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Tokyo Magnitude ha tradito le mie aspettative.
Le tante recensioni positive e i commenti letti in giro per il sito mi avevano spinto a cercare e seguire questo anime, che onestamente già mi aveva incuriosito al momento della sua pubblicazione giapponese. Più alte sono le aspettative, più grande è la delusione quando ci si rende conto che si sta visionando un prodotto che non ti riesce a prendere e che, anzi, ti annoia.

Come si più chiaramente evincere dal titolo l'anime è ambientato in una Tokyo inaspettatamente devastata da un potente cataclisma. La storia, in qualche modo profetica visto quanto accaduto un anno dopo la sua trasmissione nel mondo reale, si concentra sue due ragazzini, una bambina e il suo fratellino, che in mezzo al caos scatenatosi cercano di tornare a casa dai propri genitori.

Secondo quanto è annunciato all'inizio di ogni episodio l'anime propone una visione documentata e realistica di come la città di Tokyo reagirebbe ad un cataclisma di simili proporzioni, e ammetto che questo aspetto è ben proposto e risulta molto interessante. A livello informativo Tokyo Magnitude si dimostra un prodotto valido, sfortunatamente non è un documentario, opzione che visto il risultato finale sicuramente rimpiango. Il suo principale problema, per quel che mi riguarda, è che elegge a suoi protagonisti una irritante e viziata ragazzina e il suo ben più maturo fratellino e li segue durante la ricerca della loro casa, mentre passano di fianco, schivando per un pelo, una serie di ulteriori sciagure. Per rendere più partecipe lo spettatore gli sceneggiatori decidono di forzare un po' la mano e staccare con il realismo della ricostruzione, inoltre per caricarlo emotivamente optano per una serie di spettacolari e drammatici eventi che vanno a minare la credibilità del titolo. Come se non bastasse puntano su un finale dalle lacrime facili, ma in fin dei conti già il fatto di aver scelto due bambini come protagonisti era indicativo del fatto che si era scelta la strada più ovvia, quella che poteva provocare maggiore emotività e compassione nello spettatore.

Non sono uno che ha difficoltà ad emozionarsi: Una Tomba per le Lucciole mi fece scendere copiose lacrime, anche di recente Anohana non mi ha lasciato indifferente, sebbene fossero di sapore ben più dolce, mentre Tokyo Magnitude non è riuscito a scalfirmi. Colpa credo del fatto che è piuttosto lineare e prevedibile, avevo già intuito dove voleva arrivare. Inoltre, la scelta di voler emozionare lo spettatore a tutti i costi, si è rivelata per quel che mi riguarda controproducente, inducendomi a guardarlo in modo distaccato.

Tecnicamente si attesta su livelli buoni, mentre sicuramente quello che ho più apprezzato di Tokyo Magnitude sono le due sigle, molto carine.

Riassumendo, questo anime per quel che riguarda è stata una delusione: l'ho trovato forzatamente drammatico, poco spontaneo, troppo pilotato e paradossalmente, nel suo realismo, proprio per questi motivi irrealistico.