Nel numero 29 di Weekly Shonen Jump ha avuto inizio il manga di un autore debuttante, parliamo di Magu-chan: God of Destruction di Ken Kabiki.

Vi ricordiamo che potete leggere questo nuovo manga tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, ovviamente SPOILER.
 
Magu Menueku è un Dio della Distruzione venerato molti secoli fa dal Culto del Caos, prima che venisse sigillato dai Cavalieri Sacri. Il sigillo viene ritrovato da Ruru Miyanagi, una studentessa di seconda media che vive in condizioni precarie, orfana di padre e con la madre impegnata a lavorare tutto il tempo per sostenere la figlia, una ragazza dal grandissimo cuore ma molto sola. 

Magu-chan, come viene prontamente soprannominato da Ruru, rimane un Dio tanto altezzoso e arrogante ma quasi senza alcun potere, quindi è obbligato a farsi sostenere da Ruru per ritrovare la sua forma originale. Inizia una stranissima convivenza e magari inizia inizia un'improbabile amicizia.
 
Magu-chan
 
Si continua con la seconda delle quattro novità di Shonen Jump, questa settimana ci troviamo di fronte un'opera particolarmente leggera che segue il canovaccio della "strana coppia". Funziona? Per il momento potrei anche dire di sì, sinceramente, il primo capitolo più che impressionare o rimanere indelebile nella memoria sembra più che altro che voglia dare una strana sensazione di tepore, facendoti provare una particolare empatia per Ruru.

Senza ombra di dubbio è lei il motivo principale per il quale seguire l'opera, più che per il devastante Dio che dà il nome all'opera. Vien da subito una grande voglia di vedere Ruru felice e di sperare che possa stare al meglio e, magari, questo incontro può essere ciò di cui ha più bisogno in assoluto.

I disegni non impressionano e la storia di per sé si prospetta come blanda, non credo si discosterà mai più di tanto dal pattern narrativo visto in queste prime tavole. Sicuramente continuerò a seguirlo perché si prospetta una lettura veloce che potrà anche riscaldare il cuore, abbastanza scontata la presenza di pretesti futuri per rendere più movimentati i capitoli con l'apparizione di altre divinità... o cavalieri sacri... o robe simili. Nulla d'incredibile ma neanche nulla di noioso. Voto: "boh, ok".
 
Magu-chan God of Destruction è un manga senza troppe pretese che riesce a fare bene il suo lavoro. Il primo capitolo ci permette di fare la conoscenza dei 2 protagonisti: Magu Menueko, un'entità malvagia rimasta sigillata per anni, e Ruru Miyanagi, la ragazza che lo troverà e accidentalmente la libererà ma che allo stesso tempo sarà pronta anche ad accoglierlo a casa sua. Quella che si respira durante la lettura è aria di uno slice of life, che sfrutterà classiche situazioni della vita quotidiana per dar vita a momenti divertenti o profondamente teneri. Sebbene dal punto di vista grafico il tratto dell'autore non mi abbia fatto impazzire, il duo sembra veramente affiatato; i tempi comici inoltre sono gestiti bene e sono convinto che la storia in futuro diventerà qualcosa di molto simile a Keroro

Sarò sincero, questo primo capitolo non mi ha entusiasmato al punto da volerlo continuare, ma invito tutti a dargli un'occhiata: sono convinto che tante altre persone saranno in grado di apprezzarlo.
 

 

Bisogna dirlo con franchezza, perché di certo non è stato un grande avvio quello di Magu-chan: God of Destruction, anzi... Il primo capitolo ha presentato in una maniera assai mediocre questo nuovo "gag manga" arrivato in un periodo dove a quanto pare Shueisha è alla ricerca di nuove serie comiche per la sua rivista di punta (basti pensare ai recentissimi MASHLE e Moriking). La premessa di questa trama è già di per sé blanda, perché non è la prima volta che vediamo un potentissimo dio della distruzione diventare il bambolotto di una qualunque ingenua ragazzina, ma se dovessimo sorvolare questo aspetto, troveremmo ad ogni modo davvero poca sostanza. Le battutte sono infatti davvero poco ispirate e mancano di mordente, soprattutto a causa della loro scontatezza. Sono state 50 pagine troppo pesanti da leggere e non sono riuscite minimamente a destare interesse, o quanto meno a strappare un sorriso dalla bocca. Sui disegni, invece, c'è poco da dire: non sono il massimo, però per questo genere di manga possono andar pure bene.
 
Il manga di Kei Kamiki non è quindi da promuovere assolutamente, ma forse sarebbe anche troppo severo bocciarlo. Ci si può costruire sopra una serie di gag divertenti con un po' di inventiva, facendo leva anche sul rapporto fra i due protagonisti, a patto però di dover tirare avanti con la situazione trita e ritrita del rapporto fra ragazzina e demone malvagio. Manga come questi funzionano bene come 4-koma (personalmente avrei preferito leggerlo in questo formato) o come strisce brevi dove poter illustrare una situazione con annessa battuta. Il problema principale rimane però sempre quello, ovvero l'efficacia di tali battute. Se andando avanti con i capitoli Magu-chan: God of Destruction riuscirà a trovare una sua identità, allora forse potrà ritagliarsi il suo piccolo spazio all'interno della rivista. Altrimenti diventa dura...