Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
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Black Clover
9.0/10
Recensione di Crazyshoot
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Dopo un tentativo fallito ("Hungry Joker") Yuuki Tabata ci riprova qualche anno dopo con "Black Clover", questa volta il successo è mondiale.
Tabata ci aveva provato con "Hungry Joker" a creare qualcosa che fosse un pelo diverso dai classici battle shounen che tutti conoscono, ma i giappi lo hanno punito non mostrando interesse per la serie, costringendo Shueisha (che possiede Shonen Jump) a troncargli la serie dopo pochi volumi. Il buon Tabata manda giù il boccone amaro e capisce che la cosa da fare per avere successo è battere ferri già battuti, cosi nel 2015 torna di nuovo tra le pagine del settimanale manga più venduto e conosciuto in Giappone e nel mondo: Weekly Shonen Jump; stavolta però come detto, non va a ricercare particolare originalità per la sua storia, tutto il contrario, Tabata sembra aver spremuto tutto ciò che è stato il Jump dagli albori ad oggi, con i più famosi shonen di sempre (Dragon Ball, One Piece, Naruto e compagni, prendendo anche qualcosina da Fairy Tail) e ricavato un succo dal nome "Black Clover". La magia di questo "succo" è squisita.
STORIA: VOTO 8
Per la storia Tabata gioca facile e prende a piene mani da Naruto, gioca facile perchè Naruto si era concluso da pochissimo ( il furbone voleva accalappiarsi una buona fetta di pubblico, e in parte ci è riuscito).
In pratica la storia ambientata in un mondo dove la magia è tutto: un orfano di nome Asta non è in grado di utilizzare la magia, ma sogna (insieme al rivale Yuno, anche lui orfano, il quale però è un fenomeno nella magia) di diventare imperatore magico, per far capire al mondo che chiunque, anche un orfano senza niente e nessuno come lui, può contare nella vita. Per riuscire nell'impresa dovrà essere accettato in una delle nove compagnie di cavalieri magici (che tanto ricordano le compagnie della Soul Society di Bleach, o le gilde di Fairy Tail) e affrontare numerose avventure e nemici.
Come detto la storia è piuttosto semplice, fa il suo sporco dovere, senza inventare chissà che cosa, nonostante ciò Tabata sa scrivere dannatamente bene, e le varie saghe sono divertenti e appassionanti (con anche dei bei colpi di scena). Inoltre la serie presenta numerosi misteri, che non sto a spoilerare, ma qui l'ispirazione al modo di narrare di Oda di "One Piece" è lampante.
DISEGNI: VOTO 10
Qui c'è poco da fare, Tabata è uno dei migliori disegnatori nell'ambito shounen, i suoi disegni si adattano ad ogni esigenza, il chara design è spettacolare (basti vedere Yami e gli altri capitani o anche le donzelle e lo stesso Asta).
I combattimenti e i poteri dei personaggi sono fatti molto bene, niente da dire; le inquadrature e le splash page sono una gioia per gli occhi; l'ambientazione fantastica si percepisce ad ogni vignetta, Tabata è riuscito a creare un mondo che sembra quasi reale, ispirandosi qua e là, andando addirittura a ricordare Harry Potter (infatti anche qui si utilizza la scopa magica, e alcuni come Noelle utilizzano la bacchetta magica).
DIVERTIMENTO: VOTO 9
Altro grande punto di forza per quanto mi riguarda: i combattimenti, le gag, i personaggi, le situazioni che si vanno a creare, intrattengono e divertono infinitamente bene (a differenza di altri shonen soporiferi), nient'altro da aggiungere su quest'aspetto.
CONCLUSIONI
VOTO FINALE: 9
"Black Clover" è un manga relativamente giovane (2015), ha appena tre anni eppure ha già un seguito mostruoso, non tanto in Giappone (dove comunque nella classifica di metà anno 2018 era settimo con 320 mila copie a volume vendute e con l'anime solo agli inizi; per fine anno raggiungerà sicuramente le 400/420 mila copie, ovvero il numero di copie che vendeva "Fairy Tail", senza contare il volumi in digitale che portano il numero ben più in alto, non proprio bruscolini dunque), ma quanto nel mondo, dove pian piano sta facendo breccia nel cuore di moltissimi appassionati insieme ai colleghi "My Hero Academia" e "The seven Deadly Sins".
