Nel corso dei decenni l'animazione giapponese ha dato prova numerose volte della sua varietà stilistica, estetica e narrativa, realizzando opere di ogni genere, target, tematica e formato. Dai grandi film cinematografici alle lunghe serie mainstream, passando per OVA rivolti ad appassionati e titoli meno noti, chiunque è riuscito a trovare opere adatte ai propri gusti e desideri, magari scavando un po' sotto la superficie dei nomi più chiacchierati.
L'obiettivo di questa rubrica è celebrare questa varietà proponendo una selezione di titoli che, di mese in mese, festeggeranno il loro anniversario (solo multipli di 10 anni). Proprio in nome della varietà non ci concentreremo solamente sui maggiori successi, i grandi capolavori e i classici del passato, ma affiancheremo loro titoli meno noti ma comunque meritevoli e apprezzati, anime curiosi e peculiari e anche qualche opera più sconosciuta ma degna di essere riscoperta.

90 ANNI FA - DICEMBRE 1933


Ugokie kori no tatehiki


Primo film realizzato dal neonato studio di produzione P.C.L. Studio, che qualche anno dopo si fonderà con altri studi dando vita a Toho. Il cortometraggio diretto da Ikuo Oishi racconta la sfida di abilità tra una volpe e due tanuki. Trasformatasi in un samurai, la volpe si ferma in un tempio dove si trova ad affrontare una coppia di tanuki padre e figlio.
 

Osaru no Tairyo


Yasuji Murata è stato uno dei più abili e importanti animatori giapponesi della prima metà del XX secolo, conosciuto come un maestro della cut-out animation, tecnica in cui era così abile che il pubblico la confondeva spesso con l'animazione su cel veri e propri. Tra i tanti lavori realizzati per lo Yokohama Cinema shotai in collaborazione con lo scrittore Chuzo Aochi, nel dicembre 1933 esce un cortometraggio completamente sonoro di 10 minuti, in cui un tanuki e una scimmia che pescano si trovano a dover affrontare un pericoloso pesce gatto.
 

60 ANNI FA - DICEMBRE 1963


Wan Wan chushingura


Il settimo lungometraggio cinematografico realizzato da Toei doga vede una nuova collaborazione con Osamu Tezuka, che scrive il soggetto per il film ispirandosi alla famosa vicenda dei 47 ronin del Chushingura. La storia viene tuttavia pesantemente modificata rispetto all'idea di Tezuka, diventando la storia della vendetta del piccolo cane Rock nei confronti della malvagia tigre Killer, colpevole della morte della mamma del cagnolino. Fuggito dalla foresta in cerca d'aiuto, nella vicina città il cucciolo troverà numerosi compagni con cui allenarsi per sconfiggere la tigre. Si tratta del secondo film a presentare un direttore delle animazioni ufficialmente accreditato come tale; se il primo era stato Yasuji Mori ne Il piccolo principe e il drago a otto teste, questa volta è il turno di Akira Daikuhara, l'altro grande maestro animatore in forza a Toei. Questo film segna anche il debutto di Hayao Miyazaki, unitosi a Toei qualche mese prima e che per la prima volta lavora alle animazioni intercalari.
 

40 ANNI FA - DICEMBRE 1983


Dallos


Gli anni '80 fanno segnare una crescente diffusione di lettori video domestici, portando a sempre maggiori guadagni derivanti dalle edizioni home-video dei film cinematografici. Nasce così l'idea di realizzare episodi speciali o miniserie appositamente pensate per la vendita in home-video, senza passare prima dal cinema o dalla TV. I primi esperimenti in tal senso sono i Lion Books di Tezuka, che tuttavia non vengono pubblicati subito dopo il loro completamente, lasciando il primato di primo anime distribuito appositamente in home video alla miniserie in quattro episodi Dallos. Originariamente concepita come serie TV ma poi cancellata in quanto troppo difficoltosa da realizzare, l'idea viene ripresa con la nascita dell'etichetta EMOTION e affidata ai due registi Hisayuki Toriumi e Mamoru Oshii. Dopo numerosi contrasti tra i due registi i quattro episodi vengono completati e venduti all'economico prezzo di 6.800 yen a cassetta (contro, ad esempio, i 19.800 yen del film di Yamato). I risultati sono ottimi e vengono vendute decine di migliaia di copie, permettendo al progetto di rientrare dei 100 milioni di yen spesi per la realizzazione. Si tratta di un momento epocale per l'industria dell'animazione giapponese, in quanto nasce una terza strada che va ad affiancarsi alle produzioni cinematografiche e alle serie televisive: gli OVA (Original Video Animation), produzioni pensate per il pubblico degli appassionati, indipendenti dalle ingerenze di sponsor ed emittenti televisive e pertanto libere di esplorare violenza, sessualità e argomenti scottanti.
 

