logo AnimeClick.it

-

Visivamente straordinario Paprika è senz’altro un film da vedere. Uno di quelli che, sfruttando nel migliore modo le potenzialità dell’animazione moderna, regala agli occhi qualcosa di meraviglioso, che trascina con le sue immagini (splendidi i primi minuti) in un vortice di sensazioni anche raccontando una storia forse troppo ingarbugliata, non sempre facile da seguire. Insomma uno di quei film dove la sceneggiatura viene sopraffatta dalle immagini. Fatto che forse ne costituisce un po’ il limite.

La Dc Mini, strumento creato per essere usato a livello psichiatrico, che dà la capacità di vedere ed interagire con i sogni delle persone ad esso collegate, viene rubata. Paprika parla della ricerca del colpevole, in un mondo dove il confine tra realtà e sogno non si distingue mai chiaramente. Questa in breve il punto di partenza del racconto, di questa indagine poliziesca ma anche sulla psiche umana, tema caro all’autore come ben sa chi conosce gli altri suoi lavori.

Tra le cose positive da elencare senz’altro la bella doppia caratterizzazione della protagonista: algida, serissima nel mondo reale. Solare e disinvolta in quello onirico. Carine anche le citazioni cinematografiche facili da riconoscere.
Tra le pecche della sceneggiatura, una cosa che ho trovato davvero fuori luogo: il fatto che la protagonista si scopra innamorata dello scienziato grassone inventore delle Dc Mini, la macchina che permette di immergersi nei sogni degli altri. Una soluzione che ho trovato davvero sconcertante, non certo perché lei sia bellissima e lui decisamente sovrappeso. Ma dopo averlo criticato pesantemente, dopo che lo stesso geniale scienziato, dice non capire certe cose come un bambino mai cresciuto, come può improvvisamente la protagonista scoprire che è l’uomo della sua vita? Una brutta forzatura da happy ending disneyano.

Comunque un prodotto che è una meraviglia per gli occhi, un viaggio psichedelico che si svolge al ritmo della bella musica di Susumu Hirasawa. Il mio voto sarebbe un 7,5. Per Satoshi Kon questa volta arrotondo per eccesso.