Nel numero 30 di Weekly Shonen Jump ha debuttato il manga di una vecchia conoscenza della rivista e del pubblico italiano. Infatti, oggi daremo le nostre prime impressioni (e poi voi… le vostre) per Hard-Boiled Cop and Dolphin di Ryūhei Tamura, autore celebre per Beelzebub (edito da Star Comics).

Vi ricordiamo che potete leggere questo nuovo manga tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, ovviamente SPOILER.
 
Samejima Boyle è un poliziotto duro, degno delle opere poliziesche “hard-boiled” dove i poliziotti sono aggressivi e fanno di tutto per seguire il loro ideale di giustizia. Ma in questo mondo i poliziotti come lui non possono durare troppo a lungo e quindi viene licenziato dalla Polizia di Tokyo e mandato nel distretto di polizia di Ogasawara, in una bellissima isola dove potersi rilassare. Lì però scopre della presenza del “Setta del Mare”, un culto che pensava che presto il mondo sarebbe stato inondato e che aveva come oracolo una bambina di nemmeno 5 anni chiamata da loro “Principessa Otsukoto”.

Il fondatore del gruppo, Nirai Kanai, venne arrestato e tutti i membri scomparvero. Solo la piccola bambina è stata ritrovata, riportata sulla terraferma da un delfino… antropomorfo… che diventa il nuovo superiore di Samejima. Inizia una storia poliziesca tra un poliziotto “hard-boiled”, un tenente delfino e una bambina speciale.
 
hardboiled and dolphin
 
Una serie su un poliziotto simile, in questo periodo… che tempismo. Voglio togliermi immediatamente il pensiero dalla testa: a me non dà alcun fastidio, personalmente non ho delle visioni estreme nei confronti dei corpi di polizia però non può che stranire un’opera simile, con un protagonista simile, proprio adesso. Spero che non riceverà critiche a prescindere solo per come lui sia, forse il fatto che il Giappone sia da sempre culturalmente distante dal resto del mondo questa volta può essere un fattore positivo. Scusate se ho iniziato così ma credo che questa premessa fosse necessaria.

Difficilissimo giudicare questo manga da questo capitolo, l’idea di un poliziesco mi piace e non poco, è un qualcosa che non si vede spessissimo e pare che riesca anche ad essere sia realistico che assurdo senza strafare. Però. Eh, però sto delfino gigante antropomorfo in che modo dovremmo giudicarlo? A me non dà fastidio per definizione ma il fatto che sia stato buttato in faccia al lettore senza complimenti, e senza alcuna vera e propria spiegazione, stranisce un bel po’. Certo, può essere un buon espediente narrativo per spiegarti il tutto con calma, per giocarti al meglio i prossimi capitoli, questo posso anche apprezzarlo ma allo stesso tempo l’incognita rimane, il rischio che questo manga possa deludere è anche troppo alto. Un primo capitolo deve presentarti un’opera e anche invogliarti a leggere i prossimi capitoli, di certo che sicuramente la voglia di leggere il secondo capitolo è tanta ma non posso per nulla dirmi soddisfatto.

Il manga potrebbe, comunque, risultare eccellente se la piccola “principessa” risultasse un personaggio fantastico anche solo la metà di Anya di Spy x Family. Dita incrociate.
 
Non posso negare di essere rimasto piacevolmente sorpreso da questo primo capitolo. L’autore di Beelzebub torna con una storia dalle tinte crime e demenziali e, anche se il primo capitolo non permette di farsi un’idea generale dell’opera, riesce comunque a sorprendere. I personaggi sono uno più pazzo dell’altro e risaltano sia dal punto di vista del design che del carattere. Per esempio, prendiamo il protagonista, Boyle Samejima: ricorda un po’ Tatsumi Oga come carattere (violento e attaccabrighe) , ma appare fresco e promette bene. Per non parlare della “sorpresa”: Orpheus, un poliziotto delfino antropomorfo con la giusta dose di stile. Ammetto che mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più su Umi Nanase (è proprio bella e simpatica!), ma per questa volta me ne farò una ragione.

Come detto precedentemente, questo primo capitolo dà solo un assaggio di quella che probabilmente sarà la storia, ovvero un susseguirsi di casi da risolvere con la giusta dose di azione, risate, momenti trash e mistery. Non sono un fan dell’autore, ma questa volta è riuscito ad attirare la mia attenzione: sembra interessante e voglio dargli una chance. Capitolo promosso!
 

 

Non ho mai particolarmente amato Beelzebub ai tempi e non sapevo cosa aspettarmi da questa nuova serie di Tamura prima di leggere il primo capitolo... però ho avuto una prima impressione abbastanza positiva. Il protagonista Samejima è un completo idiota e la cosa mi piace. Tutto il suo fare molto forzato da duro offre alcuni spunti di buona comicità, come ad esempio la rottura della quarta parete accopagnata da quella telefonatissima (ma ben eseguita) battuta sulla sua epistassi causata da... sapete bene cosa. Quando ho scoperto che si sarebbe trasferito su un'isoletta sperduta ad Okinawa, ho subito pensato: "Ok, questo sarà un manga un altro comico e spenseriato che si svolge in un luogo rurale situato chissà dove. Mi piace l'idea". Ed era quello che mi sarei immaginato prima che facesse la sua comparsa il poliziotto delfino Orpheus! È stato un colpo di scena inaspettato che mi ha lasciato tanti interrogativi di tipo diverso, poi con lo scorrere delle pagine la situazione si è fatta ancora più surreale e sconclusionata. Il che non è male, si è trattata di una buona parodia del genere poliziesco finora, la quale ogni tanto mi ha strappato qualche sorriso idiota dalla faccia. Certo che questo delfino picchia davvero forte e probabilmente darà tanto filo da torcere allo sfortunato Samejima, ma i due sembrano destinati a diventare buoni amici.

Poco si viste invece le due protagoniste femminili, ovvero l'agente Nanase e la misteriosa bambina Chako, su cui però già possiamo intuire la sua centralità all'interno di questa bizzarra storia fatta di pallottole e cetacei. Buoni anche i design dei vari personaggio e le illustrazioni in pieno stile Shonen Jump. Continuerò a seguire il manga anche settimana prossima, sperando che continui sulla giusta strada da qui in avanti.