Il 13 marzo, il Ministero della salute, del lavoro e del welfare giapponese ha rivisto le misure di contenimento della diffusione del coronavirus, affermando che l'uso delle mascherine sarebbe stato "lasciato al giudizio personale". Ma a differenza di altre parti del mondo, questo allentamento non ha comportato una sostanziale differenza: se dopo pochi giorni dalla messa in atto era abbastanza prevedibile che la stragrande maggioranza delle persone indossasse ancora la mascherina, quello che ha sorpreso di più è che, a distanza di un mese, la situazione non è affatto cambiata.
L'esperimento sociale è stato condotto dall'emittente Nippon Television Network che ha installato una telecamera su una strada trafficata fuori dalla stazione di Tokyo. Se il 13 marzo la rete ha rilevato che l'89,7% dei passanti indossava una mascherina, il 10 aprile nello stesso luogo, alla stessa ora del giorno, il risultato è stato praticamente lo stesso (circa l'85,6%).
 


Ma quali potrebbero essere i motivi di ciò?
In primis ci potrebbe essere il fatto che si è registrato un aumento a Tokyo del numero di nuove infezioni da coronavirus. Il 27 febbraio la città contava 1.028 nuovi contagi, poi si è scesi sotto i 1.000 fino al 26 marzo. Poi però ci sono stati altri sei giorni con oltre 1.000 nuovi contagi, di cui cinque di fila dal 2 aprile al 6 aprile. Il tutto ha poi coinciso con l'arrivo dell'hanami, prima vera occasione per stare assieme agli altri, in parchi e feste affollate, con tante persone che si muovono sia all'aperto che sui mezzi di trasporto.
Un altro fattore importante è che in questo momento in Giappone è la stagione dei raffreddori da fieno. Le alte concentrazioni di pollini hanno reso da sempre la mascherina un oggetto di uso comune in Giappone in questo periodo dell'anno.

E ultimo, ma sicuramente non meno importante, è che anche prima che il governo lo rendesse ufficiale, in Giappone indossare o meno la mascherina era già in gran parte una questione di giudizio personale. Anche durante il culmine della pandemia, indossare la mascherina, più che un vero e proprio obbligo, era una forte raccomandazione da parte delle autorità. Essere disposti ad assumersi un po' di inconvenienti personali per il bene pubblico è uno dei valori sociali che definiscono il Giappone nel bene e nel male.

Fonte consultata:
SoraNews