Per la gioia degli appassionati di gekiga d’annata, fra le novità del ricco catalogo di Coconino Press in questo ultimo periodo spicca senz'altro il terzo ed ultimo volume de La pianura del Kanto, opera di Kazuo Kamimura da molti considerata il suo capolavoro come autore completo di storie e disegni. Pubblicata per la prima volta in Giappone a puntate a partire dal 1976 sulle pagine di Young Comic, l’edizione italiana può considerarsi un piccolo caso editoriale, frutto del meticoloso lavoro di ricerca e recupero filologico (in alcuni casi di vero e proprio restauro grafico dei materiali originali) da parte dei due curatori della collana Gekiga, Paolo La Marca e Livio Tallini, che non si sono risparmiarti nella confezione di questa perfect edition, includendo tavole a colori, illustrazioni inedite, saggi e testimonianze d’eccezione.
 
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Il 15 agosto 1945, giorno della capitolazione del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale, un B-29 dell'aeronautica statunitense si schianta in aperta campagna nella regione di Chiba, con i contadini armati di canne di bambù che si preparano a linciare il pilota sopravvissuto. Esordisce così il grande romanzo di formazione di Kinta, bambino orfano cresciuto dal nonno scrittore in uno sperduto villaggio della pianura del Kanto e nella disillusione di un paese uscito a pezzi dalla guerra. Lo scenario cambia negli anni Cinquanta, siamo a Tokyo dove il protagonista adolescente, orfano anche del nonno, si trasferisce sotto l’ala protettrice di un pittore/illustratore di genere erotico. Nella metropoli Kinta è alle prese con una travagliata educazione sentimentale (e sessuale) e ritrova l’amico d’infanzia Ginko, il bambino che voleva essere una bambina e che ora lavora in un gay bar. Nel terzo e ultimo arco Kinta è ormai un ventenne, impiegato come designer in un’agenzia pubblicitaria ma ancora incerto sul suo futuro. Ad accompagnarlo un eterogeneo gruppo di personaggi: il suo maestro e tutore Yanagawa con la compagna Himiko, il collega Fukai, l’amico di sempre Ginko, e Kyoko, la ragazza con cui intraprende una tormentata relazione sentimentale. Con il viaggio di ritorno al villaggio delle camelie e lo struggente ricordo della sua infanzia nell’immediato dopoguerra si chiude il cerchio sulla parabola di un Kinta ormai uomo, consapevole che la vita gli riserverà ancora molte imprevedibili sorprese, perché la tanto inseguita felicità è in realtà fugace come i fiori di ciliegio.
 
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Dall’epoca della prima pubblicazione di un fumetto di Kamimura in Italia sono passati un po’ di anni e nel frattempo molte altre opere del maestro sono state tradotte e adattate, una rosa di titoli assortiti che rendono bene l’idea della versatilità di quest’autore e dell’ampiezza del panorama della sua produzione. Si va dall’azione hardboiled di Lady Snowblood all'intimista L’età della convivenza, dal feuilleton melodrammatico  de Il fiume Shinano al sadico esercizio di stile de I fiori del Male. Che si tratti di un lavoro in coppia con uno sceneggiatore o di un assolo, ogni nuova uscita di Kamimura ci riserva sistematicamente una piacevole sorpresa, che sia un nuovo conturbante personaggio, un’invenzione scenica o un qualche risvolto inedito nella la sua evoluzione stilistica. Inoltre ogni nuova opera sembra migliorare rispetto alla precedente per varietà e maturità dei temi trattati. Inutile dire che anche in questo caso si ha la sensazione che il nostro autore abbia ancora una volta superato sé stesso, regalando ai suoi lettori qualcosa di unico e completamente nuovo.

L’opera rappresenta una svolta nella produzione artistica di Kamimura, un cambio di registro rispetto ai fumetti precedenti, sia per quanto riguarda la scelta dei protagonisti, sia per lo stile grafico e le tematiche. Siamo di fronte a una delle storie più intime e personali dell’autore, qualcosa di particolarmente vicino e sentito. Non si può non vedere nelle avventure di Kinta, nella sua passione per il disegno e per la poesia, nella sua fascinazione per un erotismo a volte travagliato, una grande opera autobiografica che ripercorre con amara tenerezza una vita tutta da inventare in un mondo sconvolto dalla guerra.
 
