Salve! Anche oggi abbiamo il piacere di proporvi un grande articolo dell'Italian Indie Comics Award. Anche oggi nuova opera, anche oggi nuovi autori, o se volete nuovi concorrenti! Quindi ecco a voi ScrollBound di Karee & Gandell!
 
Karee, nome d’arte di Claudia Cocci, è una ragazza di Ascoli Piceno (Marche), di 26 anni. Inizia a disegnare subito dopo aver imparato a camminare e a parlare, ma è alle medie che comincia ad inventare le sue prime storie, finché alle superiori comprende che questa sua grande passione sarebbe dovuta divenire la sua professione… o per meglio dire: non punta ad essere una semplice fumettista, ma “quella che ti ricordi per le storie che racconta con i fumetti”! Arrivata all’Accademia delle Belle arti (dove ha studiato l'arte della regia) la sua convinzione si è fatta sempre più forte, rendendola più sicura che quella del fumetto sarebbe dovuta essere la sua strada. Ciò che la spinge ad essere una fumettista ed è all'origine di tutte le sue opere è vedere i fan della sua storia, discutere con lei (o con altri) di tutte le avventure e disavventure dei personaggi creati dal suo estro, emozionandosi per quanto da lei immaginato.
Durante gli anni delle superiori le sue maggiori influenze arrivavano dai manga, in particolare One Piece, che con la sua atmosfera fantastica è riuscita a convincerla a dover mettere su carta anche le sue storie, e Fullmetal Alchemist, che ha cambiato il suo modo di pensare e disegnare. Con la maturità invece si è avvicinata ai fumetti francesi (tra cui Long John Silver per citarne uno) e al mondo delle graphic novel, tra cui gli è impossibile non citare V per Vendetta, fumetto dal quale ammette di aver “rubato” il nome per la protagonista di ScrollBound, "Evey". In aggiunta a questo Claudia ammette di seguire molti character designer e illustratori, tra cui Patrick Brown (The Last of Us) e Ryan Jones, character designer di Tales of Monkey Island.

Ecco a voi di seguito la trama di ScrollBound:
 
Nel mondo in cui vivono i nostri protagonisti la magia di ogni elemento del creato è racchiusa dentro delle pergamene: queste rendono chi le legge in grado di usare il potere che contengono, senza dover usufruire di alcuno strumento conduttore. La vicenda ruota tutta intorno ad Evey, una maga apprendista istruita da suo zio a diventare a sua volta guardiana della pergamena della Luce, una delle pergamene più potenti che esistono nel globo. Nonostante le accortezze dello zio, un giorno i due vengono attaccati nella loro stessa casa dagli scagnozzi del maligno signorotto di turno che brama ottenere il potere delle pergamene più di ogni altra cosa. Durante la rocambolesca fuga, il fato vuole che Evey legga la pergamena ed entri in possesso dei poteri della Luce. Troppo potenti da governare rischiano di consumare la sua energia vitale molto presto e lo zio, sotto consiglio del suo amico monaco e guardiano Goro, decide di far intraprendere alla nipote un viaggio verso la sede del consiglio dei grandi saggi che possono liberarla dal potere. La strada è zeppa di pericoli e ad affiancarla c’è il giovane Takumi, un monaco guerriero allievo di Goro, incaricato di proteggere Evey ad ogni costo.

ScrollBound è quindi una storia dalle tinte fantasy che vede Takumi ed Evey compiere un’avventura fantastica, che porterà la protagonista a divenire sempre più forte e consapevole delle sue capacità, dando inoltre modo al lettore di scoprire il mondo creato da Karee. L'opera viene tradotta sia in inglese che in francese dalla stessa autrice, riuscendo a riscuotere un buon successo anche a livello internazionale, tanto da convincere l'autrice ad aprire un proprio canale Patreon (in cui fa sia commissioni personalizzate che anticipazioni di ScrollBound ed altre sue opere) con cui potersi far finanziare direttamente dai propri fan.
 

Tutto questo non sarebbe assolutamente possibile senza Gandell, al secolo Gian Marco Bachetti, collaboratore e sceneggiatore (ruolo che divide con la stessa autrice) di ScrollBound. Gandell nasce ad Ascoli Piceno nel 1977 e ha all’attivo due pubblicazioni di giochi per la provincia di Ascoli Piceno e la Lisciano Giochi. La loro collaborazione nasce per puro caso: Gandell era semplicemente il dungeon master di Karee, la quale gli chiese molto semplicemente se lui fosse disponibile a darle una mano per la sua opera, facendo partire così la proficua relazione di lavoro che dura tuttora.

Ecco quindi l’intervista all’autrice:

Benvenuta Karee! Un piacere fare la tua conoscenza: pronta per l'intervista?

Grazie mille per l’accoglienza! Sono prontissima, mi alleno da anni col maestro dei cinque picchi perciò posso rispondere a raffica!

Con che stile preferisci disegnare? Quali tecniche usi ?

Per il momento quello che mi resta più facile di tutti è quello giapponese, al di fuori dello stile narrativo. Come tecniche uso un po’ un misto: cerco di usare tutte le possibilità e capacità che ho per fare un prodotto migliore, senza costringermi nei tradizionalismi.

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Il fumetto mi lascia raccontare una storia meglio di una illustrazione singola, o di un disegno, e mi permette di far parlare i personaggi creati, muovendoli in una pluri-ambientazione, facendo vedere al mio pubblico ogni loro singola sfaccettatura, quasi come in un film.

Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

In questo lavoro, in generale, soprattutto agli inizi, il problema principale è farsi pagare e non farsi sfruttare: io parlo per esperienza nel campo dell’illustrazione, ma nel fumetto è la stessa cosa…ed è una cosa che odio. Una cosa che amo invece è vedere i miei personaggi (o anche personaggi degli altri) che prendono quasi vita grazie al mio disegno.
 

Una curiosità dal passato: di cosa parlavano le tue prime storie? 

Per quanto non mi ricordi cosa ho mangiato ieri, mi è rimasta impressa la prima (credo) storia che ho disegnato.. ma non è esattamente una storia completa bensì la fine di un’altra! Un bel giorno verso gli 8 anni stavo leggendo Topolino giornaletto (all'epoca ero fan di Topolino, un po' come tutti, e leggevo principalmente storie Disney) quando mi capitò di iniziare la lettura di una storia intitolata “Paperino e il sogno fantastico”. Questa era una storia dove Paperino, dopo aver fatto tardi ad una festa coi parenti per essere rimasto troppo tempo a dormire a letto, inizia a raccontar loro il proprio sogno avventuroso che lo ha trattenuto a letto.. peccato che il suo appassionante racconto venga interrotto, proprio come il suo sogno, dal suonare della sveglia, scatenando le ire di tutti i parenti ormai desiderosi di saperne la fine! E scatenando anche la mia di ira. Tanto che mi son messa a tavolino e mi son disegnata la conclusione da sola! (Purtroppo ora non mi ricordo più come l'avevo fatta finire, ma questa vicenda è un ricordo che serbo ancora piacevolmente con affetto).

In seguito, quando ho iniziato a seguire manga e anime, facevo delle caricature dei miei compagni di classe e li proiettavo nei mondi fantastici delle storie che vedevo ad esempio Pokémon, Dragonball, One Piece, Power Rangers (già) e chi più ne ha più ne metta. Poi passato il periodo “fangirl” ho iniziato a fare storie mie senza dover mettere in ballo altre entità più grandi e come traccia di questo ci sono ancora svariati disegni, specialmente nel mio account Deviantart, di personaggi di una storia fantasy che tutt’ora sto aggiustando e rivedendo..
 
La tua opera viene tradotta in francese ed in inglese, aprendoti quindi nuove fette di mercato e nuovi fan: parlaci di questa tua singolare, e fruttuosa, esperienza!

In generale preferisco sempre tradurre tutto quello che faccio perché per la maggior parte pubblico e produco per l’estero: basta solamente pensare che l'iscrizione a qualsiasi tipo di social network che non sia Facebook implica forzatamente l’uso di una lingua straniera, l'inglese soprattutto, e si può ben capire come in quanto artista non possa proprio farne a meno se voglio raggiungere veramente tutte le persone che possono essere interessate alla mia opera. Per questo motivo stiamo pubblicando al momento le tavole su un famoso sito che raccoglie fumetti dal mondo, Tapastic, che ci dà la possibilità di pubblicare i capitoli in più lingue. Il perché abbi scelto anche il francese è più un motivo personale: ovviamente il pubblico è meno vasto, ma nel futuro in cui mi troverò a spedire i lavori in giro per editori, la parte di traduzione sarà fatta! Per il momento la nostra opera va abbastanza bene in termini di views e siamo soddisfatti così. Quello che è stato però più soddisfacente è stato invece aver autoprodotto stampandole le prime copie e averle distribuite in poco più che due mesi, facendo il giro di qualche fiera! Siamo felici di questo e prevediamo sicuramente di stamparne ancora!

Com’è nata la tua opera?  Quali sono i tuoi piani per essa?

I protagonisti di ScrollBound sono nati per caso in Francia, mentre ero là a studiare… come succede sempre, li ho sognati (sì è vero, non prendetemi in giro) e li ho trasportati su carta: due personaggi fantasy con niente di speciale, una maga e un ninja, con vestiti ed accessori quasi identici a quelli che hanno ora: Evey, la maga, con la chioma bionda fluente e la bacchetta magica e Takumi, il ninja, con il bracciale e il volto coperto dalla sciarpa. Poi ho pensato ad una scena in cui i due potevano interagire, una scena quasi tragica dove si scopriva il volto di Takumi… Chi conosce il fumetto sa di cosa parlo, in caso contrario spero di avervi invogliato a leggerlo!

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

A questa domanda non posso rispondere in maniera imparziale, direi che mi piace tutto, ambientazioni e personaggi e la storia a venire pure quando Gian Marco, lo sceneggiatore, riscrive ogni tanto le cose! Se fossi un’estranea, la voterei per Rokko, il cinghiorago. Per fare i seri, invece, penso che valga un voto solo per l’impegno nell’essersi buttati a capofitto in una ambientazione in cui i cliché sono ogni giorno dietro l’angolo ed è necessario rimettersi sempre in gioco per non cadere nel banale. Forse molti lettori si tengono distanti dal fantasy per paura che sia sempre la solita solfa, ma noi ce la mettiamo tutta per evitare che questo accada: perciò penso che valga la pena dare anche solo un’opportunità di lettura! E poi i disegni sono belli :D

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ciao e… grazie di esistere!
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!