Il suo è un successo destinato solo ad aumentare, calcolando che stanno per uscire due videogiochi dedicati (uno mobile e uno per PS4), la seconda stagione dell'anime che andrà a trasporre le saghe migliori fino ad adesso, ed in più la serie sarà sicuramente inserita in Jump Force (gioco per PS4 crossover tra i vari protagonisti del Jump), il quale porterà sicuramente nuovi fan alla serie.
Molti giudicano per sentito dire la serie per le varie "scopiazzature" di Tabata senza neanche andare a leggerla, idoladrando al tempo stesso serie con gli stessi difetti ma che a differenza sua intrattengono ben poco per quanto mi riguarda; io posso assicurarvi invece che "Black Clover" è un buonissimo shonen, non un capolavoro certo, ma fa il suo dovere intrattenendo e divertendo egregiamente; non è forse questo che deve fare un battle shonen dopotutto?
Tabata ci aveva provato con "Hungry Joker" a creare qualcosa che fosse un pelo diverso dai classici battle shounen che tutti conoscono, ma i giappi lo hanno punito non mostrando interesse per la serie, costringendo Shueisha (che possiede Shonen Jump) a troncargli la serie dopo pochi volumi. Il buon Tabata manda giù il boccone amaro e capisce che la cosa da fare per avere successo è battere ferri già battuti, cosi nel 2015 torna di nuovo tra le pagine del settimanale manga più venduto e conosciuto in Giappone e nel mondo: Weekly Shonen Jump; stavolta però come detto, non va a ricercare particolare originalità per la sua storia, tutto il contrario, Tabata sembra aver spremuto tutto ciò che è stato il Jump dagli albori ad oggi, con i più famosi shonen di sempre (Dragon Ball, One Piece, Naruto e compagni, prendendo anche qualcosina da Fairy Tail) e ricavato un succo dal nome "Black Clover". La magia di questo "succo" è squisita.
STORIA: VOTO 8
Per la storia Tabata gioca facile e prende a piene mani da Naruto, gioca facile perchè Naruto si era concluso da pochissimo ( il furbone voleva accalappiarsi una buona fetta di pubblico, e in parte ci è riuscito).
In pratica la storia ambientata in un mondo dove la magia è tutto: un orfano di nome Asta non è in grado di utilizzare la magia, ma sogna (insieme al rivale Yuno, anche lui orfano, il quale però è un fenomeno nella magia) di diventare imperatore magico, per far capire al mondo che chiunque, anche un orfano senza niente e nessuno come lui, può contare nella vita. Per riuscire nell'impresa dovrà essere accettato in una delle nove compagnie di cavalieri magici (che tanto ricordano le compagnie della Soul Society di Bleach, o le gilde di Fairy Tail) e affrontare numerose avventure e nemici.
Come detto la storia è piuttosto semplice, fa il suo sporco dovere, senza inventare chissà che cosa, nonostante ciò Tabata sa scrivere dannatamente bene, e le varie saghe sono divertenti e appassionanti (con anche dei bei colpi di scena). Inoltre la serie presenta numerosi misteri, che non sto a spoilerare, ma qui l'ispirazione al modo di narrare di Oda di "One Piece" è lampante.
DISEGNI: VOTO 10
Qui c'è poco da fare, Tabata è uno dei migliori disegnatori nell'ambito shounen, i suoi disegni si adattano ad ogni esigenza, il chara design è spettacolare (basti vedere Yami e gli altri capitani o anche le donzelle e lo stesso Asta).
I combattimenti e i poteri dei personaggi sono fatti molto bene, niente da dire; le inquadrature e le splash page sono una gioia per gli occhi; l'ambientazione fantastica si percepisce ad ogni vignetta, Tabata è riuscito a creare un mondo che sembra quasi reale, ispirandosi qua e là, andando addirittura a ricordare Harry Potter (infatti anche qui si utilizza la scopa magica, e alcuni come Noelle utilizzano la bacchetta magica).
DIVERTIMENTO: VOTO 9
Altro grande punto di forza per quanto mi riguarda: i combattimenti, le gag, i personaggi, le situazioni che si vanno a creare, intrattengono e divertono infinitamente bene (a differenza di altri shonen soporiferi), nient'altro da aggiungere su quest'aspetto.