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Come nostalgici appunti di viaggio, i tre volumi raccolgono i ricordi più dolci (ma anche gli episodi più sgradevoli) che scandiscono le stagioni della vita del protagonista. Attraverso le sue vicende, la sua scoperta della sessualità, degli orrori della vita e della bassezza dei sentimenti umani, si riflette il Giappone dell'immediato dopoguerra, rappresentato dai repentini cambiamenti dei costumi e dal confronto diretto con la cultura occidentale.

Sullo sfondo i fatti di cronaca che hanno segnato un’epoca: Il discorso radiofonico di resa agli Alleati da parte dell’imperatore Hirohito, l’occupazione americana, il mercato nero, la riforma dei programmi scolastici, l’arrivo di Marilyn Monroe, la tragedia del ponte Niju, gli esperimenti nucleari sull’atollo di Bikini. Non mancano i riferimenti ai divi del cinema e della musica leggera, alle mode passeggere e alla cultura pop in generale, come fulgide istantanee di un periodo storico di fervente trasformazione. 
 
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A fare da trait d’union alle vicende l’onnipresente linea d’orizzonte del paesaggio, che sia quella spezzata dello skyline di Tokyo o quella continua dei campi sconfinati della pianura del Kanto. Il paesaggio diventa esso stesso personaggio al pari dei protagonisti, un luogo mitico della memoria, teatro di appassionanti storie d’amore e di tradimenti, di dolore e di voglia di riscatto. Così le vedute assumono importanza e dettano la cifra stilistica, nelle grandi composizioni a doppia pagina, a volte opulente e dettagliate come incisioni ad acquaforte, a volte minimali ed eleganti ed come quadri astratti, spesso accompagnati da versi di poesie o canzoni a rendere più evocative e struggenti le scene.

All’interno di uno scenario mai così vivido e pulsante si muove un cast di personaggi come sempre meravigliosamente tratteggiati e sfumati, tangibili e tridimensionali, trattati con infinito affetto e nostalgia dall’autore, un amore che inevitabilmente viene trasmesso al lettore. Impossibile non immedesimarsi in Kinta e le sue avventure, non provare tenerezza per l’inadeguatezza e il travaglio esistenziale di Ginko, così come non si può non simpatizzare con l’estroso Yanagawa e la sua personale rivoluzione sessuale.
 
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A differenza di altri casi, in cui Kamimura ha creato un multiforme e caleidoscopico universo femminile, dove la figura della donna è assoluta e dominatrice in tutte le sue sfaccettature (dalla femme fatale de Il Parco dei Cervi, alla fedele mogliettina de L’età della convivenza, alla tormentata madre de Il club delle divorziate), qui le donne sono relegate a ruoli di secondo piano per far posto ad una galleria di protagonisti quasi esclusivamente al maschile (Kinta, il nonno scrittore, il maestro Yanagawa).

Nel disegno, da sempre uno dei punti fermi delle sue opere, anche in questo caso Kamimura sfoggia un’impressionante e inesauribile corredo di tecniche grafiche, che raggiungono vette pittoriche nelle tavole a colori acquerello, oltre che una magistrale gestione dello storyboard e dei tempi narrativi. Il geniale mangaka calibra millimetricamente il ritmo del racconto e padroneggia la tavola con la linea sinuosa del suo tratto, che trova la sua apoteosi nelle composizioni floreali. La composizione della griglia si attesta su geometrie canoniche, senza particolari invenzioni ad effetto, per una lettura fluente, resa ancor più scorrevole dall’essenzialità dei testi. I personaggi sono perfettamente caratterizzati, ma sono per l’appunto le grandi vedute paesaggistiche a riservare le tavole più notevoli e particolareggiate.
 
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L’edizione italiana de La pianura del Kanto si presenta come un oggetto bello e prezioso: tre corposi tomi rilegati a regola d’arte con copertina in cartone rigido racchiusi in un cofanetto da collezione, per un totale di quasi 1200 pagine cucite a filo, al costo di 24,00€ l’uno. I tre volumi sono arricchiti da sostanziosi extra, tra cui frontespizi e tavole a colori, gallerie di illustrazioni inedite e postfazioni di grande interesse per chi volesse approfondire la biografia di Kazuo Kamimura. Tra gli scritti ricordiamo i tre saggi rispettivamente di Paolo La Marca, traduttore e curatore dell’edizione italiana, di Aku Yu, amico fraterno e collega di Kamimura (che compare anche come personaggio nel fumetto), e infine dello stesso Kazuo Kamimura con un conturbante scritto sul cinema e sulle sue attrici feticcio. Un pezzo da non perdere dedicato a tutti i fan del maestro giapponese (e più in generale del grande fumetto internazionale) da aggiungere agli altri imprescindibili volumi dello stesso autore tratti dal catalogo Coconino: Il fiume Shinano, Il parco dei cervi e Tredici notti di rancore.
 
