Oggi vi riferiamo un aneddoto molto curioso capitato il 2 settembre 2013 ad Hajime Isayama, celebre autore de’L’Attacco dei Giganti. Durante un incontro coi fan in un negozio ad Utsunomiya ha firmato circa 100 autografi, ha parlato coi fan ed accettato i loro regali. Ma cos'altro è successo? Online sono tornate a galla queste sue parole provenienti dal suo blog.
 

Isayama durante l’evento ha firmato con degli sketch super deformed dei suoi stessi personaggi. Inizialmente ha disegnato esclusivamente il Titano Colossale, per poi disegnare anche Mikasa, Armin e Levi, ma Eren? A quanto pare disegnarlo era troppo difficile, quindi ha scelto di non esaudire le richieste di chi volesse il protagonista del suo manga.
 

Fissando i suoi stessi disegni Isayama è entrato ben presto nello sconforto. Li ha descritti come pessimi e ha chiesto scusa ai tanti fan, sentendosi fortemente in colpa per aver donato disegni di una qualità così bassa a delle persone che stanno supportando il suo lavoro. Successivamente si è reso conto di tenere dentro di sé tantissimi dubbi sul suo stile che non aveva ancora portato in superficie.

Isayama si è detto comunque felice dell’evento e della possibilità di poter scambiare quattro chiacchiere coi fan, difatti alla fine dell’evento non era la sua mano a fargli male ma la sua gola, per “l’eccessiva” interazione coi fan.

Isayama ha tenuto il conto di quanti e quali personaggi ha disegnato durante l’evento: 70 Levi, 17 Mikasa, 6 Armin e 5 Giganti.
 

Lo staff dell’evento ha anche sorpreso l’autore con una torta “Gigante” e con dei personaggi commestibili, il tutto per festeggiare in ritardo il suo compleanno (29 agosto).
 
 

Non è la prima volta in realtà che Isayama esprime questi dubbi, difatti ci viene ricordata questa intervista con la BBC avvenuta nel 2015. Isayama difatti raccontò che quando cercava un editore per L’Attacco dei Giganti tutti apprezzavano la sceneggiatura ma chiaramente chiunque criticava profondamente i suoi disegni, cosa che lo portò a credere che non sarebbe mai diventato un mangaka. La Kodansha ha, come tutti sappiamo, mostrato interesse nella sua opera, cosa che comunque lo stranì “La mia fiducia in me stesso era estremamente bassa e quando il mio editore mi disse che gli piaceva ricordo che pensai… ma che problemi ha questo?!”.
 

Fonte Consultata:
Anime News Network