Salve a tutti quanti! Siete pronti al nuovo concorrente dell'Italian Indie Comics Award? Oggi parleremo della prima serie antologica (ovvero non di un fumetto ma di una raccolta di storie brevi) del nostro concorso: Thinker Comics, ad opera di Davide 'Thinker' Crespellani.
 
Thinker, nome d’arte di Davide Crespellani, è un disegnatore di 21 anni nato a Milano, trasferitosi a Cagliari per la gran parte della sua vita e ora nuovamente residente a Milano per via dell’Università. Il suo più grande sogno è di poter entrare in quell’incredibile mondo creativo che è la vita di un autore di fumetti, e questa è sicuramente un’idea che è nata con calma e raziocinio dentro di sé. L’evento che difatti gli ha cambiato la vita è stato l’incontro con Massimo Dall’Oglio durante il corso di fumetto intensivo tenuto proprio dal disegnatore di fama nazionale, il quale ha distrutto tutti quelli che erano i suoi sogni infantili per poi ricostruirli come ambizioni realistiche. Tutto questo lo ha fatto assolutamente crescere molto e gli ha dato modo di vedere questo mondo sotto una luce completamente diversa, cambiamento però che è dovuto anche alla lettura di opere come Capire il fumetto di Scott McCloud, il quale gli ha fatto comprendere le infinite possibilità che un linguaggio come quello del fumetto riesce ad offrire. Ed è così che ha deciso di dedicare la sua vita alla creazione di fumetti.

Naturalmente prende ispirazione dallo stesso McCloud, così come da Vaughain & Staples (Saga,) Canales & Guarnido (Blacksad) e Stjepan Sejic (Death Vigil). Ma in passato gli autori che lo hanno principalmente influenzato venivano dal mondo dei manga: Tite Kubo (Bleach), Yoshiyuki Sadamoto (Evangelion), Norihiro Yagi (Claymore), Makoto Yukimura (Planetes,Vinland Saga), Tsutomu Nihei (Blame), Takehiko Inoue (Slam Dunk, Vagabond) e forse a livello più intimo ed infantile il PK-team. Thinker nel suo percorso artistico cerca di prendere più elementi possibili da tutti gli autori che incontra, cercando di spaziare tra più generi e stili, proprio come fa nei suoi lavori.

Ha vinto la prima edizione del Mangaka Contest del Lucca Comics 2012, in quella che fu proprio la prima volta che si mise in gioco pubblicamente partecipando ad un contest, esperienza che tuttora non può che donare orgoglio all’autore che non si aspettava di arrivare nemmeno tra i finalisti! Anche quest’anno ha partecipato al contest portando Resurrection, una delle opere che potete trovare nella sua pagina.

Di seguito eccovi spiegato cosa sia Thinker Comics:
 
Thinker Comics è la pagina dove l'autore carica diverse storie brevi. Ogni storia è un universo a sé dove di volta in volta l’autore cambia genere, adattando il proprio stile alla storia narrata, passando senza problemi dalle storie di guerra alle commedie familiari, dalla fantascienza allo sport. Il messaggio che Thinker vuole portare è che non c’è assolutamente alcun limite al pensiero umano... ed alla propria fantasia.

Thinker, come ben espresso dal suo nome d’arte, è un pensatore, un pensatore che una volta che pensa ad una storia non può assolutamente non realizzarla, qualunque idea essa sia. Thinker Comics nasce quindi come progetto senza limiti, una palestra dove l'autore può crescere sia artisticamente che contenutisticamente, raggiungendo orizzonti inesplorati della narrazione a fumetti in un lento cammino di miglioramento netto e costante, dove l’unica vera regola è quella di dare piena libertà alla fantasia.
 

L'obbiettivo del progetto è ambizioso, ma l'autore non si fa molti scrupoli al riguardo: l'ambizione è una cosa importante per la carriera di ogni artista e porsi traguardi personali sempre più alti fa parte del gioco. L'importante per Thinker è quello di creare storie veloci e facilmente fruibili che tutti possano apprezzare, nella convinzione che se finora qualcuno non è rimasto soddisfatto di quello che ha letto sicuramente lo sarà in futuro con le sue nuove proposte. Una visione ottimista e positiva del proprio lavoro, ed una fiducia nelle proprie capacità e nell'evoluzione delle stesse, che tutti gli artisti probabilmente dovrebbero avere. "Stay Hungry, Stay Foolish", qualcuno diceva..

Ecco quindi l’intervista all’artista:

Thinker, abbiamo presentato te e la tua opera ma.. ora è il turno dell'intervista: pronto?

