Tornando da un viaggio in Giappone, molte sono le domande che amici e parenti posso fare: dalla bontà del cibo alla riservatezza delle persone, dalla bellezza dei paesaggi alla puntualità dei treni. Probabilmente però salterà fuori anche una domanda su come sono i bagni giapponesi e sarà inutile iniziare una dissertazione su onsen e similia. Per l'amico di turno il bagno non è quello termale, ma è proprio la stanza da bagno e nello specifico il gabinetto. Sono famosi in tutto il mondo infatti i water ipertecnologici nipponici e vi confesso che la prima volta che ho visto la pulsantiera di un wc ho avuto i sudori freddi.... mi sono chiesta: sarò in grado di usarla? Quindi, pensando a voi che state per partire o che progettate un viaggio nel Sol Levante, ecco la prima guida semiseria all'uso del wc giapponese!
 

Per battere il "nemico" la prima cosa da fare è conoscerlo! Partiamo quindi dalle origini: il primo WC high-tech vede la luce in Giappone nel 1964 quando la TOTO (conosciuta in un primo tempo come Toyo Toki) e la INAX (che ora fa parte del gruppo LIXIL) importano da ospedali e case di cura americane e svizzere un prodotto analogo.
La INAX decide di sviluppare sulla base di questo un suo gabinetto, adattandolo alle esigenze delle famiglie giapponesi. Nel 1967 nascono ufficialmente i primi wc con bidet incorporato destinato all'uso domestico a cui seguiranno nel 1969 quelli targati TOTO. Quest'ultima diventerà poi padrona indiscussa del mercato nel 1980 mettendo in commercio il "Washlet" sicuramente il modello di toilettes high-tech più famoso.
 

Nel giro di 50 anni questi wc rivoluzionari sono stati adottati dalla stragrande maggioranza dei nipponici: in un'inchiesta condotta a marzo del 2014 dal governo è risultato che il 76% delle famiglie giapponesi lo possiede. Questo nonostante all'inizio fare la pubblicità a questo prodotto fosse molto complicato: la maggior parte dei giornali rifiutava di pubblicare annunci riguardanti i wc. Nel 1982 però uno spot televisivo ruppe il tabù: all'ora di cena Togawa Jun, celebre cantante e attrice dell'epoca, riscosse grande successo pur pubblicizzando un gabinetto e ci riuscì facendo leva sull'amore dei giapponesi per la pulizia. Infatti la giovane donna faceva vedere le sue mani sporche di pittura e dichiarava che quando si hanno le mani sporche non si usa la carta per pulirsi, ma l'acqua!
 

Oltre a questo, il successo fu dovuto anche al fatto che in quel periodo si era nel pieno splendore della bolla economica e per l'arcipelago l'acqua non era mai stata una merce rara. I modelli in commercio sono diversi ed esistono anche versioni che si possono aggiungere ai wc classici per adattarli. Mediamente il loro costo si aggira sui 20.000 yen (circa 160 euro) ma per i modelli più sofisticati si può arrivare anche a più di 100.000 yen (circa 800 euro).
Sebbene ad un primo sguardo la pulsantiera possa sembrare troppo complicata alla fine è relativamente semplice e sono molti i turisti che al loro rientro in patria confessano di rimpiangere il mitico Washlet. Alcuni si spingono anche più in là: la notizia della rottura di stock dopo acquisti di massa compiuti da turisti cinesi finì addirittura in televisione!
 

Alla fine il meccanismo è abbastanza semplice: premendo il bottone giusto, un piccolo tubo esce dal retro del water e spara un getto di acqua calda. Tramite altri comandi è possibile regolare a proprio piacimento la posizione (più avanti o più indietro e non fatemi spiegare perché......), la forza e la temperatura del getto. Alcuni modelli hanno anche funzioni più avanzate, come dell'aria calda per asciugare ed evitare uno spreco di carta oppure se siamo in un luogo pubblico rumori vari per coprire i nostri di rumori..... Altri sono fatti con materiali antisettici, hanno sciacquoni autopulenti che partono in automatico, coperchi che si aprono e chiudono da soli e cerchi che si riscaldano quando ci si appoggiano le parti nobili.
 

La TOTO ha aperto alla fine di aprile dell'anno scorso una galleria espositiva dei suoi prodotti all'interno dell'aeroporto internazionale Narita, dove è possibile provare gli ultimi modelli in un ambiente futuristico e zen. Mentre la ditta Taikou Juken ha messo in vendita al prezzo di circa 2.200 euro l'uno dei wc, destinati agli hotel di lusso, su cui sono raffigurate parte delle "Trentasei vedute del Monte Fuji" del maestro delle stampe giapponesi Hokusai. Chissà se l'artista a 165 anni dalla sua morte avrebbe mai immaginato che fine avrebbero fatto le sue opere....
 

Io che ho provato questi wc futuristici posso dirne solo un gran bene e voi? Che esperienze avete avuto? Siete curiosi di provarli? Mi raccomando, educazione e moderazione nei commenti.... sono funzioni fisiologiche, non approfittiamone!

Fonti consultate:
Nippon
Dozodomo