Durante il lockdown, il mercato dei manga ha ottenuto un incremento di vendite e un boom di popolarità che mai era capitato al settore, permettendo di sdoganare a un pubblico sempre più grande il fumetto giapponese. Se da un lato quest'ultimo media è indubbiamente più facile da approcciare, nell'editoria giapponese ce n'è un altro il cui approccio, forse per la poca risonanza mediatica, è molto più difficile: le light novel.

Martedì scorso abbiamo avuto la possibilità di parlare insieme ai ragazzi di Dokusho Edizioni, nuova casa editrice di recente fondazione, che di recente ha annunciato il primo titolo del suo catalogo, ovvero Mi sono reincarnato in uno slime.

Qui di seguito vi lasciamo l'intervista in formato scritto, tratta dalla live tenuta sul nostro canale Twitch che potete trovare ricaricata a piè di pagina. 

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AnimeClick: Ciao ragazzi, siamo molto contenti di avervi qui da noi.
Dokusho: Ciao Alessandro. Figurati, siamo molto emozionati.

AnimeClick: Il vostro primo annuncio è stato “Mi sono reincarnato in uno slime”. Confermate che sarà questo il titolo della light novel? Quali saranno la data di uscita e il formato?
Dokusho: Assolutamente, confermata questa traduzione. Innanzitutto, ci tengo a dire che abbiamo scelto slime sia perché è importante come opera ma anche per il suo valore didattico. È una light novel che insegna a scriverle, e in quanto editori puntiamo proprio a scrittori italiani. Sulla data di pubblicazione stiamo lavorando affinché il volume venga rilasciato entro l’autunno 2021. All’interno di una casa editrice i meccanismi sono tantissimi, quindi è per noi importante che esca entro questo periodo. Vi garantiamo che ci stiamo provando. Opteremo per lo stesso formato giapponese, un 18x13, per dare la stessa esperienza dell’originale. Stiamo anche valutando di fare una sopraccoperta.

AnimeClick: La vostra casa editrice è nata praticamente durante la pandemia. Come vi siete formati e qual è stata l’origine della vostra realtà editoriale?
Dokusho: Dokusho nasce ufficialmente a Giugno, quindi parliamo di qualche mese. Il progetto ha iniziato a prendere forma durante la pandemia, periodo durante il quale noi abbiamo potuto formarci, crescere e prendere i primi contatti col Giappone. La pagina Facebook è nata a Natale 2020 infatti. Abbiamo deciso di farlo in questo periodo perché abbiamo avuto, grazie alla situazione creatasi col mercato, la possibilità di accedere a tutto ciò che serve a una casa editrice in tempi più dilatati rispetto al normale. Partire durante il lockdown ci ha paradossalmente aiutati.
Inoltre, siamo totalmente in smartworking, e non avere una sede fisica non è stato un ostacolo, anzi ci ha aiutati molto.


AnimeClick: Questa cosa dello smart-working è interessante: avete detto di voler proporre light novel in formato fisico. Considerato questo, vi siete attrezzati per il magazzino?
Dokusho: Sicuramente non avere una sede fisica in cui riunirci ci rattrista, fosse per noi staremmo tutto il giorno tra colleghi. Per quanto riguarda il magazzino, siamo riusciti a organizzare gli spazi e adibirne alcuni allo stoccaggio dei nostri prodotti. Sicuramente in futuro ci piacerebbe avere un posto dedicato ad ogni cosa, inclusa una sede fisica con i nostri uffici.

AnimeClick: Quanti siete ad aver fondato Dokusho?
Dokusho: Siamo in quattro, ovvero io (Biagio), Giulia, Massimo (che difficilmente vedrete in live e si occupa prettamente delle traduzioni) e Giulia. Noi quattro gestiamo le attività primarie, ma abbiamo un team di collaboratori che ci aiutano a scrivere articoli, gestire i social etc.