Sono prontissimo ma prima di tutto volevo ringraziare AnimeClick per avermi dato questa opportunità per far conoscere il mio lavoro, grazie mille!

Con che stili preferisci disegnare? Quali tecniche usi?

Non saprei proprio rispondere a questa domanda. Scrivendo e disegnando i vari capitoli di Thinker mi sono ritrovato a sperimentare stili e tecniche diverse, passando da un approccio tutto a mano ad uno tutto digitale, da uno stile realistico ad uno cartoonesco… insomma mi sforzo di non pormi paletti, se sento che una storia deve avere un certo stile grafico mi sforzo a fornirglielo. L'unica vera e propria limitazione che ho avuto finora è stato il non aver mai fatto storie a colori, ma è un aspetto sul quale sto lavorando, non mi piace l'idea di non poter colorare i miei fumetti solo perché non ne sono capace.
 
 
Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Ci sono diversi aspetti che fanno del fumetto quello che secondo me è il medium creativo di narrazione per eccellenza. Innanzitutto il fumetto permette all'autore di gestire la narrazione sia a parole che a immagini, creando possibilità inesistenti sia nel cinema che nella prosa. Si ha un esempio chiaro di queste potenzialità quando in alcune storie ci si ritrova con dei testi e delle immagini che presi singolarmente avrebbero un dato significato ma che messi insieme permettono di ottenere una visione della narrazione completamente diversa, questa è una possibilità che solo il fumetto può offrire. Un' altra caratteristica del fumetto è la gestione del tempo tramite l'utilizzo dello spazio, posso dare importanza ad una scena semplicemente disegnandola in una vignetta più grande ed il lettore si troverà in modo naturale a soffermarsi su di essa per più tempo, allo stesso modo posso far scorrere tante piccole vignette in sequenza per accelerare la lettura, questa è una cosa impossibile in altri medium come il cinema e la prosa, dove lo scorrere del tempo è abbastanza costante. L'ultimo aspetto che mi sento di dover citare è il più banale ma forse anche quello con cui è più facile immedesimarsi: nel fumetto sei tu Dio. In un film puoi scrivere il copione ed essere il regista ma non puoi manipolare più di tanto la recitazione degli attori, gli effetti speciali e tutto il resto, dipendi comunque dal lavoro di altre persone, nel fumetto invece fai tutto tu, hai il controllo totale e puoi mettere te stesso in ogni piccolo dettaglio.
 

Cos’è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

Mi piace raccontare storie, mi piace sia il gestirne la narrazione che l'aspetto grafico. Il fumetto mi permette di raccontare storie nel modo che voglio io dandomi pieno controllo della mia opera, per quanto mi riguarda è il mestiere più bello del mondo. Se dovessi definire qualcosa che detesto del mestiere del fumettista forse sarebbe il mercato, o quantomeno il modo di porsi che hanno alcuni autori nei confronti del mercato. Ho visto molta gente snobbare un genere di fumetto senza motivi validi ed autori approcciarsi alla narrazione come se fosse semplice illustrazione, insomma, il problema di questo mestiere più che il fumetto sono i fumettisti, che spesso non ne abbracciano le piene potenzialità (io compreso a volte, ma sto cercando di migliorare). Meglio se non parlo poi di chi, senza scrupoli, pretende che gli autori lavorino gratis in cambio di visibilità.

Parlaci quindi di Thinker, com'è nato?

Thinker è una palestra, un campo di ricerca e studio, uno strumento che sto usando per crescere ed imparare quello che mi servirà per scrivere e disegnare storie come si deve. A livello di pubblico non saprei esprimermi, i likes della pagina sono pochi rispetto a quelli di una qualsiasi webcomic ma è anche vero però che i likes della pagina superano i 200, e francamente non riesco neanche ad immaginare 200 persone leggere le mie storie, è una cosa che mi riempie di gioia e che mi fa dimenticare tutto il resto. In sostanza non mi interessa la fama, finchè anche una sola persona leggerà i miei lavori mi impegnerò al massimo per creare fumetti degni di essere letti.
 

Liar With A Gun è la tua prima vera opera, ce ne parleresti di più?

