contrario!). “Purtroppo”, però, abbiamo già pubblicato tutti i suoi fumetti editi. Non ci resta che aspettare che escano i suoi nuovi lavori.

CitrusNon ucciderò più le uovaThe Earl and the Fairy

3- L'anno scorso avevate puntato molto su Samidare, manga su cui credevate molto. Com'è andato? L'attuale pubblicazione di Creature Arcane, del medesimo autore, ci farebbe supporre non così male.
Non è una supposizione campata in aria. Samidare e il suo autore, sono stati apprezzati, e pare siano apprezzati ancora. Come ben sai, non sono pochi coloro che attendono la fine di una serie prima di acquistarla (manigoldi!), e Samidare ci sta dando tuttora discrete soddisfazioni. E poi quando pubblichi una figata di manga è sempre bello a prescindere.

4- La recente trasposizione animata della seconda serie di Rozen Maiden ha giovato alle vendite del manga? Più in generale, quanto un adattamento anime o live action influisce sulle vendite del corrispettivo manga?
Potrebbe. A un certo punto, in effetti, le vendite abbastanza deludenti rispetto alle (alte) aspettative (ma rimane sempre il dubbio che ci sia stato un fraintendimento di base, e che lettori e fumetterie abbiano pensato fosse una riedizione della vecchia serie) hanno mostrato segnali di ripresa, e, ad esempio, al Comicon è andato benissimo. Può darsi che l’uscita dell’anime gli abbia dato un piccolo “boost”.
In generale, comunque, non è totalmente automatico che un adattamento animato possa fare da traino o da “boost” a una serie a fumetti anche in Italia; però certamente male non fa, e in diversi casi si è mostrato, in effetti, decisamente propedeutico.

5- Siete ancora interessati alla pubblicazione di manhwa coreani?
Credo che la nostra conferenza del Comicon abbia già risposto a questa tua domanda. ^^

6- Sai darci per caso qualche lume su Returners di Gokurakuin Sakurako? Qual è la situazione in patria e quali sono i piani per l'immediato futuro?
In patria la situazione non è granché chiara, e non si sa ancora con certezza né come né quando né se uscirà il quarto volume. Pertanto, non ci sembra una cosa particolarmente urgente preoccuparci di pubblicare in Italia (in plausibile perdita) il terzo volume.

SamidareRozen Maiden IIReturners

7- Dopo ben tre anni, abbiamo potuto leggere finalmente il volume conclusivo, il quinto, di Muyung Senza ombra. Come mai c’è voluto tanto tempo?
Perché è stata una pubblicazione in perdita, pertanto abbiamo impiegato diverso tempo per poter rinegoziare il volume con l’editore giapponese. Ci sono poi state delle lungaggini per il ricevimento dei materiali di lavorazione e, infine, abbiamo atteso di riuscire a “incastrare” l’ultimo volume in uno slot che potesse limitare al massimo i danni per noi.

8- Siete interessati alle light novel di The Earl and the Fairy?
In caso decidessimo di pubblicare light novel, The Earl and the Fairy sarebbe uno dei primi titoli che considereremmo.

9- Dopo due anni dalla conclusione di Let the Sunshine In, siete tornati con una nuova serie di Adachi, tra l'altro la sua opera di debutto come sceneggiatore, Nine. Puoi già dirci come sta andando? Di Adachi, vendono di più i classici oppure i titoli più recenti?
Se la sta cavando, senza però stupire. Per quella che è stata la nostra esperienza, le vendite di Katsu! e, soprattutto, Cross Game stanno su un pianeta a parte rispetto al resto. Ma c’è da dire che il mercato in quel dato momento era decisamente diverso, anche se già si poteva annusare (e se rileggete le mie vecchie interviste ne troverete conferma) il rovinoso crollo che di lì a pochi anni sarebbe avvenuto.

10- Più in generale, quali sono i tipi di manga che più sono vendibili nell'attuale panorama editoriale? Titoli inediti, riedizioni, classici, serie lunghe, miniserie, volumi unici?
È molto difficile rispondere a questa domanda, perché capita che uno pensi di puntare al sicuro con un titolo che, per genere, stile e contenuti si allinea perfettamente a ciò che in quel momento vede premiato dal pubblico, e invece si ritrova fra le mani un mezzo flop; così come capita di avere risultati insperati da cose totalmente diverse. Poi dipende anche da editore a editore: alcuni sono più forti e considerati dai lettori di tal genere, e avranno di conseguenza più facilità a vendere un determinato tipo di prodotti e maggiori difficoltà a piazzarne altri.