Amefurikozo


Secondo appuntamento della versione animata dei Lion Books, la collana tramite cui Osamu Tezuka decide di realizzare alcuni episodi animati privi di sponsorizzazioni di emittenti televisive, da vendere al miglior offerente. In questo episodio Tezuka è supportato da Masateru Yoshimura che si occupa della sceneggiatura, degli storyboard, della direzione delle animazioni e della regia dell'episodio e decide di adattare un suo one-shot del 1975. La direzione artistica di Shichiro Kobayashi propone fondali colorati a pastello che immergono lo spettatore in un Giappone rurale nell'epoca dell'industrializzazione post-bellica. L'episodio racconta l'incontro e l'amicizia tra un ragazzino solitario che vive in montagna e viene preso in giro dai coetanei di città e uno spirito della pioggia, che aiuta il ragazzo dietro la promessa di ricevere i suoi stivali in gomma.
 

Minna no uta


Minna no uta è un contenitore del canale NHK in cui vengono proposte canzoni e video musicali e che hanno dato spazio a tantissimi compositori, cantanti, animatori e registi. Nel dicembre 1983 sono stati proposti:

Hoshi uranai kirakira, animato da Keiko Tanaka.
 

Shiroi michi, animato da Kiyoshi Nakajima e basato su una musica di Antonio Vivaldi.
 

Kodanuki ponpo, animato da Tadahiko Horiguchi.
 

30 ANNI FA - DICEMBRE 1993


Black Jack: dieci indagini nel buio


Il periodo a cavallo tra gli anni '60 e '70 è stato uno dei più difficili per Osamu Tezuka, che si trova ad affrontare i cambiamenti del mercato a favore di gekiga, seinen e storie più adulte e mature anche nella narrativa per ragazzi. Tra i titoli con cui il dio dei manga affronta e conquista questo nuovo tipo di pubblico c'è Black Jack, simbolo della sua resurrezione e lunga raccolta di storie brevi incentrate sul misterioso ma abilissimo medico senza licenza Black Jack. Tra le trasposizioni animate di questo personaggio così iconico la maggiormente degna di nota risulta essere la versione OVA affidata alla "coppia d'oro" dell'animazione giapponese: Osamu Dezaki alla regia, sceneggiatura e storyboard e Akio Sugino al Character Design e direzione delle animazioni che reinterpretano il personaggio secondo il proprio stile grafico e narrativo. Narrazione matura e adulta, spesso drammatica e con poche scene comiche, realismo crudo e assoluto nella rappresentazione delle malattie, degli organi e persino delle operazioni, grande attenzione alla sofferenza fisica e psicologica dei pazienti, sempre mostrati in tutto il loro dolore, con spasmi muscolari, fontane di sangue, conati di vomito, urla, brividi e tutto ciò che il formato OVA ha permesso al duo di mostrare in modo più che esplicito.

Per approfondire quest'opera vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.
 