Liar With A Gun veramente è una storia nata prima che mi mettessi a lavorare su Thinker, voleva essere un esercizio narrativo, figurati che inizialmente non aveva neanche le didascalie, solo i dialoghi. Però Massimo ed un altro mio amico, che al tempo mi ha insegnato scenggiatura alla scuola di fumetto, mi facevano notare che anche se Leah era la protagonista compariva troppo poco, e sembrava che il protagonista fosse il soldato. Quindi ho deciso di provare ad aggiungerla in un modo tipico del fumetto, tramite una voce fuori campo: ma le voci fuori campo nel fumetto non hanno timbro, ed è difficile capire chi parla, ed è questo che ho cercato di sfruttare a mio favore, immaginando che il lettore attribuisse le didascalie al soldato e si rendesse conto all'improvviso di aver frainteso. È una tecnica che in un film non avrebbe funzionato.

È una storia che sostanzialmente gira intorno al concetto di bugia e su come a volte per ingannare non c'è bisogno di mentire direttamente. Ci ho lavorato per molto tempo (almeno 6 mesi) e quando ho deciso di fare Thinker ce l'avevo già pronta quindi mi sono detto: "userò questa come prima storia". In realtà però contavo di farci una storia più lunga perché poi mi sono affezionato al personaggio e ho strutturato tutto un intreccio ed una psicologia sua. Insomma Leah in Liar With A Gun è solo una frazione di com'è davvero nella mia testa e di come spero sarà quando avrò l'occasione di fare una storia solo sua.
 

Tra i fumetti che hai creato c'è qualcuno che senti maggiormente tuo?

È difficile, ogni storia mi ha insegnato qualcosa di diverso e ha permesso di esprimere elementi diversi del mio immaginario. Forse proprio Liar With A Gun è un pochino sopra le altre, ma più che altro perché l'associo a tutto quello che sto costruendo dietro alla protagonista, come dicevo prima. A parte quello le sento tutte vicine a me a livello affettivo, ma per quanto riguarda il livello qualitativo ovviamente le ultime sono migliori, ma nonostante tutto penso che Liar sia una di quelle sceneggiate meglio, dato che dietro c’è stato un lavoro molto lungo.

Dici che Thinker è la tua palestra, quindi dicci: a che punto sono i tuoi esercizi? Quanto ti sta aiutando?

Mi sta sicuramente aiutando tanto, ed è anche abbastanza divertente. Ad essere sincero sto imparando soprattutto come non commettere certi errori, l'autocritica senza pietà ritengo che sia parte integrante dell'esperienza, persino una storia che mi piace come Liar ai miei occhi è disegnata malissimo. Non ho un punto di arrivo, anche quando potrò pubblicare con un editore credo che continuerò a fare un Thinker ogni tanto (ovviamente in base a quanto tempo ho).

Ad esempio, se smettessi di andare in palestra inizierei a perdere la linea, allo stesso modo ho la sensazione che se non mi sforzassi ad innovarmi ed a migliorare con il tempo diventerei un disegnatore mediocre, inoltre mi aiuta ricevere dei feedback da altre persone, anche se devo ammettere che non sono in molti a darmi feedback su come migliorare, ma sono sicuramente tutti feedback preziosi.
 
Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Quello che amo della mia opera è il realizzarla, il lavoro che ci metto dietro e tutto ciò che imparo mentre la creo. Il motivo per cui i lettori dovrebbero votarla penso lo debbano decidere i lettori non credete?

Ma non credi che in futuro potresti lavorare ad un solo fumetto?

Ad uno solo no, non mi piace pensare a me stesso come un autore che tira fuori una storia dal cappello e o la va o la spacca… io vorrei essere capace di tirare fuori storie interessanti dal cappello come e quando mi pare. Comunque ci sono delle trame che mi ronzano in testa da anni ormai ma non ce n'è una sola unica e perfetta: c'è la classica super saga epica alla quale lavoro da anni con la speranza di perfezionarla,  la storiella emotiva con elementi sovrannaturali, la storia d'azione di fantapolitica, il racconto cyberpunk che tratta temi riguardanti la natura dell'autocoscienza eccetera…
Può capitare benissimo che domani io mi svegli con un’ idea nuova, così grande che non può essere racchiusa in una storiella breve di Thinker, e decida di tenerla "in buffer". Insomma non voglio pormi limiti alla mia creatività anche perché mi rendo conto che con il tempo i miei gusti e le mie capacità cambiano, ed una cosa che secondo me è fondamentale in una storia è la coerenza, quindi preferisco fare tante storie, magari profondamente diverse, piuttosto che una sola saga dove però a metà cambio completamente genere perché ho cambiato gusti o stile.


Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ciao a tutti, spero che possiate divertirvi a leggere Thinker almeno quanto mi sono divertito io a realizzarlo.
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!