MuyungNineCross Game

11- Ci dici un manga che avete in catalogo di cui siete particolarmente orgogliosi, e perchè?
Uno solo? Dai te ne dico due. Come Flashbook dico Cross Game, perché è stato quello che più di tutti ha cambiato la nostra dimensione e la nostra considerazione tanto in Italia quanto coi partner nipponici; come Posocco dico The Five Star Stories, perché è stata la prima e al momento unica edizione occidentale completa nonché la prima europea in assoluto di uno dei massimi capolavori della fiction giapponese. Un motivo d’orgoglio che mi porterò dentro sempre.

12- Ed uno invece che ha avuto un’accoglienza tiepida e che ti senti di consigliare spassionatamente?
Anche qui te ne dico due, perché andiamo a parlare a due tipi di pubblico totalmente diversi: sul fronte femminile sicuramente Dreamin’ Sun, titolo assolutamente delizioso che inspiegabilmente, ma davvero inspiegabilmente è stato un po’ ignorato dalle lettrici; sul fronte maschile Alice in Borderland, manga davvero avvincente e ben scritto, uno di quelli che ti lasciano col fiato sospeso e con l’ansia di sapere come andrà avanti – e non a caso sta andando alla grandissima un po’ dappertutto, non solo in Giappone ma anche, ad esempio, in Francia. Ma basta leggere i commenti sul vostro sito… c’è chi dice che il manga migliore fra quelli che stiamo pubblicando al momento, c’è chi addirittura si è spinto ad affermare che sia il manga per mascoli migliore in assoluto attualmente in Italia dopo L’attacco dei giganti. Insomma, c’è poco da aggiungere.

13- A cosa è dovuto il ritorno al prezzo di 5,90€ per alcuni dei vostri titoli? Le serie già in corso subiranno modifiche?
È abbastanza raro che vengano apportate modifiche alle serie in corso, si deve trattare di casi eccezionali. Per il resto, il passo indietro è stato dettato dal semplice fatto che, col senno di poi, un aumento esteso all’intero parco testate non si è rivelata la decisione migliore.

14- Negli ultimi mesi avete organizzato promozioni su alcune vostre serie. Quanto successo ha riscontrato l'iniziativa? Siete intenzionati a ripeterla?
Un buon successo, direi, e infatti la stiamo ripetendo. Certo, non sarà mai una cosa continuativa, perché altrimenti perderebbe la sua stessa ragion d’essere. Però è uno strumento che si è dimostrato valido e di cui, pertanto, ci armeremo ancora.

15- Oramai portare mangaka a Lucca sta diventando una consuetudine per sempre più editori. Avete mai pensato di invitare anche voi un autore del vostro catalogo?
Ci abbiamo pensato, ma la cosa non si è mai concretizzata.

The Five Star StoriesDreamin SunAlice in Borderland

16- Col passare degli anni le fiere del fumetto sembrano proliferare come funghi. Cosa significa, per una casa medio-piccola come FlashBook, la partecipazione a queste fiere?
Le fiere sono senz’altro un occasione di incontro, di confronto e un’eccellente vetrina per ottenere visibilità. Ma sono anche un costo e un impegno non indifferente. C’è una logistica da pagare e organizzare, del personale che deve lavorare in giorni festivi, uno spazio espositivo che ha un costo sempre crescente. Un editore grande con del personale specificamente specializzato può pensare di coprire quasi tutta l’offerta fieristica (chiamiamola così) del nostro territorio, o perlomeno gran parte di essa; una realtà come la nostra, invece deve far bene i conti e soprattutto spalmare con attenzione gli eventi cui parteciperà, anche in considerazione che il personale è lo stesso che si occupa della produzione dei fumetti, che è la priorità principale.

17- Cosa ne pensate dell'attuale sistema di distribuzione italiana?
Che è un sistema decisamente anomalo, e che può essere favorevole per alcuni ma che, fondamentalmente, è inadeguato ai tempi e a una ipotetica crescita del mercato. Il fatto è che, ai nostri occhi, pare che la distribuzione non venga vista da chi la attua come un’attività che porti profitto diretto, seguendo il meccanismo abbastanza elementare “più fumetti distribuisco, indiscriminatamente, più guadagno”; quanto piuttosto – e lecitamente, sia chiaro – un mezzo “di controllo”, volto soprattutto a spingere e rafforzare certi marchi a discapito di altri. Ne consegue che qualunque fumetto esca in Italia non partirà “alla pari” con gli altri, non potrà giocarsi le sue chances sfruttando unicamente il suo valore, i suoi contenuti, la sia appetibilità; ma potrà ottenere risultati diversi, in misura variabile, a secondi di chi lo pubblica e chi lo distribuisce.