CONCLUSIONI
VOTO FINALE: 9
"Black Clover" è un manga relativamente giovane (2015), ha appena tre anni eppure ha già un seguito mostruoso, non tanto in Giappone (dove comunque nella classifica di metà anno 2018 era settimo con 320 mila copie a volume vendute e con l'anime solo agli inizi; per fine anno raggiungerà sicuramente le 400/420 mila copie, ovvero il numero di copie che vendeva "Fairy Tail", senza contare il volumi in digitale che portano il numero ben più in alto, non proprio bruscolini dunque), ma quanto nel mondo, dove pian piano sta facendo breccia nel cuore di moltissimi appassionati insieme ai colleghi "My Hero Academia" e "The seven Deadly Sins".
Il suo è un successo destinato solo ad aumentare, calcolando che stanno per uscire due videogiochi dedicati (uno mobile e uno per PS4), la seconda stagione dell'anime che andrà a trasporre le saghe migliori fino ad adesso, ed in più la serie sarà sicuramente inserita in Jump Force (gioco per PS4 crossover tra i vari protagonisti del Jump), il quale porterà sicuramente nuovi fan alla serie.
Molti giudicano per sentito dire la serie per le varie "scopiazzature" di Tabata senza neanche andare a leggerla, idoladrando al tempo stesso serie con gli stessi difetti ma che a differenza sua intrattengono ben poco per quanto mi riguarda; io posso assicurarvi invece che "Black Clover" è un buonissimo shonen, non un capolavoro certo, ma fa il suo dovere intrattenendo e divertendo egregiamente; non è forse questo che deve fare un battle shonen dopotutto?
The Ancient Magus' Bride
7.0/10
Recensione di NickyFlowers
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“The Ancient Magus’ Bride” è stato l’anime più atteso della stagione autunnale 2017, e aveva creato in chi scrive delle aspettative piuttosto elevate. Non si può dire che tali aspettative non siano state soddisfatte, ma allo stesso tempo non si può negare quanto quest’anime non abbia lasciato un totale appagamento.
Tutto inizia quando Chise Hatori, un’adolescente sola e senza più una famiglia, viene venduta a un’asta. La ragazza viene acquistata a un prezzo esorbitante da Elias Ainsworth, un potente mago che le offre, o meglio le impone, la possibilità di diventare sua allieva, nonché sua futura sposa. Il resto della storia segue Chise ed Elias che incontrano e si relazionano con varie creature magiche, alcune delle quali poco amichevoli e intente ad ostacolare la vita dei due.
Una delle prime cose che si possono notare in “The Ancient Magus’ Bride” è quanto la serie sappia mostrare uno stile unico. L’atmosfera, i vari luoghi magici, i draghi e la fauna in generale, i maghi, gli stregoni e le fattucchiere sono elementi che destano fascino nello spettatore, oltre che curiosità e desiderio di scoprire quali altre creature caratterizzano il mondo rappresentato nell’anime.
I personaggi hanno una caratterizzazione incisiva e ci si affeziona genuinamente a loro. Anche quando presentano un background poco innovativo come nel caso di Alice o di Silky, non si può fare a meno di simpatizzare per loro. Di certo, però, i personaggi più riusciti sono Chise ed Elias. E’ pressoché inevitabile che la giovane ragazza dai capelli rossi e il mago dalla testa a forma di teschio canino entrino nel cuore di chiunque guardi la serie.
C’è da dire che inizialmente Chise sembra quasi senza personalità: con una faccia impassibile e con un tono di voce sempre molto pacato dava l'impressione di essere una marionetta a cui Elias poteva fare tutto ciò che voleva. Tuttavia, questa sua caratterizzazione iniziale è necessaria a mostrare quanto Chise abbia sofferto nella sua vita, mostrando una sorta di indifferenza verso ciò che le può capitare in futuro. Col passare degli episodi, però, il suo carattere migliora moltissimo, tanto da sviluppare una risolutezza e uno spirito di sacrificio affatto scontati.
Il personaggio di Elias, invece, ha un’evoluzione che è in qualche modo l’opposto di quella di Chise: dall’essere un tipo che sa quello che fa e quello che vuole, mano a mano diventa sempre più indeciso, soprattutto quando si tratta di provare delle emozioni umane. Per questo motivo Chise ed Elias si completano: entrambi hanno conosciuto la solitudine, ma, stando insieme, hanno cominciato, o ricominciato, a provare un sentimento puro e autentico come l’affetto.