AnimeClick: Una delle preoccupazioni dell’utenza è la qualità delle traduzioni. Spesso capita che il pubblico “crocifigga” i traduttori anche per piccolezze. Voi come vi approcciate?
Dokusho: La difficoltà principale è lasciar trasparire le sfumature. Vi tranquillizzo comunque: stiamo traducendo dal giapponese, non avrebbe senso fare altrimenti. La traduzione inglese è molto elaborata e derivativa, snatureremmo troppo l’originale traducendo da essa. Su alcuni termini come le abilità e i nomi dei personaggi ci affideremo a come i personaggi sono comunemente noti, non avrebbe senso introdurre nomi nuovi. Non è certo al 100% che accada sempre, ma la nostra politica è orientata in quella direzione. Attualmente, tra le due versioni del nome del protagonista di slime, siamo tendenti a Rimuru perché lo riteniamo quello che più si avvicina all’originale

AnimeClick: Avete mai lavorato nel settore dell’editoria?
Dokusho: Ognuno di noi ha un proprio bagaglio di esperienza. C’è chi nasce come traduttore, chi come editore, chi come correttore bozze. Ognuno di noi ha una base. Quando abbiamo deciso di portare avanti questa realtà, ognuno di noi si è specializzato ulteriormente nel proprio campo. Abbiamo imparato i processi editoriali, che sono leggermente diversi da quelli a cui eravamo abituati. Sul lato traduzione abbiamo la fortuna di avere Giulia, che è praticamente madrelingua, e i nostri traduttori che sono allo stesso livello. Non abbiamo nomi noti, ma qualcuno dei nostri potrebbe diventarlo (e glielo auguriamo).

AnimeClick: Come vi siete ritrovati nella scelta delle light novel?
Dokusho: Credo che in fondo fosse il sogno di tutti e quattro. Quando con Biagio, che tra di noi è il nostro “primus inter pares”, abbiamo iniziato a parlarne l’idea è diventata sempre più seria e abbiamo deciso di metterci in gioco. Oggigiorno fortunatamente le possibilità di farlo sono a portata di mano se si hanno il giusto bagaglio e le giuste competenze, quindi ci siamo detti “Perché non farlo?”. Da lì il progetto ha preso sempre più forma fino ad arrivare a quella odierna.

AnimeClick: Nel limite del possibile, potete spiegarci come funziona la trattativa per ottenere una licenza di distribuzione? Quali sono state le difficoltà che avete incontrato per accaparrarvi “TenSura”?
Dokusho: Contrattare in generale non è semplice, contrattare con i giapponesi lo è ancora meno, dato che è necessario essere consapevoli di quella che è la loro mentalità. Siamo stati fortunati, va detto, perché dall’altra parte abbiamo trovato persone interessate alla nostra realtà, poteva andarci decisamente peggio. Bisogna mandare delle e-mail facendo molta attenzione ai termini da utilizzare per mandare una mail in giapponese, dato che hanno registro totalmente diverso dal colloquiale per scrivere telematicamente, e poi pazientare nel rapporto comunicativo.

AnimeClick: Come è stato approcciarvi per la prima volta agli editori giapponesi e stringere i primi rapporti? Come vi siete fatti conoscere e come avete ottenuto la loro fiducia?
Dokusho: Ci siamo messi in gioco. Abbiamo avuto la “faccia tosta”, abbiamo dato ogni tipo di informazione su di noi per farci conoscere e abbiamo anche fatto diverse videochiamate. È stato importante perché essendo noi una realtà neonata non avevamo nessun tipo di credenziale pregressa, e anche qui va detto che abbiamo avuto fortuna perché oltre alla nostra propositività c’è stato anche qualcuno che ci ha ascoltato.

AnimeClick: “TenSura”, per quanto sia una delle light novel più in voga al momento, è pubblicata su una rivista minore. Pensate che i nomi più grossi, come Kadokawa, siano avvicinabili?
Dokusho: Noi a piccoli passi puntiamo proprio a quello, ad arrivare fino alla cima. Non siamo ancora in grado di dirvi quanto tempo ci vorrà per conseguire il nostro obiettivo, ma ci proveremo e ci impegneremo con tutte le nostre forze.
Diciamo che Kadokawa è un po’ il “Boss Finale”. Puntiamo a raggiungerlo e sconfiggerlo un passo alla volta, e pensiamo che sia innanzitutto necessario fare prima tanta esperienza e tante pubblicazioni in Italia. Così facendo, quando ci presenteremo ai “Boss Finali”, avremo qualcosa di concreto da fargli vedere.


