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Dall’epoca della prima pubblicazione di un fumetto di Kamimura in Italia sono passati un po’ di anni e nel frattempo molte altre opere del maestro sono state tradotte e adattate, una rosa di titoli assortiti che rendono bene l’idea della versatilità di quest’autore e dell’ampiezza del panorama della sua produzione. Si va dall’azione hardboiled di Lady Snowblood all'intimista L’età della convivenza, dal feuilleton melodrammatico de Il fiume Shinano al sadico esercizio di stile de I fiori del Male. Che si tratti di un lavoro in coppia con uno sceneggiatore o di un assolo, ogni nuova uscita di Kamimura ci riserva sistematicamente una piacevole sorpresa, che sia un nuovo conturbante personaggio, un’invenzione scenica o un qualche risvolto inedito nella la sua evoluzione stilistica. Inoltre ogni nuova opera sembra migliorare rispetto alla precedente per varietà e maturità dei temi trattati. Inutile dire che anche in questo caso si ha la sensazione che il nostro autore abbia ancora una volta superato sé stesso, regalando ai suoi lettori qualcosa di unico e completamente nuovo.
L’opera rappresenta una svolta nella produzione artistica di Kamimura, un cambio di registro rispetto ai fumetti precedenti, sia per quanto riguarda la scelta dei protagonisti, sia per lo stile grafico e le tematiche. Siamo di fronte a una delle storie più intime e personali dell’autore, qualcosa di particolarmente vicino e sentito. Non si può non vedere nelle avventure di Kinta, nella sua passione per il disegno e per la poesia, nella sua fascinazione per un erotismo a volte travagliato, una grande opera autobiografica che ripercorre con amara tenerezza una vita tutta da inventare in un mondo sconvolto dalla guerra.
Come nostalgici appunti di viaggio, i tre volumi raccolgono i ricordi più dolci (ma anche gli episodi più sgradevoli) che scandiscono le stagioni della vita del protagonista. Attraverso le sue vicende, la sua scoperta della sessualità, degli orrori della vita e della bassezza dei sentimenti umani, si riflette il Giappone dell'immediato dopoguerra, rappresentato dai repentini cambiamenti dei costumi e dal confronto diretto con la cultura occidentale.
Sullo sfondo i fatti di cronaca che hanno segnato un’epoca: Il discorso radiofonico di resa agli Alleati da parte dell’imperatore Hirohito, l’occupazione americana, il mercato nero, la riforma dei programmi scolastici, l’arrivo di Marilyn Monroe, la tragedia del ponte Niju, gli esperimenti nucleari sull’atollo di Bikini. Non mancano i riferimenti ai divi del cinema e della musica leggera, alle mode passeggere e alla cultura pop in generale, come fulgide istantanee di un periodo storico di fervente trasformazione.
A fare da trait d’union alle vicende l’onnipresente linea d’orizzonte del paesaggio, che sia quella spezzata dello skyline di Tokyo o quella continua dei campi sconfinati della pianura del Kanto. Il paesaggio diventa esso stesso personaggio al pari dei protagonisti, un luogo mitico della memoria, teatro di appassionanti storie d’amore e di tradimenti, di dolore e di voglia di riscatto. Così le vedute assumono importanza e dettano la cifra stilistica, nelle grandi composizioni a doppia pagina, a volte opulente e dettagliate come incisioni ad acquaforte, a volte minimali ed eleganti ed come quadri astratti, spesso accompagnati da versi di poesie o canzoni a rendere più evocative e struggenti le scene.
All’interno di uno scenario mai così vivido e pulsante si muove un cast di personaggi come sempre meravigliosamente tratteggiati e sfumati, tangibili e tridimensionali, trattati con infinito affetto e nostalgia dall’autore, un amore che inevitabilmente viene trasmesso al lettore. Impossibile non immedesimarsi in Kinta e le sue avventure, non provare tenerezza per l’inadeguatezza e il travaglio esistenziale di Ginko, così come non si può non simpatizzare con l’estroso Yanagawa e la sua personale rivoluzione sessuale.
A differenza di altri casi, in cui Kamimura ha creato un multiforme e caleidoscopico universo femminile, dove la figura della donna è assoluta e dominatrice in tutte le sue sfaccettature (dalla femme fatale de Il Parco dei Cervi, alla fedele mogliettina de L’età della convivenza, alla tormentata madre de Il club delle divorziate), qui le donne sono relegate a ruoli di secondo piano per far posto ad una galleria di protagonisti quasi esclusivamente al maschile (Kinta, il nonno scrittore, il maestro Yanagawa).