Ciononostante, “The Ancient Magus’ Bride” presenta alcuni difetti che danno fastidio durante la visione. Il fattore più problematico è la quasi totale assenza di trama: infatti, la maggior parte degli episodi hanno uno sviluppo autoconclusivo.
Un’altra cosa che con l’andare avanti è risultata essere tediosa è la risoluzione troppo affrettata di alcuni problemi. Per esempio, un episodio si conclude con Chise che tossisce sangue. E’ chiaro che lo spettatore rimanga sconvolto per questa cosa, e la curiosità di voler sapere come finisce è molta. Tuttavia, nell’episodio successivo, Chise viene mandata in cura e tutta la faccenda si risolve nel giro di dieci minuti. Questo schema è presente in più puntate. Dunque, se la prima volta l’effetto sorpresa è garantito, già la seconda lascerà una sensazione di già visto e la noia sarà imminente.
Ciò porta anche a un altro difetto, ossia l’assenza di un villain importante. Anche lo stesso Cartaphilus, che all’inizio mostrava una cattiveria gratuita che lo poteva rendere un degno antagonista, in realtà diventa l’ennesimo tizio con un passato tragico alle spalle che deve fare pena.
Un appunto positivo va fatto per quanto riguarda l’apparato tecnico, che mostra dei paesaggi ben curati e dei colori molto accesi, ma non troppo sgargianti. Nota di merito alle OST dai toni delicati e rilassanti. Da citare infine la prima ending, che rappresenta perfettamente quello che è l’anime: una serie sul cerchio della vita che, per quante volte si ripete, mostra sempre qualcosa di nuovo, e come solo noi possiamo scrivere la nostra storia.
In conclusione, “The Ancient Magus’ Bride” è un titolo consigliato che, nonostante alcuni difetti, sa intrattenere, emozionare e far affezionare ai propri personaggi. Una serie discreta che con la sua magia sarà in grado di conquistare il cuore di alcuni.
Tutto inizia quando Chise Hatori, un’adolescente sola e senza più una famiglia, viene venduta a un’asta. La ragazza viene acquistata a un prezzo esorbitante da Elias Ainsworth, un potente mago che le offre, o meglio le impone, la possibilità di diventare sua allieva, nonché sua futura sposa. Il resto della storia segue Chise ed Elias che incontrano e si relazionano con varie creature magiche, alcune delle quali poco amichevoli e intente ad ostacolare la vita dei due.
Una delle prime cose che si possono notare in “The Ancient Magus’ Bride” è quanto la serie sappia mostrare uno stile unico. L’atmosfera, i vari luoghi magici, i draghi e la fauna in generale, i maghi, gli stregoni e le fattucchiere sono elementi che destano fascino nello spettatore, oltre che curiosità e desiderio di scoprire quali altre creature caratterizzano il mondo rappresentato nell’anime.
I personaggi hanno una caratterizzazione incisiva e ci si affeziona genuinamente a loro. Anche quando presentano un background poco innovativo come nel caso di Alice o di Silky, non si può fare a meno di simpatizzare per loro. Di certo, però, i personaggi più riusciti sono Chise ed Elias. E’ pressoché inevitabile che la giovane ragazza dai capelli rossi e il mago dalla testa a forma di teschio canino entrino nel cuore di chiunque guardi la serie.
C’è da dire che inizialmente Chise sembra quasi senza personalità: con una faccia impassibile e con un tono di voce sempre molto pacato dava l'impressione di essere una marionetta a cui Elias poteva fare tutto ciò che voleva. Tuttavia, questa sua caratterizzazione iniziale è necessaria a mostrare quanto Chise abbia sofferto nella sua vita, mostrando una sorta di indifferenza verso ciò che le può capitare in futuro. Col passare degli episodi, però, il suo carattere migliora moltissimo, tanto da sviluppare una risolutezza e uno spirito di sacrificio affatto scontati.
Il personaggio di Elias, invece, ha un’evoluzione che è in qualche modo l’opposto di quella di Chise: dall’essere un tipo che sa quello che fa e quello che vuole, mano a mano diventa sempre più indeciso, soprattutto quando si tratta di provare delle emozioni umane. Per questo motivo Chise ed Elias si completano: entrambi hanno conosciuto la solitudine, ma, stando insieme, hanno cominciato, o ricominciato, a provare un sentimento puro e autentico come l’affetto.