Sailor Moon R: La promessa della rosa


Il primo lungometraggio cinematografico del franchise, tratto dalla seconda serie, viene realizzato frettolosamente da Toei doga, insicura del successo di un film dedicato al pubblico femminile. Con i lavori iniziati ad agosto e l'uscita a dicembre, la pellicola vanta tutto lo staff principale della serie televisiva, dallo sceneggiatore Sukehiro Tomita al regista Kunihiko Ikuhara, dalla character designer Kazuko Tadano agli animatori Hisashi Kagawa, Ikuko Itoh o Shin'ya Hasegawa. La popolarità del franchise è tuttavia tale da fugare i timori di Toei, diventando uno dei film di maggior successo dell'anno, cementificando il successo di Sailor Moon e aprendo la possibilità ad altri film per il cinema ad affiancare le regolari serie televisive.

Per approfondire questo film vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.
 

Coo che arrivò da un mare lontano


Per celebrare il 40° anniversario di NTV, l'emittente televisiva commissiona a Toei doga la trasposizione di un romanzo di Tamio Kageyama vincitore qualche anno prima del prestigioso premio letterario Naoki. Dopo un viaggio alle Isole Fiji per studiare l'ambientazione della storia inizia la lavorazione del film, incentrato sul rapporto tra l'uomo e la natura e l'amicizia tra un ragazzo, Yosuke, e un cucciolo di plesiosauro, Coo. Ma mentre Yosuke si prende cura del piccolo Coo, nutrendolo e guidandolo nei primi giorni della sua vita lontana dalla madre biologica, alcune potenti nazioni sono alla ricerca del cucciolo, per studiarlo e per evitare che la scoperta della sua specie possa interferire con degli esperimenti nucleari. Nonostante diversi ritardi nella selezione dei doppiatori, il film diretto da Tetsuo Imazawa viene consegnato in tempo e trasmesso a fine anno.
 

Proteggi la mia Terra


Seguendo la popolarità delle storie sull'occulto e sulle vite precedenti tanto in voga negli anni '70 e '80, Saki Hiwatari realizza una storia incentrata sul legame tra studenti che si ritrovano possedendo tutti dei ricordi di una vita passati in cui erano scienziati alieni col compito di controllare la Terra. Con la pubblicazione del manga ormai prossima alla conclusione, Production I.G realizza una miniserie OVA in 6 episodi che adatta la prima parte dell'opera. Scritta e diretta da Kazuo Yamazaki e col Character Design rielaborato da Takayuki Goto, la versione animata racconta in maniera più veloce le vicende originali, concentrandosi maggiormente sulle vicende del presente e dando meno spazio ai ricordi del passato - salvo dedicare buona parte dell'ultimo episodio all'infanzia di Shion e a veloci sprazzi degli eventi successivi del manga non adattati nella miniserie.
 

Orguss 02


Dopo la conclusione della prima serie di Macross, lo slot televisivo viene occupato da Orguss, nuova serie animata dello Studio Nue a cui partecipano diversi membri dello staff di Macross, primo tra tutti l'apprezzato character designer Haruhiko Mikimoto. Insieme al successivo Southern Cross, le tre finiscono per diventare un'ideale trilogia (già dal titolo completo che inizia con Chōjikū / Super Dimensional), seppur completamente slegate tra loro. A un decennio dalla serie, esce un sequel nella forma di una miniserie OVA in sei episodi. A curare questo seguito c'è una talentuosa coppia che si è fatta conoscere tra gli appassionati di animazione robotica grazie al lavoro nei recenti OVA di Gundam: il regista Fumihiko Takayama (stesso ruolo in Gundam 0080) e il Character Designer e direttore delle animazioni Toshihiro Kawamoto (stesso ruolo in Gundam 0083).
 