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Titolo Prezzo Casa editrice
La pianura del Kanto  1 € 24.00 Coconino Press
La pianura del Kanto  2 € 24.00 Coconino Press
La pianura del Kanto  3 € 24.00 Coconino Press


La pianura del Kanto  1

Kinta è un bambino che vive con suo nonno nella prefettura di Chiba. Nell'agosto 1945, un aereo B-29 precipita in un campo vicino a casa sua. I contadini si apprestano ad attaccare il pilota con delle canne di bambù, ma il nonno di Kinta, un saggio scrittore, calma la popolazione annunciando la dura realtà: il Giappone si è arreso e ora devono rispettare gli americani. Dopo la discussione, il vecchio accetta di ospitare lo straniero a casa sua. Inizia quindi per Kinta un periodo di nuove scoperte, specialmente legate alla sessualità, alle delusioni della vita e alla bassezza morale dei sentimenti umani. Kinta, inoltre, diventa spettatore dei rapidi cambiamenti del Giappone post-bellico e nelle relazioni con l'Occidente. Come non notare nel suo talento per il disegno e nel suo fascino per una sessualità, alle volte travagliata, degli elementi autobiografici che esprimono l'amara consapevolezza di una vita rivoltata sottosopra?

Opera:  La pianura del Kanto
Editore: Coconino Press
Nazionalità: Italia
Data pubblicazione: 17/06/2022
Prezzo: 24,00 €


Totale voti:   18  0  0


KayScarsetta

Si distacca da quel che ho letto finora non avendo come fulcro la figura femminile. Sostanziale il paesaggio (come detto da Kamimura stesso), l'infanzia e la scoperta dal sapore acido e amaro, aventi luogo subito dopo l'occupazione americana.

 19/10/2024

_laura_30

È il mio primo approccio a Kamimura e ne sono rimasta incantata.

 20/11/2023

CloveRed

Io ho una sorta di amore/odio per i racconti di Kamimura. Sicuramente questo manga è (per certi versi) differente dai soliti racconti dell’autore. Ho apprezzato alcune cose ma altre mi hanno proprio disturbato. Carino ma non penso di continuarlo.

 26/05/2023

Anemone Blu

Storia davvero notevole. Nonostante i temi trattati siano tutto fuorché leggeri, la lettura non è risultata mai pesante. La sessualità è perennemente presente e pressante davanti agli occhi del piccolo Kenta, che però non perde la sua innocenza.

 08/05/2023

Arwen1990

Ogni nuova opera di Kamimira che leggo sa sorprendermi innun modo nuovo. Bellissimi i disegni dei campi larghi, il panorama, la linea di terra dell'orizzonte. Alla fine della seconda guerra mondiale ci troviamo in un Giappone che non ha più un'identità.

 21/04/2023

GIGIO

Quest'opera parte subito forte, donando paesaggi evocativi ed una trama profonda. Kamimura ancora una volta piuttosto inedito e, ancora una volta, meraviglioso.

 30/12/2022

sweeteeyore82

Ha le carte in regola per essere il miglior Kamimura pubblicato finora.

 23/12/2022

Franky-san

Come al solito Kamimura non mi delude! Un ottimo primo volume per questa storia intrisa del vero Giappone rurale del post seconda guerra mondiale. Così ben narrato che mi è sembrato di crescere insieme al protagonista.

 08/12/2022

Mario1993

Il più bel manga del 2022. Capolavoro!

 27/10/2022

2247

Elegante inno alla vita del sensei Kamimura con toni neorealisti e fortemente nostalgici. Un bambino dell'immediato dopoguerra fa i primi assaggi del mondo degli adulti, un mondo che ignora i bambini. Un bildungsroman a metà fra il lirico e il picaresco.

 30/06/2022


Altri Voti