Ciononostante, “The Ancient Magus’ Bride” presenta alcuni difetti che danno fastidio durante la visione. Il fattore più problematico è la quasi totale assenza di trama: infatti, la maggior parte degli episodi hanno uno sviluppo autoconclusivo.
Un’altra cosa che con l’andare avanti è risultata essere tediosa è la risoluzione troppo affrettata di alcuni problemi. Per esempio, un episodio si conclude con Chise che tossisce sangue. E’ chiaro che lo spettatore rimanga sconvolto per questa cosa, e la curiosità di voler sapere come finisce è molta. Tuttavia, nell’episodio successivo, Chise viene mandata in cura e tutta la faccenda si risolve nel giro di dieci minuti. Questo schema è presente in più puntate. Dunque, se la prima volta l’effetto sorpresa è garantito, già la seconda lascerà una sensazione di già visto e la noia sarà imminente.
Ciò porta anche a un altro difetto, ossia l’assenza di un villain importante. Anche lo stesso Cartaphilus, che all’inizio mostrava una cattiveria gratuita che lo poteva rendere un degno antagonista, in realtà diventa l’ennesimo tizio con un passato tragico alle spalle che deve fare pena.
Un appunto positivo va fatto per quanto riguarda l’apparato tecnico, che mostra dei paesaggi ben curati e dei colori molto accesi, ma non troppo sgargianti. Nota di merito alle OST dai toni delicati e rilassanti. Da citare infine la prima ending, che rappresenta perfettamente quello che è l’anime: una serie sul cerchio della vita che, per quante volte si ripete, mostra sempre qualcosa di nuovo, e come solo noi possiamo scrivere la nostra storia.
In conclusione, “The Ancient Magus’ Bride” è un titolo consigliato che, nonostante alcuni difetti, sa intrattenere, emozionare e far affezionare ai propri personaggi. Una serie discreta che con la sua magia sarà in grado di conquistare il cuore di alcuni.
Recensione di animeXcaso
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"Italian Game"
La corsa tra Lupin e un misterioso "Conte Mascherato", per mettere le mani sull'eredità del conte Cagliostro.
Sulla carta, un'estensione degli eventi visti ne "L'avventura italiana", oltre che ennesima citazione al film di Miyazaki, in cui ritroviamo anche lo stile di animazione e i nuovi personaggi che vi abbiamo incontrato, quasi a dirci: "Non preoccupatevi, ce n'è ancora!"
Cosa è andato storto?
Innanzitutto hanno avuto la pessima idea di assemblare una maxi-introduzione, cucendo assieme tre episodi presi dalla serie, con i loro pregi e difetti, per poi dedicare alla storia vera e propria soltanto venti minuti scarsi concentrati quasi tutti alla fine. Dovremo quindi sorbirci per intero tutta una serie di scene con un loro senso nel contesto di un episodio singolo, ma che inserite consecutivamente in uno special diventano pesantissime, e per di più senza alcuna utilità allo sviluppo della trama principale; perché, diciamolo, a noi interessa solo questa benedetta sfida col Conte Mascherato, non di rivedere per intero il matrimonio di Lupin o la visita del principe d'Inghilterra!
Questo porta all'altro grave difetto dello speciale: il mancato sviluppo del materiale originale. Anche estrapolandolo come fosse un episodio extra (in fin dei conti la durata è quella), otteniamo solo un comprimario che non fa che strisciare davanti a Lupin, implorandolo di aiutarlo, e un avversario tanto evanescente e misterioso, da restare fumo nelle mani dello spettatore, una bella maschera ma nulla di più. Non che mi aspettassi vita, morte e miracoli, ma i villain degli altri speciali bene o male avevano un loro background, seppur minimo, tale da renderli almeno distinguibili, cosa che qui è mancata completamente.
Mancava il tempo e non sono riusciti a sfruttarlo al meglio, e lo si vede ancor di più nel finale: chiuso in fretta e furia senza curarsi della logica dietro l'imbastimento della sfida all'inizio, oltre che farci chiedere per l'ennesima volta il senso di mettere insieme questo can can inutile di inseguimenti, furti e matrimoni.
