Una bambina giapponese di appena sei anni si è lanciata dal 43esimo piano del palazzo in cui abitava ad Osaka alcuni giorni fa, dopo aver visto insieme ai genitori un DVD su un anime con protagonista una famiglia che poteva volare. La giovane, il cui nome non è stato diffuso dalle autorità giapponesi, non è purtroppo sopravvissuta alla caduta, che parrebbe essere stata tutt'altro che accidentale, ma premeditata dalla vittima.

Per poter, infatti, compiere questo gesto avventato, la bambina si sarebbe recata nella sua camera, lontana dalla vista dei genitori (in quel momento impegnati), e avrebbe scavalcato con una sedia una recinzione di sicurezza di un metro, prima di lanciarsi nel salto fatale.
Che ci sia o meno un collegamento, le autorità hanno preferito non rivelare il titolo della serie anime che la giovane aveva visto poco prima del tragico fatto.
Ecco cosa ha affermato un ufficiale di polizia al The Guardian in proposito:
L'ufficiale ha anche spiegato la decisione degli organi di polizia di non rivelare il nome della serie anime:
La bambina aveva da poco incominciato ad andare a scuola, esperienza che attendeva, secondo i genitori, con grande trepidazione. Lascia da soli dietro di sè un fratello e una sorella più giovani.
Fonti consultate:
The Telegraph
Daily Mail UK

Per poter, infatti, compiere questo gesto avventato, la bambina si sarebbe recata nella sua camera, lontana dalla vista dei genitori (in quel momento impegnati), e avrebbe scavalcato con una sedia una recinzione di sicurezza di un metro, prima di lanciarsi nel salto fatale.
Che ci sia o meno un collegamento, le autorità hanno preferito non rivelare il titolo della serie anime che la giovane aveva visto poco prima del tragico fatto.
Ecco cosa ha affermato un ufficiale di polizia al The Guardian in proposito:
Non pensiamo che si tratti di omicidio, ma solo di un incidente. Abbiamo ricevuto una chiamata domenica pomeriggio da un uomo, testimone della caduta della bambina. Può sembrare strano che non sia stata la famiglia a chiamare, ma qualcuno da terra ha assistito alla tragedia e non appena ha visto cosa stava succedendo, ha preferito chiamare immediatamente le autorità.
L'ufficiale ha anche spiegato la decisione degli organi di polizia di non rivelare il nome della serie anime:
Non vogliamo rivelarlo perchè potrebbe portare le persone a dire 'ecco quello che succede a guardare film di questo tipo' .
La bambina aveva da poco incominciato ad andare a scuola, esperienza che attendeva, secondo i genitori, con grande trepidazione. Lascia da soli dietro di sè un fratello e una sorella più giovani.
Fonti consultate:
The Telegraph
Daily Mail UK
Storia purtroppo già vista e sentita...
Di certo, la guida parentale (o di un educatore) all'utilizzo e alla comprensione di qualsiasi tecnologia o input mediatico è fondamentale per la formazione di un bambino.
Tuttavia non credo che la tv possa influire così tanto sulla mente di un bambino, altrimenti non ci sarebbe scampo per l'umanità. Chiunque cada in un'assuefazione di tal tipo era un soggetto già di suo "a rischio", che si trattasse di anime, libri, quadri, favole per bambini o altro. Senza contare che bisogna vedere bene la condizione sociale in cui viveva la bambina.
Troppi fattori, insomma
La causa di questa tragedia sta semplicemente nei sistemi di sicurezza dell'edificio, e basta.
Purtroppo incidenti del genere possono succedere, sia che siano presenti i genitori (come è stato nel mio caso) o che non lo siano.
http://www.theguardian.com/world/2016/apr/12/girl-in-japan-falls-to-hear-death-after-watching-anime-about-children-who-could-fly
a sua volta esempio di come NON si riportano le notizie.
Se si va a cercare la STESSA notizia sui media nipponici, NESSUN giornale parla dell'anime in questi termini.
Né lo Yomiuri
http://www.yomiuri.co.jp/osaka/news/20160411-OYO1T50015.html
né l'Asahi
http://www.asahi.com/articles/ASJ4B7VFPJ4BPTIL088.html
né il Sankei
http://www.sankei.com/west/news/160413/wst1604130047-n1.html
parlano del supposto "poliziotto che non vuole dire il nome dell'anime", accento che viene messo solo dai media angloamericani, con quali finalità vi lascio immaginare. Le illazioni non dovrebbero far parte del giornalismo, ma per fortuna io non sono un giornalista.
Il Sankei tra l'altro è l'unico che parla della scena dell'anime in cui "i personaggi volano", ma si concentra sul fatto che la bambina probabilmente riteneva di essere a livello del terreno perché dalla veranda poteva scorgere i palazzi circostanti... finché non ha tragicamente scavalcato il muretto. Le conclusioni cui arrivano i media nipponici sono di elementare buon senso: non si può allentare la guardia neanche un istante, con bambini mossi dalla loro naturale curiosità a esplorare il mondo esterno.
Altro che "imitava i cartoni": ché è questo ciò che vogliono insinuare i media occidentali, a costo d'inventarsi i fatti. Non nascondiamoci dietro un dito.
