Che i Giapponesi siano un popolo un po’ strano lo sappiamo. Eppure continuano sempre a stupirci con tutte le cose balzane che inventano o che portano al successo. Come, per fare un esempio, un omone australiano, lottatore di wrestling professionista, grande, grosso e barbuto, che raggiunge il successo in Giappone vestendosi da donna e riscoprendosi attore, cosplayer, showman(girl?) e cantante, regalandoci pezzi a metà tra i brani carini e zuccherosi delle idol nipponiche e la potenza dell’heavy metal.
Richard Magarey alias Ladybeard è senza dubbio uno dei personaggi più strambi che il Giappone ci abbia regalato ultimamente. Che sia al microfono, su un ring di wrestling, ad una fiera del fumetto, fa sempre parlare di se ed è riuscito a catalizzare anche l’attenzione di moltissimi fan stranieri.
Che ci crediate o no, Ladybeard ha appena pubblicato il suo secondo (!) photobook e il suo personale calendario del 2017 e sta facendo il giro del Giappone fra vari negozi per promuoverli e incontrare i fan.

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L’ho scoperto per puro caso tramite la sua pagina Facebook e mi son detto “Perché no?”, perciò, in una fredda serata di inizio novembre, mi sono recato a Sakae, una frazione di Nagoya (città che sta a mezz’ora e 600 yen da quella dove vivo io, Okazaki), per assistere all’evento da lui tenuto in una delle tante librerie Village Vanguard della città.
Se vi trovate in Giappone, posso spassionatamente consigliarvi di visitare almeno una volta uno di questi simpaticissimi negozi, che si trovano sparsi un po’ dappertutto e che vendono un sacco di cose buffissime e divertenti: le ultime novità manga, ma anche gadgettistica a tema anime e manga di vario tipo, con un occhio di riguardo per linee di abbigliamento e cartoleria dedicate a grandi classici come Lamù, Dr. Slump e Arale, le maghette Pierrot, Sailor Moon o Kinnikuman, fumetti e gadgettistica di vari retrogames, della Disney, della Marvel, della DC o di Guerre Stellari, buffi libri di ogni tipo, cd musicali, capi di abbigliamento e accessori, bizzarri peluches e oggetti per la casa, accessori per cellulare, particolari tipi di curry e via dicendo. Ci si può passare le ore vagando in un mondo fatto di oggetti strambi, carini o particolari e divertirsi un sacco. Non stupisce quindi che una libreria così particolare sia stata scelta come teatro per un evento tenuto da un wrestler barbuto vestito da maid!

 

Appena arrivato, Ladybeard ha salutato ed abbracciato uno per uno i fan venuti all’evento… e, dal momento che, nonostante il costume da maid uscito da Hello Kitty, è comunque un gigantesco wrestler, il suo abbraccio non ha fatto troppo bene alle costole dei fan!
Dato che, ovviamente, ero l’unico altro occidentale presente all’evento, io e la mia barba siamo stati accolti con grande entusiasmo al grido di “Beard! Beard!”.
Sono andato a questo evento un po’ per curiosità e un po’ perché, tutto sommato, non ho mai nascosto una certa simpatia per il bizzarro Ladybeard, ma non ricordo di aver riso così tanto da mesi, al punto che, probabilmente, le mie cellule NK che combattono i tumori sono aumentate a dismisura, come una certa indagine dice che pare accada a chi rida di gusto.
Del resto, quando vedi un omone grande e grosso vestito da maid che parla di sé in terza persona chiamandosi “Beard-chan” e poi si mette a ballare sulle note di “Bokura wa ima no naka de”, la opening di Love Live, e riesce persino ad essere figo in tutto questo, difficile non ridere a crepapelle.

E’ proprio un personaggio, Ladybeard, col suo giapponese non proprio perfetto condito da un forte accento australiano e intervallato da un’espressione o una parola in inglese ogni tre. E’ divertentissimo vederlo mimare calci da atleta di arti marziali ed eseguire esercizi di ginnastica artistica col nastro allo stesso tempo, così come ascoltare i suoi racconti sulla preparazione dei suoi cosplay o delle sue fotografie, sul suo regime di dieta e di allenamento e sugli eventi a cui partecipa.
Un personaggio di gran spirito, e di certo ne ha bisogno per interpretare il ruolo che si è scelto e che sta recitando con grande maestria.


Ha eseguito un paio di numeri di danza su canzoni altrui e un numero canoro su una canzone assolutamente delirante che è partita tutta moe ed è finita a ruggiti, lasciandoci tutti a ridere come matti.
Se possibile, i fan presenti all’evento erano ancora più fuori di testa di lui, tra donne che parlottavano tra di loro commentando quanto fosse “kawaii” (“kakkoii”, forse; “hen”, forse; ma “kawaii” insomma…), uomini che alla domanda “Che foto vorreste per il prossimo album?” hanno risposto, senza esitazione, “Nudo!” e ragazzi mingherlini che non avranno più di quindici anni che ruggivano come cantanti metal.


Dopo l’evento, sono riuscito a strappargli una foto, un autografo e una breve chiacchierata, rimediando un complimento per il mio giapponese e la promessa che verrà sicuramente ad Okazaki per qualche evento. Che, se ne avrò la possibilità, non mancherò di documentarvi.