In questo enorme pastrocchio, l'unica parte che merita di essere vista è la maestosa sequenza d'apertura di Koji Morimoto, che ha l'unico difetto di aver caricato eccessivamente le mie personalissime aspettative.
Insomma, se avete apprezzato "L'avventura italiana" e avete il disperato bisogno di vedere altro materiale, nel senso che vi ri-sparereste tutti gli episodi di seguito, forse potrebbe anche piacervi.
Se invece volete uno speciale TV come Osamu Dezaki comanda, girate al largo, il vostro fegato vi ringrazierà.
La corsa tra Lupin e un misterioso "Conte Mascherato", per mettere le mani sull'eredità del conte Cagliostro.
Sulla carta, un'estensione degli eventi visti ne "L'avventura italiana", oltre che ennesima citazione al film di Miyazaki, in cui ritroviamo anche lo stile di animazione e i nuovi personaggi che vi abbiamo incontrato, quasi a dirci: "Non preoccupatevi, ce n'è ancora!"
Cosa è andato storto?
Innanzitutto hanno avuto la pessima idea di assemblare una maxi-introduzione, cucendo assieme tre episodi presi dalla serie, con i loro pregi e difetti, per poi dedicare alla storia vera e propria soltanto venti minuti scarsi concentrati quasi tutti alla fine. Dovremo quindi sorbirci per intero tutta una serie di scene con un loro senso nel contesto di un episodio singolo, ma che inserite consecutivamente in uno special diventano pesantissime, e per di più senza alcuna utilità allo sviluppo della trama principale; perché, diciamolo, a noi interessa solo questa benedetta sfida col Conte Mascherato, non di rivedere per intero il matrimonio di Lupin o la visita del principe d'Inghilterra!
Questo porta all'altro grave difetto dello speciale: il mancato sviluppo del materiale originale. Anche estrapolandolo come fosse un episodio extra (in fin dei conti la durata è quella), otteniamo solo un comprimario che non fa che strisciare davanti a Lupin, implorandolo di aiutarlo, e un avversario tanto evanescente e misterioso, da restare fumo nelle mani dello spettatore, una bella maschera ma nulla di più. Non che mi aspettassi vita, morte e miracoli, ma i villain degli altri speciali bene o male avevano un loro background, seppur minimo, tale da renderli almeno distinguibili, cosa che qui è mancata completamente.
Mancava il tempo e non sono riusciti a sfruttarlo al meglio, e lo si vede ancor di più nel finale: chiuso in fretta e furia senza curarsi della logica dietro l'imbastimento della sfida all'inizio, oltre che farci chiedere per l'ennesima volta il senso di mettere insieme questo can can inutile di inseguimenti, furti e matrimoni.
In questo enorme pastrocchio, l'unica parte che merita di essere vista è la maestosa sequenza d'apertura di Koji Morimoto, che ha l'unico difetto di aver caricato eccessivamente le mie personalissime aspettative.
Insomma, se avete apprezzato "L'avventura italiana" e avete il disperato bisogno di vedere altro materiale, nel senso che vi ri-sparereste tutti gli episodi di seguito, forse potrebbe anche piacervi.
Se invece volete uno speciale TV come Osamu Dezaki comanda, girate al largo, il vostro fegato vi ringrazierà.
Per me è stato molto interessante fino a metà come hai detto tu, ma la seconda metà non mi è piaciuta per niente... presentava personaggi su personaggi senza dare loro un minimo di contesto e come hanno gestito il rapporto tra Chise, Elias e il nemico finale è stato pessimo. Spero che nel manga sia stato gestito tutto meglio perché da come partiva l'anime sembrava parecchio interessante, gli darei un voto molto più basso, peccato...
La situazione iniziale sembra veramente uno di quei cliché young adult dove la protagonista senza spina dorsale e col passato tormentato si fa comandare a bacchetta dal bel tenebroso dall’animo in fondo gentile e col passato altrettanto tormentato. Tutto l’anime (o almeno le sue parti interessanti) segue l’evoluzione di questa cosa, che vede progredire Chise da Marie Sue totale a essere senziente in grado di esprimere emozioni e - evviva!- disaccordo nei confronti di quel che fa Elias.