Nel disegno, da sempre uno dei punti fermi delle sue opere, anche in questo caso Kamimura sfoggia un’impressionante e inesauribile corredo di tecniche grafiche, che raggiungono vette pittoriche nelle tavole a colori acquerello, oltre che una magistrale gestione dello storyboard e dei tempi narrativi. Il geniale mangaka calibra millimetricamente il ritmo del racconto e padroneggia la tavola con la linea sinuosa del suo tratto, che trova la sua apoteosi nelle composizioni floreali. La composizione della griglia si attesta su geometrie canoniche, senza particolari invenzioni ad effetto, per una lettura fluente, resa ancor più scorrevole dall’essenzialità dei testi. I personaggi sono perfettamente caratterizzati, ma sono per l’appunto le grandi vedute paesaggistiche a riservare le tavole più notevoli e particolareggiate.
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Titolo | Prezzo | Casa editrice |
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La pianura del Kanto 1 | € 24.00 | Coconino Press |
La pianura del Kanto 2 | € 24.00 | Coconino Press |
La pianura del Kanto 3 | € 24.00 | Coconino Press |
La pianura del Kanto 1
Kinta è un bambino che vive con suo nonno nella prefettura di Chiba. Nell'agosto 1945, un aereo B-29 precipita in un campo vicino a casa sua. I contadini si apprestano ad attaccare il pilota con delle canne di bambù, ma il nonno di Kinta, un saggio scrittore, calma la popolazione annunciando la dura realtà: il Giappone si è arreso e ora devono rispettare gli americani. Dopo la discussione, il vecchio accetta di ospitare lo straniero a casa sua. Inizia quindi per Kinta un periodo di nuove scoperte, specialmente legate alla sessualità, alle delusioni della vita e alla bassezza morale dei sentimenti umani. Kinta, inoltre, diventa spettatore dei rapidi cambiamenti del Giappone post-bellico e nelle relazioni con l'Occidente. Come non notare nel suo talento per il disegno e nel suo fascino per una sessualità, alle volte travagliata, degli elementi autobiografici che esprimono l'amara consapevolezza di una vita rivoltata sottosopra?
Prezzo: 24,00 €
Totale voti: 18 0 0
CloveRed
Io ho una sorta di amore/odio per i racconti di Kamimura. Sicuramente questo manga è (per certi versi) differente dai soliti racconti dell’autore. Ho apprezzato alcune cose ma altre mi hanno proprio disturbato. Carino ma non penso di continuarlo.
26/05/2023
Anemone Blu
Storia davvero notevole. Nonostante i temi trattati siano tutto fuorché leggeri, la lettura non è risultata mai pesante. La sessualità è perennemente presente e pressante davanti agli occhi del piccolo Kenta, che però non perde la sua innocenza.
08/05/2023
Arwen1990
Ogni nuova opera di Kamimira che leggo sa sorprendermi innun modo nuovo. Bellissimi i disegni dei campi larghi, il panorama, la linea di terra dell'orizzonte. Alla fine della seconda guerra mondiale ci troviamo in un Giappone che non ha più un'identità.
21/04/2023
GIGIO
Quest'opera parte subito forte, donando paesaggi evocativi ed una trama profonda. Kamimura ancora una volta piuttosto inedito e, ancora una volta, meraviglioso.
30/12/2022
Franky-san
Come al solito Kamimura non mi delude! Un ottimo primo volume per questa storia intrisa del vero Giappone rurale del post seconda guerra mondiale. Così ben narrato che mi è sembrato di crescere insieme al protagonista.
08/12/2022
2247
Elegante inno alla vita del sensei Kamimura con toni neorealisti e fortemente nostalgici. Un bambino dell'immediato dopoguerra fa i primi assaggi del mondo degli adulti, un mondo che ignora i bambini. Un bildungsroman a metà fra il lirico e il picaresco.
30/06/2022
Altri Voti
Pro
- Magistralmente scritto e illustrato
- Ambientazione densa di particolari
- Personaggi sfumati e tridimensionali
- Lettura fluida e scorrevole
- Temi maturi affrontati senza pregiudizi
- Realistica ricostruzione di un’epoca
- Pregevole confezione editoriale con sostanziosi extra redazionali
KayScarsetta
Si distacca da quel che ho letto finora non avendo come fulcro la figura femminile. Sostanziale il paesaggio (come detto da Kamimura stesso), l'infanzia e la scoperta dal sapore acido e amaro, aventi luogo subito dopo l'occupazione americana.
19/10/2024