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AnimeClick: Vita da Slime era uno dei vostri primi obiettivi?
Dokusho: Assolutamente sì! Ci è piaciuto sin da subito e riteniamo che possa piacere sia all’amante classico dell’isekai che a chi mai si è approcciato a questo mondo. E come primo titolo, era importante scegliere qualcosa che avesse un bacino di pubblico più vasto. Poi sicuramente la fama avuta nel mondo è stata importante.

AnimeClick: Capita spesso che le light novel non vendano più di 1000 copie a volume, che anzi capita spesso che calino man mano che le serie proseguono. Quale sarà la vostra strategia di marketing? Come si può far conoscere questo prodotto?
Dokusho: Vorremmo fare come quando sono approdati i manga in Italia: rendere possibile trovarle a quella fetta di pubblico che normalmente compra altro e traslarli anche sul nostro prodotto. Al di là di quelle che saranno le nostre pubblicazioni, riteniamo che il media abbia moltissimo potenziale per piacere, nonché letture molto più veloci rispetto a quelle a cui siamo abituati.
Bisogna anche avere fortuna e riuscire a indovinare il momento giusto: è solo di recente che il manga è stato totalmente accettato, e lo stesso possiamo dirlo dell’animazione giapponese. Secondo noi è arrivato il momento di gettare il sasso delle light novel e lavorare in base a come viene recepito. Sicuramente non ci soffermeremo solo su quelle con un pubblico più vasto, ma porteremo anche quelle un po’ più di nicchia e che hanno il loro fascino da light novel. Punteremo inoltre su tutte le light novel, indipendentemente dalla provenienza: dal punto di vista italiano stiamo già collaborando con diversi autori affinché dei loro manoscritti si trasformino in light novel, e anche se ci vorrà del tempo affinché il concetto di light novel maturi, siamo fiduciosi che questo possa accadere. 


AnimeClick: Dove saranno distribuiti i vostri volumi?
Dokusho: Vogliamo portarli su tutti i canali di distribuzione: online, fumetteria e libreria. Vorremmo fare in modo che sia possibile trovarli soprattutto in libreria. Per il momento non è previsto un rilascio digitale dei nostri titoli, vogliamo puntare interamente sulla versione cartacea, sia per riprodurre la stessa esperienza giapponese sia per delle meccaniche editoriali, tra cui accordi con l’estero. Rispetto ad altri mercati dove il digitale è presente, qui la light novel deve ancora germogliare e preferiamo farlo scommettendo sul cartaceo. Non vogliamo che il lettore si affezioni a noi, il nostro obiettivo è che si fidelizzi sull’opera e sul genere. Che poi saremo noi a riuscire in questo grande passo non ci importa, noi ci vogliamo provare.

AnimeClick: In quanto tempo pensate di rientrare nell’investimento dei costi sostenuti?
Dokusho: Questo non possiamo dirlo perché sono meccaniche interne. Possiamo dire che abbiamo già una programmazione: il processo di pubblicazione è legato a un’uscita coerente e costante dei volumi, e ora come ora abbiamo già pensato a quello.

AnimeClick: Quali sono le fasi di lavorazione di una novel? Da quante fasi è composto?
Dokusho: Innanzitutto, viene revisionato l’originale, perché non è detto che l’opera arrivi conforme e coerente a quanto fatto dall’autore. Dopodiché si passa alla traduzione: partiamo lentamente, con un team composto da traduttore, editor, correttore e adattatore che impostano la base, come decidere le terminologie. Dopodiché il traduttore fa il suo lavoro, e viene sempre seguito dall’editor. Anche qui, ci possono essere difficoltà a trasmettere sia il fascino del giapponese che la chiarezza necessaria alla nostra lingua. Finita la traduzione, si avvia una serie di cicli di correzione di bozze. Siamo molto scrupolosi nel controllare gli errori.

AnimeClick: Il nome Dokusho significa letteratura in giapponese. Oltre ad esso avete intenzione di proporre un marchio o un logo?
Dokusho: Il logo è quello che abbiamo attualmente, la nostra “D” stilizzata. Ora come ora non abbiamo intenzione di creare collane, troviamo che abbia poco senso fare sin da subito una differenziazione tra generi essendo noi una casa editrice appena nata. Ergo non ci sarà un logo di collana ma soltanto il logo Dokusho. Sappiamo bene che il logo è ciò che fa conoscere il proprio brand a tutti, per cui ci puntiamo moltissimo.