È in realtà molto interessante vedere come dei due in realtà Chise sia quella un minimo in grado di gestire la relazione dal momento che Elias è un disastro nel rapportarsi con le emozioni umane. Il problema è che la serie corre perennemente sul filo del rasoio della romanticizzazione di una relazione che di per sé è abbastanza malsana e a tratti abusiva. La lode (forse l’unica che posso fare all’anime) è che almeno quella linea non viene passata mai, e soprattutto quando Chise sviluppa un po’ di personalità diventa chiaro che molte cose non vanno bene e devono cambiare, seppur lei rimanga comunque legata ad un essere pericoloso.
Per il resto ho trovato la storia veramente noiosa a tratti, troppi personaggi secondari mal utilizzati e poco approfonditi (i cattivi non ne parliamo), troppi episodi autoconclusivi e soprattutto TROPPI eventi inconcludenti. Si passa dall’introdurre particolari di trama che sembrano rilevanti ma che poi vengono abbandonati completamente; al fare la cosa opposta (che la recensione sottolinea ma imho non penalizza abbastanza): creare situazioni di estrema crisi per fare il cliffhanger e poi risolverle in 5 minuti all’inizio dell’episodio successivo come se fossero bazzecole.
Magari il manga sarà scritto meglio, di certo questo anime non mi ha messo la curiosità di recuperare l’opera originale, anzi.
Il manga rimane comunque più accettabile dell'anime dove il protagonista è assolutamente insopportabile con quella voce acuta che sfonda i timpani.
confermo che è un anime con uno stile particolare, molto poetico.
Ho apprezzato di più il manga, visto l'importanza del background in questa vicenda, lì l'autore introduce dei dettagli interessanti in più.
L'imponente lavoro di ricerca dell'autore si può dedurre anche dai volumi companion che stanno uscendo in inglese, in cui illustra passaggio per passaggio tutti i miti a cui ha fatto riferimento.
E' vero che gli episodi sono troppo auto-conclusivi, ma la vera sorpresa sta nell'ultimo volume inglese del manga
Per gli affezionati c'è da ben sperare per il futuro
Voto:9 xD
Probabilmente siamo su una lunghezza d'onda diversa per quanto riguarda i voti ai "capolavori"...
Concordo che prenda diversi elementi da varie serie per farli suoi, ma "stuprarli" mi pare un tantinello eccessivo.
Da lettore del manga la penso grossomodo come te.
Per quanto riguarda i disegni gli avrei dato 9.5(non so voi ma 10 in generale mi sembra un tantino troppo,potrei darlo solo a Berserk),nonostante non neghi la cura e la precisione dei disegni di Tabata, rispetto all'anime poi che perde totalmente tutto ciò,grazie a disegni perlopiù imprecisi e ad animazioni orrende(tra le peggiori che abbia visto recentemente).
La trama, i personaggi e il contesto invece fanno proprio schifo da praticamente tutte le parti:come dicono molti rappresentano davvero un vero e proprio stupro agli altri shonen,con vari elementi presi semplicemente da questi e copiati con lo stampino senza il minimo ritegno,un' inno alla mancanza di originalità in un manga.
(P.s.: Dico tutto ciò da lettore a pari con l'edizione italiana del manga)
Sicuramente è scritto meglio del cartaceo di The Ancient Magus' Bride.
E pure la storia è più interessante...
@Tacchan il mondo magico che presenta non è altro che una scopiazzatura e riadattamento in chiave personale...(quello che sarebbe in grado di fare qualsiasi persona che "gioca" di background)
Infatti si parla del manga
Ha una trama e dei personaggi molto classici, che attingono a piene mani da decenni di opere dello stesso tipo. E questo non è necessariamente un difetto, anzi: ha imparato bene le basi necessarie per raccontare il suo tipo di storia, e agli occhi di un giovane lettore che si sta approcciando agli shonen ha tutto il necessario per essere appassionante e divertente.
Al contempo però, per quei lettori che hanno già letto molti battle shonen e non sono in cerca proprio di quegli elementi a loro familiari, Black Clover non ha poi così tanto da offrire. Man mano che la storia va avanti la sensazione di sapere in anticipo cosa sta per succedere si fa davvero molto forte.
Nel complesso non è una brutta opera, anzi, io l'ho trovata piacevole. Però il fatto che segua così strettamente i canoni dello shonen è anche un suo grosso limite, quindi non mi stupisce che le opinioni su questa serie siano così fortemente polarizzate.