Konpeki no kantai


L'ammiraglio Isoroku Yamamoto è stato il Comandante in capo della flotta combinata della marina imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale e ha guidato le forze giapponesi nelle prime vittorie contro gli USA. Seppur contrario alla guerra, è stato lui stesso a preparare l'attacco a Pearl Harbor, diventando così uno dei nemici più odiati dall'esercito americano, che nel 1943 riesce a ucciderlo tramite l'operazione Vengeance. Nella finzione narrativa ideata dallo scrittore Yoshio Aramaki, subito prima della morte l'ammiraglio perde conoscenza e si risveglia nel 1905. Possedendo tutti i ricordi dei 38 anni successivi, Yamamoto decide di fare il possibile per cambiare il corso della storia ed evitare la disastrosa disfatta subita dal Giappone. A occuparsi della trasposizione animata di quest'opera J.C. Staff sceglie due maestri nella trattazione realistica della guerra e della geopolitica come Takeyuki Kanda e Ryosuke Takahashi, supportati dal Character Design adulto di Masami Suda. La serie si prende una pausa dopo l'episodio 12 a causa della morte di Kanda, sostituito da un altro regista con diversa esperienza nell'animazione robotica: Hiromichi Matano. Il risultato sono degli OVA con un approccio lento e dettagliato, quasi documentaristico, nella spiegazione di tutte le questioni militari e politiche e nei rapporti tra i personaggi.
 

Mother: saigo no shojo Eve


Manna Messe è una rivista trimestrale fondata nel 1992 (adesso non più in pubblicazione) rivolta alle madri che tratta di tematiche ambientali, mediche, d'istruzione, di alimentazione e di benessere. Per riuscire nel suo intento di sensibilizzazione la rivista commissiona a Toei doga un film animato tramite cui far riflettere lo spettatore sull'importanza della natura, del ruolo dell'uomo al suo interno e degli effetti distruttivi della tecnologia e della scienza. Distribuito tramite il MOTHER PROJECT, col Character Designer di Shuichi Seki e la regia di Iku Suzuki, il film racconta di un'umanità che vive su una Marte prossima al collasso ecologico. La protagonista Eve è una ragazza che vive in una foresta idilliaca insieme alle sue compagne mentre si addestra nell'uso dell'energia astrale - un potere proveniente dall'anima umana e che si spera possa permettere all'uomo di vivere in comunione con la natura senza dover ricorrere alla pericolosa scienza. La sua vita cambia grazie all'incontro col rivoltoso Dew, che cerca un modo per salvare il pianeta distrutto dallo smodato uso della tecnologia.
 

Aoi kioku: manmo kaitaku to shonen-tachi


Cos'erano i "ragazzi arruolatisi volontari per combattere in Manciuria"? Cosa sono gli "orfani rimasti in Cina"? A cinquant'anni dalla fine della guerra, ecco un film animato che svela la verità.
In questo modo viene presentato il film diretto da Satoshi Dezaki e realizzato da un comitato cinematografico per lo sviluppo della Manciura in collaborazione con la prefettura di Nagano che racconta di un gruppo di giovanissimi soldati giapponesi che viene mandato in Manciuria durante la Seconda guerra mondiale. Il film ha ricevuto diversi riconoscimento istituzionali in Giappone: vincitore del Premio Benessere dei Bambini del 1994, è stato anche scelto dal Ministero della cultura, consigliato dal Ministero della Salute e del benessere, consigliato dalla sezione Benessere dei bambini del Ministero della Salute e del benessere e consigliato specialmente dall'Associazione per l'apprezzamento dei capolavori cinematografici.
 

nasce Biho


Chiudiamo la parentesi dedicata al 1993 con la creazione dello studio Biho, nata dall'idea di un gruppo di artisti freelance che si incontravano spesso a lavorare per vari studi di fondare una propria compagnia personale. Specializzata nella creazione dei fondali, Biho nel corso degli anni ha lavorato a un gran numero di serie televisive, OVA e film per il cinema.
 
Alcuni sfondi realizzati da Biho

20 ANNI FA - DICEMBRE 2003


Inuyasha the Movie - La spada del dominatore del mondo


Il terzo lungometraggio cinematografico dedicato a Inuyasha ripropone lo staff principale dei precedenti due film ed è l'ultimo a venire mandato nei cinema in parallelo alla serie televisiva, ormai al suo ultimo anno di trasmissione. Questo film espande l'ambientazione dell'opera, raccontando retroscena inediti sui genitori di Inuyasha e concentrandosi sull'eredità del padre nei confronti di Inuyasha e Sesshomaru. L'occasione di conoscere maggiormente questa figura poco esplorata nell'originale è data dal ritrovamento della terza spada del Grande Demone Cane, Songa, in grado di possedere il suo utilizzatore e distruggere il mondo intero se non fermata dall'unione dei poteri di Tessaiga e Tenseiga (e quindi della collaborazione tra Inuyasha e Sesshomaru).
 