AnimeClick: Quale sarà la cadenza delle serie e, nella fattispecie, di Vita da slime?
Dokusho: Non possiamo ancora dare una risposta certa e precisa, ma sicuramente il nostro obiettivo è dare una cadenza costante nel corso degli anni. Puntiamo a renderla paritaria alla cadenza dei grandi titoli inglesi, quindi circa 2/3 volumi all’anno per ognuna delle nostre serie. Non possiamo però neanche pubblicarli troppo vicini tra di loro, in quanto le light novel hanno costi da sostenere diversi da quelli dei manga, ma neanche troppo lontani perché un lettore potrebbe stancarsi. Va trovata la strada giusta e va preso il giusto tempo da dedicare alle traduzioni: le light novel in fin dei conti sono dei libri e sono molto impegnative da tradurre, ci vuole un lungo e preciso studio. Il nostro obiettivo è uscire con più novel proprio per coprire i periodi in cui non escono titoli di altre serie, ma anche quello di espanderci su un target più ampio.
Ora come ora, punteremo su pochi titoli che riescono ad unire quanto più pubblico possibile.


AnimeClick: Qual è la sfida più grande di pubblicare in bunkobon?
Dokusho: Sicuramente rispettare il numero di pagine, che per ovvi motivi si ritrovano spesso ad essere in numero diverso rispetto alla controparte originale. Con slime stiamo mantenendo il 18x13, poi per le future pubblicazioni valuteremo di volta in volta cosa conviene fare.

AnimeClick: Quando aprirà il vostro sito? Avrà un e-commerce?
Dokusho: Il sito in realtà è già up, ma lo abbiamo messo momentaneamente in pausa per concentrarci su altro, riorganizzarci internamente e rientrare a regime. Nel momento in cui potremo garantire una costanza nei contenuti il sito sarà operativo e sarà possibile utilizzarlo per fare acquisti.

AnimeClick: Avete intenzione di partecipare a delle Fiere?
Dokusho: Sinceramente, avremmo voluto farlo anche quest’anno, ma tra le varie situazioni che si sono susseguite non è stato ovviamente possibile. In altri casi, c’era possibilità di partecipare, ma l’organizzazione della fiera era un po’ in ritardo con l’apertura delle prenotazioni Stand rispetto alle nostre tempistiche. Per cui abbiamo lasciato stare per il momento. Purtroppo non siamo una grande realtà, gestiamo tutto tra di noi, e stare dietro alle Fiere del 2021 con tutti i problemi che ci sono ci risultava davvero impossibile. Sarebbe per noi motivo di orgoglio portare Dokusho in Fiera. Probabilmente ci troverete prima nelle fiere un po’ più piccole, ma non precludiamoci nulla.

AnimeClick: Per quanto sia un concetto difficile da applicare alle novel, che ne pensate delle variant e delle edizioni di lusso? Ne avete in programma qualcuna?
Dokusho: Dipende dall’opera: noi in quanto Dokusho puntiamo tutto sulla lingua madre, quindi se l’opera in originale non è provvista di variant, noi non la porteremo. Questa è la nostra linea editoriale, almeno per il momento. Sulle edizioni lussuose, invece, possiamo dire che sono molto belle a vedersi, probabilmente in un passo successivo le proporremo, magari anche insieme a delle variant cover. Questo, ovviamente, se la pubblicazione originale lo prevede.

AnimeClick: Come mai avete deciso di annunciare in questo periodo?
Dokusho: Abbiamo pensato di partire con moderazione, perché sui social d’estate la portata è un po’ inferiore. Questo ci ha permesso di valutare con calma i dati che abbiamo raccolto e la reazione del pubblico all’annuncio. Poi c’è stata indubbiamente anche la voglia di partire, di affermarci e di distaccarci da quello che era inizialmente la pagina, ovvero una pagina di meme e informazione sul mondo delle light novel. L’indicizzazione è qualcosa che si costruisce nel tempo, ed era arrivato il momento di mettere il primo mattone. A Giugno c’è stata l’occasione di nascere definitivamente e l’abbiamo sfruttata.