Ma che vuol dire non puoi prendere Elias come termine di paragone perché non è umano? Non è mica una giustifica. Soprattutto all’inizio (ma anche più avanti in realtà) Elias tratta Chise come una sorta di animaletto che deve essere protetto e non può fare nulla senza la sua autorizzazione, è gelosissimo di lei, possessivo all’inverosimile e arriva a nasconderle delle opzioni perché è perfettamente conscio che se lei avesse una scelta (che quando ha accettato di stare con lui non aveva) allora magari se ne andrebbe. E lui non vuole. A me questi sembrano esattamente i parametri per la definizione di “relazione abusiva”. E non ho detto che sia un problema! Ho anche anzi sottolineato il fatto che, sebbene l’anime parta con delle premesse trashine, riesca poi a riscattarsi un minimo, proprio perché Chise passa da essere completamente assoggettata agli eventi, ad avere una volontà e a far sentire chiara la sua voce, anche con mezzi forti se necessario. È apprezzabile anche che abbiano spiegato che Elias, oltre ad essere così “di carattere” impazzisce perché non riesce a gestire quelle emozioni; ma questa rimane una spiegazione e non una giustifica del suo comportamento. Quindi ti chiederei almeno la cortesia di non pretendere di sapere quali siano le mie preferenze in fatto di storie (posto che se volessi solo roba “politically correct”, come l’hai definita tu, potrei benissimo continuare a guardare anime anche senza cambiare hobby)
La relazione fra Elias e Chise (e l’ho anche scritto eh) è l’aspetto che più mi intrigava e che ritengo più interessante dell’intera opera, proprio perché è malsana ma non è mai chiaramente romanticizzata, anzi. E se proprio vogliamo dirla tutta, nella media di come la storia viene gestita, è anche sviluppata discretamente.
Tutto ciò non toglie che quell’anime abbia dei seri problemi di gestione delle tempistiche e di risoluzione dei momenti di crisi che lui stesso crea, rendendo Chise e Elias (e forse il lupacchiotto toh) gli unici personaggi che ne escono con un profilo minimamente interessante.
Per quanto riguarda "Black Clover", leggendone la trama, mi ha incuriosito, ma subito ho notato che in qualche modo possedeva troppi dettagli simili se non uguali ad altri shonen che già avevo seguito in passato o che sto seguendo tutt'ora!
Mi è capitato di vedere qualche stralcio di episodio, ma devo ammettere che odio quei personaggi che urlano sempre o che comunque passano più tempo a urlare che a parlare o fare altro...se è il protagonista a fare ciò per me non è un punto a favore dell'opera in quanto per ovvie ragioni è il personaggio che apparirà maggiormente nell'anime! >.<"
A parte ciò, sono comunque intenzionato nel dare una possibilità al manga e prima o poi, quando riuscirò, proverò a leggerne almeno i primi capitoli per farmi un'idea personale sullo stesso!
Per quanto riguarda, invece, "The Ancient Magus' Bride" mi ero ritrovato qualche tempo fa a leggerne la trama senza però che mi incuriosisse!
Tuttavia, seppur reputo esagerato(negativamente parlando) che a quanto pare le vicende dell'opera prendano effettivamente il via dal fatto che il protagonista maschile acquisti a un'asta la protagonista femminile(non ho ben capito se l'opera è ambientata ai giorni nostri un pò come l'opera "Restaurant from Another World" oppure se è ambientata in un mondo alternativo un pò come in "Fairy Tail"), l'ambientazione ed Elias stesso mi incuriosiscono!
Darò una possibilità all'opera leggendone, appena possibile, i primi capitoli ma spero di non cascare nell'ennesimo cliché del bel tenebroso che in qualche modo si accaparra il favore della protagonista di turno! >.<"
P.S. Curiosità: Qual'è il criterio con cui vengono scelte le recensione postate in questo tipo di news a supporto delle opere trattate dalla stessa?
Il modo in cui sono state scritte? La ricchezza di dettagli e la facilità nella loro lettura? Il successo tra gli utenti? Da un sondaggio tra gli utenti?
Dalle recensioni qui sopra ho potuto vedere che sono tutte e tre recensioni ben scritte ed argomentate, ma ho visto anche che non hanno poi così tanti like e soprattutto nelle pagine dedicate alle recensioni degli anime/manga in questione ho visto recensioni altrettanto interessanti e ben argomentate!
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