Nel numero 30/2021 di Weekly Shonen Jump ha debuttato The Hunters Guild: Red Hood manga di Yuki Kawaguchi che ha vinto la quattordicesima edizione della Gold Future Cup.

Vi ricordiamo che potete leggere questo nuovo manga tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, ovviamente SPOILER.
 
Velou è un giovane ragazzo che viene da un piccolo villaggio che sta per essere decimato a causa dei lupi mannari, mostri capaci di trasformarsi a piacimento da uomini a lupi. Per salvare il villaggio viene chiesto aiuto alla Gilda dei Cacciatori, gruppo di mercenari fondato dal leggendario Red Hood e specializzati nell'uccidere creature mostruose. La Gilda manda Grimm, un'incredibile mercenaria che all'apparenza sembra solo una bambina ma che può cambiare forma diventando un'adulta. Grimm verrà colpita dall'estremo coraggio di Velou e gli offrirà di unirsi a lei nel suo viaggio, per diventare un mercenario e porre fine all'esistenza dei mostri che ancora infestano questo mondo.
 
red hood jump
 
In un villaggio disperso, ogni persona sta morendo in maniera atroce a causa di un mostro che si nasconde tra di loro riuscendo a cambiare le proprie sembianze e mentre un ragazzo fin troppo vigoroso non riesce a comprendere perfettamente il suo posto, il capo villaggio chiede ad un gruppo di mercenari di salvare la situazione; ecco che arriva una giovane ragazza (all'apparenza per nulla minacciosa) che riuscendo a modificare il proprio corpo scoverà il mostro che ha preso le sembianze di una persona a tutti cara, portandosi con se il giovane. Che bello! Claymore è proprio il mio manga preferito! 

Ma parlando di Red Hood, beh primo capitolo carino, narrativamente mi ricorda forse qualcosina ma solo per quanto riguarda questo primo capitolo, non credo che i paragoni andranno oltre seppur non possa vedere in maniera positiva l'estrema mancanza di inventiva per queste prime tavole... ma l'ho già detto in passato e ci tengo a ribadirlo, non starò mai a giudicare un manga per il suo tasso di innovazione, di certo non su Jump che ha ben altri pregi. Sì, i riferimenti a Cappuccetto Rosso sono ovvi e mi pare banale rimarcarli, però sicuramente si poteva fare un lavoro più particolare.

I due protagonisti sono interessanti e vedere una protagonista femminile cazzuta comunque mi riempie di gioia, forse un po' esagerata la sua thicness ma vabbè non è qualcosa per la quale posso davvero lamentarmi. Le potenzialità sono sicuramente molto alte, perché tra tutte le bestie possibili (scommetto che i draghi non siano davvero estinti, per dì), i vari posti che potrebbero visitare in questo manga può davvero successo ogni cosa immaginabile, sperando che le citazioni alle fiabe dei fratelli Grimm possano avere un taglio quantomeno un po' più originale, senza cadere troppo nel citazionistico. In definitiva, si può dire che è un capitolo buono, per quanto con poca o nulla inventiva ma le potenzialità sono infinite, considerando anche che l'autore ha lavorato con Horikoshi (My Hero Academia) e qualcosa di bello l'avrò pur imparata, oltre il chara design.

Leggetelo se vi piacciono i battle, se vi piacciono le fiabe dei fratelli Grimm, se vi piace un po' di dark fantasy e se sentite nostalgia del primo capitolo di Claymore (ribadisco, a parte scherzo, toni abbastanza diversi ma la storia quella è, più che Cappuccetto Rosso).
 
Ad un anno dal suo trionfo alla Golden Future Cup, l’esordiente Yuki Kawaguchi ritorna sulle pagine del Jump con la sua prima serializzazione, “The Hunters Guild: Red Hood”, titolo ed opera che per ovvie ragioni strizza un po’ l’occhio alla ben nota favola di Cappuccetto Rosso.

