Le Olimpiadi che dovevano svolgersi lo scorso anno e che sono state rimandate (causa situazione sanitaria globale) a quest'estate continuano a far parlare di sè.

Ieri, dopo tanti rumors, gli organizzatori, pur confermando la loro ferma decisione di continuare a cercare di organizzare il più grande evento sportivo esistente, hanno annunciato ieri che gli spettatori provenienti da paesi esteri non saranno autorizzati a partecipare alle Olimpiadi estive in Giappone.
 

I Giochi di Tokyo, che iniziano a luglio, erano originariamente programmati per il 2020 ma sono stati ritardati di un anno a causa della pandemia. Il comitato organizzatore di Tokyo sta cercando di sviluppare protocolli di sicurezza per proteggere dal virus sia i partecipanti che i residenti locali ma questo non basta. In diversi sondaggi si evince la preoccupazione generale e la volontà a non far svolgere la manifestazione

Seiko Hashimoto, dal 18 febbraio 2021 nominata presidente del Comitato organizzatore giapponese delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo, ha promesso sabato in una conferenza stampa che la mancanza di spettatori internazionali non rovinerà l'atmosfera sportiva.

"I Giochi di Tokyo 2020 saranno completamente diversi dal passato, ma l'essenza rimane la stessa", ha detto la signora Hashimoto. "Gli atleti metteranno tutto in gioco e ispireranno le persone con le loro prestazioni eccezionali".


 

Sempre in quest'ottica della sicurezza, gli organizzatori delle Olimpiadi avevano già dichiarato che ridurranno il numero di atleti alle cerimonie di apertura e chiusura: in questo modo saranno presenti migliaia di persone in meno rispetto a quanto inizialmente previsto.
Si prevede che più di 11.000 atleti gareggeranno ai Giochi di Tokyo, ma le misure per ridurre il rischio di infezione da COVID-19 prevedono fra l'altro di limitare il tempo che gli atleti possono trascorrere nel Villaggio Olimpico, quindi non tutti potranno partecipare alle cerimonie di apertura e chiusura. I dettagli sono ancora in fase di elaborazione nelle discussioni con il CIO e altre organizzazioni.

Fonti consultate:
nytimes.com