A causa dell'aumento esponenziale nel paese di nuovi casi di coronavirus, la settimana scorsa il Primo Ministro Suga aveva dichiarato lo stato di emergenza per Tokyo e tre prefetture limitrofe.
Dopo una settimana, oltre ad averlo esteso a Osaka, Aichi, Tochigi, Gifu, Hyogo, Kyoto e Fukuoka, si è deciso di sospendere l'ingresso a tutti i cittadini stranieri non residenti nel paese nel tentativo di frenare la diffusione della pandemia. Quindi, dopo che il mese scorso erano state bloccate tutte le entrate, fatto salvo per i viaggiatori d'affari e gli studenti di Taiwan e altri 10 paesi asiatici, ora l'accesso è negato a tutti fino al 7 febbraio.
 

Potranno rientrare solo gli stranieri residenti in Giappone e Yasutoshi Nishimura, ministro responsabile della risposta al coronavirus del paese, ha affermato che richiederà loro di rimanere in quarantena per 14 giorni.
Se la quarantena sarà violata scatteranno sanzioni, come ad esempio divulgare il nome dei trasgressori. Inoltre, in una seconda conferenza stampa, Nishimura ha aggiunto che i residenti stranieri che violeranno la regola della quarantena di 14 giorni vedranno revocato il loro status di residente e dovranno uscire dal paese.
 

Queste nuove misure più restrittive sono state prese a causa di un caso recente in cui un uomo, tornato dalla Gran Bretagna, ha cenato con più persone durante il suo periodo di autoisolamento di 14 giorni causando la diffusione di un nuovo ceppo del virus.
Inoltre molti deputati del Partito Liberal Democratico a cui appartiene Suga hanno spinto per questa nuova chiusura, sostenendo che era contraddittorio chiedere ai giapponesi di rimanere a casa e invece consentire l'ingresso nel paese a cittadini stranieri non residenti.

Fonte consultata:
TheMainichi