18- I lettori si chiedono spesso come si faccia ad entrare a far parte dello staff di una casa editrice specializzata in fumetti. Quali studi e che tipo di formazione è necessaria? Soprattutto, è una professione che consiglieresti ad un appassionato?
Dipende dal ruolo che si aspira a occupare.
Per fare i traduttori, è necessaria non solo un’ottima conoscenza della lingua di partenza, e non solo di quella letteraria ma anche (soprattutto?) di quella colloquiale, ma anche una conoscenza altrettanto valida della lingua di arrivo e delle sue regole sintattiche dattilografiche (troppo spesso totalmente ignorate), nonché una conoscenza specifica del linguaggio speciale dei fumetti. E non solo: è necessaria una forma mentis particolare, una predisposizione naturale a riuscire a mantenere eleveti livelli di concentrazione e attenzione per molte ore consecutive, perché la svista e il fraintendimento sono sempre dietro l’angolo.
Per fare i grafici o i letteristi, occorre la conoscenza dei software dedicati unita a un’elevata velocità nel loro utilizzo - che però non si traduca in una scarsa cura e/o attenzione, che comprometterebbe la qualità del risultato finale.
Per fate gli editor o per ruoli dirigenziali sono necessarie, in ordine un po’ a CDC: conoscenza più ampia possibile del panorama editoriale tanto italiano quanto estero, della cultura e della mentalità dei propri partner, un livello eccellente dell’utilizzo della propria lingua, diplomazia, forza d’animo, capacità di lavoro in team, capacità di guadagnarsi il stima e rispetto tanto da parte dei collaboratori quanto da parte dei propri datori di lavoro, capacità di programmare, lungimiranza, pazienza, fondoschiena.
Venendo all’ultima domanda… francamente, non so se consiglierei queste professioni a un appassionato. Per poterle esercitare, bisogna scendere a grossi compromessi con la passione, se non proprio rinunciarvi. Anche perché non è tutto rose e fiori, eh. La passione ti può permettere di gioire ancor più dei successi, ma, d’altro canto, ti fa soffrire ancor più per gli insuccessi, ti logora da dentro quando non hai la possibilità di fare quel che vorresti fare come lo vorresti fare. In un mercato asfittico come quello attuale, ragionare col cuore anziché con la testa è pericolosissimo; ma anche ragionare con testa e cuore insieme può creare situazioni di conflitto. In poche parole, se non si è disposti o non si è in grado perlomeno di “ridimensionare” la propria passione, non è un lavoro che mi sentirei di consigliare.

19- Che progetti avete sul fronte yaoi, dato che avete recentemente annunciato al Comicon la ripresa della collana loro dedicata?
Ci sono 3-4 titoli in arrivo, oltre a quello già annunciato. L’idea sarebbe “regolarizzare” la collana con un volume a trimestre circa. Però tutto dipende, ovviamente, dai risultati di vendita.

Orange 1OrangeOrange 2

20- Hai qualche annuncio in anteprima per gli utenti di AnimeClick.it?
Eccoti una bella bomba: Orange di Ichigo takano. E, finalmente, posso svelare un retroscena. Noi ne acquistammo i diritti già quando veniva pubblicato da Shueisha, in quanto mi bastarono pochi capitoli per considerarlo uno dei migliori shojo manga di sempre, e avendo una corsia preferenziale per le opere dell’autrice grazie a Dreamin’ Sun, sarebbe stato da folli non approfittarne prima che anche la concorrenza ci posasse gli occhi. Purtroppo poi ci furono i noti problemi tra autrice ed editore, e i contratti, di comune accordo fra noi e Shueisha, invalidati. Quando poi fu ufficiale la riedizione dell’opera per conto di Futabasha, dovemmo reintavolare le trattative da capo. C’è voluto un po’ per spuntarla di nuovo, ma per fortuna è andata bene. La cosa buffa era leggere, su Facebook e nei forum, messaggi tipo “avete mai pensato ad Orange?” o “perché non pubblicate Orange?”, che sortivano il simpatico effetto di un coltello rigirato nella piaga. Mannaggia a voi, lettoracci impertinenti!!! >.<#

21- Ci congediamo chiedendoti quali sono i propositi e le aspettative per l'immediato futuro.
Ricominciare a costruire. Negli ultimi anni il mercato italiano è stato ripetutamente preso a picconate, è il risultato era sotto gli occhi di tutti. Non era pensabile provare a seminare, ciò che si poteva fare era solo cercare di proteggere il proprio pezzo di terra dalla furia distruttiva. Ora che siamo quasi giunti al “punto zero”, è l’ora di cominciare a programmare come far fruttare quei piccoli appezzamenti di terreno fertile che si sono salvati.

Grazie ancora per la disponibilità
Grazie a voi per la vetrina che ci concedete.