Black Jack Special: The 4 Miracles of Life


A un decennio di distanza dagli OVA di Dezaki e Sugino è nuovamente tempo di festeggiare l'anniversario del famoso medico senza licenza di Tezuka. L'emittente Yomiuri TV decide di festeggiare i propri 45 anni di vita con una miniserie di quattro special televisivi celebrativi dei 30 anni del manga. A differenza della pesante rielaborazione effettuata da Dezaki e Sugino, il regista Makoto Tezuka resta fedele alle atmosfere, alle storie e ai disegni del padre, trasponendo senza troppe modifiche quattro capitoli del manga originale, con una breve introduzione sulle origini di Black Jack. L'unica grande differenza sta nella decisione di aggiungere il personaggio di Pinoko e le sue numerose gag comiche nei vari episodi anche quando nell'originale era assente.
 

10 ANNI FA - DICEMBRE 2013


Lupin III vs Detective Conan the movie


Il successo del primo cross-over televisivo tra Lupin III e Detective Conan spinge i produttori a realizzarne un seguito, questa volta direttamente per il cinema. L'occasione per la realizzazione del nuovo film è una sovrapposizione di importanti anniversari: i 20 anni della serializzazione di Conan, i 45 anni di Lupin III, i 50 anni di TMS (studio d'animazione che ha lavorato a entrambi i prodotti - all'epoca come Tokyo Movie), i 55 anni di Yomiuri TV e i 60 anni di NTV, le due emittenti che hanno trasmesso e/o prodotto le serie televisive dei due franchise. Se per Conan è normale avere degli appuntamenti cinematografici annuali, per quanto riguarda Lupin III si tratta del primo film per il cinema da 17 anni, dai tempi di DEAD OR ALIVE del 1996. Per realizzare il film viene confermato lo staff principale del precedente special, che questa volta inserisce il gruppo di Lupin III all'interno del mondo di Conan, di cui compaiono molti dei comprimari.
 

Majokko shimai no Yoyo to Nene


Formatosi come assistente di produzione nella Madhouse dei tempi d'oro, Takayuki Hirao ha potuto studiare in alcuni dei progetti più interessanti e sperimentali della sua epoca, debuttando come regista di episodi e storyboarder in Texhnolyze ma soprattutto lavorando a stretto contatto con Satoshi Kon, prima in Millennium Actress e poi come regista del primo episodio di Paranoia Agent. Queste influenze permettono successivamente al giovane regista di diventare uno dei collaboratori più importanti e sperimentali dello studio Ufotable, con cui debutta anche come regista cinematografico. Ormai diventato uno dei punti di riferimento dello studio, nel 2013 Hirao decide di allontanarsi dalla forte post-produzione che ha reso riconoscibile Ufotable per ottenere una grafica più infantile e bambinesca per il suo nuovo film. Con una direzione artistica memorabile in grado di ricreare al meglio un mondo magico e naturale, Hirao scrive una storia completamente originale nell'ambientazione creata dalla mangaka Hirarin, in cui le due sorelle fattucchiere Yoyo e Nene si trovano a dover risolvere una crisi magica che potrebbe mettere in pericolo sia il regno della magia che il nostro mondo. A complicare le cose, Yoyo rimane intrappolata nel nostro mondo, senza il mana necessario a tornare a casa.
 

Mirai koshi Harima SACLA


Lo Spring-8 Angstrom Compact free electron LAser è un laser a elettroni liberi anche chiamato SACLA (termine che in giapponese è omofono al nome Sakura) che, per pubblicizzare il suo lavoro ha creato una mascotte animata dal nome Harima Sakura. Picodroide di tipo G4, Sakura è un'entità vivente con capacità di autoapprendimento ed evoluzione, che può rimpicciolirsi e tuffarsi nel "Pico Universe", il mondo degli atomi. Per diffondere la conoscenza del laser e della mascotte, viene realizzato un corto animato con protagonista Sakura fortemente ispirato agli stilemi dell'animazione robotica, animato da Kamikaze doga e sulle note delle canzone Pico Scope: Sacla cantata da Fripside.
 