No, qui non abbiamo a che fare con un’innocente fanciulla che incontra un lupo mentre porta un cestino di frutta alla nonna malata, tuttavia, abbiamo un mondo in cui le persone possono rivelarsi come lupi affamati di carne umana, e un’organizzazione, al quale la nostra tutt’altro che mansueta Cappuccetto appartiene, che per una lauta ricompensa da loro la caccia. Il protagonista della storia tuttavia non è Cappuccetto, ma il personaggio che rappresenta in parallelo il cacciatore della favola, ruolo che in questa storia è rivestito da un giovane di nome Velou.

Un primo capitolo abbastanza semplice come trama e non particolarmente d’impatto, ma comunque gradevole. Avendo letto anche il capitolo autoconclusivo della Golden Future Cup, ho potuto apprezzare i miglioramenti apportati alla storia, come l’introduzione di strumenti da caccia più fantasiosi e meno crudeli (nell’originale ad esempio catturavano il lupo con una sorta di Vergine di Norimberga), ed il maggior spazio dato al protagonista, che in precedenza aveva un ruolo molto più passivo e marginale nella caccia al lupo. Non molto chiara invece l’intenzione dell’autore, che prima giustifica i lupi e spiega che cacciano per necessità, e poi li rappresenta come creature sadiche, che ci prendono gusto nell’uccidere. Graditi invece il riferimento ai fratelli Grimm attraverso il nome della cacciatrice dal manto rosso) e la citazione al celebre discorso tra Cappuccetto Rosso ed il lupo travestito da nonna per cui la favola è tanto famosa.

Tra le altre migliorie, infine, anche le scene di combattimento sono disegnate e sceneggiate molto meglio. In generale, l’autore ha uno stile più pulito. Si può notare anche come in alcuni tratti il suo stile richiami vagamente quello del suo mentore, Horikoshi Kohei, in particolare nei lineamenti e negli occhi dei personaggi. Un pannello, tuttavia, presenta una piccola e simpatica svista: il cerbiatto che Velou tiene in mano all’inizio del capitolo diventa una graziosissima lepre qualche pagina più avanti.
 
 
Il primo capitolo di The Hunters Guild: Red Hood lo si può riassumere semplicemente con sole sei parole: “rivisitazione fiabesca in chiave Shonen Jump”. Con il più classico degli inizi che caratterizzano questo genere di manga, la storia raccontata da Yuki Kawaguchi trae infatti una forte ispirazione dal mondo delle fiabe dei fratelli Grimm (dai quali prende il nome la co-protagonista) e lo rielabora in modo da renderlo più appetibile ai lettori della rivista di Shueisha, ossia aggiungendo scene d’azione, combattimenti strategici, piccoli plot twist e un marmocchio come protagonista.

Oltre a ciò, c’è poco da dire sulla trama generale visto che queste primissime cinquanta pagine circa si limitano a fare un’introduzione sommaria del contesto e dei protagonisti, ripercorrendo per filo e per segno quella che è la fiaba di Cappuccetto Rosso. Le similitudini sono davvero tante, quindi, se conoscete bene questa storia raccontata a generazioni di bambini, sarà facile prevedere tutti gli sviluppi di questo capitolo. L’effetto sorpresa viene un po’ smorzato, ma in compenso l’azione cruenta e movimentata rende più interessante la lettura. I disegni, seppur non eccelsi, ricalcano bene le atmosfere dark e danno un tono abbastanza “mostruoso” a questa rivisitazione, basta vedere il design del lupo cattivo che terrorizza i poveri abitanti del villaggio.

Il protagonista maschile Velou è alquanto generico e poco carismatico, quindi su di lui non ci sono considerazioni importanti da fare. Invece, la cacciatrice Grimm è sicuramente quella che porta con sé più potenziale, per due ragioni soprattutto: la prima è il suo aspetto che cambia da bambina ad adulta quando deve lottare contro il nemico; la seconda è la sua occupazione e la gilda con cui lavora, sulla quale molto probabilmente girerà attorno la trama principale. Sembra che assisteremo ad un manga dove i personaggi principali dovranno combattere i cattivi mostri delle fiabe uno ad uno, ma solo il tempo ci sarà dare certezze.