Tutti noi abbiamo guardato Dragon Ball in tenera età ma non è che ci mettevamo a fare a cazzotti in giro per le strade, al massimo abbiamo imitato il gesto della Kamehameha o provato a fare i movimenti della fusione con un amico.
Non oso immaginare il dolore dei genitori.
Ci sono persone più influenzabili di altre, ma non è certo colpa di cartoni, videogiochi etc. C'è sempre una scusa per gettare del fango su questo mondo, sempre. Limitare certi prodotti non serve a nulla, o forse vogliamo tappare le ali ai bambini, impedendogli di fantasticare su quello che vedono ogni giorno? Li condanneremmo così ad una vita buia e triste, in cui la loro mente non sarà mai un grande campo di grano, ma solo un tetro cortile di una palazzina. Ci sono soltanto persone che vanno tenute d'occhio più di altre; è successo con un cartone animato ma poteva succedere con un film o qualsiasi altro mezzo, sta ai genitori intuire la percolosità di una scena.
Mio fratello e un suo amico provarono a farlo. Per fortuna mia madre li afferrò in tempo...
In compenso un mio cugino molto più giovane provò a imitare Spiderman... E se prima i suoi genitori per motivi religiosi erano dubbiosi sui cartoni dei supereroi, puoi immaginare cosa successe dopo.
Povera bimba comunque, l'immaginazione è una cosa bellissima ma in casi come questo purtroppo non è così.. Anche io quando ero piccolo facevo bravate del genere, se penso a quante volte sarei dovuto morire mi metto le mani tra i capelli.. Come quella volta che attraversai la strada di corsa fingendomi clarck di smalville mentre passa l'autobus (l'autista ebbe un infarto ahah), così per sfidare gli amici ahah sono pazzo lo so XD
e comunque è una stupida caccia alle streghe come qualcuno a ribadito sopra.
Lo straziante dolore della famiglia per la perdita di una bambina così piccola... quello evidentemente è secondario per certi giornalisti
E' una tragedia, su questo non si discute, tuttavia la colpa non è dell'anime ma dei genitori che avrebbero dovuto tenerla d'occhio.
Condoglianze alla famiglia, per il resto non saprei che dire.
1) Chi avrebbe dovuto tenerla sott'occhio non l'ha fatto ( ma se mai sarete genitori vi accorgerete che non è tanto facile non staccar mai di dosso gli occhi da un figlio)
2) Poichè evidentemente non gli era stato spiegato fino alla nausea che certe cose nella realtà non si possono fare. Alcuni bambini ci arrivano da soli, ad altri è necessario farglielo entrare bene in testa immediatamente.
Ovviamente che colpa ha l'anime?
Poteva succedere guardando un fumetto o un film, persino leggendo qualche fiaba dove i personaggi possono volare.
Purtroppo è successo...
Ora: che alcuni bambini siano così influenzati da qualcosa che vedono in tv non so quanto possa essere normale, ma incolpare il fatto che i genitori fossero distratti e dovevano tenerla d'occhio mi sembra cattivo e ingiusto. Essere distratti non vuol dire che stavi ignorando la figlia, magari erano semplicemente in un'altra stanza a parlare (è un esempio) e la bambina è rimasta sola in camera sua ed è accaduto? Insomma, non è che un genitore può stare appresso ai figli 24 ore su 24, sono esseri umani anche loro, tanto più che è davvero un attimo e la tragedia può succedere davvero.
Ricollegando questa storia alla mia vicina penso: quindi se lei non fosse andata in bagno la bambina sarebbe ancora viva? E' probabile, e anche lei si sentirà in colpa, ma voi andate a pensare che i vostri figli o i vostri fratelli possano buttarsi da un balcone mentre guardano un dvd e voi magari andate in un'altra stanza per due minuti? Sono disgrazie e non sono colpa di nessuno.
Come ha ricordato MCMXC (post 23) da piccoli c'era questa leggenda metropolitana del bambino a cui Miwa non aveva lanciato i componenti.
Mentre, purtroppo, ci fu un fatto reale nel luglio del 1980 in cui un bambino (di Palermo o Salerno, le due fonti non concordano...) morì soffocato mentre giocava ad imitare Goldrake. Questo fatto luttuoso scatenò la stampa meno ragionevole, terribile l'articolo di Nantas Salvalaggio su Oggi di agosto, il cui titolo spiega già il contenuto dello scritto:
"Goldrake ammazza dal video e nessuno si prova a fermarlo".
Personalmente ho fatto qualche ricerca sulla famigerata interrogazione parlamentare dell'onorevole Silverio Corvisieri contro Goldrake, e non ne ho trovato traccia nè alla Camera che al Senato. Lo scrivo per DrCaos (post 29)
Poi un altro gravissimo problema di sicurezza... al 43 piano l'unica cosa che ti separa dal vuoto è una recinzione di un metro?! Basta che un adulto abbia un malore ed è un attimo a trovarsi catapultati fuori...
Ricordo che all'età di questa bambina io scavalcavo cancelli di due o tre metri come una scimmia (eeeeh gli sport che fai quando la palla ti va a finire nel giardino dei vicini
Poi ovviamente come detto sopra la notizia andrebbe controllata magari confrontandola con le fonti giapponesi (chi è in grado)
E sottolineo e stra-sottolineo tutto quello che ha detto @Arashi84, pura verità purtroppo :/
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