A.U.F.L. - Mo hitotsu no mirai o.


L'operatore di telefonia mobile giapponese au, proprietà di KDDI, chiede aiuto alla compagnia di Kenji Kamiyama per realizzare i design di alcuni dei suoi prodotti e per creare una mascotte animata che li pubblicizzi. La mascotte così creata, Fyuto, viene anche usata come narratrice di una miniserie animata in tre episodi, diretta da Kamiyama e animata da Production I.G, in cui un gruppo di scienziati della KDDI inventa dei telefoni in grado di comunicare con il futuro. Ostacolati da un incidente e dallo spionaggio industriale, i protagonisti della miniserie si trovano a riflettere sull'importanza della comunicazione ma anche sulla pericolosità dell'abuso di invenzioni troppo precoci.
 

Junk Head 1*


Takahide Hori è un decoratore d'interni insoddisfatto di non essere mai riuscito a creare nulla di artisticamente maestoso che, in cerca di una nuova strada per raggiungere tale obiettivo, viene a sapere che Makoto Shinkai ha realizzato quasi interamente da solo il film La voce delle stelle. La scoperta che sia possibile per un uomo solo riuscire a realizzare un film lo porta sulla via dell'animazione stop-motion. Dopo quattro anni di lavoro vede la luce un mediometraggio di 30 minuti ambientato in un futuro apocalittico in cui l'uomo ha scoperto il segreto della vita eterna perdendo però la possibilità di riprodursi. L'umanità crea quindi un gran numero di cloni da utilizzare come forza lavoro, che però si ribellano e vanno a vivere sottoterra, portando a una divisione delle due specie. Un giorno, tuttavia, l'umanità scopre l'esistenza di un clone in grado di riprodursi, e avvia uno studio ecologico per scoprire il perduto segreto della riproduzione. Il protagonista della storia, incaricato di recuperare e studiare questo clone, viene mandato nel sottosuolo, la cui estensione e l'ecosistema sociale sono ignoti agli umani. Dopo la pubblicazione dell'episodio, Hori dedica gli anni successivi a realizzarne una versione estesa, trasmessa anche nei cinema e della durata di 100 minuti, che diventa la prima parte di un'ideale trilogia.

* probabilmente uscito l'11 novembre e non il 31-12 come erroneamente riportato da AniDB, lo segnaliamo comunque in ritardo in questo appuntamento dedicato a dicembre.
 

Anniversari passati:

 

Fonti consultate:

Tra le fonti principali ci sono le pagine wikipedia giapponesi dei vari titoli, creativi e studi, alcuni approfondimenti dedicati ai singoli titoli pubblicati su AnimeClick (e linkati di volta in volta) o la visione delle opere in questione. Inoltre, per dettagli, informazioni e curiosità particolari segnaliamo le seguenti:

- Tohopedia - Photo Chemical Laboratories
- Japanese Animated Film Classic - Yasuji Murata
- Interview – Yasuo Otsuka & Yasuji Mori – Animage 1984
- Toei Animation - I primi passi del cinema animato giapponese di Mario A. Rumor
- Guida ai super e real robot di Jacopo Mistè
- Rain Boy
- Minna no uta - Kodanuki Ponpo
- Minna no uta - Shiroi michi
- Minna no uta - Hoshi uranai kirakira
- “Forgotten” Anime OAVs #25: “Mother” (1993)
- NPO Science Film Museum - Aoi kioku
- Ufotables 20th Anniversary: A Tale of Wild but Meticulous Growth
- Kenji Kamiyama, I.G's 'au Unlimited Future Laboratory' Anime Short Posted
- Post-Apocalyptic Film Junk Head Lauded as ‘Work of Deranged Brilliance’ by Guillermo del Toro