Ho iniziato a scrivere questa panoramica ad aprile, mi pareva che il periodo primaverile si sposasse bene con questa musica e questo film, ma purtroppo mi ritrovo a finirla solo ora che è giugno, sigh.

Il CD che ho messo nel lettore è un album di Aoi Teshima, ovvero colei che ha cantato i brani portanti del film La Collina dei Papaveri.
Nel disco in questione sono presenti infatti tutte le canzoni principali del film, a cui vengono aggiunti altri brani interpretati dalla cantante, coprendo un totale di 13 canzoni (12 più una rivisitazione).

In questo film del giovane Goro Miyazaki, credo che la musica abbia un ruolo un po' più onorevole che negli altri film Ghibli, qui infatti capita che sia la poesia di una canzone a descrivere ed arricchire con metafore o similitudini lo spirito giovanile dei protagonisti in quel preciso contesto storico, che è la prima metà degli anni '60.
 

L'atmosfera che si respira ascoltando le canzoni è sicuramente antiquata, la musica, scritta per la maggior parte dal compositore Satoshi Takebe, sembra evitare contaminazioni moderne rimanendo fedele al periodo di ambientazione della storia. Curiosamente in questo modo lo stesso regista si distacca dalle grandi orchestrazioni di Joe Hisaishi che caratterizzavano i film del padre.
Buona parte del disco è abbastanza malinconica e larga, ma non mancano certo brani più spigliati come "Escape", il piano/voce che apre il film.

Una melodia incalzante ed energica, ricca di cromatismi e accorgimenti armonici provenienti dal jazz, con un solo di piano in pieno stile blues che catapultano l'ascoltatore (o lo spettatore) nel passato, introducendolo nella storia.
Il principio del film è tutto musicale, al pezzo precedente infatti viene subito legato "Asagohan no Uta", ovvero la canzone della colazione, dato che sia nelle immagini che nel testo viene descritta la preparazione della colazione.
 
"Si calano le uova 
nella padella riscaldata,
si scioglie il miso nel tegame,
si passa il riso caldo
nella zuppiera e cosi
la preparazione è perfetta."

 
L'andamento è giocoso, sempre supportato da una base di piano molto importante; l'aggiunta di un contrabbasso contribuisce molto al movimento altalenante della canzone, rendendola grazie anche all'inserimento di campanelli e cinguetti, più simile ad una filastrocca per bambini.
 

Parte dell'album è composta anche da canzoni dall'incedere più malinconico, come "Ame", questa non presente nel film, che manifesta una tonalità minore e una melodia quasi sussurrata, che contribuisce a creare una sensazione di inquietudine, tanto che mi ha ricordato quasi un classico Notturno alla Chopin, senza però le frequenti tensioni di quest'ultimo tipo di composizioni.
Come altri brani del disco anche questo ha un ritornello più speranzoso, che per fortuna non fa naufragare il tutto in una esagerata struggenza.


Nella versione del CD ad accompagnare c'è anche un violoncello che enfatizza il timbro classicheggiante del pezzo.

Sempre all'inizio dell'articolo avevo evidenziato come le parole di alcune canzoni esprimessero in maniera più poetica certi messaggi, e un perfetto esempio è sicuramente il brano "Koniro no Uneri ga", che nel film viene cantata da tutti gli studenti durante la visita dell'ispettore al Quartier Latin.


"Arrivasse anche un giorno in cui
i frutti blu scuro ci inghiottissero
affondare tu non dovrai
sul crinale dell'orizzonte
Noi diverremo i picchi
dei rilievi montuosi
Alziamo la testa al vento
che sta soffiando dal futuro."

Un testo ricco di speranza e di una visione positiva del futuro, particolarmente adeguato sia al periodo di rinascita che il Giappone viveva in quegli anni, sia al contesto scolastico in cui il film è ambientato.
Anche qui la scelta degli strumenti non è casuale poichè il suono dell'organo rende benissimo la sensazione che si stia ascoltando qualcosa di solenne, come appunto un inno.
 
Un altro testo che ho trovato molto evocativo è stato "Hatsukoi no Koro", che nel film accompagna la scena in cui i due protagonisti escono assieme da scuola e si incamminano verso casa. Un brano impregnato di leggerezza ed una dolce innocenza. Simpaticissimo poi il siparietto in cui Umi si dimentica del pesce che aveva acquistato.
 

"Calpestando la tua ombra andavo camminando,
il tramonto si spargeva nel cielo sulla collina
camminandoti affianco
tenendomi a una certa distanza.
[..]
Quando ti incontravo 
ero sempre tutta in soggezione
e delle cose importanti 
non riuscivo a dire niente."

 
In alcuni brani dell'album è presente uno strumento inconsueto, la melodica, ovvero una sorta di versione semplificata della fisarmonica che però sfrutta il meccanismo dell'armonica a bocca. Un esempio in cui questo strumento è protagonista è proprio nel tema principale del film "Sayonara no Natsu", ovvero la canzone di chiusura che accompagna i titoli di coda. Una lenta e malinconica ballata dal timbro epico in tempo ternario accompagnata perlopiù da strings e piano.
 
 
"L’amore di ieri non sono nient’altro che lacrime
che presto si asciugheranno e scompariranno.
L’amore di domani è un mero ritornello
parole che non hanno fine.
Se ci incontrassimo per caso al tramonto
mi chiedo se tu mi abbracceresti."

Purtroppo al disco in questione ho trovato un particolare difetto, a mio personale parere infatti, tutte le canzoni hanno si un aria antiquata e retrò, ma trovo che i suoni limpidi e forse le registrazioni eccessivamente precise e moderne, contrastino con questa atmosfera, rendendo il tutto un po' più freddo e distaccato. 
Inoltre il disco ascoltato per intero è abbastanza ripetitivo, alcuni brani sembrano fatti con lo stampino e dopo averli ascoltati non si riescono subito a distinguere tra loro; complice anche il timbro della vocalist, che raramente cambia registro vocale (tutto ciò non influisce certo sulla qualità delle canzoni prese singolarmente).
 
 
Parlando di reperibilità, questo disco non è impossibile da trovare in rete, ma richiede un attimo di ricerca essendo leggermente slegato dalle classiche colonne sonore Ghibli di Joe Hisaishi, che solitamente sono raccolte in collezioni più rintracciabili (il numero di edizione è: La collina dei Papaveri OST - YCCW-10156 e potete acquistarla qui).

Come sempre mi auguro di essere riuscito a presentare il disco in modo interessante, e di aver incuriosito una parte di voi.

Grazie per la lettura.


Utente: Vale.


Fonte Traduzione Brani: 
Sottotitoli del film  
Studio Ghibli Italia (tema finale)