AnimeClick: Quando prevedete di fare il secondo annuncio?
Dokusho: Ci piacerebbe farlo per fine settembre. Abbiamo anche preso in considerazione di fare come hanno fatto altri editori e di pubblicare anche light novel a volume unico, vedasi J-Pop con quelle dei film di Makoto Shinkai. Tuttavia, il nostro focus principale resta l’impegno a lungo termine.
Abbiamo avuto la fortuna di trovare un editore che ha creduto in noi e ci ha dato la licenza di Vita da slime, e ora come ora dobbiamo metterci in gioco e “ballare”, fermarsi o anche solo rallentare sarebbe controproducente.
Sicuramente in futuro ci saranno “opere minori”, ma adesso è il momento per noi di accelerare. Se poi le light novel dovessero avere successo avremo raggiunto il nostro obiettivo primario.


AnimeClick: Siete aperti a collaborazioni con altri editori in futuro? Tipo con voi che portate la novel e un altro editore che porta il manga e voi uniformate la traduzione.
Dokusho: Siamo aperti a ogni tipo di collaborazione. Resta una cosa difficilissima da realizzare in quanto alle spalle ci sono meccaniche e fattori editoriali molto complessi, ma mai dire mai.

AnimeClick: Avete pensato anche a titoli vintage?
Dokusho: Ci piacerebbe molto portarli, perché magari appartengono a un target che non conosce ancora moltissimo le light novel e potrebbe potenzialmente farlo. Appassionati, sì, ma non dello specifico genere. È un ottimo modo per allargare il nostro pubblico e i potenziali nuovi compratori di light novel.

AnimeClick: Avete un indirizzo email a cui contattarvi per proporre la propria light novel?
Dokusho: Certo, ne abbiamo un paio. Il primo è [email protected] e l’altro è [email protected]

AnimeClick: All’inizio come avete cercato e trovato questi autori?
Dokusho: In verità sono stati loro a trovare noi, fortunatamente non abbiamo mai dovuto faticare molto per trovare dei nostri potenziali autori. La parte più difficile è stata sicuramente trovare il modo giusto per spiegare come mai, in alcuni casi, il lavoro non veniva accettato. Avendo già avuto alcuni di noi esperienza in altre case editrici sappiamo che spesso capita che gli autori di opere scartate non ricevano nemmeno una risposta. Quello che noi preferiamo fare è aprire un dialogo anche con gli autori a cui diciamo di no. È stato più difficile dire che l’opera non piaceva che, appunto, trovare le suddette opere.
Con alcuni autori c’è stato un bello scambio di mail, per spiegare il tutto e puntare anche a un miglioramento futuro, con altri invece la conversazione è stata un po’ appesa.


AnimeClick: Porterete anche light novel cinesi e coreane?
Dokusho: Assolutamente sì. Soprattutto il mercato cinese, negli ultimi cinque anni, ha avuto un boom allucinante. È il mercato del futuro. Al momento siamo concentrati sui titoli giapponesi, ma ci sono già dei titoli cinesi che ci piacerebbe prendere in considerazione.

AnimeClick: Porterete qualche novel un po’ più spinta?
Dokusho: Sì, ci stiamo già pensando, abbiamo dei titoli in mente che prendiamo in considerazione. Ci sono dei grossi editori che fanno praticamente solo quello e abbiamo già preso i contatti. Ci stiamo lavorando.

AnimeClick: Contate di andare in Giappone in un futuro prossimo? E come sono viste laggiù le light novel?
Dokusho: Sarebbe bello, con alcune case editrici siamo rimasti d’accordo, una volta rientrata la situazione, di poter organizzare un incontro dal vivo in Giappone. Altre invece ci hanno proprio chiesto di presenziare qui in Italia per conoscere la nostra realtà.
Per quanto riguarda la seconda domanda, devo dire che la situazione è simile ad anime e manga: nonostante la percezione occidentale, non tutti i giapponesi sono interessati alle light novel, e il loro pubblico di riferimento principale sono le fasce d’età un po’ più adulte.


AnimeClick: Ultima domanda: pensate sia possibile portare un light novel italiana in Giappone?
Dokusho: Difficile a dirsi, parliamo comunque di un mercato molto saturo ed è dura che un editore giapponese prenda un’opera estera e si metta a tradurla, ma mai dire mai.

AnimeClick: Ragazzi, grazie di cuore di essere venuti in live da noi. Ci auguriamo di potervi accogliere ancora per i vostri nuovi annunci.
Dokusho: Figurati, grazie a voi per averci invitati. Torneremo di certo.